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Egitto/ Scoperto importante giacimento d’oro

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Un filone d’oro attraversa il continente africano. Una miniera d’oro da oltre 28 tonnellate.

Ad annunciare la scoperta di questo vasto giacimento il Ministero egiziano del Petrolio e delle Risorse minerarie.
La riserva, si legge nella dichiarazione, ha lo scopo di attirare oltre un miliardo di dollari nei prossimi dieci anni

Myanmar/ Save the Children: ” Venti organizzazioni umanitarie chiedono il pieno accesso agli Stati di Rakhine e Chin colpiti dal conflitto e da un’ondata crescente di violenza”

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La recente impennata di violenza in alcuni Stati del Myanmar potrebbe causare più fame, sfollamenti e perdita di mezzi di sussistenza tra le comunità, rendendo impossibile anche l’accesso all’educazione per molti bambini. È l’allarme lanciato da venti organizzazioni umanitarie in Myanmar tra cui Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro.
Tutte insieme hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
Come organizzazioni umanitarie internazionali che lavorano con le comunità dello Stato di Rakhine esprimiamo profonda preoccupazione per tutte le persone colpite dall’impennata dei combattimenti tra l’esercito di Arakan (AA) e l’esercito del Myanmar nel Rakhine settentrionale. La zona attorno al villaggio di Kyauk Tan ospita oltre 10.000 persone e fonti locali riferiscono che molti stanno fuggendo dalle loro case mentre altri sono intrappolati e non riescono ad andarsene. Siamo profondamente preoccupati per le notizie di incendi indiscriminati nei villaggi e detenzione arbitraria di civili. Esortiamo tutti gli attori a proteggere i civili, a esercitare moderazione e a prevenire l’ulteriore escalation del conflitto. Tutte le parti in causa devono garantire la piena aderenza al diritto internazionale umanitario e la protezione dei civili e il governo deve difendere i diritti umani di tutti i civili negli Stati di Rakhine e Chin.
Vediamo in prima persona l’impatto che mesi di crescenti combattimenti negli Stati di Rakhine e Chin stanno avendo sulle popolazioni che vivono in queste aree. Queste ultime operazioni probabilmente causeranno maggiore fame, sfollamenti e sofferenze umane in un momento in cui le popolazioni hanno a che fare pure con l’epidemia di COVID-19 e con le forti piogge della stagione dei monsoni. Molti bambini sono a rischio a causa dei combattimenti e non sono in grado di frequentare la scuola. Inoltre, dato che molti agricoltori sono sfollati nel mezzo della stagione di semina, è probabile che la recente escalation dei combattimenti abbia un impatto negativo sulla sicurezza alimentare a lungo termine e sui mezzi di sussistenza delle comunità colpite. L’accesso umanitario è già estremamente limitato e l’assistenza non è in grado di raggiungere molte delle comunità più colpite.
Chiediamo un accesso illimitato agli attori umanitari e ai loro partner in modo che possano valutare autonomamente le esigenze e fornire assistenza e protezione complete alle comunità interessate. Chiediamo anche che sia concesso quanto prima l’accesso illimitato a tutte le aree degli Stati di Rakhine e Chin a terzi indipendenti, compresi giornalisti e osservatori dei diritti umani. Molte organizzazioni non governative lavorano a Rakhine e Chin, spesso in collaborazione con realtà nazionali e locali, per fornire aiuti umanitari, assistenza allo sviluppo e sostegni specifici in base alle reali necessità. Rispettiamo i regolamenti del governo del Myanmar in relazione alla fornitura di assistenza e ci coordiniamo con il governo dell’Unione e quello statale, nonché con la società civile e le comunità locali maggiormente colpite dal conflitto. Aderiamo ai principi umanitari di indipendenza, neutralità e imparzialità.
Ribadiamo il nostro precedente messaggio a tutte le parti in conflitto per rispondere alla richiesta del Segretario generale delle Nazioni Unite di un cessate il fuoco globale, che si estenda a tutte le parti del Myanmar senza eccezioni, per consentire la protezione dei civili e sostenere gli sforzi per prevenire e rispondere alla pandemia di COVID -19, che continua ad evolversi in Myanmar.
Save the Children Italia Onlus

Liguria/ Autostrade verso il collasso: l’autotrasporto viaggia verso il fermo

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FOTO DI REPERTORIO

“Non siamo noi a decretare il fermo tecnico dell’autotrasporto. I nostri mezzi si fermano perché il sistema autostradale ligure e, per conseguenza, del nord ovest è collassato e rende impossibile qualsiasi attività di presa e consegna delle merci, nonché la sopravvivenza delle attività di autotrasporto e logistica”.

