Acqua: ora bollette più trasparenti

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L’Autorità per l’energia, dopo un ampio processo di consultazione con i soggetti interessati, ha approvato un insieme di provvedimenti di regolazione per il servizio idrico integrato, teso a favorire lo sviluppo delle infrastrutture del settore e a migliorare la qualità del servizio.
In particolare, l’Autorità ha approvato il metodo transitorio per la determinazione delle tariffe del servizio idrico integrato negli anni 2012-2013, ha avviato un’istruttoria conoscitiva per verificare alcuni comportamenti dei gestori, potenzialmente non conformi alla normativa vigente e lesivi dei diritti degli utenti ed ha approvato la prima Direttiva per la trasparenza dei documenti di fatturazione.
Questi provvedimenti, disponibili sul sito www.autorita.energia.it sono finalizzati a rendere il quadro di regole più chiaro, certo e stabile, garantendo l’equità e la protezione degli interessi degli utenti e creando le condizioni per favorire gli investimenti in un settore che ne ha urgente necessitàper perseguire gli obiettivi di qualità del servizio e di tutela ambientale richiesti dalla normativa nazionale e comunitaria.

Il metodo tariffario transitorio per il servizio idrico integrato
Il metodo transitorio individua i criteri che saranno adottati a livello nazionale per determinare le tariffe 2012 e 2013 del servizio idrico integrato, compresi i servizi di captazione a usi multipli e di depurazione a uso industriale e civile. La metodologia proposta anticipa le linee generali di quella definitiva, prevista a partire dal 2014 e, riguarda tutte le gestioni ad esclusione di quelle che oggi adottano il metodo tariffario CIPE, per le quali è previsto un successivo provvedimento e le gestioni nelle Province autonome di Trento e Bolzano e nella Regione autonoma valle d’Aosta, per le quali è confermata, per i soli anni 2012 e 2013, l’applicazione del metodo tariffario vigente.
La nuova metodologia che – è bene sottolineare – non determina le tariffe, ma definisce i criteri per la loro quantificazione, prevede che, nella fase transitoria, sia mantenuta un’articolazione tariffaria per gestore/ambito tariffario analoga alla preesistente e che gli Enti d’ambito preposti abbiano tempo fino alla fine di marzo per sottoporre ad approvazione dell’Autorità le nuove proposte tariffarie per gli ambiti di propria competenza.
A salvaguardia dell’impatto sugli utenti finali viene introdotto, per il biennio, un limite di variazione della tariffa, in analogia con quanto previsto dal metodo attualmente applicato e una verifica specifica sulla validità delle informazioni fornite e la corretta applicazione dei nuovi criteri, nei casi di incrementi tariffari superiori.
La nuova metodologia tariffaria, conciliando gli esiti referendari con la normativa europea e nazionale in tema di rispetto dei principi -, confermati dalla stessa Corte Costituzionale -, del recupero dei costi e di ‘chi inquina paga’, promuove gli investimenti, in un settore che presenta una elevata necessità di interventi. Interventi, sia sulle strutture esistenti (si vedano le ingenti perdite degli acquedotti pari a oltre il 30% dell’acqua immessa in rete, oppure la qualità della potabilizzazione o il sistema di contatori, assolutamente inadeguato per qualsiasi programma di risparmio di acqua si volesse adottare), sia per la realizzazione di nuove opere (in particolare, la realizzazione di depuratori e di impianti per gli approvvigionamenti idrici in condizioni di siccità).
Nello specifico, le principali novità del nuovo metodo riguardano, nel rispetto degli esiti referendari, la soppressione della “remunerazione del capitale”, che era fissato in via amministrativae non aggiornabile, e il riconoscimento del “costo della risorsa finanziaria”, in aderenza al principio della copertura integrale dei costi, per sua natura variabile in funzione dell’andamento dei mercati finanziari.
Viene inoltre previsto il superamento, seppur graduale, di una carenza del sistema tariffario precedente, che rappresenta uno dei fattori di maggior incertezza per gli investitori: la diversità tra i flussi finanziari assicurati dalle tariffe applicate agli utenti finali e i ricavi necessari per far fronte agli impegni assunti nei programmi di investimento previsti nei Piani d’ambito. Con la nuova metodologia, i ricavi previsti dai Piani d’ambito sono anche quelli assicurati dal gettito tariffario.
Un’altra innovazione è che il costo degli investimenti sarà, di norma, riconosciuto solo quando le opere saranno realizzate ed in funzione anche se è prevista la possibilità di riconoscere in tariffa una specifico importo per alimentare un fondo per il finanziamento di nuovi investimenti. L’inserimento di questo importo è subordinato all’applicazione di un meccanismo di verifica dell’effettiva destinazione di queste partite tariffarie.

L’Istruttoria conoscitiva
L’Autorità ha deciso di dare avvio ad un’istruttoria conoscitiva per verificare il rispetto del divieto di far pagare il relativo servizio ai clienti non allacciati ad un impianto di depurazione e dell’obbligo, da parte dei gestori, di restituire la quota di tariffa indebitamente applicata agli utenti che non hanno usufruito di questo servizio, come stabilito dal Dm 30 settembre 2009.
L’istruttoria –che dovrebbe concludersi entro il giugno 2013- si propone di accertare anche l’eventuale destinazione di alcune voci di costo inserite in alcune bollette, di cui non risultano chiari i criteri di quantificazione come, ad esempio: costi per investimenti ambientali non immediatamente riconducibili al servizio idrico integrato o costi per non meglio specificati contributi sociali.

Trasparenza e semplificazione delle bollette dell’acqua
Fra le novità di maggiore rilievo che vengono introdotte con la prima Direttiva sulla trasparenza dei documenti di fatturazione, vi è l’obbligo per i gestori di mettere a disposizione degli utenti sul proprio sito la Carta dei Servizi e le informazioni sulla qualità dell’acqua fornita entro il 30 giugno del 2013.
Altre innovazioni come la pubblicazione di un Glossario, da poter consultare on line, con i termini più frequentemente utilizzati nel servizio idrico integrato, saranno operative dal 1° gennaio 2014.
Più in generale, la Direttiva si propone di rendere più semplici e comprensibili le bollette dell’acqua anche per favorire una migliore conoscenza del servizio idrico integrato, un utilizzo più consapevole della risorsa e la riduzione dei reclami dovuti a carenze informative.
Anticipando scelte di semplificazione che, in futuro, potranno essere estese anche ai servizi energetici, la Direttiva prevede il ricorso a canali informatici di consultazione, con la possibilità, ad esempio, di richiedere le bollette con modalità telematiche e la messa a disposizione obbligatoria di un sito internet attraverso il quale siano rese disponibili informazioni sulla qualità del servizio.