Vino/ La crisi al tempo del Covid-19: l’Europa deve intervenire

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un vitigno del Chianti

Sono tanti i problemi che l’emergenza Coronavirus porterà al settore vitivinicolo e che vanno affrontati con calma e determinazione.

Sicuramente il calo dei consumi, stimabile addirittura in un -70% sul 2019, porterà le cantine con tanto vino “in pancia” e con la necessità, anche logistica, di avere spazio per far posto alla nuova produzione. Il settore generalmente è caratterizzato da basse marginalità, nella media, del 5-10%, e di contro soggetto ad una esposizione bancaria forte, legata ai tanti investimenti fatti negli ultimi anni.

Una prima misura potrebbe essere la distillazione di crisi, per sopperire alla crescente richiesta di alcol per i disinfettanti e garantire un minimo di flusso di cassa alle imprese, Ma nel complesso deve essere l’Europa ad intervenire sul sistema bancario, accollandosi un anno di mutui delle imprese, e iniettando liquidità in una attività più fragile del passato.

Il vino può ricorrere allo stoccaggio in attesa di tempi migliori, e questo ora va incentivato anche dal punto di vista economico come ha proposto Paolo De Castro, coordinatore S&D alla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo.