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Coronavirus/ La Campania prima per contagi nelle 24 ore

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a) Cambia la geografia del contagio.
Con 1.741 contagi giornalieri, la Campania è la prima Regione italiana per incremento di nuovi casi: non accadeva da quattro mesi;
b) “Contro le varianti del virus le misure rimangono quelle già in uso, cioè mascherine, distanziamento e igiene delle mani”.
Lo precisa l’Istituto Superiore di Sanità nelle FAQ pubblicate sul suo sito;
c) “Crediamo che la ripresa economica post-COVID accelererà verso metà anno, anche se l’incertezza rimane”. La dichiarazione è della presidente della BCE, Lagarde.

Politica/ Il nuovo Governo parta con un piano straordinario su politiche attive, donne e giovani

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Nonostante il “blocco” dei licenziamenti l’Istat comunica che nel mese di dicembre 2020 sono calati gli occupati e sono aumentati disoccupati e inattivi. La diminuzione dell’occupazione (-0,4% rispetto a novembre, pari a -101mila unità) coinvolge soprattutto donne, lavoratori dipendenti e autonomi, e abbraccia tutte le classi d’età, con unica eccezione gli over 50. A prescindere da chi sarà alla guida dell’esecutivo e la sua natura alla fine di una crisi surreale, si dovrà, nelle prossime settimane, ragionare su come rilanciare le politiche attive del lavoro molto citate e poco conosciute, sperando si azzeri la follia dei Navigator. Una buona ipotesi di lavoro da cui partire potrebbe essere quella lanciata a dicembre dalle amministrazioni regionali, nello specifico, si proponeva un piano nazionale straordinario di politiche attive per il lavoro con una governance Stato-Regioni in una cornice unitaria per assicurare universalità di prestazioni con un forte ruolo dei territori.

L’idea di un Piano straordinario nasce dall’esigenza di definire linee di indirizzo e azioni di sistema in una cornice unitaria, attraverso adeguati  finanziamenti, con la progettazione di cluster di utenti che risponda anche a priorità trasversali quali donne, giovani, disabili e soggetti svantaggiati, in particolare quelli che sono, strutturalmente, più distanti, per problematiche sociali ed economiche, dal mercato del lavoro e che hanno difficoltà ad accedere, ad esempio, a sistemi on line (si pensi al complesso tema del digital divide e dell’alfabetizzazione digitale). Si evidenziavano, allo stesso tempo, alcune priorità trasversali e strutturali quali la necessità dell’implementazione dei sistemi informativi, una maggiore digitalizzazione dei servizi per il lavoro per aumentarne l’accessibilità, lo sviluppo di servizi aggiuntivi, come la certificazione delle competenze e l’orientamento e accompagnamento ai servizi di natura sociale. Si scommetteva poi sulla valorizzazione del ruolo dei Centri per l’impiego in un’ottica di rete anche con altri soggetti pubblici e/o privati e l’implementazione e la messa a sistema degli Osservatori del mercato del lavoro regionali dove non ancora presenti.

Le regioni sottolineavano, inoltre, una volontà di affrontare le criticità che sono emerse con riferimento all’assegno di ricollocazione ed al reddito di cittadinanza, per fare tutto ciò si auspicava un Piano pluriennale capace di coniugare interventi immediati e strategie necessariamente di medio-lungo termine e che veda un periodico, e necessario, coinvolgimento delle parti sociali. L’analisi di contesto sembra esserci, il percorso da delineare pure e non sembrano mancare, le risorse, grazie al Recovery fund. Oggi è arrivato il tempo che le buone intenzioni, partendo anche da valide pratiche già consolidate negli anni, diventino progetti concreti, operativi e implementabili per rilanciare il lavoro e l’economia del nostro Paese, finiti i tavoli programmatici e le consultazioni di queste ore, la grande sfida del nuovo Governok, quale che sia, chiamato a portare il nostro paese fuori dal tunnel del Covid.

Alfredo Magnifico

Cronaca nazionale/ Accoltellata in strada, muore in ospedale: adesso è caccia all’uomo

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FOTO DI REPERTORIO

Orribile fatto di cronaca ancora tinto di giallo. Una donna albanese di 47 anni è morta, nonostante un disperato intervento chirurgico, dopo essere stata accoltellata per strada, a Pedriano di San Giuliano Milanese. Alcuni passanti hanno chiamato le forze dell’ordine segnalando un uomo vestito di nero che inseguiva una prostituta. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto non lo hanno trovato.
Il 118 ha trovato la donna riversa a terra colpita da cinque coltellate.
La donna, di origine albanese, era regolare in Italia.

Roma/ Si scontra con la moto contro un’auto: giovane muore sulla Nomentana

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FOTO DI REPERTORIO

Ancora una giovane vittima della strada. Un grave incidente stradale, mortale, si è verificato all’incrocio tra viale Regina Margherita e via Nomentana a Roma.

Nello scontro sono rimasti coinvolti un’auto e una moto. Il ragazzo che guidava la moto è morto mentre la ragazza che era dietro di lui è stata trasportata dal 118 in ospedale sotto choc.

foto di repertorio

Palermo/ Cantante neomelodica uccisa in casa, indagano i carabinieri

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FOTO DI REPERTORIO

Ennesimo caso di femminicidio secondo una striscia di sangue che purtroppo sembra essere senza fine.

Una nota cantante neomelodica, 32enne, è stata trovata morta in casa a Palermo. Il corpo, dalle primissime informazioni, sembra sia stato trovato in un lago di sangue nel bagno.

Sul posto i carabinieri, che stanno ascoltando il marito, che ora si trova in caserma.

foto di repertorio

Agricoltura/ Terra Viva Cisl: presidiare la filiera produttiva per ridurre lo spreco alimentare

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Claudio Risso

Alla vigilia della giornata nazionale per la prevenzione dello spreco alimentare, promossa per il 5 febbraio, Claudio Risso, Presidente di Terra Viva, l’associazione di produttore agricoli della Cisl, rilancia l’appello alle aziende associate a promuovere e sostenere un’agricoltura responsabile, sostenibile e solidale e a ridurre lo scarto durante la filiera produttiva. I dati che emergono dallo studio ‘Spreco, il caso Italia’ di Waste Watcher International Observatory – Università di Bologna Last Minute Market su dati Ipsos, che saranno presentati domani, sottolineano come nel 2020 sia diminuito dell’11,78% lo spreco alimentare, recuperando 222 mila tonnellate di cibo. Le famiglie, nell’anno del covid-19, hanno scartato “solo” 27 kg annui di cibo a testa (529 grammi a settimana). L’Italia rimane ancora lontana dagli obiettivi europei ma ha sicuramente intrapreso un percorso virtuoso, così come indicato anche  dalla legge nazionale 166/2016, che promuove le riduzione degli sprechi lungo tutta la filiera agro-alimentare, favorendo il recupero e la donazione dei prodotti in eccedenza.

“Una tendenza e un segnale molto positivo che rilancia i temi della sostenibilità, come richiesto anche dal Target 12.3 dell’Agenda UE 2030, per dimezzare, nei prossimi dieci anni, lo spreco alimentare globale pro-capite – sottolinea Claudio Risso – Anche le imprese agricole svolgono un ruolo centrale nella riduzione degli sprechi durante la fase di produzione e di trasformazione, proprio per questo rilanciamo l’invito a impiegare le migliori tecnologie sostenibili in agricoltura, sfruttando anche le risorse e i fondi per innovazione e ricerca, accorciando il più possibile i passaggi della filiera produttiva.”

La giornata contro lo spreco alimentare riporta l’attenzione sui quasi 3milioni gli italiani costretti a chiedere aiuto per il cibo, con la distribuzione di pacchi alimentari o frequentando le mense gestite dal Terzo Settore.  

“In occasione di questa giornata, e della campagna “SprecoZero”, rinnoviamo la proposta lanciata alle nostre aziende durante la prima fase dell’emergenza pandemica, di destinare eventuali eccedenze alimentari o residui accumulati nella fase di trasformazione, alle associazioni del territorio, tra le quali le Caritas e gli empori solidali. Sono molte, e diversificate, le azioni che possiamo mettere in campo per evitare lo spreco e allo stesso tempo dare una piccola risposta a questa grande marginalità” conclude il presidente Risso.

