Salute/ La fibromialgia: sintomi, diagnosi e terapia

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Oggi è la giornata deidcata alla fibromialgia e riteniamo importante ricordarlo per le persone che soffrono e per sensibilizzare l’opinione pubblica verso questa malatttia. La fibromialgia chiamata anche sindrome fibromialgica, è una malattia comune, che colpisce circa 2 milioni di Italiani,  caratterizzata da rigidità e dolore muscolo-scheletrico diffuso. Il dolore ha una origine spesso difficile da individuare: può essere superficiale (cutaneo), muscolare, tendineo, profondo (osseo) e si associa a contrattura muscolare dolorosa. I pazienti fibromialgici presentano  specifiche aree simmetriche del corpo molto dolorose alla pressione con le dita (tender points), molto tipiche e che sono assenti nei pazienti affetti da altre patologie reumatiche. 

Ecco il parere di un esperto: “Si tratta di una patologia che “colpisce” soprattutto le donne, spesso in età adulta in seguito alla menopausa, ma può colpire anche i giovani. Spesso colpisce più componenti della famiglia ed è stata dimostrata anche una familiarità della malattia, legata a malfunzionamento dei geni deputati alla sintesi di sostanze che modulano il dolore (come le endorfine, la serotonina, le catecolamine, etc). Ecco perché spesso troviamo affetti da fibromialgia la nonna, la mamma, la nipote”.

I sintomi 

La fibromialgia è definita una sindrome perchè è un insieme di  numerosi sintomi: ansia e depressione, cefalea muscolotensiva, colon irritabile, vertigini ed acufeni, disturbi della memoria e della concentrazione, parestesie con alterazione della sensibilità, sindrome delle gambe senza riposo, metereopatia, ipersensibilità a sostanze chimiche ed odori, disturbi genitourinari.

La diagnosi

La diagnosi di fibromialgia è “semplice e difficile nello stesso tempo: di fronte alla presenza di tutti i sintomi, la diagnosi sembrerebbe subito fatta, ma tutti quei sintomi sono spesso comuni ad altre patologie (malattie reumatiche, neurologiche, oncologiche, endocrine, etc.) che è necessario escludere”, precisa il dottor Broggini. Purtroppo non esistono esami di laboratorio specifici per questa malattia, per cui il buon senso e l’esperienza clinica debbono guidare lo specialista in modo da evitare inutili esami strumentali e laboratoristici.

Spesso il paziente fibromialgico approda dal reumatologo dopo mesi o anni di consulti specialistici ed esami inutili e costosi, senza avere ancora ottenuto una diagnosi corretta.

Le cause della fibromialgia

Come chiarito da un reumatologo di Humanitas Medical Care, ad oggi “non è possibile fare una prevenzione di questa malattia. Tuttavia, è importante evitare che diventi una malattia cronica. E’ quindi necessaria una diagnosi precoce, da farsi nei primi mesi dall’insorgenza dei sintomi, ad esempio tenendo presente che dolori senza causa precisa in una giovane donna  oppure in una donna appena andata in menopausa possono essere l’inizio di una fibromialgia”, conclude lo specialista. Inoltre, è importante ricercare le cause di stress che hanno scatenato la malattia.

Terapia

Purtroppo non esiste una cura definitiva per questo disturbo, ma è importante, soprattutto all’inizio, fare una terapia che lenisca rapidamente, almeno in parte, i dolori. “In questo senso si sono dimostrati molto utili le benzodiazepine per rilassare la muscolatura e consentire un sonno ristoratore notturno e gli antidepressivi per aumentare i livelli di serotonina (mediatore del dolore): purtroppo, spesso è difficile convincere il paziente a fare queste terapie perché il paziente non ne riconosce la necessità e non ne vuole diventare dipendente. Possono essere utili a mitigare il dolore i farmaci antinfiammatori  e analgesici, mentre il cortisone non è utile e può essere dannoso per i suoi noti effetti collaterali”.

Speriamo che questo contributo di conoscenza sia stato utile; la comunicazione sanitaria è importante e può aiutare ad evitare nuova sofferenza.