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Coronavirus, il ministro Speranza: “Chiudere tutto è stata la scelta giusta”

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus

  1. Continua la polemica sulle decisioni prese per il lockdown e sulle divergenze tra comitati scientifici e politica.

“Chiudere tutto è stata la scelta giusta: ha salvato il Paese dall’onda più alta”, lo dice il ministro della Salute Speranza;“

2. Laddove si prendono decisioni divergenti dalla scienza l’epidemia riprende forza”, lo afferma il consigliere del ministero della Salute Ricciardi;

3. In Brasile il numero dei decessi affetti da coronavirus ha superato quota 100mila.

Lutto nel mondo dello spettacolo, Franca Valeri muore a 100 anni

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Lutto nel mondo dello spettacolo. E’ considerata a prima attrice comica in Italia,  ma è stata anche autrice, drammaturga e regista. Soprattutto libera e anticonformista. Franca Valeri (all’anagrafe Franca Maria Norsa)  nella sua casa di Roma, circondata dall’affetto della famiglia.

Era nata a Milano nel 1920 e aveva appena compiuto 100 anni il 31 luglio, tra tantissime celebrazioni e l’affetto che le è arrivato da tutto il mondo dello spettacolo, ma anche dalla gente comune.

Politica/ Cinque deputati presentano domanda per il bonus 600 euro: è bufera in Parlamento

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La notizia ha generato naturalmente una marea di reazioni negative e anche di giusta indignazione e , una volta confermata, si dovranno prevedere misure correttive ad un provvedimento nato come sostegno ai bisognosi e non ‘una tantum’.

Lo stipendio netto da 12.439 euro, evidentemente, non era sufficiente. Lo volevano arrotondare con il bonus che il governo, in piena emergenza Covid, ha introdotto per le partite Iva che a marzo e aprile si sono trovate in estrema difficoltà causa lockdown.

Così cinque deputati della Repubblica italiana, rivela Repubblica, hanno fatto richiesta all’Inps per ottenere i 600 euro. L’istituto non diffonde i nomi, per motivi di privacy. Immediato il diluvio di reazioni politiche, tra richieste di scuse, di dimissioni e di restituzione dei soldi.

Il commento più utilizzato è “vergogna“. E da più parti arriva la richiesta che sia il presidente della Camera Roberto Fico a rendere noto chi siano i parlamentari coinvolti.

“Sogni estivi”, ricette d’autore e vini della Cantina San Michele Appiano

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Vini freschi e piatti a base di ingredienti di stagione: è questo il desiderio degli amanti della buona tavola durante l’estate. Per questo torna il progetto “Sogni estivi”, ideato dalla Cantina San Michele Appiano, che vede protagonisti i suoi vini pregiati abbinati a ricette d’autore di chef (stellati e non) dei ristoranti d’Italia. Nelle scorse edizioni, assieme ai vini della Cantina leader in Alto Adige, abbiamo trovato chef da nord a sud dell’Italia come Herbert Hintner, Alfonso Caputo e Nicola Portinari. Quest’anno tocca allo chef Paolo Gori, proprietario con il fratello e sommelier Andrea Gori della Trattoria Da Burde, storico ristorante di famiglia nato nel 1901 a Firenze. Alla faraona di ciliegie abbina il Pinot Bianco Sanct Valentin della Cantina San Michele Appiano.

Il Pinot Bianco Sanct Valentin fa parte della linea di punta della Cantina San Michele Appiano sin dal 2001. Un vino di vertice vivace e pieno di energia, ottenuto da uve attentamente selezionate da singoli vigneti. Affinato in legno si distingue da un lato per forza e pienezza, dall’altro per chiarezza e fine mineralità. Caratterizzato da un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli e da delicati aromi di mela, melone e vaniglia, il Pinot Bianco Sanct Valentin in bocca è vellutato, fresco ed elegante. Ideale per accompagnare la ricetta della faraona alle ciliegie di Trattoria Da Burde. Il piatto di Paolo Gori è interamente dedicato alla carne di faraona, preventivamente tagliata in otto pezzi, che vengono lasciati riposare mezz’ora dopo essere stati salati, pepati e “massaggiati” con un bicchiere di maraschino. Dopo la rosolatura in una casseruola con olio evo, le parti di faraona vengono prelevate e messe da parte, aggiungendo sul fondo del timo e due spicchi d’aglio per insaporire. In seguito, rimossi dal fondo timo e aglio, vengono messe a rosolare due coste di sedano, una cipolla e una carota a cubetti medio piccoli, sfumando poi con vino bianco aromatico. Una volta adagiata la faraona in casseruola, il tutto è lasciato cuocere a fuoco basso e con coperchio, aggiungendo se necessario del brodo leggero. In una padella a parte vengono saltate le ciliegie senza nocciolo con un po’ di burro, un pizzico di sale e pepe, per unirle infine alla faraona e servire il tutto su un letto di erbette di stagione.
 