Ad annunciare uno dei blocchi potenzialmente più devastanti anche nella storia della portualità ligure e della logistica nel nord ovest, è Giuseppe Tagnochetti, responsabile di Trasportounito in Liguria. E proprio da Trasportounito, su pressione di un sistema di aziende, che non solo viaggiano contro il muro del fallimento, ma anche verso una prospettiva di destrutturazione globale del mercato, arriva un j’accuse senza precedenti: l’autotrasporto considera il governo e il Ministero dei Trasporti i primi responsabili di questo disastro, e a loro sarà presentato il conto dei danni. “Spettava e spetta al Governo – prosegue Tagnochetti – garantire la libera circolazione delle merci, la libertà delle imprese e la tutela del sistema economico. Se poi emergeranno responsabilità del concessionario, oppure carenze evidenti nei controlli pubblici sul rispetto dei contratti di concessione, ciò non riguarderà l’autotrasporto ma i rapporti fra Stato e imprese private”. Il dato di fatto resta l’incubo quotidiano in cui si sono trasformate le autostrade della Liguria. Vittime di questa situazione parossistica sono le imprese di autotrasporto i cui mezzi restano bloccati per ore in code interminabili, non riescono più a effettuare le prese e le consegne di merce e contano ormai solo i danni e le insostenibili difficoltà economiche che spingono le aziende sul crinale dell’irregolarità.

“A recitare la parte dell’agnello sacrificale – prosegue Tagnochetti, – non ci stiamo più. Ogni livello di guardia è stato superato in una recita quotidiana sulla pelle dell’autotrasporto. Ci uniamo alle dichiarazioni di protesta che il Presidente della Camera di Commercio di Genova ha lanciato in rappresentanza di tutte le categorie economiche. Ora basta: se entro 48 ore non saranno individuate soluzioni come corsie preferenziali, ripristino della normale viabilità, riapertura di gallerie e viadotti limitando i lavori a precise e inderogabili fasce orarie, l’autotrasporto avvierà forme di protesta fino al fermo tecnico definitivo dei servizi”.

“Quello in atto – prosegue Tagnochetti – è un attacco criminale contro l’autotrasporto e qualcuno, anche davanti alla magistratura, dovrà rispondere a questi interrogativi:

– come mai nei mesi del lockdown il Ministero dei Trasporti non ha completato e forse neppure iniziato i controlli sulla rete?

– chi si assume la responsabilità di costringere gli autotrasportatori, fermi per ore in coda, a violare tutte le norme sui tempi di guida e sulla sicurezza?

– chi risarcirà alle nostre aziende e a tutto il sistema commerciale e industriale l’enorme danno economico e di produttività conseguente che stanno sostenendo e che sarà oggetto di una richiesta danni da parte della categoria?

– chi è responsabile del diniego opposto persino alla richiesta di garantire la gratuità di alcune tratte?

– chi si farà carico del costo degli incidenti sulla strada, del fallimento delle aziende e della disoccupazione che si sta generando?

– dove erano tutti i controllori pubblici che tentano oggi in venti giorni di ovviare all’assenza di anni nelle verifiche di sicurezza di gallerie e viadotti, dopo aver comodamente indossato una benda sugli occhi per decenni e decenni?”.

foto di repertorio

Per ulteriori informazioni: Barbara Gazzale

Coronavirus, altri 28 positivi a Mondragone

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus in Italia
a) E’ uno dei focolai sotto la lente d’ingrandimento delle autorità sanitarie nazionali e di quelle politiche, anche a causa dei problemi di tenuta sociale che ha fatto registrare.
Si contano altri 28 positivi nel focolaio nel comune di Mondragone: la zona rossa è prorogata fino al 7 luglio
b) I turisti ammessi in Grecia dovranno iscriversi a un registro almeno 48 ore prima della partenza e sottoporsi a test a campione.

Coronavirus, Fauci: “Potremmo avere 100 mila nuovi casi al giorno”

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Una dichiarazione che certo non passerà inosservata e che viene da fonte autorevole. “Potremmo avere 100 mila nuovi casi al giorno negli Stati Uniti se non riusciremo a controllare l’epidemia. Sono molto preoccupato”. Lo ha detto Anthony Fauci, epidemiologo e direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, nel corso dell’audizione davanti alla commissione del Congresso.
“Dal prossimo mese passeremo a una nuova fase nella sperimentazione del vaccino. Non abbiamo la certezza del risultato, ma siamo ottimisti che troveremo presto un vaccino. Speriamo di avere le dosi disponibili all’inizio del prossimo anno”.

