Conti correnti sotto il mirino, al via l’invio di tutti i dati da parte di banche e Poste al Fisco

0
351

Sono scattati i controlli sui conti correnti di ogni italiano. Con il provvedimento di attuazione del 25 marzo 2013, l’Agenzia delle Entrate ha definito tutte le modalità con cui gli intermediari finanziari (ovvero banche e Poste) dovranno inviare tutti i dati relativi ai propri clienti. Obiettivo: stanare gli evasori fiscali e per farlo andranno sotto la lente del fisco conti correnti, cassette di sicurezza, carte di credito e debito, acquisti e vendite di oro e/o metalli preziosi e le operazioni fuori conto. In questa prima tornata saranno trasmesse all’Anagrafe dei conti (sezione distaccata dell’Anagrafe tributaria) tutte le informazioni relative all’anno 2011 che si dovrà concludere entro il 31 ottobre 2013 mentre il 2012 e il 2013 sarà scandagliato rispettivamente entro il 31 marzo 2014 e il 20 aprile 2015.

Una volta inviati tutti i dati, il database che si verrà a generare conterrà tutte le notizie utili a ricostruire il rapporto finanziario che ogni singolo contribuente avrà avuto con il prorio intermediario finanziario di riferimento quindi si parla di dati riguardanti: titolarità e cotitolarità o eventuali deleghe; saldi iniziali e finali; rapporti sulle movimentazioni relativi ai dare e avere su base annua.
Lo step successivo sarà quello di riscontrare o meno anomalie finanziarie attraverso una serie di indici quali numerosità dei rapporti aperti con banche o Poste, saldi superiori ai diversi importi e/o repentine variazioni degli stessi ma, avendo tra le mani un volume di informazioni notevole, i contribuenti saranno raggruppati di gruppi distinti in base alle diverse anomalie.

Alle anomalie, però, non potrà seguire un accertamento automatico perchè non sono elementi tali da stabilire se un caso è di evasione o meno. Per questo, i dati dovranno essere incrociati con le dichiarazioni dei redditi o con altre informazioni presenti già presso l’Anagrafe tributaria.
Attestato il rischio di evasione, si potrà passare a controlli da redditometro, controlli interni agli uffici delle Entrate, invio di questionari o verifiche fiscali.

C.M.