Imu: stop alla seconda rata ma resta il nodo coperture

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Si dà quasi per certa l’eliminazione della seconda rata dell’Imu, ma non sono così sicure le risorse che andranno a coprire il mancato gettito. Il decreto che abolisce la seconda rata dell’Imu approda oggi, 21 novembre 2013, in Consiglio dei Ministri. Mancano poche ore all’approvazione ministeriale ma il Tesoro sta ancora definendo le coperture che dovrebbero arrivare, salvo sorprese, dall’aumento degli acconti Ires e Irap per banche e assicurazioni oltre il 120%.
Il Governo potrebbe repire risorse anche dall’aumento degli acconti Ires e Irap delle imprese, come previsto dalla clausola di salvaguardia inserita nel decreto legge di fine agosto che ha abolito la prima rata dell’Imu e che prevedeva anche l’aumento delle accise sui carburanti.
Resta in piedi, almeno per il momento, l’ipotesi di far pagare l’imposta su terreni agricoli e fabbricati rurali anche se continua il pressing del nuovo centrodestra e Forza Italia che chiedono di esentare anche il comparto agricolo, operazione che porterebbe il costo della misura da 2 a 2,4 miliardi. Il Tesoro sembra pero’ orientato a escludere dal pagamento solo abitazioni principali e case popolari.
Altro nodo da sciolegliere è quello del gettito da restituire ai Comuni. I sindaci chiedono di avere tutto il mancato gettito, comprese le maggiori aliquote gia’ deliberate per l’anno in corso: la differenza sarebbe di circa 500 milioni.