Negli USA i morti finora sono 126.512 nei 50 Stati. I casi accertati di contagio sono 2.612.259. Nelle ultime 24 ore i morti sono stati 372 e i nuovi test positivi 21.707.

Un vino, un territorio- Campania-Dubl Rosato Metodo Classico Feudi di San Gregorio

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di Pietro Colagiovanni*


Il territorio:  restiamo questa settimana in Campania ma ci spostiamo nella culla della rinascita enologica di questa regione, l’Irpinia con uno dei suoi marchi più noti e famosi, la cantina Feudi di San Gregorio. Siamo a Sorbo Serpico, in provincia di Avellino, piccolo comune collinare di 587 abitanti. Siamo nel cuore dell’Irpinia, la verde Irpinia un posto ideale per la coltura della vite. La storia di queste zone è molto antica e risale alle prime popolazioni italiche.

Una di queste era proprio quella degli irpini, il cui nome deriva da Hirpus che nella lingua osca significa lupo. Sconfitti dal dittatore Silla, gli irpini persero definitivamente la loro autonomia e indipendenza. L’Irpinia durante l’età romana fu prima legata al Sannio, fu poi aggregata alla Puglia e infine con Adriano passò definitivamente alla Campania. Nel medioevo fece prima parte del ducato di Benevento, poi del Principato di Salerno e con gli Angioini entrò a far parte del regno di Napoli e gli fu concesso un giustizierato a parte, denominato Principato Ulteriore. Una delle produzioni più conosciute di queste terre è proprio il vino, con un riscatto produttivo e qualitativo accelerato negli ultimi decenni. Feudi di San Gregorio è uno dei grandi produttori irpini simbolo di questa rinascita.

Fondata nel 1986 dalle famiglie Capaldi ed Ercolino produce 3,8 milioni di bottiglie con 300 ettari vitati, tutti ancorati ai vitigni autoctoni campani.
Il vitigno: il Dubl Metodo Classico è vinificato in purezza con uve di Aglianico. Un’uva a bacca rossa molto antica, diffusa in tutto il Meridione ed anche nel Lazio, in Umbria ed in Sardegna. Un vitigno che presenta tante diversità e biotipi a seconda del posto in cui viene allevato.

L’origine del nome più accreditata è quella che deriva dal latino juliatico, del mese di Luglio quindi, perché il vitigno ha una maturazione tardiva e non precoce. I vini prodotti con Aglianico hanno forte struttura tannica e sono adatti ad un lungo invecchiamento.


Il vino: lo spumante rosè Dubl fa parte di una linea di spumantizzazione della Feudi di San Gregorio che utilizza vitigni autoctoni campani seguendo il metodo classico (quello con la rifermentazione in bottiglia, quello dello Champagne per capirci). Vinifica in acciaio con un breve contatto con le bucce per poi fare 18 mesi di affinamento sui lieviti. Il colore è tenue con tratti di bella lucentezza.

Al naso prevalgono i frutti rossi con nuance di rosa e pepe nero. Al sorso è gradevole, con sapidità giusta, profumi gradevoli sostenuti da una struttura buona e solida. E’ uno spumante versatile e molto piacevole che regge antipasti ma anche primi e secondi di pesce. Imbattibile con la pizza. Un vino di ottimo livello con un unico problema: la bottiglia rischia di terminare troppo presto.

Valutazione: 4,125/5
Prezzo medio: 20 euro
Rapporto qualità/prezzo: favorevole

*fondatore del gruppo Terminus, comunicatore, sommellier Ais

Seguite Terminus Vino e territorio su
www.informamolise.com
www.negozioterminus.it

Terminus formazione/Corso F-Gas – Patentino del Frigorista ON LINE

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Tutti gli operatori del settore (frigoristi, installatori e manutentori) operanti in ambito F-Gas non certificati saranno soggetti a importanti sanzioni economiche così come previsto dal D.L. n°163/2019. Inoltre non sarà possibile procedere all’acquisto di gas e condizionatori (per rivendita e installazione) senza la comunicazione del certificato di installatore F-Gas insieme alla certificazione della propria azienda, che verranno richiesti obbligatoriamente.

