Vino/ I dazi e il coronavirus alla base del tracollo dell’export europeo verso gli USA

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I vini europei pagano in maniera pesante la politica dei dazi negli USA. Una perdita secca del -12,3% in valore, pari ad un calo di 329 milioni di dollari in sette mesi di importazioni di vino in Usa tra novembre 2019 e maggio 2020, con il peso della pandemia che, negli Usa, è ancora in piena forza. A calcolarlo l’Osservatorio Spagnolo del Mercato del Vino.

La perdita in valore è quasi tutta sulle spalle della Francia, che sui 329 milioni di dollari complessivi di saldo negativo, ne ha persi 289,5, con un calo del -36%. Tra i principali esportatori in Usa, giù anche la Spagna (-8%, a -12,1 milioni di dollari), l’Australia (-14,4% per una perdita di 25 milioni di dollari) e l’Argentina (-2%, con un saldo negativo di 3 milioni di dollari).

Tiene tutto sommato l’Italia, che, nel periodo in esame, secondo l’Oemv, con i vini imbottigliati mette a segno una crescita del 2,7%, con un aumento di 22,9 milioni di dollari, e cresce anche la Nuova Zelanda, a +8%, con un saldo attivo di 17,8 milioni di dollari.