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Fisco/ Proroga della cassa integrazione, le disposizioni dell’INPS

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Cassa integrazione, dall’INPS arrivano le prime istruzioni riguardanti la nuova proroga di nove settimane e la relativa domanda introdotta dal decreto Agosto.
Il decreto Agosto infatti ridetermina il numero massimo di settimane richiedibili entro il 31 dicembre 2020, azzerando il conteggio di quelle richieste e autorizzate per i periodi fino al 12 luglio 2020, sempre senza poter sforare il limite di 18 settimane complessive. I datori di lavoro quindi possono accedere ai nuovi trattamenti indipendentemente dal precedente ricorso ed effettivo utilizzo nel primo semestre 2020.
Le aziende che nel 2020, sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza sanitaria, possono richiedere la concessione dei trattamenti di integrazione salariale (ordinari o in deroga) o dell’assegno ordinario per una durata massima di nove settimane, per periodi decorrenti dal 13 luglio 2020 al 31 dicembre 2020.

Sardegna/ Dal 26 al 29 agosto, la XXX edizione del Narcao Blues Festival

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Trenta candeline per Narcao Blues: da mercoledì 26 a sabato 29 agosto ritorna il festival che nel nome sottolinea il suo legame con il paese che ne è stato culla e lo ospita fin dalla prima edizione, nel 1989: Narcao, nel cuore del Sulcis, a una sessantina di chilometri da Cagliari. La più longeva rassegna sarda dedicata alla “musica del diavolo” conferma anche questa estate la sua presenza riconoscendosi sotto il titolo “Sardinia Plays The Blues”, progetto nato con il chiaro intento di trasformare una difficoltà in opportunità, nella seppur non semplice situazione creata dall’attuale pandemia globale, per meglio far conoscere agli amanti del genere di tutta Europa lo straordinario talento dei bluesman sardi e allo tempo stesso le bellezze del Sud/Ovest dell’isola. In arrivo nomi di spicco della scena blues nazionale e una nutrita rappresentanza di quella locale: attesi sul palco di piazza Europa, nella consueta formula con due set per serata, la Treves Blues Band, la Gnola Blues Band, e i sardi Francesco Piu, Vittorio Pitzalis, Irene Loche, il duo Don Leone, i King Howl e il Bad Blues Quartet.

“Le limitazioni derivanti dall’emergenza sanitaria non ci hanno permesso di costruire il nostro consueto programma in cui artisti internazionali si alternano a quelli nazionali e isolani”, spiega il direttore artistico Gianni Melis. “Queste limitazioni, tuttavia, diventano un’occasione per ripensare il progetto, mettendolo al servizio dei bluesmen della nostra isola, dando loro visibilità”.

Sarà dunque una quattro giorni particolare, questa trentesima edizione di Narcao Blues, che l’associazione culturale Progetto Evoluzione organizza con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao. Un’edizione particolare ma che saprà comunque regalare bella musica e tante emozioni al pubblico di Narcao Blues, con la fiducia “di poter tornare presto alla normalità” , come si legge nel sito del festival, insieme all’invito alla prossima edizione del festival rivolto a “tutti coloro che non potranno esserci quest’anno”. Nel rispetto delle misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del COVID-19, ogni serata non potrà infatti ospitare più di duecento spettatori. Per l’ingresso ai concerti non sono previsti biglietti ma un unico abbonamento (al costo di 20 euro), che si può acquistare solo presso la sede dell’associazione Progetto Evoluzione a Narcao (in via Carbonia, 11) dalle 10 alle 13 dal lunedì al sabato.

