Ci scrivono/ Il lavoro che non c’è, grido d’allarme di un lettore

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Riceviamo e pubblichiamo

Peggio di così …

Mi chiamo Silvestro Giuseppe, sono di Roma e ho 55 anni ( cellulare 349/6840211 per eventuali proposte di lavoro o altro ); ebbene molte ( e anomale ) sono state le vicissitudini che hanno di fatto segnato la vita mia e di mia figlia Mirella Greta … e con in ultimo anche un provvedimento irrogatomi dell’Amministrazione dell’Interno che, a mio avviso del tutto ingiustamente ( motivazione ufficiale: “reiterazione nel non onorare debiti” ) mi ha radicalmente privato del posto di lavoro ed unica fonte di guadagno e sostentamento di vita ( nel mese di Dicembre 2018 ).

Il fatto.

dopo avere istaurato ricorso al provvedimento presso l’Eccell.mo T.A.R. del Lazio ( sperando che vada come deve ) e avere fatto di tutto per far fronte alla nuova e grave situazione di totale assenza di mezzi economici per la sopravvivenza, anche tentando di trovarmi un nuovo lavoro ( ma non riuscendovi ) sono comunque andato avanti con la mia intrinseca onestà e la massima dignità possibile … fino ad esaurire ogni rimanente risorsa ed economica; ad oggi sono del tutto privo di mezzi economici e non ho di che far fronte alle mie e di mia figlia, più basilari necessità; non avendo diritto al reddito di cittadinanza ( aimè è proprio così ) mi sono allora recato presso il Comune di Roma, V^ Circoscrizione, ove, come ultima opzione, ho richiesto un sussidio economico; come da prassi mi è stato allora assegnato un Assistente Sociale, la Dr.ssa Veronica Bellomia, che, dopo una fin troppo lunga trafila di appuntamenti, colloqui e inutile burocrazia durata abbondanti 5 mesi, mi ha fatto attribuire la cifra di 350,00 euro – da me effettivamente percepita ai primi di Novembre c. a. presso la filiale Unicredit di Piazza Lecce in Roma – e che, seppur esigua avendole esposto e documentato la mia situazione di assoluta indigenza, pensavo quanto meno mensile e per un po’ “stabile” ( ! ); il 26/11/2019 invece, contattavo la Dr.ssa Veronica Bellomia che diversamente mi faceva intendere, ovvero che il suddetto sussidio è addirittura con cadenza bimestrale e nemmeno certo in quanto dipendente dalle disponibilità economiche del Comune di Roma;

Premesso ciò e dopo quasi trenta anni di versamenti contributivi allo Stato – di cui venticinque tramite la Polizia di Stato di cui ero e sarò orgogliosamente appartenente considerando che credo nella Giustizia ma non nel facilmente arrivarvi in particolari situazioni ove subentrano interessi superiori non necessariamente legittimi ) io, cittadino Italiano, onesto e rispettoso di regole e Leggi, dopo aver lavorato praticamente tutta la vita mi trovo ad oggi in una situazione economica peggiore di quella d’un profugo appena sbarcato, senza alcuna “forma” di tutela da parte del mio Stato.

Per conoscenza ed eventuale intervento/aiuto se lo si riterrà opportuno.

Con Cordialità e Speranza.

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