Covid19, Rota (Fai Cisl): “Nessun alibi sull’attuazione del protocollo sicurezza”

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Rota, Segretario nazionale Fai Cisl

Dalla Fai Cisl riceviamo e pubblichiamo

“L’impegno dei lavoratori agroalimentari si sta confermando essenziale in tutta la filiera per non far mancare beni di prima necessità alla popolazione. Ma dev’essere chiaro, ancora una volta, che sulla sicurezza non si tollera alcun tentennamento e che è in gioco la salvaguardia della salute di tutti. Condividiamo dunque pienamente le preoccupazioni espresse in queste ore da Annamaria Furlan, e ribadiamo che è necessario che solo le produzioni essenziali rimangano attive e che in tutte queste aziende vengano rispettate le indicazioni di sicurezza e prevenzione”.

Lo afferma in una nota il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota.

“Per garantire la massima sicurezza nei luoghi di lavoro anche ai lavoratori agricoli – aggiunge il sindacalista – stavamo realizzando con le altre sigle e le controparti uno specifico protocollo da proporre alle istituzioni, ma stando ai contenuti dell’ultimo Dpcm, anche al settore primario è esteso quello sottoscritto il 14 marzo da Cgil Cisl e Uil con Confindustria ed altre associazioni datoriali. Dunque, non c’è più alcun alibi, ci aspettiamo in tutte le realtà produttive l’immediata e piena attuazione di quanto contenuto in quel documento”.

“Da parte nostra – conclude il sindacalista – non ci sottraiamo da alcuna responsabilità e siamo disponibili a valutare caso per caso come agire nell’interesse di tutti, anche attraverso accordi che coniughino una ridotta presenza di lavoratori in azienda con la salvaguardia della produzione necessaria all’emergenza. Chiediamo a tutte le parti coinvolte di agire veramente con la massima fermezza sulla piena attuazione delle norme igienico sanitarie indicate dalle autorità. Se ciò non dovesse avvenire, siamo pronti a garantire copertura politica alle Rsu, le Rsa e i lavoratori per tutte le iniziative che si riterrà opportuno mettere in campo per far rispettare il protocollo, fino alla proclamazione dello sciopero”.