Associazione culturale Progetto Evoluzione

Roma/ ‘Di là del fiume’, il programma

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Dal Consorziato TEATROINSCATOLA “DI LA’ DAL FIUME”
Sabato 29 agosto 2020 ore 18/23, GAMMM: Scatola sonora
Un’edicola abbandonata come diffusore/risuonatore di materiali testuali registrati;
Piazza Sonnino ore 19.00, Passeggiata sui luoghi del XII Municipio che sono stati set di film, In collaborazione con Lost in Location (su prenotazione);
Domenica 30 agosto 2020 ore 21.30 “Domani”, regia di Cyril Dion e di Mélanie Laurent Via Angelo Bargoni
Sabato 5 settembre 2020 ore 10.00, Biciclettata lungo il fiume con il geologo Pessolano. In collaborazione con Ti Con Zero e Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza, Lungofiume altezza Ponte Testaccio (su prenotazione)
ore 18/23 GAMMM: Scatola sonora, un’edicola abbandonata come diffusore/risuonatore di materiali testuali registrati
piazza Sonnino ore 19.00, Passeggiata sui luoghi del XII Municipio che sono stati set di film. In collaborazione con Lost in Location (su prenotazione)
Domenica 6 settembre 2020, dalle ore 21, omaggio a Franco Vaccari in collaborazione con Dedem, una cabina fototessera vintage per “lasciare una traccia”
Via Angelo Bargoni, Ore 21.30, “Ecologia, follia e dintorni”, di e con Jacopo Fo (in caso di pioggia lo spettacolo si terrà presso Teatro Verde, Circonvallazione Gianicolense10, Roma)
Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2020 – 2021 – 2022”, fa parte di Romarama 2020, il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale, ed è realizzato in collaborazione con SIAE

Rohingya, Save the Children: “Più di 100.000 bambini nati nei campi profughi in Bangladesh e Myanmar negli ultimi anni”

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FOTO DI REPERTORIO

Si stima che in Bangladesh e Myanmar 108.037[1] bambini, per lo più Rohingya, siano nati confinati nei campi profughi negli ultimi anni. Qui sopportano condizioni non adatte ai bambini, con accesso limitato all’istruzione e all’assistenza sanitaria, nessuna libertà di movimento e sono quasi interamente dipendenti dagli aiuti umanitari. È questo l’allarme lanciato oggi da Save the Children l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Per celebrare i tre anni da quando oltre 700.000 Rohingya sono fuggiti dal Myanmar sulla scia delle brutali violenze che l’ONU ha descritto come un “esempio di pulizia etnica da manuale”, Save the Children ha analizzato i dati sulla popolazione dei campi profughi in Bangladesh (dall’agosto 2017) e i campi profughi nello Stato di Rakhine del Myanmar (dal 2012). L’Organizzazione ha evidenziato che, attualmente, circa 75.971 bambini sotto i tre anni vivono nei campi di Cox’s Bazar, ovvero il 9% della popolazione totale di rifugiati. Quasi tutti sono nati dopo che le loro madri sono fuggite in Bangladesh.

Runa*, tre anni, è venuta al mondo durante l’estenuante viaggio di sua madre attraverso il confine tra Myanmar e Bangladesh mentre fuggivano per salvare la propria vita, e soffre di malnutrizione cronica. “Sono preoccupata per l’istruzione dei miei figli, il loro futuro, il loro comportamento”, ha detto a Save the Children Hamida*, la madre di Runa. “Non posso dare loro quello che chiedono perché non abbiamo soldi. Non possiamo realizzare i loro sogni. Non possiamo amarli e prenderci cura di loro adeguatamente. Ecco perché mi sento molto triste. Non posso dare loro buon cibo e quando chiedono qualcosa, non posso dargliela”. Dal 2012, in Myanmar, a causa di precedenti ondate di violenza etnica, i campi per sfollati nel Rakhine centrale ospitano musulmani Rohingya e Kaman.  Secondo i dati raccolti fino a dicembre 2019, Save the Children stima che ci siano 32.066 bambini sotto i sette anni sparsi in 21 campi, che rappresentano oltre il 25% della popolazione sfollata.

Khadija* ha sette figli, due dei quali sono nati dopo essere stata costretta a fuggire in un campo per sfollati interni a seguito di violenze etniche tra le comunità Rohingya e Rakhine del 2012. “Ho dei bambini di cui devo occuparmi. Ho bisogno di dar loro da mangiare, mandarli a scuola, quindi devo gestirmi in qualche modo”, ha raccontato a Save the Children. “Abbiamo sofferto molto dopo essere arrivati qui. Non potevamo mangiare, dormire o dare le medicine necessarie ai nostri figli. Hanno bruciato le case e bruciato vive alcune persone al mercato. Non ci aspettavamo di riuscire a sopravvivere e a scappare con i nostri figli”.

