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Sardegna/ Motoscafo travolge un sub: morto dissanguato

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FOTO DI REPERTORIO

Una giornata di vacanza trasformata in tragedia. Incidente mortale in mare nel nord della Sardegna. Un sub è stato travolto e ucciso da un motoscafo nelle acque di Isola rossa, piccola borgata marinara del Sassarese.
L’uomo ha perso una gamba, tranciata dall’elica dell’imbarcazione, ed è morto dissanguato.
A tentare di soccorrere il sub un turista milanese alla guida del motoscafo
Sul posto i carabinieri della Compagnia di Valledoria, la Guardia costiera e il 118

foto di repertorio

Omofobia/ Il comitato ‘Polis pro persona’: “La Pdl di Zan non vada in aula, ma torni in Commissione Giustizia”

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“Consideriamo positivo il lavoro svolto dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera, la quale, chiamata a esprimere il parere sul testo unificato Zan in tema di contrasto alla omo-transfobia, ha evidenziato due condizioni fondamentali: una connessa ai rischi di sanzionare penalmente opinioni liberamente espresse, che non siano collegate ad atti di violenza, l’altra relativa all’estrema genericità dell’uso di categorie come genere, identità di genere e orientamento sessuale. La Commissione Affari Costituzionali, quindi, conferma le critiche e le riserve espresse da tanti giuristi durante le audizioni. E’ evidente, allora, che l’esame debba tornare in Commissione Giustizia e non andare in Aula il 3 agosto”. E’ quanto dichiarano, in una nota, le 50 associazioni non profit aderenti al Comitato Polis Pro Persona, che sottolineano come “la prima commissione condiziona il proprio parere favorevole alla riformulazione dei testi normativi su tali essenziali concetti. E ciò è evidente dal tenore letterale del parere, nel momento in cui, sia quanto alle condizioni sia quanto alle osservazioni, esso ripete la formula “valuti la Commissione di merito…”.

Ad esigere un ritorno in Commissione Giustizia, secondo il Comitato Polis Pro Persona, è poi “la sostanza del provvedimento: dopo la forzatura dell’aver anticipato le norme finanziarie del testo con l’inserimento degli articoli 7 e 9 nella legge di conversione del DL Rilancio, e dell’avere ignorato in Commissione Giustizia le osservazioni e la condizione poste dal Comitato per la Legislazione, oggi non va aggiunta forzatura a forzatura, sui delicati profili di costituzionalità. Pertanto – conclude – non è possibile che la proposta di legge Zan sia calendarizzata in Aula il prossimo 3 agosto 2020: è in gioco il rispetto dei principi fondanti della nostra Costituzione”.

Associazioni aderenti al Comitato Polis Pro Persona

AGE Milano Provincia, Alleanza Cattolica, Ass. Amici di Lazzaro, Associazione Articolo 26, Ass. Cuore Azzurro, Ass. Cerchiamo il Tuo volto, Collatio.it, Ass. Convergenza Cristiana, Ass. Costruire Insieme, Ass. Difendere la vita con Maria, Ass. Donim Vitae, Ass. Esserci, Ass. Etica & Democrazia, Ass. FamigliaSI, Ass. Family Day- Difendiamo I Nostri Figli, Ass. Il Crocevia, Aippc – Ass. Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici, Ass. L’albero, Ass. Liberi e Forti, Associazioni Medici Cattolici Italiani, Ass. Nuova Generazione, Ass. naz. Pier Giorgio Frassati, Ass. Nonni 2.0, Ass. Non si tocca la famiglia, Ass. Politicainsieme, Ass. Progetto culturale, Ass. Proposte per Roma, Ass. Pro Vita & Famiglia, Ass. Radici, Ass. Rete Popolare, Ass. Risveglio, Ass. Steadfast Onlus, Ass. Umanitaria Padana, Ass. Vita Nuova – Rete Italia Insieme, Ass. Vivere Salendo, Associazione volontariato Opera Baldo, Avvocatura In Missione, Centro Italiano di Promozione e di Assistenza per la Famiglia, Centro internazionale Giovanni Paolo II e per il magistero sociale della Chiesa, Centro Studi Livatino, Circoli insieme, Comitato SALE per la dottrina sociale, Comunità Papa Giovanni XXIII, Confederazione internazionale del clero, CulturaCattolica.it,  Forum Cultura Pace e Vita Ets, Forum delle Associazioni sociosanitarie, International Family News, Movimento Per: Politica, Etica, Responsabilità, Movimento per la Vita, Movimento Regina dell’amore, Osservatorio di bioetica di Siena, Osservatorio parlamentare “Vera lex?”, Presidenza Comitato scientifico UCID, Presidenza onoraria Società italiana di bioetica e comitati etici, Rete Liberi di educare, Scuola di Cultura Cattolica.

