Farmaci generici: il Senato dice dice si all’obbligo di prescrizione del principio attivo

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Se si è in cui per la prima volta da un medico per una malattia cronica o gli si sottopone per la prima volta una malattia non cronica, questo dovrà indicare obbligatoriamente nella ricetta il principio attivo del farmaco che vorrà prescriverci. E’ questo quanto stabilito all’interno del Decreto sviluppo e sancito dalla Commissione Industria del Senato. I farmaci di marca potranno essere indicati ma, qualora il brevetto sia scaduto, si dovrà annotare anche il principio attivo di cui sono costituiti. Uno punto ancora criticato da Assogenerici è l’abrogazione dell’obbligo di mantenimento di un differenziale di prezzo fra brand e generico per nove mesi a partire dal lancio del generico sul mercato. Intanto, la nuova norma dovrà fare i conti con il pregiudizio culturale degli italiani: secondo un rapporto del Censis, infatti, l’uso del generico in Italia è ampiamente sottovalutato tanto che “il 57% degli italiani riconosce i farmaci che assume dal nome commerciale, il 45% è disposto a pagare di più per averli, il 77% è a conoscenza delle nuove norme sulle prescrizioni in base al principio attivo. I cittadini associano farmaco e nome commerciale, facendo di quest’ultimo il principale fattore identificativo, pur nella consapevolezza che esistono altri medicinali equivalenti, magari con un costo inferiore. Quasi il 45% degli italiani dichiara che nell’ultimo anno gli è capitato di pagare una differenza di tasca propria per avere un farmaco di marca piuttosto che quello fornito dal Servizio sanitario con lo stesso principio attivo ma a un costo inferiore”. Per dovere di cronaca è necessario, a questo punto, dare una corretta definizione di farmaco generico ovvero quel medicinale prodotto a livello industriale non protetto da brevetto tanto che, non avendo marca, viene denominato in base proprio al principio attivo o al nome scientifico di cui è composto. In genere i farmaci equivalenti entrano nel mercato nel momento in cui scade il brevetto che garantiva una sorta di esclusiva alla casa farmaceutica che ne produceva il principio attivo. Per conoscere se di un determinato farmaco ne esiste il suo equivalente basta chiedere al proprio farmacista o consultare il sito dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

C.M.