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Welfare/ Paolo Capone (UGL): “No alla logica dell’assistenzialismo. Necessarie politiche occupazionali e investimenti per riattivare il mercato del lavoro”

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E’ tempo di definire nuove strategie che consentano di adattare il mercato del lavoro ad uno scenario che è radicalmente mutato a causa della pandemia. In tal senso per salvaguardare l’occupazione non basta più intervenire attraverso misure tampone come i sussidi a pioggia. Preservare i posti di lavoro con la cassa integrazione ha effetti nell’immediato, per far fronte all’emergenza, ma non funziona nel medio e lungo periodo. Il Governo deve agire sulle reali priorità del Paese favorendo il recupero della capacità produttiva delle piccole e grandi aziende italiane con politiche per gli investimenti infrastrutturali senza precedenti che siano da stimolo per la ripresa e, al tempo stesso, un volano per l’occupazione. Servono misure coraggiose a partire dalla lotta alla burocrazia e dal taglio significativo del costo del lavoro senza intaccare le retribuzioni per mettere in condizione le imprese di tornare ad assumere e combattere così la piaga della disoccupazione giovanile”.
Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alle misure necessarie per riattivare il mercato del lavoro.

Roma/ Muore mentre fa la spesa al centro commerciale

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FOTO DI REPERTORIO

Una tragedia inaspettata. Un uomo è morto ieri in un centro commerciale romano.

Secondo le prime informazioni avrebbe avuto un malore improvviso. A quanto si apprende, il decesso sarebbe avvenuto all’interno del supermercato del centro commerciale. L’uomo si sarebbe accasciato mentre stava facendo la spesa nel reparto ortofrutta. L’intero edificio è stato evacuato per permettere le operazioni di soccorso e non intralciare gli operatori.
Sul posto, per cercare di rianimare l’uomo, sono giunti i sanitari del 118: per lui non c’è stato purtroppo nulla da fare.

foto di repertorio

Coronavirus/ Si estende il focolaio nell’impianto ‘Aia’: i positivi al Covid sono già 200

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FOTO DI REPERTORIO

I focolai ‘aziendali’ sono estremamente pericolosi per il rischio di diffusione rapida del contagio.
Sono quasi duecento i lavoratori dello stabilimento Aia di Vazzola, in provincia di Treviso, positivi al nuovo Coronavirus.

Lo ha comunicato l’azienda sanitaria locale Ulss 2 di Treviso, specificando che solo nelle ultime 24 ore sono risultati contagiati altri 20 lavoratori.
Nell’impianto sono impiegate 675 persone appartenenti ad una dozzina di nazionalità differenti.

