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Liguria/ Diciotto contagiati per un ristorante, Toti: “Situazione sotto controllo”

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Il fatto testimonia che il coronavirus è sempre in agguato e pronto a colpire. Un nuovo focolaio è stato individuato in un ristorante a Savona. Secondo quanto dichiarato dal presidente della Liguria, Giovanni Toti, “nel savonese ci sono 18 nuovi casi di Covid-19. In un ristorante di Savona si sono incrociati due tavoli che nei giorni successivi hanno manifestato sintomi e da qui discendono gli altri casi. Le persone coinvolte sono monitorate e isolate, nessun caso al momento desta preoccupazioni. Questo cluster si inserisce in un quadro epidemiologico ligure che è invece positivo e costantemente sotto controllo”.

Coronavirus ultimo aggiornamento: quadro stabile

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La situazione dell’epidemia da coronavirus in Italia resta in linea rispetto ai dati di ieri nel numero di nuovi contagi: nelle ultime 24 ore sono stati registrati 231 casi (ieri 230) per un totale che sale a 243.96, compresi guariti e deceduti dall’inizio. E’ quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dalla Protezione Civile, secondo cui gli attuali casi di positività sono 12.456 (17 in meno di ieri) mentre i dimessi e guariti sono 196.483 (237 in più). Scende il numero dei morti: sono 11, ieri erano 20. Il numero complessivo delle vittime nel nostro paese è ora di 35.028.
In aumento il numero dei ricoverati con sintomi: sono 771 (+21 rispetto a ieri). Il dato emerge dal bollettino diffuso dal Ministero della Salute. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 50.767 tamponi.

Cronaca nazionale/ uccide la compagna e si suicida

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FOTO DI REPERTORIO

Le indagini chiariranno i motivi del grave fatto di cronaca.
Ha ucciso la compagna con un colpo di pistola e si è poi suicidato. La tragedia è avvenuta questa mattina a Carmagnola, nel Torinese. Lo riferisce l’Ansa.
I carabinieri, giunti sul posto, hanno trovato il cadavere della donna nella sua casa in via Gozzano.

Il corpo senza vita dell’uomo è stato invece ritrovato nella sua abitazione di Bagnolo Piemonte, in provincia di Cuneo.

Coronavirus, Crisanti: “Testare subito i migranti altrimenti si diffonderà a macchia d’olio”.

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Il contagio da coronavirus, a dispetto dei numeri bassi, anche in Italia non è arrestato.
“Bisogna testare i migranti subito altrimenti il coronavirus si diffonderà a macchia d’olio”. A dirlo in un’intervista a Il Giornale è il virologo Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e Virologia dell’università di Padova, che invita a “bloccare sul nascere le situazioni a rischio”.
Il virologo punta l’attenzione proprio sugli asintomaci, “i più infettivi. Purtroppo, molto spesso, le infezioni circolano tra i giovani che trasmettono e infettano. Gli anziani invece si ammalano”.

Coronavirus, nuovo record di contagi negli USA

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FOTO DI REPERTORIO

Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) Non si arresta il contagio nel continente americano.
Nuovo record di contagi giornalieri negli USA: i casi registrati in 24 ore sono 68.428, riporta la Johns Hopkins University
b) Con un incremento di quasi 35mila infetti nell’ultima giornata, l’India ha superato il milione di contagi accertati dall’inizio dell’epidemia

Scossa di terremoto al confine con il Friuli Venezia Giulia

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La terra ha tremato, per fortuna senza gravi conseguenze. È stata registrata prima dell’alba, alle ore 4:50, una forte scossa di terremoto in Slovenia al confine con il Friuli Venezia Giulia. Il sisma, avvertito quindi anche in Italia, è stato di magnitudo 4.2.
Secondo i rilevamenti effettuati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), la terra ha tremato con ipocentro a 7 km di profondità ed epicentro nella città slovena Plezzo e a soli 17 km dai comuni di Taipana e Pulfero (Udine).
Il sisma, come riporta Ansa, è stato chiaramente avvertito dalla popolazione anche in Veneto.

Agricoltura, i sindacati:“Indispensabile rinnovare i contratti provinciali”

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“I nostri operai agricoli non si sono mai fermati, hanno garantito anche in pieno lockdown che il cibo arrivasse sulle tavole degli italiani, e lo hanno fatto con grandi sacrifici e rischi. Riconoscere il loro diritto al contratto provinciale, garante di legalità, sicurezza, giusta retribuzione, è il minimo che si possa fare in questo momento”.

