Economia/ Procedura d’infrazione: cosa può succedere?

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Resta il debito pubblico il problema dell’Italia: nel 2018 è stato pari al 132,2%, rispetto al 131,4% del 2017 e nel 2019 si attesterà al 133,7% .

E’ il fulcro della contesa tra Roma e Bruxelles che va avanti ormai da mesi; la Commissione UE si appresta a “raccomandare” ai ministri una procedura nei confronti del nostro Paese per disavanzo eccessivo causato dal mancato mancato rispetto della regola del debito. Nel mirino comunitario soprattutto Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, che “avrebbero fallito l’obiettivo mettendo a rischio la tenuta dei mercati italiani ed europei”.

Questi i passaggi: la Commissione Ue chiede ai governi europei di dire la loro su una possibile procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, poi sarà chiamato ad esprimersi il Comitato economico e finanziario, l’organismo tecnico i direttori generali dei rispettivi ministeri delle Finanze, ancora dopo l’Eurogruppo a Lussemburgo, che investirà della questione l’Ecofin del 9 luglio chiamato al “verdetto”: avvio formale della procedura oppure rinvio o infine sospensione in presenza di eventuali impegni aggiuntivi prospettati dal governo.

La Commissione potrebbe consigliare una manovra aggiuntiva da 3,6 miliardi di euro per evitare una procedura di infrazione che finora non è mai stata applicata per nessun paese europeo e che farebbe scattare confronti del nostro paese una sorveglianza rafforzata, che prevede un monitoraggio costante per verificare se le azioni correttive richieste  siano effettivamente poste in essere, che tradotto in pillole significherebbe aumenti delle tasse e tagli alle spese e ai servizi sociali.

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