Antonio De Angelis

Vino/ Imbottigliamento fuori zona tra discussioni e proteste

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L’emergenza Covid per mette deroghe ai disciplinari in vari settori, compreso quello enologico; ma alcuni di questi generano pareri contrastanti e proteste.
Fa discutere la possibilità di imbottigliare vini Dop e Igp fuori dalla zona di produzione, in deroga al disciplinare, “a seguito di eventi emergenziali” prevista dal Dl “Semplificazioni”. Per la Cia – Agricoltori Italiani, si tratta di una “norma inaccettabile, che rischia di legittimare pratiche sleali combattute da sempre e arginate con grande impegno”.
Ma non si tratta di un “tana libera tutti”, spiega l’Icqrf, che sottolinea come tale possibilità scatti solo “in caso di dichiarazione di calamità naturali ovvero di adozione di misure sanitarie o fitosanitarie da parte della autorità competenti”.

foto di repertorio

Lavoro/ Con il Covid si sono persi 600mila posti di lavoro in Italia

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Una notizia negativa che rende l’idea della portata della crisi economica causata dall’epidemia da coronavirus in Italia.
Dallo scoppio dell’epidemia a oggi, infatti, nel nostro Paese gli occupati sono diminuiti di 600mila unità, lo riferisce l’ISTAT.
Ora si spera che l’effetto delle misure di contenimento del danno e sostegno economico a imprese lavoratori e disoccupati possano permettere un recupero di occupazione, che sia il maggiore possibile.
Le politiche economiche nazionali e comunitarie (vedi Recovery Fund) stanno impiegando ed impiegheranno ancora somme ingenti, nell’ordine di diverse centinaia di miliardi di euro proprio per evitare il tracollo totale.

Coronavirus/ Save the Children: “Più di mezzo milione di bambini a Beirut lottano contro la fame”

