Finanziamenti alle imprese dai familiari: obbligo di comunicazione anche per le ditte individuali

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Tutti i finanziamenti o capitalizzazioni al di sopra dei 3600 euro concessi all’impresa da parte dei familiari devono essere comunicati all’Agenzia delle Entrate entro il prossimo 12 dicembre. Si tratta di un provvedimento che il fisco ha emanato il 2 agosto 2013 e che pone l’obbligo anche alle ditte individuali e, in generale, a quelle in contabilità semplificata oltre che ordinaria.
La comunicazione è esclusivamente a carico dell’impresa e non dei familiari o dei singoli soci per cui sono coinvolte imprese individuali, società, cooperative, trust, enti non commerciali. Esclusi, invece, tutti i professionisti. Dunque, sarà necessario fornire tutte le informazioni tramite l’analisi delle movimentazioni finanziarie computate negli estratti conto anche personali visto che le ditte individuali non sono tenute ad accendere un conto dedicato all’attività. Movimentazioni che dovranno essere state effettuate a titolo di “finanziamenti” o “capitalizzazioni”. Un occhio particolare si dovrà avere anche per tutti quei pagamenti in contanti perché sia i soci che i loro familiari dovranno dichiarare se il denaro proveniva da conti personali.
Qualora i versamenti non siano stati giustificati in qualche modo, allora, in linea generale, tutte le somme versate all’impresa da parte dei soci sono considerate a titolo di muto fruttifero e se i termini relativi agli interessi non sono stati fissati per iscritto, si rimanda a quanto stabilito dal Tuir sia per quantificarli che per incassarli. Di conseguenza, gli interessi stessi saranno soggetti a ritenuta d’acconto del 20%.
L’unico modo per far si che il finanziamento sia considerato infruttifero è quello di fornire un documento che ne attesti la natura con data anteriore o contestuale al versamento.

C.M.