Chitarrista, compositore, docente e giornalista, questo recita UP, il nuovissimo sito di Umberto Poli, appena inaugurato e che ci mostra la reale figura di un artista italiano tra i più apprezzati del panorama musicale indipendente.
Non solo leader e mente dei Gospel Book Revisited, formazione con la quale ha saputo far emergere tutta la sua vena artistica e la passione per sonorità angloamericane, ma anche tra i fondatori de Lastanzadigreta, quintetto torinese che – con la sua opera prima – ha saputo aggiudicarsi la prestigiosa Targa Tenco.
C’è poi il trio Giancursi, Poli, Manfredi dove UP, assieme a Gigi Giancursi e Orlando Manfredi, ripercorre il Sogno Americano tra ballads e folk songs che scaturiscono nei progetti “C’era una volta a Hollywood” e “I Had A Dream”, ideali sia a teatro sia nel circuito di club e festival.
Non ultimi i progetti “Lou – il lato selvaggio del Rock” dove viene ripercorsa in musica e racconti la carriera del grande Lou Reed, oppure “Bestiacce”, uno spettacolo letterario-musicale ricco di improvvisazione. Polistrumentista e compositore, Umberto Poli è anche un docente capace di coinvolgere allievi di ogni sorta, dall’infanzia all’età adulta, portandoli all’interno del suo mondo fatto di note, groove e passione. Il suo progetto didattico lo vede quest’anno partire “On The Road” attraverso un percorso (in presenza e online) alla scoperta della musica a 360 gradi: dal blues al soul al grande rock di Grateful Dead e Bruce Springsteen. Ma Umberto Poli è noto anche nella sua veste di giornalista, grazie alla lunga militanza tra le pagine della storica rivista Guitar Club, oltre che nuova penna per Il Blues e Mescalina. Tutto questo e molto altro su www.umbertopoli.com
Potrà sembrare strano, parlando del mondo enoico, ‘abbandonare’ le discussioni su annate, qualità del prodotto, vendite e produzioni e spostare il discorso sui diritti umani.
Lo spunto viene dal rapporto “The workers behind Sweden’s Italian wine” di Oxfam, commissionato da Systembolaget, il monopolio svedese degli alcolici.
Partendo dal vino italiano, il più bevuto e importato in Svezia, on si omette di evidenziare come – da Puglia, Sicilia, Piemonte e Toscana -arrivino denunce per salari troppo bassi, straordinari non riconosciuti, discriminazioni razziali, paura ad iscriversi ad un sindacato, mancanza di sicurezza sul lavoro.
Qui la cartella stampa completa e l’archivio comunicati.
349: sono i Presìdi Slow Food italiani. Non è una cifra tonda, ma è meglio così. Perché è un modo per sottolineare che il progetto con cui l’associazione della Chiocciola salva dall’estinzione razze autoctone, varietà di ortaggi e di frutta, pani, formaggi, salumi e dolci tradizionali non è giunto a un traguardo, ma è in continuo divenire. Un punto fermo, però, vale la pena metterlo, ed è per questa ragione che in libreria è uscito L’Atlante gastronomico dei Presìdi Slow Food,il testo che racconta tutti e 349 i Presìdi attivati sul suolo italiano.
La new generation di produttori
«Quella dei Presìdi Slow Food è un’avventura importante e ben riuscita – ha spiegato il presidente di Slow Food, Carlo Petrini, nel corso della presentazione organizzata a Cheese 2021, a Bra fino al 20 settembre -. Negli ultimi cinquant’anni, l’elemento distintivo per quanto riguarda i prodotti alimentari è stato il prezzo: minore il costo, maggiore il successo sul mercato. Con i Presìdi, invece, invitiamo a fare un ragionamento sul valore: la qualità organolettica, le proprietà sulla salute, la tutela del territorio, il rispetto, il lavoro e il sapere di cui sono espressione, la valorizzazione di tutti i soggetti coinvolti lungo la filiera. Corrispondere il giusto compenso a un lavoro così importante è essenziale, perché senza una prospettiva economica per chi lavora la terra non vi può essere futuro».
Dal primo Presidio, il cappone di Morozzo nel cuneese, sono trascorsi più di vent’anni, un lasso di tempo che equivale grossomodo a una generazione. Infatti i più giovani produttori di oggi hanno proprio quell’età, per questo motivo, sul palco di Bra sono saliti tre di loro, in rappresentanza di altrettanti Presìdi Slow Food: i piemontesi Claudia Roggero, 23 anni, produttrice del Presidio dei mieli alta montagna, e Matteo Bosonetto, 28 anni, produttore del Presidio del vino Carema, e il ligure Simone Azaghi-Boreanaz, 30enne, produttore del Presidio della razza cabannina.