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L’inflazione dal settembre scorso è salita del 169%, la disoccupazione aumentata tra il 35% e il 45%, il potere di acquisto delle famiglie crollato. Alcuni bambini sono stati costretti o hanno scelto di lavorare per supportare le loro famiglie. Il crollo dell’economia libanese ha spinto più di mezzo milione di bambini a Beirut alla fame e a lottare per sopravvivere. Molte famiglie non possono permettersi il cibo, l’elettricità, il combustibile per cucinare, i prodotti igienici essenziali e l’acqua necessari per sopravvivere. Nella zona di Greater Beirut, 910.000 persone, tra cui 564.000 bambini, non hanno abbastanza soldi per acquistare beni di prima necessità[1], compreso cibo sufficiente. Questa la drammatica denuncia riportata dall’ultimo report condotto da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro, secondo la quale questi numeri potrebbero essere solo la punta dell’iceberg, a fronte di una crisi economica che stanno vivendo le famiglie di tutto il Libano, a causa dell’aumento dei prezzi di cibo, affitto e altri beni di prima necessità. Il Libano sta attraversando una crisi economica, aggravata dalla pandemia di COVID-19. Da settembre dello scorso anno, i prezzi degli articoli di base come cibo e alloggio sono aumentati del 169%[2], mentre la disoccupazione è aumentata del 35% tra i lavoratori regolari e fino al 45% nel tra quelli irregolari. L’inflazione ha ulteriormente ridotto il potere d’acquisto delle famiglie, che è precipitato dell’85%.
“Questa crisi colpisce tutti, famiglie libanesi, rifugiati palestinesi e siriani. Inizieremo a vedere bambini che muoiono di fame prima della fine dell’anno”, ha dichiarato Jad Sakr, Direttore di Save the Children in Libano. “I bambini, anche quelli provenienti da famiglie libanesi a medio reddito, mangiano sempre meno o addirittura nulla per un’intera giornata solo per far quadrare i conti. In alcuni casi, i bambini lavorano per incrementare il reddito familiare e sono così tenuti lontani dalla loro istruzione”.
Lama *, 27 anni, siriana, è incinta e già madre di tre figlie, vive in un rifugio collettivo nel sud del Libano. Suo marito ha perso il lavoro a causa dell’epidemia di Coronavirus. “Se abbiamo qualcosa da mangiare, mangiamo. Se non lo abbiamo, allora non mangiamo. Ci sono momenti in cui prendiamo in prestito denaro solo per mangiare. Cosa possiamo fare? Ci sono giorni in cui le mie figlie piangono fino ad addormentarsi: a volte per la fame, a volte per il Coronavirus, questa crisi le ha profondamente colpite. La mia bambina di nove anni ci ha chiesto se può iniziare a lavorare, vendendo tessuti in autostrada. Non sono riuscita ad accettarlo e sono scoppiata in lacrime. Mia figlia vuole lavorare solo per sollevare un po’ noi dal peso che portiamo. Solo per aiutarci in modo che i suoi fratelli non muoiano di fame. Temo un simile destino per le mie figlie” ha detto Lama.
“A causa del Coronavirus, mio padre non lavora e non stiamo mangiando. Voglio lavorare in modo da poter aiutare i miei genitori e nutrire le mie sorelle. Mia sorella piange continuamente perché vuole il latte e non glielo possiamo comprarlo perché ora costa 10.000 LBP (circa 7 dollari al tasso di cambio ufficiale attuale” ha confermato la piccola Sarah *, di nove anni.
Solo il mese scorso un sondaggio del World Food Programme ha mostrato che i due terzi delle famiglie libanesi hanno subito una perdita di reddito durante la crisi, costringendo molti a spendere meno per il cibo, a indebitarsi o ad attingere ai propri risparmi. Una famiglia libanese su cinque e il 33% delle famiglie siriane hanno saltato i pasti o sono rimaste senza cibo per un giorno intero e un sorprendente 50% dei libanesi, 63% dei palestinesi e 75% dei siriani sono preoccupati di non avere abbastanza da mangiare.Per aiutare le famiglie a far fronte alla crisi, Save the Children chiede al governo libanese di attuare immediatamente un piano di assistenza sociale che sia trasparente e finanziariamente adeguato per le famiglie libanesi più vulnerabili, per rispondere le esigenze di base e contribuire a compensare la perdita di reddito a causa della pandemia di COVID-19. A lungo termine, Save the Children chiede al Governo libanese di istituire un sistema di protezione sociale adatto ad affrontare i futuri shock economici per le popolazioni povere e introdurre sistemi assicurativi e pensionistici per coprire i lavoratori autonomi o che lavorano nell’economia informale.
Intanto Save the Children ha iniziato a distribuire pacchi alimentari che coprono l’80% del fabbisogno nutrizionale di una famiglia di cinque persone per un mese. Con il supporto di partner locali e team di distribuzione, 1.554 pacchi alimentari saranno distribuiti a famiglie siriane, libanesi e palestinesi. Save the Children e i suoi partner stanno inoltre supportando economicamente circa 1.000 famiglie in difficoltà, oltre a garantire servizi di istruzione e protezione alle ragazze e ai ragazzi più vulnerabili.

Save the Children Italia Onlus

Cronaca nazionale/ Guarisce dal Covid ma non resiste al lungo ricovero e muore

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Si potrebbe dire un dramma nel dramma. E’ accaduto a Vada dove un 43enne è morto dopo mesi di ricovero per il Covid. Ha contratto il Coronavirus a marzo 2020, quando l’epidemia era nel clou dell’emergenza. Dopo due mesi la tanto attesa notizia: tamponi di controllo negativi.
Poi il nuovo dramma: non ce l’ha fatta.
E’ accaduto nella notte fra lunedì e martedì 28 luglio dopo oltre quattro mesi di ricovero all’ospedale di Cisanello.