Coronavirus/ Il Ministro Speranza: “Zona gialla non significa scampato pericolo”

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus
a) Ancora le zone ‘colorate’ al centro della discussione politica nazionale.
“Serve la massima prudenza perché zona gialla non significa scampato pericolo”. La dichiarazione è del Ministro della Salute, Roberto Speranza.
Intanto in Umbria a partire da domani la provincia di Perugia e sei Comuni della provincia di Terni saranno in zona rossa; lo stabilisce un’ordinanza regionale;
b) In Italia sono state somministrate oltre 2 milioni e mezzo di dosi di vaccino anti-COVID.

Cronaca internazionale/ Myanmar, Rota (Fai Cisl): “Il popolo non vuole conflitti ma diritti, pace e lavoro”

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Rota, Segretario nazionale Fai Cisl

Riceviamo e pubblichiamo “Come sempre in queste vicende è la società civile a pagare il prezzo più alto, la storia insegna. Per questo non possiamo restare indifferenti e rilanciamo un forte messaggio di solidarietà verso il popolo birmano, che non chiede nuovi conflitti ma diritti, pace, lavoro”. Lo scrive il Segretario Generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, in un articolo sul colpo di Stato in Myanmar pubblicato oggi sul quotidiano digitale In Terris. “La deriva antidemocratica in corso va disinnescata, ha inevitabilmente messo a repentaglio anche le libertà sindacali e i progetti di cooperazione e sviluppo. Come Fai Cisl – informa Rota – siamo presenti in Myanmar con l’associazione 

Italia-Birmania.Insieme tramite il progetto formativo ‘Coltiviamo la Pace, la riconciliazione tra le etnie e i lavoratori agricoli nel Rakhine’, rivolto ai contadini di tutti i gruppi etnici nelle township di Mrauk-U, nello Stato di Rakhine. Il progetto ha consentito alla popolazione locale di realizzare un centro di formazione sindacale che da un lato ha portato tante lavoratrici e lavoratori all’acquisizione di diritti e indipendenza, e dall’altro ha contribuito all’avvio di nuove coltivazioni organiche. I percorsi formativi avviati riguardano, oltre al riso nero, anche funghi e ortaggi, e nel contempo i sindacalisti locali sostengono la promozione dell’attività di rappresentanza e partecipazione, in particolare per le donne, mentre in cantiere ci sono i prossimi step per l’insegnamento della lingua inglese, rivolto ai giovani figli di contadini e non, moduli sui diritti fondamentali e la parità di genere, l’alfabetizzazione informatica”.

“Sono azioni piccole eppure complesse e di importanza assoluta – scrive il sindacalista – perché segnano un cammino verso una maggiore dignità di tutte le persone coinvolte, con più possibilità di realizzazione personale e professionale, e un ruolo più rilevante da parte dei contadini nell’economia e nella società in generale. È soprattutto coltivando questi obiettivi che il sindacato può contribuire a riallineare le storture dell’economia globalizzata, in cui allo sfruttamento dei lavoratori si associano quelle competizioni al ribasso e quella concorrenza sleale in grado di danneggiare anche molte produzioni europee e soprattutto il Made in Italy agroalimentare”.

Ufficio stampa FAI-CISL

Lavoro/ Centomila donne hanno perso il lavoro a dicembre, disoccupato un giovane su tre

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FOTO DI REPERTORIO

L’Istituto Nazionale di Statistica ha pubblicato una ricerca sul mercato del lavoro, emergono dati allarmanti; a dicembre tornano a calare gli occupati e si registra un incremento di disoccupati e inattivi, i ragazzi inattivi tra i 15 e 34 anni sono saliti al 29,7%. La diminuzione dell’occupazione, -0,4% rispetto a novembre, (-101mila unità) coinvolge le donne e i lavoratori sia dipendenti che autonomi e caratterizza tutte le classi d’età, con l’unica eccezione degli ultracinquantenni che mostrano una crescita, sostanzialmente stabile la componente maschile, il tasso di occupazione scende al 58,0% (-0,2%). Il numero di persone in cerca di lavoro torna a crescere in modo generalizzato, (+1,5%, pari a +34mila unità) solo per i 15-24enni si osserva una diminuzione.

Il tasso di disoccupazione sale al 9,0% (+0,2 punti), tra i giovani al 29,7% (+0,3 punti). Il numero di inattivi cresce (+0,3%, pari a +42mila unità) tra donne, 15-24enni e 35 49enni, mentre diminuisce tra gli uomini e le restanti classi di età, il tasso di inattività sale al 36,1% (+0,1 punti). Il livello dell’occupazione nel trimestre ottobre-dicembre 2020, nonostante il calo di dicembre, è superiore dello 0,2% a quello del trimestre precedente (luglio-settembre 2020), con un aumento di 53mila unità.

