Coronavirus, Alessandro Santin (Yale): “Ci sono giovani che dopo 6 mesi continuano a presentare sintomi debilitanti”

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Il coronavirus ha una vesta subdola e la manifesta continuamente. “Dopo circa 6 mesi dall’inizio della pandemia un numero potenzialmente enorme di persone non riesce a guarire completamente. Giovani sani che dopo la fase acuta della malattia, sono tornati negativi al tampone, ma continuano a presentare sintomi debilitanti”.
“Al momento abbiamo due possibili ipotesi: la prima è che il virus non sia più presente nell’organismo, ma il sistema immunitario continua a mantenersi attivato (da qui i continui sintomi) perché “vede” ancora dei frammenti di virus non più vitali. La seconda è che il virus ci sia ancora, ma annidato in alcune cellule dei polmoni dette macrofagi alveolari dove si va a nascondere, e che poi si comportano come il cavallo di Troia (mantenendo il Covid-19 vitale al loro interno)”.
Lo dice in un’intervista per Affaritaliani.it Milano lo scienziato Alessandro Santin, a capo del Centro di Ricerca dell’Università di Yale negli USA.
“Tutto quello che attualmente sappiamo sull’infezione da Covid-19 – continua Santin – deriva quasi esclusivamente da quello che abbiamo imparato studiando quel 20% di pazienti che ha sviluppato la forma severa dell’infezione e che e’ stato ricoverato in ospedale. Sappiamo invece pochissimo su quell’80% di pazienti che hanno sviluppato il Covid in forme lievi e moderate e che hanno superato la fase acuta dell’infezione a casa loro.