Il film della settimana/ Fantastic Mr. Fox di Wes Anderson (Usa)

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Pietro Colagiovanni *
Wes Anderson non ha bisogno di molte presentazioni. I Tenenbaum e Grand Budapest Hotel sono tra i suoi titoli più conosciuti. Fantastic Mr. Fox è un film di animazione del 2009 realizzato con la tecnica dello stop motion, quella usata ad esempio da Tim Burton per “Night Before Christmas” e “La sposa cadavere”.

Si tratta di una tecnica (in italiano detta passo uno) molto laboriosa che sposta oggetti inanimati fotogramma dopo fotogramma rendendo in modo molto convincente la sensazione del movimento. Anderson d’altronde è noto per essere quasi maniacale nelle sue produzioni e, quindi, l’attenzione certosina che lo stop motion richiede è sicuramente nelle sue corde. Il film è tratto da un romanzo di Roald Dahl (“Furbo, il signor Volpe”) e narra la vicenda di una volpe, ormai agiata, benestante e con moglie e figli, che ad un certo punto sente il richiamo della gioventù e della sua natura (catturare animali, galline in particolare) e organizza un ultimo colpo a danno di tre grandi allevamenti operanti nelle vicinanze. I tre allevamenti sono posseduti da avidi e spietati capitalisti che però nulla possono rispetto all’abilità del signor Fox.

I tre decidono allora di vendicarsi, con tutti i mezzi e a tutti i costi, iniziando una feroce e spietata guerra contro mister Fox, la sua famiglia e tutti gli altri animali che hanno dato loro supporto. Una lotta senza esclusione di colpi, di cui non anticipiamo il finale. Benché costruito usando il mondo animale e alcuni suoi caratteri (la volpe astuta, furba e agile ad esempio) non si tratta di un film per bambini ma parla della nostra società moderna. E’ una produzione classica di Hollywood che non lesina mezzi e risorse.

Mr Fox ha la voce di George Clooney mentre sua moglie ha la voce di Meryl Streep. E’ un film, molto apprezzato dalla critica, che illustra le contraddizioni della società occidentale, con i capitalisti senza scrupoli che hanno nel profitto l’unica bussola. Ma è anche un film che parla della famiglia, dei rapporti interfamiliari (il figlio di Mr Fox non è all’altezza delle gesta paterna e si sente pertanto frustato e sconfitto), delle discriminazioni, del sistema a volte ingiusto e sacrificato alle supreme esigenze economiche. Il film è fatto molto bene, gradevole, curato e ben realizzato. L’opera veicola, in modo piacevole e scorrevole, due messaggi fondamentali: la diversità è un grande valore e il sogno americano si può sempre realizzare.

In sostanza un film esempio di quello che è oggi è il politicamente corretto e di come Hollywood abbia la sua forza proprio nel saperlo proporre e adattarlo ai tempi che mutano. Ieri il film western di Hollywood proponeva gli sceriffi bianchi come buoni e i nativi americani (all’epoca chiamati indiani) come cattivi. Oggi Hollywood, grazie a possenti budget ottimi registi, sceneggiatori, attori e animatori propone come nuovi buoni gli emarginati e i discriminati, ed in questo fa bene. Ma chi alla fine la spunta veramente, il messaggio che manda possente l’industria cinematografica a stelleestrisce è che il sistema americano, un sistema flessibile, mutevole e adattabile, è sempre e comunque vincente.

Voto 3 25/5
*imprenditore, giornalista, fondatore e amministratore del gruppo Terminus
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