Nel trimestre calano le persone in cerca di occupazione (-5,6%, pari a -137mila) e aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,1%, pari a +17mila unità). Le ripetute flessioni dell’occupazione, registrate tra marzo e giugno 2020, unite a quella di dicembre, hanno portato l’occupazione a un livello più basso di quello registrato nel dicembre 2019 (-1,9%, pari a -444mila unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (-235mila) e autonomi (-209mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione degli over50, in aumento di 197mila, soprattutto per effetto della componente demografica, il tasso di occupazione scende, in un anno, di 0,9 punti percentuali. A dicembre 2020, le ore pro capite effettivamente lavorate settimanalmente, calcolate sul complesso degli occupati, sono 28,9, di 2,9 ore inferiore a quello registrato a dicembre 2019; la differenza scende a 2,5 ore tra i dipendenti, per i quali il numero di ore lavorate è pari a 28,0. Nell’arco dei dodici mesi, diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-8,9%, pari a -222mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+3,6%, pari a +482mila). Dal 1° gennaio 2021 è stata avviata la nuova rilevazione Forze di lavoro che recepisce il Regolamento (Ue) 2019/1700, secondo quanto previsto dal Regolamento, l’uscita del dato di gennaio 2021 è posticipata al 6 aprile contestualmente al rilascio del dato di febbraio. L’Istat renderà disponibili a breve informazioni di maggiore dettaglio.

Alfredo Magnifico

Scuola, le proposte del Coordinamento Nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani

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FOTO DI REPERTORIO

Riceviamo e pubblichiamo

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in considerazione della spasmodica attesa relativa alla nomina del futuro Ministro dell’Istruzione, ed in relazione al fatto che i docenti in Italia sono 900.000 unità, chiede alle forze politiche tutte e al premier incaricato, prof. Mario Draghi, che il prossimo ministro sia scelto tra docenti che abbiano maturato una seria esperienza lavorativa nel mondo della scuola, conoscendone dinamiche, difficoltà e contesto e contribuendo attivamente alla diffusione della cultura dei diritti fondamentali.

Nel corso degli anni tante difficoltà si sono riscontrate nelle aule scolastiche. Le criticità crescenti nelle scuole ed in particolare per quelle localizzate in aree a rischio dispersione / criminalità hanno creato divari incolmabili tra gli istituti: mancanza di aule; arredi inappropriati; edilizia fatiscente; infrastrutture inadeguate costituiscono ostacoli alla fruizione della didattica difficilmente superabili non rendendo omogenee le condizioni di apprendimento per tutti gli studenti italiani contravvenendo così al diritto all’istruzione.

Il ruolo del docente va ripensato alla luce delle nuove responsabilità e delle difficoltà crescenti in una situazione in continua trasformazione. Il mestiere più bello del mondo rischia di essere ridicolizzato da interventi normativi inefficaci e spesso tali da generare solo uno spreco di preziose risorse economiche. Una maggiore presenza delle istituzioni a fianco dei docenti può creare le basi per trasformare la società mediante la formazione di giovani più responsabili e preparati alle sfide del futuro. Il rientro dei docenti assunti con la legge 107/2015 presso le proprie sedi di residenza ed i nuclei familiari, l’aumento della retribuzione, la valorizzazione del merito, il potenziamento sono solo alcuni aspetti su cui partire per riformare radicalmente lo svilimento del prestigio sociale cui è andato in contro la classe docente.

Il CNDDU ha già divulgato quelli che possono essere gli obiettivi del prossimo ministro e li ritiene sicuramente perseguibili sulla base di un piano di intervento che utilizzando gli strumenti giuridici e finanziari nazionali ed europei sia in grado di rimodellare interamente il sistema scolastico determinando un punto di svolta epocale per il benessere della popolazione scolastica tutta.

Chiediamo espressamente all’attuale futuro Primo ministro ed ai capigruppo di interesse un incontro per discutere delle tematiche in oggetto.

Prof. Romano Pesavento Prof. Alessio Parente

Presidente CNDDU Segretario Generale CNDDU