Covid; terremoto su ricchezza e occupazione

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Covid; terremoto su ricchezza e occupazione
L’Istat nelle statistiche flash di luglio su occupati e disoccupati, evidenzia che da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di 500 mila unità, le persone in cerca di lavoro sono cresciute di 50 mila, a fronte di un aumento di inattivi di 400 mila unità, a questo si aggiunge che nel secondo  trimestre il Pil, è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019.
In quattro mesi il tasso di occupazione perde oltre un punto, mentre quello di disoccupazione, col dato di luglio, torna sopra ai livelli di febbraio.
L’ultimo anno ha accusato un’emorragia di dipendenti a tempo determinato (-16,2%  sui 12 mesi, -498mila) e lavoratori indipendenti (-4,5% pari a -239 mila).
Il calo di occupati registrato da Istat, non riguarda i lavoratori permanenti, tutelati dal blocco dei licenziamenti per Covid-19 e cresciuti dell’1,2% (+181 mila).
Aumentano le persone in cerca di lavoro, mentre calano gli inattivi, il tasso di disoccupazione registrato da Istat sale al 9,7% (+0,5 punti da giugno, +0,1 punti da luglio 2019), i disoccupati aumentano del 5,8% (+134mila unità) mentre gli inattivi diminuiscono dell’1,6% (-224mila unità) con una contrazione che riguarda uomini, donne e tutte le classi d’età, il tasso di inattività diminuisce, attestandosi al 35,8% (-0,6 punti).
La disoccupazione giovanile a luglio torna sopra il 30%, per la prima volta da oltre un anno, a partire da aprile 2019, precisamente al 31,1% per la fascia di età 15-24 anni, in aumento di 1,5 punti da giugno e di 3,2 punti da luglio 2019. “Su base annua – sottolinea l’istituto di statistica la disoccupazione cresce tra i minori di 35 anni e cala nelle altre classi”. Tra i 25 e i 34 anni, il tasso di disoccupazione è del 15,9%, quasi il triplo di quello nella fascia di età 50-64 anni, ed è cresciuto di 0,9 punti nell’ultimo mese e di 1,4 punti nell’ultimo anno.
A luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l’occupazione “torna a crescere su base mensile (+0,4% pari a +85mila unità) che coinvolge le donne (+0,8% pari a +80mila), i dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 25-34enni.
Gli uomini occupati risultano sostanzialmente stabili, mentre diminuiscono gli indipendenti. Nel complesso, il tasso di occupazione sale al 57,8% (+0,2 punti percentuali). Rispetto a luglio 2019 gli occupati diminuiscono di 556.000 unità e il tasso di occupazione perde 1,3 punti percentuali,sarebbe curioso che l’analisi tenesse conto non solo delle braccia ma anche delle ore lavorate.
Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti, rispettivamente, del 3,7%, del 20,2% e dell’11%. Quanto invece alla spesa delle famiglie, ha registrato una diminuzione in termini congiunturali del 12,4%. In particolare, gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti del 21,4%, quelli di beni non durevoli del 4,4%, quelli di servizi del 15,8% e quelli di beni semidurevoli del 15,1%.
Buia e lunga è la notte ,e visti i risultati estivi sarà il caso di continuare a ubriacarsi perché il risveglio sarà duro.
Alfredo Magnifico  

Bellanova: “i consumatori devono essere informati per una educazione alimentare consapevole. No ad algoritmi riduttivi e fuorvianti”

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“Una etichettatura armonizzata a livello europeo deve puntare a fornire gli strumenti adatti a incoraggiare e sostenere scelte informate da parte dei consumatori, piuttosto che indirizzarli verso alcuni prodotti puntando sulla semplicistica e riduttiva soluzione del colore”.
E ancora: “La tutela dei prodotti importanti per le diete tradizionali, come ad esempio l’olio di oliva, pilastro della dieta mediterranea, non può essere messa in discussione. Non è un caso che tutte le associazioni agricole europee riunite nel Copa Cogeca abbiano criticato in questo senso un sistema come il Nutriscore nella loro lettera alla Commissaria Kyriakides del 4 giugno”.
Sono alcuni dei passaggi che hanno caratterizzato, ieri pomeriggio e stamane, a Coblenza, in occasione dell’Agrifish informale avviatosi nella serata di domenica, gli incontri bilaterali della Ministra Teresa Bellanova con i suoi omologhi di Cipro, Portogallo, Slovenia sul tema etichettature nutrizionali, dopo i colloqui in videoconferenza già svoltisi a luglio con Spagna, Romania, Repubblica ceca e Grecia.
Nel corso del confronto, Bellanova ha ribadito il punto di vista italiano circa una futura etichettatura nutrizionale fronte-pacco: volontarietà; solide basi scientifiche; porzione come riferimento; taglio educativo e informativo invece che uso del colore per esprimere giudizi su cibi “buoni” e “cattivi”; esclusione dei prodotti DOP e IGP, che “rappresentano l’eccellenza agroalimentare europea e che sono già identificati come tali”; classificazione univoca, capace di tradurre visivamente il contributo alla dieta dell’alimento piuttosto di un algoritmo mutevole in base a scelte di convenienza.
“Una vera educazione alimentare”, ha detto ancora la Ministra, “non può essere sostituita da etichette, e proprio in linea con questi principi in Italia stiamo adottando un sistema di etichetta “a batteria”, chiamato NutrInform battery, chiamato a informare sugli apporti degli alimenti rispetto al fabbisogno quotidiano delle sostanze nutritive e fornire un’informazione utile al consumatore, che potrà orientare in questo modo la sua scelta. Non esistono cibi sani di per sé, ha concluso Bellanova, “ma solo diete sane. Gli alimenti non vanno considerati a sé stanti ma nel contesto del fabbisogno nutrizionale giornaliero. Le culture alimentari locali, le diete tradizionali, sono importanti. Al consumatore non possono essere date informazioni fuorvianti, che rischiano oltretutto di penalizzare produzioni che fanno parte delle diete tradizionali”.

