Spesometro: ecco quali sono le fatture che devono essere comunicate

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Il 31 gennaio lo Spesometro ha fatto i suoi primi passi. Entro tale data, infatti, gli operatori finanziari sono stati obbligati a comunicare tutte le transazioni rilevanti ai fini iva e superiori ai 3600 euro effettuate con moneta elettronica. Ora la prossima tappa sarà quella del 30 aprile 2013 entro cui sempre gli operatori finanziari dovranno comunicare all’anagrafe tributaria tutti i dati relativi alle operazioni effettuate quindi, nello specifico, anagrafica dell’acquirente, importo, data, codice fiscale del fornitore a cui è intestato il Pos (Point of sale). Obbligo che dovrà essere rispettato ogni anno a seguire. Ma cosa va nel calderone dello Spesometro? In primo luogo tutte quelle operazioni rilevanti ai fini iva per cui è imposta l’emissione della fattura, comprese quelle al di sotto dei 3mila euro iva esclusa. La norma chiarisce, inoltre, che non è necessario inviare le informazioni fattura per fattura ma è sufficiente cumulare sotto un unico cliente, il totale delle operazioni di riferimento. Qualora, invece, l’esercente decidesse di emettere il documento fiscale in via del tutto volontaria (seppur non obbligato), questi dovrà di conseguenza dare conto anche nello Spesometro sopratutto se l’operazione non è avvenuta attraverso moneta elettronica. Infatti, la norma stabilisce che, seppur i contribuenti non soggetti ad iva siano esclusi da questo sistema, essi vi rientrano solo quanto al momento del ricevimento del pagamento non ci sia stato l’uso di carte di credito o debito e simili e quindi la transazione sia avvenuto per mezzo di contanti o bonifici e assegni bancari.