USA/ Negazionista organizza party anti-Covid con i parenti: tutti infettati, muore la suocera

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Le reazioni al coronavirus sono scomposte e generano danni ovunque. Arriva dagli Stati Uniti una storia che fa riflettere: un 43enne texano che non ha mai rispettato le norme anti contagio, sostenendo che il Covid-19 fosse una montatura, ha organizzato un party con i familiari. Si sono tutti ammalati, lui compreso e la suocera è morta dopo il ricovero in ospedale.
Il 13 giugno ha organizzato un party con il compagno e le rispettive famiglie, comprese nonna e sorelle. Nei giorni successivi però sono tutti risultati positivi al coronavirus. Compreso lo stesso Green, ricoverato al pronto soccorso per difficoltà respiratorie.
La suocera, ricoverata in ospedale, è deceduta il 1 luglio.

foto di repertorio

Coronavirus, aumentano sia i contagiati che i guariti

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I numeri vanno letti ed interpretati e quelli dell’epidemia da coronavirus da alcuni giorni registrano una ripresa della curva epidemica in rialzo.
Continua l’aumento dei contagi da coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore i casi di positività sono 386 in più (ieri erano stati 289 in più), secondo i dati del Ministero della Salute. Da oltre un mese non si registravano numeri così alti.
Sono 5, comunque, le regioni senza nuovi contagi: Umbria, Sardegna, Valle d’Aosta, Molise e Basilicata. Il totale dei casi dall’inizio dell’epidemia è attualmente di 247.158, compresi deceduti e guariti. Ancora in calo, invece, i decessi: i morti oggi sono 3 (ieri erano stati 6) il totale sale a 35.132.
Balzo del numero di guariti: 765 in più, contro i 275 di ieri, per un totale di 199.796. Per effetto soprattutto di quest’ultimo dato, torna a calare il numero delle persone attualmente positive, 386 in meno, per un totale di 12.230. Non così i ricoveri, che invece salgono: quelli in regime ordinario sono 17 in più (748 in tutto), e anche le terapie intensive crescono di 9 unità, tornando a quota 47. Le persone in isolamento domiciliare sono 11.435. Infine, tamponi in aumento, 61.358 oggi contro i 56.018 di ieri.

Sistemi impiantabili e arti bionici, al via due progetti di ricerca di Inail e Campus Bio-Medico

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 Prosegue e si rafforza la collaborazione tra l’Inail e l’Università Campus Bio-Medico di Roma (Ucbm) per la ricerca e l’innovazione tecnologica al servizio della persona. Ieri pomeriggio, in occasione della visita del ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, nella sede dell’ateneo romano, è stato infatti sottoscritto un accordo per la realizzazione di due progetti di ricerca – “Wifi-Myohand” e “ReGiveMeFive” – finalizzati a ottimizzare l’utilizzo delle protesi e a incrementare il numero di pazienti di chirurgia bionica attraverso sistemi all’avanguardia, con un investimento congiunto che supera i tre milioni di euro e il coinvolgimento, come partner, dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Con “Wifi-Myohand” un nuovo sistema wireless per il controllo delle protesi. I due progetti, entrambi della durata di 36 mesi, vedono coinvolte l’Area ricerca e formazione, l’Area sanitaria e l’Area tecnica di produzione del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio e diverse unità di ricerca di Ucbm. “Wifi-Myohand”, in particolare, punta alla realizzazione di un nuovo sistema wireless per il controllo attivo dei movimenti dell’arto bionico da parte del paziente, attraverso lo sviluppo di un sistema di stimolazione per uso cronico completamente impiantabile, basato sulla miniaturizzazione degli elementi, il miglioramento delle tecniche di codificazione dell’attività muscolare e l’aumento del numero di comandi eseguibili dal paziente con la protesi d’arto.