La cucina di Paolo Gori è da egli stesso definita “la cucina del ricordo”, dove le donne hanno un ruolo centrale: sono infatti due nonne ad affiancarlo nella preparazione dei piatti, che vengono proposti così come erano una volta, con la sola accortezza di limitare le quantità di grassi e sale.

Il legame alla tradizione, il profondo rispetto per la materia prima e per i consumatori, sono elementi in comune con la Cantina San Michele Appiano guidata dal winemaker Hans Terzer. Con 330 soci e 385 ettari di vigneti, oggi la Cantina leader in Alto Adige continua con grande impegno a seguire la grande tradizione vitivinicola altoatesina, pur dando spazio all’innovazione in ambito operativo e tecnologico, per garantire costanza e unicità qualitativa a tutti i winelovers. Una formula e un compromesso vincente per ambedue le realtà che inaugurano questa nuova edizione del progetto “Sogni Estivi”.

Ufficio Stampa & PR: smstudio srl

Trattoria Da Burde-Firenze-chef Paolo Gori

RICETTA: Faraona alle ciliegie

Ingredienti:·Una Faraona·Un bicchiere di maraschino·Due manciate di ciliegie senza osso·Vino bianco·Due coste di sedano·Una cipolla·Una carota·Due spicchi di aglio·Timo·Erbette di stagione·Olio evo·Burro·Sale·Pepe.

Preparazione:

Prendere una faraona e farla in otto pezzi.. Salare, pepare e massaggiare con un bicchiere di maraschino. Lasciar riposare per una mezz’ora. Scaldare in una casseruola dell’olio evo e rosolare i pezzi asciugati di faraona ben bene. Togliere la faraona e mettere sul fondo timo e due spicchi di aglio. Far insapore e togliere. Aggiungere due coste di sedano, una cipolla e una carota tagliata a cubetti medio piccoli. Rosolare e sfumare con vino bianco aromatico. Aggiungere la faraona, coprire e lasciar cuocere a fuoco basso per una mezz’ora fino a quando la carne comincia a staccarsi dall’osso (se necessario aggiungere brodo leggero). In una padella a parte saltare due manciate di ciliegie senza nocciolo con un po’ di burro, un pizzico di sale e pepe. Unire alla faraona e servire suerbette di stagione.

Andria/ Concessione temporanea di suolo pubblico: regole per la presentazione domande

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Riceviamo e pubblichiamo

Il Dirigente dell’Area Innovazione e Sviluppo, Arch. Pasquale Casieri, informa gli interessati che per occupare temporaneamente il suolo pubblico o privato gravato da servitù di pubblico passaggio per vendite di beneficenza, raccolta firme, esposizione – attività di informazione politica e culturale, le domande devono essere inviate allo Sportello Unico Attività Produttive – SUAP – esclusivamente in modalità telematica (con posta elettronica certificata) [email protected] almeno 6 giorni lavorativi prima della data di richiesta della concessione.

            La modulistica è disponibile sul sito internet del Comune di Andria al link modulistica. La domanda va compilata per intero e deve riportare necessariamente oltre alle generalità complete del richiedente, residenza, codice fiscale e telefono, anche la superficie della occupazione, con indicazioni delle esatte misure relative alla lunghezza e la larghezza e la durata della occupazione.

Info: 0883/290690.

Area Comunicazione – Ufficio Stampa    Il Responsabile dott. Vincenzo Rutigliano

Valdobbiadene/ Riqualificazione di Piazza Marconi, tra proteste e proposte

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Prosegue il confronto avviato dai cittadini di Valdobbiadene, riunitisi in due comitati spontanei, relativo al progetto di riqualificazione di Piazza Marconi proposto dall’amministrazione comunale e fortemente contestato per la sua mancanza di personalità, funzionalità e rispetto verso la memoria culturale della città e dei suoi abitanti. I due comitati ‘Ridateci la nostra piazza’ e ‘Non uccidete la piazza di Valdobbiadene’, continuano con tenacia la loro battaglia di sensibilizzazione a difesa di una precisa identità territoriale, contro il progetto prescelto, opera tra l’altro di una commissione non valdobbiadenese. “Pur condividendo la necessità di un intervento di riqualificazione, abbiamo distribuito capillarmente in città i nostri volantini – spiegano i comitati – perché non possiamo accettare una soluzione anonima che snaturi urbanisticamente la piazza senza rispettarne la personalità, costruita in anni di storia che oggi sono la nostra memoria culturale. Vogliamo che questo luogo, inserito in un contesto territoriale riconosciuto Patrimonio UNESCO, resti il simbolo autentico delle nostre radici e punto di riferimento della vita sociale di Valdobbiadene.