«Nel miele ci sono praticamente nata» scherza Claudia Roggero. «Mio padre ha alveari da 30 anni. Mi ricordo quando, nel 2003, ha costruito il laboratorio: io e mio fratello eravamo piccini, ma stavamo sempre lì». Da tre, il numero di alveari è cresciuto fino ad arrivare a quota 300. D’estate la famiglia Roggero porta le api da Rivoli (Torino), dov’è basata l’azienda, fino a oltre quota 1400 metri, in val Sangone e val Pellice, per produrre miele di rododendro, millefiori e melata di abete. «Alcune persone hanno paura delle api, e le capisco. Ma il lavoro che svolgono è straordinario e importantissimo anche per l’uomo: per questo motivo invito tutti a firmare l’Iniziativa dei cittadini europei chiamata Salviamo api e agricoltori per chiedere alle istituzioni europee un’agricoltura sostenibile, a vantaggio degli impollinatori, degli agricoltori, della salute e dell’ambiente».
Anche la storia di Matteo Bosonetto comincia in famiglia: «Mio nonno e mio padre si sono sempre dedicati alla viticoltura, senza però mai farne il lavoro principale. Era più che altro una passione». Per lui, la viticoltura non è soltanto un passatempo: «Sono un coltivatore diretto, conferisco le uve alla cantina sociale di Carema di cui faccio parte da quando avevo 18 anni e di cui oggi sono vicepresidente». Una delle peculiarità del Carema è la dislocazione dei vigneti: si tratta di terrazze di un anfiteatro naturale che, partendo da 300 metri sul livello del mare, arrivano fino a quota 600 metri. «Non immaginatevi le classiche vigne – avverte Matteo -. Sono pergole di pietra e legno dove non si lavora con mezzi meccanizzati, ma solo in modo manuale. È una viticoltura estrema, molto faticosa e fino a qualche tempo fa non sufficientemente remunerativa. Molti produttori, infatti, non vivono esclusivamente di questo lavoro: per i prossimi anni mi auguro che la situazione cambi».
Simone Azaghi-Boreanaz, con la famiglia gestisce un agriturismo a Carro, nello spezzino, dove allevano vacche di razza cabannina, coltivano ortaggi e portano in tavola nel proprio ristorante i prodotti che loro stessi lavorano. «Tranne olio, vino e farina tutto il resto è di nostra produzione» assicura. Proprio la cabannina è il punto forte dell’azienda: «Sono vacche piccoline, dal manto rossiccio. Da noi vivono libere tutto il giorno, si alimentano di ciò che la terra dà loro e noi integriamo soltanto con erba medica e fieno» spiega. La cabannina, che era pressoché estinta, si è salvata anche grazie al lavoro di Simone: «Abbiamo cominciato con due vacche che lasciavamo sempre libere, insieme ad altrettanti tori. Così, un po’ per volta, siamo arrivati ad averne più di 30».
I Presìdi: qualche numero
«Mettere a punto l’Atlante Gastronomico dei Presìdi ha richiesto un lavoro di squadra straordinario che ha coinvolto ogni angolo della rete italiana di Slow Food – ha commentato Serena Milano, segretaria generale della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus -. Il nostro progetto ha un valore politico, perché le scelte di ognuno di noi, anche come consumatore, sono atti politici; ma è soprattutto un viaggio divertente, attraverso l’Italia più bella».
I Presìdi Slow Food attivi in Italia sono 349, in tutte le regioni, per un totale di 2.465 produttori coinvolti. La Sicilia vanta il maggior numero di progetti (51), seguita da Campania (41), Piemonte (36), Toscana (22) e Abruzzo (18). Gli ortaggi sono la categoria più rappresentata (66), seguita dai formaggi (58, molti dei quali a Bra per Cheese fino al 20 settembre), legumi e frutta (46) e salumi (39).
Guardando ai soli formaggi, ci sono caci millenari, come il fiore sardo dei pastori, che risale addirittura alla civiltà nuragica, e il conciato romano, il formaggio campano citato da Plinio il vecchio e da Marziale nel I secolo d.C. E poi straordinari formaggi alpini – come lo storico ribelle, il bagoss di Bagolino, il Castelmagno d’alpeggio – e le paste filate del sud, dalla mozzarella nella mortella campana al caciocavallo podolico del Gargano, in Puglia, dalla vastedda del Belìce alle provole dei Nebrodi e delle Madonie, in Sicilia. Un excursus nella storia e nella geografia di tutta la penisola.