Save the Children, oltre 200.000 minori stranieri per chiedere asilo lasciati a destini incerti.

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Oltre 200.000 minori stranieri non accompagnati, in fuga da conflitti, persecuzioni o violenze, hanno chiesto asilo in Europa negli ultimi cinque anni, ma è probabile che il numero di bambini e ragazzi arrivati sia molto più alto, molti tra loro, infatti, sono costretti a un’esistenza nell’ombra in Europa, a rischio di sfruttamento e abuso. Lo afferma il nuovo rapporto “Protection Beyond Reach” di Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro, diffuso oggi a cinque anni dal giorno in cui il piccolo Alan Kurdi perse la vita in un naufragio di fronte alla costa turca nel tentativo di raggiungere la salvezza in Europa.

Da allora, più di 700 minori, neonati compresi, hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste europee[1], durante pericolosi viaggi via mare.

Mentre ad alcuni minori sono state garantite sicurezza e protezione, molti altri incontrano ostacoli nell’ottenere lo status di rifugiato, o comunque la tutela prevista per la loro minore età, vivono nella paura costante di essere espulsi o detenuti e si vedono negare la possibilità di ricongiungersi con i membri della famiglia che vivono altrove in Europa, segnala con preoccupazione il rapporto. 

I bambini e gli adolescenti che viaggiano da soli o con la loro famiglia, hanno diritti e bisogni specifici e devono essere garantite loro innanzitutto sicurezza e protezione. Al contrario, nonostante alcuni importanti passi avanti come l’adozione da parte dell’Italia della “Legge Zampa” (L. 47/2017) sulla protezione e l’accoglienza dei minori non accompagnati, l’UE e gli Stati membri hanno risposto con misure sempre più restrittive e pericolose, afferma l’Organizzazione.

In Italia si segnala che l’attuale incremento di arrivi via mare a Lampedusa vede coinvolti anche molti minori non accompagnati, 2.168 dall’inizio dell’anno al 31 agosto, e nuclei familiari con bambini, sui quali il gravissimo sovraffollamento dell’hotspot e il prolungarsi dei tempi di trasferimento verso centri di accoglienza idonei a ospitarli, rischia di avere un impatto fortemente negativo. Save the Children è presente sull’isola con un team di operatori per la protezione dei minori. “Auspichiamo che la condizione delle persone più fragili, dei bambini, dei minori soli, delle donne vittime di violenze e di tutti coloro che giungono in Italia spesso dopo situazioni di grave sofferenza vissute durante il viaggio e, in molti casi nei centri di detenzione in Libia, sia al centro dell’incontro di oggi tra le autorità locali e il Governo. E’ necessario velocizzare le procedure di trasferimento, assicurando che ai minori non accompagnati vengano riconosciuti tutti i fondamentali diritti sanciti dalla Legge Zampa, a partire da un’accoglienza immediata degna di questo nome, l’assistenza sanitaria e la nomina di un tutore” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.