Proprio per questo in data 10 giugno 2020 abbiamo inviato una pec alla Soprintendenza con la richiesta di un appuntamento per illustrare le nostre perplessità sul progetto.” In un’ottica di futuro sviluppo di Valdobbiadene ed essendo la piazza il principale snodo viario, si rende inoltre necessario studiare una strategia vincente anche sul piano della viabilità, pensando a parcheggi adeguati, rendendo più fluido e funzionale il collegamento tra parte nord e sud del paese senza penalizzare il centro cittadino rischiando il suo isolamento. “Quanto ci auspichiamo – concludono i comitati – è una onesta presa di visione delle criticità non indifferenti che abbiamo sollevato, nell’ottica di mettere da parte ideologie e personalismi per pensare a un bene collettivo superiore”.

Comitati Spontanei “Ridateci la nostra Piazza” “Non uccidete la piazza di Valdobbiadene” Ufficio Stampa Carry On srl

Api da miele selvatiche, nasce la prima app europea per il loro censimento

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La Fondazione Edmund Mach ha sviluppato una applicazione per cellulari per censire la distribuzione e la sopravvivenza delle api da miele selvatiche in Europa. L’app BeeWild è gratuita, contiene una guida semplice e chiara per riconoscere queste api e consente ai cittadini, attraverso una tipica azione di Citizen Science, di segnalarne la posizione e di inviare anche alcune fotografie al fine di una conferma da parte di un team di esperti. I dati che verranno raccolti dalla app BeeWild, scaricabile da Play Store o App Store, serviranno per capire l’attuale distribuzione di questa fondamentale specie allo stato selvatico, dal momento che da alcuni decenni si riteneva fosse quasi estinta e che le uniche api da miele in Europa fossero quelle allevate dagli apicoltori. BeeWild per ora funziona sia in italiano che in inglese, ma nel breve futuro si prevede di implementarla con le altre lingue europee.

Il progetto FEM. L’app BeeWild è un progetto nato e costruito all’interno della Fondazione Edmund Mach; è stata ideata dal gruppo api del Centro Trasferimento Tecnologico di FEM ed è stata realizzata dal personale dell’unità Agrometeorologia e Sistemi Informatici con la collaborazione del Centro Ricerca e Innovazione. Per la gestione del flusso di segnalazioni che giungeranno attraverso BeeWild, FEM si avvarrà della collaborazione di World Biodiversity Association onlus, da alcuni anni impegnata concretamente nel campo delle api e dell’apicoltura. Utilità della app Conoscere la reale distribuzione delle colonie di Apis mellifera che vivono allo stato selvatico è molto importante ed è per questo che FEM ha ideato BeeWild. Le colonie non gestite sono di fondamentale importanza per la conservazione delle api locali, ovvero delle diverse sottospecie di Apis mellifera. In tutta Europa oggi si sta sottolineando l’importanza di tutelare in vario modo queste sottospecie, che risultano strategiche per l’ambiente ma anche per il futuro dell’apicoltura. Studiare la diffusione e la sopravvivenza nel tempo di queste colonie non gestite dall’uomo non ha assolutamente lo scopo di individuarle e di prelevarle dai loro ambienti, anche perché la ricerca scientifica ci dice che sarebbe del tutto inutile. Ma attraverso i loro fuchi, i maschi delle api, queste colonie potrebbero facilmente trasferire anche alle api gestite dagli apicoltori della stessa zona le loro caratteristiche positive. L’ape da miele e la sua rarefazione causata dalla Varroa L’ape da miele, quella allevata dagli apicoltori, è un insetto autoctono in quasi tutta Europa, l’Africa e il vicino oriente ed è uno dei principali impollinatori delle flore di queste vaste regioni.