“ReGiveMeFive” punta a diffondere il ricorso alla chirurgia bionica. Nel mondo si contano tre milioni di persone con amputazione dell’arto superiore e solo in Italia sono circa quattromila l’anno, l’80% delle quali riguarda la mano. L’obiettivo di “ReGiveMeFive” è l’aumento del numero di amputati che usufruiscono della procedure più avanzate di chirurgia bionica, per migliorare la loro condizione di salute generale, ad esempio riducendo significativamente i dolori da arto fantasma cronico e quelli correlati all’integrazione fisica delle protesi con il moncone dell’arto, insieme alla definizione di nuove linee guida e di sensibilizzazione del Servizio sanitario nazionale sulle revisioni del moncone di amputazione.  

Bettoni: “Grazie al lavoro in rete migliora la qualità della vita dei nostri assistiti”. “Per la nostra missione istituzionale – ha spiegato il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – la ricerca rappresenta una leva strategica fondamentale, in grado di produrre risultati di impatto rilevante sulla qualità della vita dei nostri assistiti e di sperimentare trattamenti sempre più efficaci per ridurre i tempi di recupero post-infortunio e migliorare i percorsi riabilitativi. L’accordo sottoscritto con l’Università Campus Bio-Medico di Roma conferma una partnership ormai consolidata e rafforza ulteriormente la nostra sinergia con i principali enti accademici e di ricerca, finalizzata a creare una rete scientifica di eccellenza per la realizzazione di progetti di grande prospettiva in campo protesico e riabilitativo”.

Manfredi: “Università e ricerca devono generare ricadute sociali”. Sull’importanza di fare rete si è soffermato anche il ministro dell’Università e della Ricerca. “L’esperienza del Covid – ha sottolineato infatti Manfredi – ci ha insegnato che si tratta di un valore fondamentale, così come lo sono la capacità di coniugare competenze specialistiche a competenze tradizionali”.  Per il ministro, inoltre, “la crisi sanitaria e i suoi tremendi risvolti hanno reso più urgente anche la riflessione sull’opportunità di spingere il sistema della ricerca verso una riconfigurazione di obiettivi e strumenti, per ampliare l’efficacia del proprio impatto sulla società, sull’economia, sulle comunità e sul sistema Paese nel suo complesso. La ricerca scientifica andrà riscoperta come bene comune, diffuso tra la società. In questo senso, i progetti avviati in questa occasione sono la dimostrazione concreta di quanto università e ricerca possano e debbano generare ricadute sociali”.

Calabrò: “Vogliamo realizzare tecnologie sempre più avanzate attente alle esigenze della persona”. “Con questi due progetti – ha precisato il rettore dell’Università Campus Bio-Medico, Raffaele Calabrò – il nostro ateneo getta ancora una volta lo sguardo verso le frontiere della ricerca biomedica, quella di realizzare tecnologie sempre più avanzate e al contempo attente alle esigenze della persona. Tornare ad avere un arto non significa ancora un pieno ritorno alla vita normale, se non consente il pieno reinserimento sociale e lavorativo: da anni la nostra università studia le soluzioni più all’avanguardia per accrescere il benessere di chi ne ha più bisogno. Permettere una reale diffusione di arti bionici che possano essere effettivamente utilizzati in attività lavorative e nella vita quotidiana rappresenta un reale contributo allo sviluppo della società in cui viviamo, e per questo siamo lieti di firmare un nuovo accordo con Inail”.

Coronavirus, Sileri: ““È in arrivo per il Sistema sanitario un piano immediato da 700 milioni”

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Finanziamenti cospicui in arrivo per permettere al sistema sanitario nazionale di combattere l’epidemia da coronavirus.
“È in arrivo per il Sistema sanitario un piano immediato da 700 milioni per il personale, contro il precariato e per il rafforzamento della medicina del territorio”. Lo ha affermato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri a Radio Cusano Campus.
Poi “ovviamente – ha aggiunto – dovremo lottare con i soldi che arriveranno dall’UE, serviranno almeno 25 miliardi di euro per il sistema sanitario. In primis dobbiamo pensare al personale, aumentando i salari di medici e infermieri”.