Dichiarazione Imu: i dati Ici già in possesso dei Comuni sollevano dall’obbligo

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“Per quanto concerne i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola (IAP) (…) restano ferme, ai fini IMU, le dichiarazioni già presentate in materia di imposta comunale sugli immobili (ICI) in quanti compatibili, mantenendo, pertanto, queste ultime loro validità ai fini dell’obbligo dichiarativo IMU”. E’ questo quanto chiarito dal Dipartimento delle Finanze nella risoluzione n. 2 del 18 gennaio 2013. Il prossimo 4 febbraio, infatti, scade il termine per la presentazione delle dichiarazioni dell’imposta sugli immobili e il Ministero ha pensato bene di sciogliere qualche nodo ai contribuenti che avessero diritto alle agevolazioni in materia. Essendo mutato l’ambito di applicazione di quest’ultime, infatti, che ormai seguono le direttive dell’Imu e non più dell’Ici, sorgeva il dubbio che cambiassero anche le responsabilità del contribuente. A tal proposito dunque si chiarisce che se i comuni sono già in possesso delle informazioni necessarie per il calcolo dell’imposta, l’obbligo dichiarativo decade. Tale obbligo, infatti, “sorge solo nei casi in cui sono intervenute variazioni rispetto a quanto risulta dalle dichiarazioni Ici già presentate, nonché nei casi in cui si sono certificate variazioni che non sono, comunque, conoscibili dal comune”.
Il Sole 24 Ore, inoltre, fa un ulteriore approfondimento sottolineando che tale principio può valere anche nel caso di abitazioni di interesse storico – artistico e di beni oggetto di concessione demaniale. Resta fermo l’obbligo del 4 febbraio per variazioni immobiliari non denunciate per l’Ici e per immobili che beneficiano di aliquote agevolate secondo le disposizioni comunali.

C.M.

Risoluzione n. 2 del 2013 – Dipartimento delle Finanze