Cheese, la manifestazione internazionale dedicata alle forme del latte, si svolge a Bra (Cn) dal 17 al 20 settembre 2021 ed è organizzata dalla Città diBra e da Slow Food con il sostegno della Regione Piemonte. Considera gli animali è il tema della tredicesima edizione, un focus sul regno animale e la varietà di connessioni con le azioni dell’uomo. Senza di loro infatti non esisterebbe l’infinita biodiversità casearia che tocchiamo con mano ogni due anni a Bra. Straordinaria già oggi l’attenzione nei confronti dell’evento – che si garantisce con il consueto programma, nella massima sicurezza – sia da parte dei protagonisti di Cheese che da parte del mondo della ristorazione e dell’ospitalità del territorio. Cheese 2021 è possibile grazie al supporto di moltissime realtà, pubbliche e private, che credono in questo progetto. Tra tutte, ringraziamo i main partner: BBBell, BPER Banca, Consorzio del Parmigiano Reggiano, Egea, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy (QBA) e Reale Mutua; la Fondazione CRT e la Fondazione CRC per il loro contributo.
Un cittadino extracomunitario in bicicletta è stato investito e ucciso in mattinata dal conducente di un veicolo, che poi è fuggito senza prestare soccorso. Lo straniero, in corso di identificazione, percorreva in bici la Statale 17 che da Foggia conduce a Lucera.
L’urto ha sbalzato l’uomo e il suo corpo è stato recuperato in fondo a una scarpata. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia stradale e i medici del 118, ma per lui non c’era più nulla da fare. I poliziotti hanno avviato le indagini per risalire al pirata della strada.
Due persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite in modo grave in un incidente avvenuto attorno alle 8.15, lungo l’autostrada A4, nel comune di Palazzolo dello Stella (Udine).
Secondo quanto rende noto Autovie Venete, lo schianto si è verificato tra un furgone e un autoarticolato in un tratto di coda tra San Giorgio di Nogaro e Latisana, in direzione Venezia.
Le vittime e i feriti erano tutti a bordo del furgone. Sul posto il personale di Autovie Venete, il 118, la Polizia stradale per i rilievi, i Vigili del fuoco, i mezzi di soccorso meccanico.
Un sisma di magnitudo 2.9 è avvenuto questa mattina in Friuli con epicentro nella zona di Venzone (Udine). Il sisma è stato registrato alle 7.46 a una profondità di 9 km.
La scossa è stata localizzata dalla sala sismica dell’Ingv e dalla strumentazione della Protezione civile Fvg. Il terremoto è stato distintamente avvertito dalla popolazione, ma al momento non si registrano danni a persone o cose.
È morto Willie Garson. L’attore, amatissimo per avere interpretato Stanford Blatch, amico di Carrie Bradshaw, nella serie tv Sex and the City si è spento a 57 anni.
Secondo quanto riporta Deadline, stava lottando contro un cancro al pancreas.
I suoi cari e, in particolare, il figlio Nathen sono stati al suo fianco fino alla fine.
Una notizia attesa da migliaia di appassionati: è stato appena firmato a Milano il protocollo per la riapertura delle aree sciistiche e per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici a favore degli sciatori non agonisti e amatoriali. Tutto è pronto per la ripartenza anche in montagna.
Firmato infatti il protocollo, ora si permetterà agli impianti sciistici di riaprire nel rispetto delle normative anti Covid.
La ripresa delle attività prevista per il 15 febbraio.
Calano i ricoveri ospedalieri ed è questa la notizia importante sui dati dell’epidemia da Coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, leggendo il bollettino del Ministero della Salute.
I nuovipositivi sono 3.970 su 292.872 tamponi (ieri erano stati 3.377 su 330.275 tamponi). Sono 67 i morti di oggi (stesso numero di ieri). Con 6.850 dimessi e guariti in più gli attualmente positivi sono 106.559, ( -2.954).
Il tasso di positività è oggi è all’1,35% (ieri era all’1,02%). Il totale delle vittime da coronavirus nel nostro Paese dall’inizio della pandemia sale a 130.488.
Sono 3.796 ricoverati con sintomi (-141) mentre i malati in terapia intensiva sono 513 (-3). Gli ingressi in terapia intensiva sono oggi 40 (+2).