“La crisi profonda che sta attraversando il mercato del lavoro e le drammatiche previsioni per il 2021 impongono una radicale inversione di rotta. Il Governo archivi definitivamente misure rivelatesi fallimentari come il reddito di cittadinanza e gli innumerevoli sussidi a pioggia fondati su una logica meramente assistenziale. Rendere strutturali provvedimenti pensati per affrontare l’emergenza pone due ordini di problemi: da un lato la sostenibilità dei conti pubblici, dall’altro la stabilizzazione di meccanismi distorsivi in grado di compromettere il sano incontro fra domanda e offerta di lavoro. Il primo passo per rilanciare l’occupazione è una seria riforma degli ammortizzatori sociali fondata su politiche attive del lavoro e su un piano capillare di investimenti in infrastrutture e tutela del territorio a partire dall’edilizia scolastica, dalla digitalizzazione e dallo sblocco dei cantieri chiusi a causa delle lentezze burocratiche e dei veti incrociati che paralizzano l’attività della pubblica amministrazione. In tal senso è indispensabile rivedere il codice degli appalti per mettere in condizione le imprese di realizzare piccole, medie e grandi opere fondamentali per lo sviluppo tecnologico del Paese e per colmare il gap di competitività fra Nord e Sud”.

Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla riforma degli ammortizzatori sociali.

Un errore fatale perché viene sprecata un’occasione storica di rinnovare la flotta italiana di navi traghetto, di renderla efficace ed efficiente rispetto alle esigenze di rilancio dell’economia nazionale, e di farne una punta di diamante nel quadro della nuova sostenibilità ambientale rendendo la flotta italiana sempre più compatibile con le nuove norme europee che anticipano al 2030 i limiti alle emissioni originariamente previsti per scadenze molto più lontane.

Così il Presidente di Assarmatori, Stefano Messina, commenta l’ultima bozza del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) in cui è stato totalmente cancellato l’investimento pubblico di 2 miliardi di euro per rinnovare le flotte nel corto e nel lungo raggio, che già nel precedente documento era stato ridimensionato in 670 milioni (a fronte di un allargamento della platea dei beneficiari a navi da crociera e a ben 60 mezzi delle Capitanerie di Porto).

Il Presidente di Assarmatori ha quindi lanciato un vero e proprio appello al Governo, affinché quello che è stato giustamente definito un Piano Marshall per lo shipping italiano non sia azzerato vanificando le possibilità di rivitalizzare il settore del trasporto marittimo che, nonostante sia stato duramente colpito dalla crisi derivata dalla pandemia da Covid, continua però a garantire i servizi e l’occupazione dei marittimi.

È necessario – afferma Stefano Messina – ritornare all’impianto originale del PNRR, con il sostegno all’investimento privato, sia per il corto che per il lungo raggio (500 milioni per il primo segmento e 1,5 miliardi di euro per il secondo), cifre che consentirebbero di far leva con gli investimenti degli armatori, il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti e del sistema bancario, in modo da avviare la costruzione di decine di unità per un investimento complessivo che potrebbe superare i 7 miliardi di euro in gran parte coinvolgendo la cantieristica nazionale e l’indotto locale.

Il Pnrr – conclude Messina – è infatti un’occasione imperdibile anche per rilanciare questo settore con il suo indotto e la sua occupazione specializzata che ad oggi ha un grande bisogno di commesse per la disponibilità delle sue competenze e per la sua tradizione.

I dati economici certo destano preoccupazione, ma il settore enoico deve guardare in chiave ottimistica almeno per il futuro. Per l’enoturismo il ritorno a livelli pre-Covid è previsto, realisticamente, non prima del 2022, ma nell’orizzonte a 10 anni, ben l’80% degli operatori prevede una crescita nei propri territori.

È questa la sintesi estrema del sondaggio del portale specializzato Winetourism.com, che, alla fine novembre 2020, ha raccolto le risposte e gli umori di oltre 1.200 cantine da 34 Paesi. Nel complesso, guardando al 2020 appena chiuso, la maggior parte delle imprese (il 53%) ha perso tra il 50% e l’80% del fatturato enoturistico, con una buona fetta che ha denunciato perdite anche superiori. Nel crollo complessivo a tracollare è stato il turismo internazionale.