“Negli ultimi tre anni sono nati più di 75.000 bambini nei campi profughi di Cox’s Bazar. La nascita di un bambino è un’occasione gioiosa, ma questi bambini sono stati proprio sfortunati, nati in un luogo dove le loro famiglie non possono lavorare, dove hanno accesso limitato all’istruzione e all’assistenza sanitaria e nessuna libertà di movimento” ha dichiarato Onno van Manen, Direttore in Bangladesh di Save the Children.

“Insegniamo ai nostri figli a sognare in grande, ma per un bambino che non conosce altro che il campo profughi, molte speranze e sogni potrebbero essere irraggiungibili. Il popolo e il governo del Bangladesh hanno accolto i rifugiati quando sono fuggiti dalle violenze nel loro paese d’origine, ma dopo tre anni non siamo ancora vicini ad una soluzione a questa crisi umanitaria” ha proseguito Onno van Manen.

“I bambini e le famiglie Rohingya devono poter tornare nelle loro case in Myanmar liberamente e in modo sicuro e dignitoso. I leader mondiali, in particolare quelli che hanno stretti legami con il Myanmar, devono fare tutto il possibile per incoraggiare una rapida risoluzione di questa crisi. Non possiamo permettere che gli anni si accumulino e che i bambini trascorrano tutta la loro infanzia segregati” ha concluso Onno van Manen.

“Più di 30.000 bambini nei campi di Rakhine non hanno conosciuto altra vita tranne quella dei campi, nessuna opportunità di esplorare il mondo esterno o visitare le loro città o i loro villaggi” ha detto Mark Pierce, Direttore di Save the Children in Myanmar, Sri Lanka e Thailandia.

“Nessun bambino dovrebbe nascere in un campo circoscritto, separato da altri bambini perché appartiene ad altre comunità etniche o religiose. Dobbiamo evitare le conseguenze dannose di un’intera generazione di bambini che cresce in una segregazione forzata, che divide solo ulteriormente le comunità” ha proseguito Mark Pierce.

“Quasi tre decenni dopo che il Myanmar ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e si è impegnato a proteggere i bambini a tutti i costi, gli chiediamo di mantenere la sua promessa di garantire i diritti di tutti i bambini. È assolutamente necessario attuare presto soluzioni durature come stabilito dal Comitato consultivo Rakhine per garantire libertà di movimento, cittadinanza e altri diritti fondamentali per i bambini Rohingya e le loro famiglie” ha concluso Mark Pierce.

  • i nomi sono stati modificati per proteggere l’identità di chi racconta
  • Save the Children Italia Onlus

Lavoro\L’on. Castelli: “Accompagnare lavoratori e imprese in questo processo di cambiamento”

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Laura Castelli

“La pandemia, probabilmente, ha accelerato un processo fisiologico come quello del turnover di milioni di lavoratori. Lo sostenevamo già ai tempi in cui eravamo all’opposizione e ritenevamo importante la creazione di strumenti adatti a far fronte a questo momento. C’è chi raggiunge l’età di pensionamento, chi viene coinvolto nel cambio di processi produttivi, chi fa parte di filiere che risentono delle variazioni annuali del PIL o chi, per altre cause, è chiamato ad un ricambio. Per un recente studio di Unioncamere si tratta di 2,5 milioni di lavoratori da sostituire nei prossimi 5 anni.

Lavoratori e imprese vanno accompagnati in questo processo, economico e sociale, che riguarderà interi settori della produzione italiana. Dobbiamo farci trovare pronti, rafforzando e rendendo “strutturale” meccanismi di decontribuzione per chi continua ad offrire lavoro, ma soprattutto implementando e, contestualmente, riformando gli ammortizzatori sociali e usando ancora di più strumenti come la solidarietà espansiva. Sono strumenti necessari, che nella fase più acuta della pandemia e della ripartenza ci stanno consentendo di evitare una crisi sociale, ma che oggi devono essere profondamente rivisti, rendendoli più snelli, tempestivi, trasparenti ed efficaci. Un percorso in continua evoluzione che ci deve portare ad uno strumento organico di sostegno all’occupazione e alla formazione.

Il lavoro è la nostra grande sfida. Dobbiamo colmare il divario tra nord e sud del Paese, favorire la reindustrializzazione di intere aree e concentrarci sulla produzione, commercializzazione ed esportazione della produzione italiana, partendo da agroalimentare e artigianato. Due settori che da sempre rappresentano le nostre eccellenze. Non c’è tempo da perdere, grazie anche ai fondi del Recovery Fund possiamo lasciare ai nostri figli un Paese più moderno e ambizioso”.