Altrettanta attenzione merita la situazione dei minori presso un confine lontano dai riflettori, quello tra Italia e Francia, in particolare nell’area di Ventimiglia, dove al momento minori accompagnati e nuclei familiari, a fronte della chiusura del campo Roja, risultano, al pari degli altri migranti e richiedenti asilo, privi di accoglienza e rischiano di finire nelle mani dei trafficanti allo scopo di varcare il confine verso la Francia. Notizie preoccupanti arrivano anche dalla rotta balcanica.

“Sono passati cinque anni da quando Alan Kurdi ha perso la vita appena al largo delle coste turche, diventando un tragico simbolo della ‘crisi dei rifugiati’. I leader europei sono stati tra i primi a dire: “Mai più”, ma da allora hanno solo reso le rotte più difficili e pericolose per rifugiati e migranti “, ha dichiarato Anita Bay Bundegaard, direttrice di Save the Children Europa.

“Il modo in cui l’Europa ha trattato i bambini più vulnerabili nel momento del bisogno è inaccettabile. Ad esempio, dall’agosto 2019, ogni giorno in media 10.000 minori risultavano bloccati sulle isole greche, il 60% dei quali di età inferiore ai 12 anni. Sebbene siano stati compiuti alcuni sforzi per ricollocarli al di fuori della Grecia, migliaia sono stati abbandonati al loro destino a causa della riluttanza di alcuni paesi europei ad accogliere e prendersene cura. Nel frattempo, i bambini continuano a morire alle porte della UE mentre i leader europei guardano dall’altra parte”, ha continuato Bay Bundegaard.

Molti minori stanno fuggendo da paesi che affrontano crisi, alcune delle quali protratte per anni. Con il conflitto in Siria al suo decimo anno, la metà degli otto milioni di bambini del Paese non ha conosciuto altro che la guerra. Il conflitto in Afghanistan, da cui proviene la maggior parte dei minori non accompagnati che arrivano in Europa, rimane tra i più mortali per i bambini, che rappresentano quasi un terzo di tutte le vittime nel Paese[2].

Molti Paesi europei hanno risposto alla crisi dei migranti chiudendo i loro confini, facilitando la detenzione dei minori o rendendo quasi impossibile il ricongiungimento dei bambini con i loro genitori. Nella sola Grecia circa 331 minori erano in detenzione nel marzo 2020.

“Quando proviamo ad attraversare i confini veniamo picchiati duramente dalla polizia, trattati rudemente. Penso che vogliano terrorizzarci per scoraggiarci a riprovare. Non vedo la mia famiglia da molto tempo, sono partito per andare in Europa perché non c’era niente per me in Siria, o in Libano, o in Turchia” ha detto Ahmed, un ragazzo di 15 anni fuggito dalla Siria e che ora si trova a Belgrado, in Serbia.

I bambini soffrono di incubi e altri sintomi di traumi e depressione, incluso l’autolesionismo, a causa della loro esperienza nel Paese di origine e del viaggio faticoso, dei permessi di soggiorno precari e della paura di essere espulsi[3].

“Sebbene siano stati apportati alcuni miglioramenti[4], questi sono oscurati da politiche e misure di frontiera brutali, per impedire che i bambini vulnerabili entrino in Europa. L’Europa deve trarre insegnamenti dal passato. Le nuove politiche migratorie non dovrebbero andare a scapito della vita dei bambini ” ha continuato Anita Bay Bundegaard.

La maggior parte degli oltre 200.000 minori non accompagnati arrivati in Europa per chiedere asilo proviene da Afghanistan, Siria ed Eritrea e finisce per restare in Germania, Grecia, Italia e Svezia[5]. Ciononostante, su un totale di circa 35.000 richiedenti asilo ricollocati dalla Grecia e dall’Italia negli ultimi cinque anni, solo 823 erano minori non accompagnati[6]. Nel frattempo gli arrivi via mare in Grecia sono quasi raddoppiati tra il 2018 e il 2019 (da 32.000 a 60.000 persone)[7].

