Imu imprese: i comuni non possono fare sconti, lo impone lo Stato

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Le imprese devono rassegnarsi a sostenere tutto il nuovo carico fiscale e senza poter ricevere alcun tipo di aiuto. Sopratutto sull’Imu. Secondo quanto dichiarato dal Dipartimento delle Finanze, infatti, alle aziende non è possibile fare sconti sulla tassa che si abbatte sui capannoni per legge. Addio, dunque, alle agevolazioni che alcuni comuni virtuosi avevano previsto al momento di deliberare le aliquote da applicare alle diverse categorie. Si tratta di un meccanismo che viene fuori dalla Legge di Stabilità che spartisce il gettito dell’imposta tra amministrazioni locali e Stato: alle prime sono assegnati gli introiti di case e negozi e al secondo, invece, quello di “immobili ad uso produttivo” di categoria D al Catasto. E dato che lo Stato deve rimpinguare le casse, un eventuale sconto non gli permetterebbe di prelevare il previsto e, di conseguenza, stop agli aiuti. In tutto è stato normato all’articolo 1, comma 380 della legge 228/2012: in questo punto si stabilisce che i sindaci possono aumentare l’aliquota dell’Imu (fino ad un massimo del 10,6 per mille) ma non possono abbassarla. Detto questo, ora le amministrazione che non vorranno vedersi annullare le delibere sull’Imu per inapplicabilità delle norme, saranno costretti a ritirare gli sconti fatti alle imprese e a cancellare ogni possibilità di aiuto a questa categoria.

Di seguito il testo della Legge di Stabilità:

legge-stabilita-2013-01