Dal 1° gennaio obbligo del Pos per professionisti e commercianti

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Dal 1° gennaio tutto coloro che vendono prodotti o prestano servizi non potranno più esimersi dall’accettare i pagamenti dei propri clienti con carte di credito. Lo stabilisce il D.L. n. 179/2012, art. 15, commi 4 e 5 che non obbliga specificatamente di possedere un Pos (Point of sale, ovvero quel dispositivo che permette di effettuare una transazione commerciale con moneta elettronica) ma impone ai tutti i commercianti o professionisti di non potersi rifiutare di accettare pagamenti tramite bancomat o carte di credito qualora il cliente lo richiedesse.
Nello specifico, il testo di legge stabilisce che “a decorrere dal 1° gennaio 2014, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito. Sono in ogni caso fatte salve le disposizioni del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231”. Questo vuol dire che tra i soggetti coinvolti non ci saranno solo i commercianti o comunque chi vende un bene ma anche chi offre un servizio come, ad esempio, fanno i professionisti (commercialisti, avvocati, ingegneri, idraulici, elettricisti, etc.).
Si tratta di un ulteriore costo per chi è tenuto a rispettare la regola. Costo che lega ancor più i privati al sistema bancario il quale, per mettere a disposizione lo strumento telematico, chiederà necessariamente un corrispettivo di gestione per la tenuta del Pos nonché una percentuale su ogni transazione effettuata.
In genere, gli istituti di credito legano la tenuta del Pos ad un conto corrente aperto presso, appunto, lo stesso istituto. Ci sono, però anche altre soluzioni che alcuni circuiti bancari offrono i quali non obbligano ad avere un conto corrente presso di loro ma che forniscono il dispositivo solo a fronte di un canone mensile e di una piccola percentuale sulle transazioni effettuate. Il web, in questo caso, diventa un ottimo strumento di ricerca.

C.M.