Questo impollinatore poi è fondamentale per le produzioni agricole ed è ritenuto indispensabile per ottenere oltre un terzo del cibo che consumiamo. Fino a pochi decenni fa le colonie allo stato selvatico di Apis mellifera erano presenti ovunque: dentro alberi cavi, nelle fessure delle rocce ma anche in edifici abbandonati o meno. Dai primi anni ’80 però si è assistito ad una rapida rarefazione delle colonie selvagge a causa di un parassita, il temibile acaro Varroa destructor. Il parassita ha inizialmente decimato sia le api da miele selvatiche che quelle gestite dagli apicoltori, ma questi ultimi hanno immediatamente compreso come proteggere le loro colonie con diverse tecniche e sostanze ad azione acaricida. Sulle colonie selvatiche l’effetto dell’acaro Varroa è stato invece tanto intenso da far sì che oggi in Europa gran parte delle api da miele vivono negli alveari gestiti dagli apicoltori. Per molti anni si è addirittura pensato che in Italia ed in Europa le api da miele allo stato selvatico fossero quasi totalmente scomparse. Negli ultimi anni si sta tuttavia assistendo ad un sensibile incremento di segnalazioni casuali ma purtroppo non ci sono praticamente dati scientifici se non per aree molto limitate. Ecco dunque la necessità di un’azione di censimento e monitoraggio capillare e su larga scala che solo attraverso la Citizen Science può essere realizzato in modo efficace.

Silvia Ceschini – Ufficio Stampa Fondazione Edmund Mach

Coronavirus, nel mondo 720mila morti

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Coronavirus, i decessi nel mondo dall’inizio della pandemia sono ad oggi 720.074 a fronte di 19.306.868 contagi. Finora sono guarite nel complesso 11.682.733 persone . È quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. 

Negli USA ad oggi il bilancio complessivo dei contagi è a quota 4.941.635, inclusi 161.347 morti. Dall’inizio della pandemia sono guarite nel Paese 1.623.870 persone.

Il Brasile nelle ultime 24 ore ha registrato ulteriori 1.079 decessi e 50.230 nuovi contagi nelle ultime 24 ore: lo ha comunicato in serata il Ministero della Sanità locale. Il numero complessivo dei casi confermati di Covid-19 nel Paese è dunque salito a 2.962.442, mentre il totale delle vittime dall’inizio della pandemia ha raggiunto quota 99.572.

La Francia ha registrato 2.288 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore e 9.330 nell’ultima settimana: lo ha reso noto il ministero della Sanità, secondo quanto riporta la Cnn. Nelle ultime 24 ore, inoltre, sono morte 12 persone. Le persone ricoverate in ospedale sono 5.011, di cui 136 nelle ultime 24 ore.  Secondo i dati della Johns Hopkins University il bilancio complessivo dei contagi in Francia è ad oggi a quota 235.202, inclusi 30.327 morti.

Viticoltura, il settore tiene ma preoccupano i consumi

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La situazione economica del settore vinicolo richiede attenzione, ma i numeri non sono gravi come avviene per altri comparti economici. Cantina Italia, la rilevazione dell’Icqrf al 29 luglio stimava in 42 milioni di ettolitri le giacenze di vino nelle aziende italiane: l’1,8% in più del luglio 2019. Un andamento tutto sommato migliore del previsto. E’ presto per tracciare bilenci. Per la nuova vendemmia resta il dubbio che riguarda la manodopera: come ricorda la Coldiretti, con gli stagionali bloccati nei paesi d’origine dalle misure anti Covid, le aziende si trovano a corto di personale, a meno di non semplificare l’uso dei voucher, che garantirebbero un lavoro, almeno per qualche settimana, a 25.000 persone. Sul fronte dell’andamento climatico, aprile e maggio hanno riportato temperature miti e piovosità scarsa, diversamente da giugno e in buona parte luglio in cui le condizioni termiche rilevate sono state lievemente inferiori alla norma, con piovosità abbondante e ondate di calore limitate agli ultimi giorni del mese. Sul piano fitosanitario, i vigneti si presentano sani, con pochi focolai di infezioni a macchia di leopardo lungo la Penisola. Ora serve un nuovo confronto tra Ministero e filiera, per definire strumenti in grado di rilanciare la domanda, con nuove strategie di promozione del vino italiano nel mondo. Così come servono azioni di rilancio che vadano oltre la distillazione.

Roma/ La politica scende in campo con Confintesa a difesa dei lavoratori di Roma Termini

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Della questione si era interessato il segretario di Confintesa Smart, Alfredo Magnifico; adesso la politica scende in campo a tutela dei posti di lavoro.

Da: (AGENPARL) .“Oltre 200 dipendenti degli esercizi di ristorazione del Gruppo Cremonini a Stazione Termini rischiano di rimanere senza lavoro dal prossimo 30 settembre. Un rischio di sfratto che richiede un tempestivo intervento da parte delle istituzioni per non far cadere nel buio la principale stazione del Paese per traffico di passeggeri, oltre ad essere l’unico nodo di scalo nel centro della Capitale. Una situazione che andrebbe a creare ulteriore degrado nella zona, oltre a creare enormi disagi alle duecento famiglie che avranno grandi difficoltà a trovare una nuova collocazione lavorativa.”

Così in una nota il senatore Lega William De Vecchis e il consigliere regionale Lega Laura Corrotti