Fuga di cervelli/ L’Italia uccide il suo futuro

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L’Istat ha stimato che, con la crisi, tra il 2008-2019 c’è stata una fuga di cervelli dall’Italia da svuotare città come Bologna.420 mila residenti si sono trasferiti,la metà tra i 20 e i 34 anni,e per i 2/3 con un’istruzione medio alta.Nell’esodo si sono persi oltre 156 mila tra laureati,33%, e diplomati, 42%, con un tasso di crescita 4%. La metà dei laureati del 2019 confessa di essere disponibile al trasferimento all’estero.L’esodo che svuota L’Italia inizia subito dopo il diploma.I rettori denunciano un contrazione costante di iscritti nelle università,oltre 40 mila tra il 2013 e il 2017 il 13%in meno.Si lascia L’Italia oltre che per le specializzazioni,master e dottorati annche per le lauree triennali,numeri chiusi e costi tra le cause principali.Si è inceppato il meccanismo di ricambio generazionale,si ha la sensazione che il paese sia alla deriva e non provi alcun interesse ad avere in Italia giovani laureati,diplomati e specializzati.Ha iniziato il sud a spopolarsi,i giovani orami di dirigono verso il nord dell’Europa ma anche da Milano tanti giovani si dirigono verso facoltà della gran Bretagna e Olanda,vanno via perché non immaginano di poter affrontare il loro futuro e una famiglia in Italia.Nonostante i costi altissimi l’investimento crea la speranza di non aver figli precari o peggio stravaccati sul divano.All’estero si apprende la lingua e i compensi del lavoro sono piu alti,a 5 anni dalla laurea guadagnano in media 2.500 euro netti al mese oltre il 60% in piu di chi resta.Il  nord Europa è diventato meta di chi si sposta dall’Inghilterra usa brexit.Alfredo Magnifico

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