Si prevede un leggero miglioramento nel 2021, ma passando attraverso lo spostamento dell’offerta enoturistica verso un turismo nazionale e locale.

Il gruppo Grandi Stazioni non rinnova gli affitti di alcuni locali all’interno di Termini, generando un problema che potrebbe portare ad una situazione di rischio per circa duecento posti di lavoro. Il grido d’allarme è lanciato, in un’intervista ad Ansa.it, dal segretario di Confintesa Smart, Alfredo Magnifico, il quale spiega che questo vuol dire al momento il rischio di cassa integrazione, ma in seguito il licenziamento di 100 lavoratori. Al Comune è stato presentato un progetto di restyling, che adesso è nella competente Commissione.

Confintesa Smart ha avuto in contri con le componenti politiche al Comune di Roma per far inserire nel progetto la clausola sociale per la difesa dei posti di lavoro e questo punto è passato in Consiglio comunale; ora si tratta di ricostruire un tavolo con Grandi Stazioni per ricollocare i lavoratori. La questione è all’attenzione del livello regionale.

“Se non si risolverà il tavolo regionale- dice ancora Magnifico -bisognerà aspettare che siano attivate le procedure di mobilità che, nel rispetto del Dpcm, non saranno aviate presumibilmente prima del 31 marzo; dopo si potrà aprire il tavolo ministeriale”.

Il segretario di Confintesa Smart precisa che circa 100-150 lavoratori potrebbero essere licenziati.

Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) Prosegue a ritmo serrato la somministrazione di dosi di vaccino alla popolazione. Dall’inizio della campagna vaccinale sono oltre 500mila le persone che hanno ricevuto la prima dose del farmaco.
b) Preoccupa l’escalation del contagio
Nel periodo 15-28 dicembre l’indice medio di contagio Rt è salito a quota 1.03, come riportano Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute.

Una tragedia assurda, con una giovane vittima.
Un ragazzo di 22 anni è stato trovato morto in casa a Scauri, provincia di Latina. Un amico del giovane ha dato l’allarme ; il 22enne era originario del Gambia e lavorava in un negozio di Scauri.
Sul posto carabinieri, polizia e sanitari del 118.
Il giovane è morto probabilmente a causa del malfunzionamento di una stufetta a gas.

foto di repertorio

Ora si tratterà di capire i motivi del gesto incosciente.
Si trovava in quarantena, perché positivo al coronavirus, al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, quando si è allontanato di nascosto tornando nella sua abitazione nel quartiere di Montesacro.
Subito la direzione ha informato le forze dell’ordine.
Il 57enne è stato rintracciato dai carabinieri è stato denunciato e ora rischia una pesante sanzione.

foto di repertorio

Un tentativo di fuga che si è rivelato fatale.
Tragedia a Roma Nord, dove un uomo di trentasei anni incensurato, originario dello Sri Lanka, è precipitato dalla terrazza di un palazzo in cui abitava e dove si trovava insieme ad una donna.

I poliziotti stavano svolgendo una perquisizione per droga.
Alla vista degli agenti, per paura di essere arrestato, è scappato ma ha perso l’equilibrio ed è caduto.

Subito è scattata la chiamata al Numero unico delle Emergenze, ma all’arrivo dei soccorritori per l’uomo non c’è stato purtroppo nulla da fare se non constatarne il decesso.

foto di repertorio

Arrivano i primi dati sulla vaccinazione di massa anti-Covid.
I Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) americani hanno annunciato che tra le circa 1,9 milioni di dosi di vaccino anti COVID di Pfizer somministrate tra il 14 e il 23 dicembre 2020 sono stati registrati 21 casi di anafilassi, una reazione allergica grave.
Il tasso rilevato è di una su 100mila iniezioni, circa 10 volte superiore a quello del vaccino antinfluenzale, ma è considerato comunque estremamente basso. Ben 17 pazienti su 21 avevano una storia di allergie pregresse.