Grazie alla convenzione con Cnl ti offriamo la possibilità di seguire il corso interamente on line (solo nel periodo emergenza Covid- 19)

Per le modalità di iscrizione si prega di inviare una mail a terminuformazione@gmail.com

Coronavirus, crescono i ‘nuovi poveri’

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FOTO DI REPERTORIO

La pandemia accelera la povertà. La Caritas ha assistito da marzo a maggio, quasi 450.000 persone.
Di queste il 34% sono “nuovi poveri”, cioè persone che per la prima volta si sono rivolte alla Caritas.
Tra queste oltre 3.000 famiglie hanno usufruito di attività di supporto per la didattica a distanza e lo smart working, 537 piccole imprese hanno ricevuto un sostegno.

foto di repertorio

Coronavirus, oggi l’UE apre le frontiere a 15 Paesi, gli USA restano fuori

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Oggi è la prova del nove: riaprono le frontiere esterne dell’Unione europea che dà il via libera agli ingressi da 15 Paesi terzi. Nella lista approvata a maggioranza qualificata dai 27 – inclusa l’Italia – e da altri quattro paesi che fanno parte dello spazio Schengen (Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein) c’è anche la Cina, solo a condizione che lasci entrare gli europei, ma sono esclusi gli Stati Uniti.
I 15 Paesi sono: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay, con l’inclusione della Cina ma solo in base al criterio di reciprocità.

L’Italia resta cauta: la quarantena prevista dagli arrivi extra Schengen resta in vigore, ha infatti fatto sapere il ministro della Salute, Roberto Speranza spiegando che “la situazione a livello globale resta molto complessa. Dobbiamo evitare che vengano vanificati i sacrifici degli italiani negli ultimi mesi”.

Stati Generali della Moda italiana Il 7 luglio appuntamento con Ecomm Fashion

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La moda si ferma (un giorno) per ripartire. È in programma martedì 7 luglio l’Ecomm Fashion, la prima digital convention dedicata alla moda italiana. Oltre 1.500 aziende, tra i principali player nazionali e internazionali, e più di 50 speaker autorevoli si sono dati appuntamento per guardare al futuro e rilanciare l’intero settore in un momento di profondo cambiamento. All’interno di un innovativo spazio virtuale, gli Stati Generali della moda vogliono mettere a confronto esperienze e tendenze per individuare strategie e soluzioni. Parola d’ordine: evoluzione, declinata in chiave retail, digital e sustainable.
Organizzato dall’agenzia di marketing Velvet con il supporto di Federazione Moda Italia di Confcommercio, Nazionale Italiana Agenti Moda, Politecnico Calzaturiero, Assocalzaturifici, Università Bocconi e Università degli Studi di Padova, l’Ecomm Fashion prende spunto da due dati apparentemente contradditori: da parte, le vendite che si sono quasi dimezzate (-40%) nel primo trimestre di quest’anno nei settori appareal, fashion e luxury; dall’altra, la crescita del volume d’affari del 15% per quanti hanno adottato strategie di digital marketing.
«L’emergenza Coronavirus non ha fatto altro che accelerare alcuni processi che erano già in corso», afferma Alessio Badia, promotore dell’Ecomm Fashion e docente di master in Fashion Management presso le più importanti università italiane. «Il settore della moda non solo è stato profondamente colpito dalla pandemia, ma è anche quello che sta risentendo maggiormente del cambio delle logiche di consumo moderne. È importante in questo momento agire sulla leva della trasformazione; una trasformazione che deve essere guidata e non subita per dare vita ad un rilancio». La centralità della moda in Italia è testimoniata da una galassia di 82 mila imprese e che danno lavoro a oltre 500 mila persone. Secondo l’Area Studi di Mediobanca il sistema moda è in grado di generare un volume d’affari che supera ampiamente i 70 miliardi di euro.
«Più che una necessità, ripartire è un dovere», sottolinea Badia. Ma in quale direzione? «Tre quelle che abbiamo individuato e posto al centro del dibattito: retail, digitale e sostenibilità ambientale». Per quanto riguarda la vendita al dettaglio, di fatto l’emergenza sanitaria ha accentuato le fragilità di un sistema non più attuale. Per il retail c’è un nuovo paradigma basato sul “020 commerce”, ovvero Online-To-Offline, quindi l’integrazione di diversi strumenti di vendita, sfruttando le opportunità che arrivano dal digitale. E proprio l’ecosistema digitale rappresenta la nuova sfida: non solamente in termine di e-commerce, ma anche di social selling e di tutti gli strumenti che la galassia digital può offrire. Non ultimo, il concetto di sostenibilità ambientale. Passa da qui, come anche ribadito a livello comunitario, la strada per un necessario quando indispensabile rilancio dell’economia. Nella moda, inoltre, i nuovi modelli di consumo impongono alle aziende di essere sempre più sostenibili e socialmente responsabili.

Ecomm Fashion si svolgerà il 7 luglio all’interno di uno dei digital space più innovativi, studiato appositamente per favorire l’interazione tra le persone e la condivisione di documenti, video e materiali di approfondimento. Saranno a disposizione una virtual room per la plenaria, otto meeting room per workshop e tavole rotonde e 20 both room per gli incontri one-to-one.