Da un campione di oltre 500 studi professionali italiani è emerso che il 12 per cento si avvale della digitalizzazione dei documenti contabili, fiscali ed amministrativi. Un dato indicativo, rilevato dall’Istituto nazionale di ricerca dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, che è stato presentato a Catania in occasione del convegno svoltosi ieri pomeriggio all’Hotel Nettuno dedicato al ruolo del commercialista nel contesto di queste nuove infrastrutture tecnologiche e dei servizi innovativi da offrire ai clienti.
Infatti, come ha affermato il segretario dell’Ordine dei Commercialisti di Catania (Odcec Ct) Salvatore Toscano, che ha portato i saluti del Consiglio etneo: «il quadro normativo in tema di archiviazione e conservazione sostitutiva è ormai completo e chiaro, così come la forte evoluzione tecnologica dei software e la possibilità di condividere documenti tramite web. Siamo di fronte a un valido strumento che consente di ridurre fortemente i costi, il materiale cartaceo e i tempi d’impiego, incrementando l’efficienza all’interno degli studi».
Ma i vantaggi si estendono anche all’interno delle aziende e ai contribuenti perché «la dematerializzazione e la fatturazione elettronica sono un ottimo freno all’evasione fiscale» ha dichiarato Umberto Zanini – componente della Commissione “Normativa ed adempimenti tecnologici studi professionali” del Consiglio nazionale dei Commercialisti – relatore del convegno insieme a Paola Callegari, responsabile marketing di prodotto “Profis” presso Sistemi spa.
La fatturazione elettronica infatti «permette all’Agenzia delle Entrate di controllare in tempo reale la correttezza dei processi contabili delle aziende, tramite i file XML che queste ultime devono inviare» ha sintetizzato Zanini.
Non da ultimo la digitalizzazione consente di disegnare per la categoria dei commercialisti e degli esperti contabili, nuovi ruoli e opportunità professionali, quali ad esempio la figura dell’intermediario abilitato tra azienda e Pubblica amministrazione per gli adempimenti legati all’obbligatorietà della fatturazione elettronica, o ancora l’auditor nella certificazione dei processi di conservazione sostitutiva, così come previsto dal nuovo art. 44 del Codice dell’Amministrazione Digitale.