Lo scrive, su Facebook, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli. 

Ufficio Stampa On. Laura Castelli Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze

Coronavirus, Miozzo: ” Troppe libertà, discoteche aperte e assembramenti senza regole”

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I numeri sull’epidemia da Covid in Italia, altalenanti, comunque destano preoccupazione. Un’epidemia fuori controllo. Così ha definito il nuovo trend di contagi da coronavirus Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dopo aver fatto il punto sulla situazione in Italia. Il numero delle persone infette sta crescendo e sono principalmente turisti che tornano da mete di vacanza.
«Paghiamo un’estate in libertà, con party sulle spiagge, discoteche aperte e assembramenti senza regole. Se la curva continua a salire dobbiamo cominciare a preoccuparci: entro fine mese sapremo cosa sta succedendo», ha affermato in un’intervista a Il Giornale. L’esperto ha parlato di un’epidemia fuori controllo:
«Una crescita sull’andamento dei contagi era prevista, però dobbiamo capire come si evolve questa curva epidemica: se raggiunge un picco e poi si ferma, possiamo stare tranquilli perché è il colpo di coda di comportamenti scorretti dei vacanzieri, ma se continua a salire dobbiamo cominciare a preoccuparci».

Figlia di Totti in bikini: le considerazioni del Codacons

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Il Codacons interviene nello scontro in atto a seguito della pubblicazione delle foto della figlia di Totti su una nota rivista di gossip, e pur concordando con le critiche avanzate da più parti – si tratta, pur sempre, di una minorenne sottoposta a un’assurda e inaccettabile sessualizzazione – attacca i tanti enti intervenuti sul tema, rapidissimi nel prendere posizione in questa occasione ma assenti, e silenti, in tante circostanze precedenti.

Basti pensare, tanto per fare un esempio, alle immagini della figlia di Michelle Hunziker: come denunciato da Selvaggia Lucarelli, trattandosi dell’estate 2011, Aurora Ramazzotti aveva solo 15 anni. Allora, nessuno fiatò: e dispiace vedere che troppe volte in queste circostanze si percorra un doppio binario, differenziando circostanze e lesioni che dovrebbero sempre avere la stessa rilevanza. Chiaramente, l’Associazione accoglie con soddisfazione il cambiamento del clima di opinione, e come detto appoggia le contestazioni di questi giorni, ma invita tutti gli attori in campo a non fare figli e figliastri, e a criticare la pubblicazione di foto di minori sempre e comunque, da qualsiasi parte provengano.

Il Codacons, infine, torna su un tema troppo spesso dimenticato: quello relativo a web influencer e vip vari che, sempre più spesso, pubblicano sulle pagine Instagram e Facebook foto dei propri figli, bambini e neonati, in totale spregio della normativa vigente. Per questo, nei mesi scorsi, l’associazione aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e ai garanti della Privacy e dell’Infanzia, corredato da un dossier di foto reperite su Instagram, nelle quali compaiono minori in pose o situazioni inadeguate – come l’immagine postata da due noti personaggi che, svestiti, si baciano sulle labbra mentre il bambino, stretto tra la coppia di genitori, tiene il dito nella bocca della madre – alla Procura della Repubblica di Roma, nonché al Garante della Privacy e a quello dell’Infanzia, in cui si legge:

“Sulle piattaforme web sono sempre più di sovente pubblicati contenuti che immortalano minori, finanche neonati, ritratti talvolta seminudi o in pose o situazioni ambigue ed allusive, con il risultato di trasformare gli spazi virtuali in un postribolo in cui i più piccoli potrebbero rimanere vittime dell’illecito trattamento dei propri dati personali, nonché, ancor peggio, di fattispecie di reato ben più gravi. Immagini che immortalano minori in tenera età, senza l’adozione di alcun tipo di accorgimento, ai soli fini esibizionistici o di lucro.
Come rappresentato da moltissimi psicanalisti interrogati sul tema, i bambini, una volta cresciuti e alle prese con la propria rete sociale, su quelle piattaforme, si ritroveranno dotati di un fardello di contenuti digitali impropriamente pubblicati nel corso degli anni dai genitori. Senza, ovviamente, che il soggetto più importante della relazione – il bambino – abbia avuto alcuna possibilità di dire la sua”.