In attesa dell’annuncio dell’UE sul “Patto Asilo e Migrazione” che ispirerà le nuove misure in materia, Save the Children chiede che i diritti dei bambini siano al centro di tali decisioni e che l’UE ei suoi leader garantiscano che vengano prese misure per garantire la sicurezza dei minori vulnerabili. Si deve garantire che i minori possano accedere immediatamente all’asilo e alla protezione una volta arrivati in Europa, invece di essere respinti. Solo percorsi di migrazione legale, compreso un rapido accesso al ricongiungimento familiare, possono impedire che i bambini e adolescenti muoiano durante il loro viaggio verso l’Europa.

“Ci aspettiamo che l’Italia giochi un ruolo centrale nelle consultazioni europee per il Patto Asilo e Migrazione, garantendo il giusto spazio alla protezione e accoglienza di minori, neomaggiorenni e nuclei familiari con bambini. Auspichiamo, inoltre, che la Legge Zampa possa essere di ispirazione per la costruzione di un sistema di protezione europeo che consideri i minori non accompagnati soprattutto e innanzitutto minori, e non una componente incidentale della gestione delle politiche migratorie. Al contempo, è essenziale che l’Italia dia piena attuazione a questa innovativa legislazione, emanando al più presto i decreti attuativi mancanti e rendendo omogenea la prassi delle istituzioni territoriali, tra cui Questure e Prefetture, come richiesto a giugno dal report “Superando le barriere”. 

Berlusconi positivo al Covid, Zangrillo:”E’ asintomatico”

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La notizia ha fatto il giro dei media nazionali. Silvio Berlusconi è risultato essere positivo al tampone per il Covid-19. Il leader di Forza Italia, secondo quanto riferisce il suo medico Alberto Zangrillo, è asintomatico e si trova al momento in isolamento domiciliare.

Berlusconi si era sottoposto già a due tamponi (a cui era risultato negativo) dopo aver incontrato Flavio Briatore.
Il suo ufficio stampa assicura che “il presidente continua a lavorare dalla sua residenza di Arcore, dove trascorrerà il periodo di isolamento previsto”.

Coronavirus/ Aumentano sia il contagio che i tamponi

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Torna a salire la curva epidemica del coronavirus in Italia. I numeri nel bollettino di oggi del Ministero della Salute. I nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore sono 1.326, a fronte di 102.959 tamponi: sono 6 invece i decessi (ieri erano stati 8). Con 257 dimessi/guariti in più, gli attualmente positivi salgono a quota 27.817.
Il totale delle vittime di Covid-19 sale a 35.497, mentre il numero totale dei casi è di 271.515, con 1.326 nuovi positivi in più (ieri erano stati 978).
In Molise zero casi nelle ultime 24 ore.

Carabinieri Nas Palermo: sequestrato un apparato radiologico per omessa comunicazione di detenzione

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I Carabinieri del NAS di Palermo, nel corso di un’attività ispettiva di routine all’interno di un centro radiologico di Agrigento, hanno accertato l’utilizzo di un apparato radiologico senza che vi fossero state i previsti adempimenti di legge. Due medici radiologi, uno titolare del centro e l’altro direttore tecnico, sono stati segnalati all’Autorità sanitaria e alla competente Procura della Repubblica. L’apparato è stato sottoposto in sequestro dai militari del Nucleo, il cui valore ammonta a circa 150mila euro.  

Cronaca nazionale/ Cadavere di ragazza rinvenuto sulla spiaggia

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Una morte ancora avvolta nel mistero. Aveva 17 anni la ragazza trovata morta su una spiaggia di Martinsicuro, in Abruzzo, dove si trovava in vacanza insieme al suo fidanzato 40enne.
Il ritrovamento è avvenuto sulla spiaggia della Sentina da alcuni bagnanti, ma solo l’autopsia chiarirà le cause della morte.
Si pensa ad ogni ipotesi e non si esclude nemmeno la violenza; però i due potrebbero anche essere stati vittime di un incidente in mare, che spiegherebbe anche la sparizione nel nulla del 40enne.