Ora il Codacons porta avanti l’impegno avviato con una lettera indirizzata a METER ONLUS, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, AGCOM, AGCM, Istituto Superiore di Sanità, Ministeri della Salute, dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali, e  dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, UNICEF e ai principali social network (Facebook, Twitter, Instagram). Nella nota si legge

Se seri sono i rischi che l’uso dei minori sui social possa essere sintomatico di pratiche commerciali scorrette, e quindi di ipotesi di pubblicità indiretta o occulta, gravissimi ed irreparabili sono i danni provocati ai minori da condotte illegittime sia di chi posta le foto sui social che di chi, poi,  le utilizza per fini illeciti e pedopornografici, ma non meno gravi e pregiudizievoli sono le corresponsabilità di chi, o quale proprietario dei server, o quale titolare del brand, o quale genitore/tutore, ha il dovere di assicurare la tutela dei minori e forme di controllo e/o ha il potere/dovere di agevolare i monitoraggi anche da parte di associazioni”.

Il Codacons chiede quindi di avviare un confronto tra istituzioni, aziende digital e parti sociali affinché all’interno di un tavolo tecnico, si possano realmente approfondire e affrontare le problematiche sopra denunciate. L’Associazione ha chiesto inoltre “ai soggetti che gestiscono direttamente o indirettamente o che comunque traggono vantaggi dalla gestione delle piattaforme social, di prevedere forme di controllo più efficienti, non obbligare gli utenti e le comunità monitorante a complicate azioni di segnalazioni”, agevolando così le azioni di contrasto nei confronti delle pratiche illecite riguardanti minori.

Coronavirus, diminuiscono i nuovi casi, aumentano i ricoveri

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S’interrompe l’ascesa della curva epidemica del coronavirus in Italia. Rallenta ancora la crescita dei contagi dopo l’aumento degli ultimi giorni: nelle scorse 24 ore i nuovi casi sono stati 878 contro i 953 rilevati lunedì, mentre le nuove vittime sono 4, per un totale di decessi che arriva a 35.445 dall’inizio della pandemia. Cresce anche il numero di tamponi effettuati, poco più di 72mila nelle ultime 24 ore contro i 46mila del giorno precedente.
I guariti delle ultime 24 ore sono 353 per un totale di 206.015. Fino ad oggi si contano 261.174 casi, mentre il totale dei decessi è di 35.445 e gli attualmente positivi sono 19.714 (+519).

Una persona in più in terapia intensiva, dove si contano 66 ricoverati, mentre nei reparti Covid ci sono 1.058 pazienti, cioè 13 in più. In isolamento domiciliare ci sono 18.590 persone (+505).

Scuola, Ministero: del tutto possibile uso paritarie per spazi aggiuntivi

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Il ricorso alle scuole paritarie da parte degli Enti locali competenti per trovare spazi aggiuntivi è del tutto possibile e non è mai stato previsto il contrario. Né potrebbe esserlo.

La precisazione si rende necessaria a seguito di prese di posizione e notizie in cui si fanno tali affermazioni e si asserisce anche che il Governo non voglia utilizzare le paritarie per pregiudizio ideologico.

Le scuole paritarie fanno parte del Sistema nazionale di Istruzione e non c’è pregiudizio alcuno nei loro confronti.

Il Ministero è tenuto a vigilare sul possesso e sul mantenimento dei requisiti per la parità dei predetti istituti, come previsto dalla normativa vigente.

Nell’ambito della possibilità prevista dal cosiddetto decreto “Agosto” di affittare spazi e nell’ambito dei patti territoriali previsti dal Piano per la ripartenza è assolutamente possibile, per gli Enti locali, fare ricorso alle scuole paritarie per recuperare aule aggiuntive. Ci sono peraltro accordi siglati a livello locale che vanno già in questa direzione.

Nuova Zelanda/ Trentenne italiano muore folgorato da una scarica elettrica

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Tragedia in Nuova Zelanda, muore un 30enne italiano. Lutto nel Novarese dopo la notizia della morte di un ragazzo di trenta anni deceduto tragicamente nei giorni scorsi in Nuova Zelanda dove era emigrato da diversi anni.
Il giovane è stato ucciso da una potente scarica di corrente elettrica mentre stava lavorando alla realizzazione di manufatti in legno nei pressi di Auckland.