Lo affermano in una nota Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, che dopo tre giorni di attivi unitari, realizzati in videoconferenza, hanno deciso di dedicare la giornata odierna ai Contratti Provinciali di Lavoro, con varie iniziative di sensibilizzazione su tutti i territori.

“Le parti sociali – spiegano i sindacati di categoria – sono chiamate ad assumersi responsabilità importanti davanti ad oltre un milione di lavoratrici e lavoratori. Rinnovare i contratti provinciali è fondamentale per rafforzare il sistema delle relazioni sindacali, per sviluppare un’agricoltura di qualità, che combatta illegalità, sfruttamento e appalti non genuini, in maniera da contrastare la concorrenza sleale nei confronti delle aziende rispettose delle norme, dei contratti e che investono sull’occupazione. Chiediamo dunque l’avvio ed il prosieguo delle negoziazioni contrattuali in tutte le province, per far crescere il welfare sussidiario e integrativo, nonché per valorizzare il ruolo degli enti bilaterali territoriali, sia per contrastare l’intermediazione illecita di manodopera e per trovare soluzioni all’interno delle sezioni territoriali della rete del lavoro agricolo di qualità, anche in tema di trasporti e alloggi per i braccianti, nonché per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, come indicato nella Legge n. 199 del 2016. È inoltre necessario tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso la designazione dei RSLT e valorizzare il lavoro dei braccianti e la loro crescita professionale attraverso lo strumento della formazione, come grande investimento per il bene dell’agricoltura italiana, senza trascurare il giusto incremento retributivo per tutte le lavoratrici e i lavoratori agricoli che sono da sempre, e non soltanto durante questo periodo di emergenza sanitaria, essenziali per il nostro Paese”.

“I contratti provinciali – concludono Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – sono indispensabili anche per valorizzare i territori e le loro singole specificità produttive. A maggior ragione è dunque necessario rinnovare i Cpl, nel solco del contratto collettivo nazionale, in quanto essi rappresentano un grande patrimonio comune storico, che nasce da lontano ma che, al tempo stesso, deve disegnare una visione per il futuro del lavoro agricolo”.

FAI – CISL/ FLAI – CGIL/ UILA – UIL

Occupazione/ Il Sud perderà 380 mila posti di lavoro nel 2020

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Svimez prevede che, a causa della crisi scatenata dal Covid 19, il Sud perderà quest’anno 380 mila posti di lavoro, la mazzata ha colpito un Mezzogiorno già in recessione, purtroppo non aveva ancora recuperato i livelli pre-crisi 2008 di prodotto e occupazione, la perdita di occupati prevista è paragonabile a quella subita nel quinquennio 2009-2013 (-369.000).
Il calo dell’occupazione nel 2020 secondo previsione dovrebbe attestarsi intorno al 3,5% nel Centro-Nord (circa 600 mila occupati) ed intorno al 6% nel Mezzogiorno (circa 380mila occupati), per attenuare la gravità del quadro previsivo occorrerà l’intervento, consistente,di sostegno delle politiche pubbliche. Grazie agli interventi di contrasto agli effetti Covid-19, di un importo pari a circa 75 miliardi di euro, la caduta del Pil, secondo Svimez, sarà contenuta di circa 2,1 punti al Centro-Nord e di quasi 2,8 punti percentuali nel Mezzogiorno, anche se in termini pro-capite il beneficio è maggiore al Centro-Nord (1344 euro) rispetto al Mezzogiorno (1015 euro). Le previsioni per il 2021 vedono un Mezzogiorno frenato da una ripresa “dimezzata”: +2,3% il Pil contro il 5,4% del Centro-Nord.
La ripresa dell’occupazione nel 2021 si potrebbe attestare al +2,2% a livello nazionale per effetto di una crescita dell’1,3% nel Mezzogiorno e del 2,5% nel Centro-Nord. Per effetto di tali andamenti l’occupazione meridionale scenderebbe intorno ai 5,8 milioni, su livelli inferiori a quelli raggiunti nel 2014 al culmine della doppia fase recessiva. La politica nazionale ha sostenuto l’economia nel pieno della più grande crisi dal dopoguerra dagli impatti senza precedenti sui redditi e sui consumi delle famiglie e sugli investimenti delle imprese.
Per il rilancio si rende ora urgente una strategia nazionale di sostegno alla crescita compatibile con l’obiettivo del riequilibrio territoriale per cogliere le opportunità inedite che si aprono con i nuovi strumenti di finanziamento europei. Per Svimez manca un Piano di sviluppo sul quale concentrare una serie di priorità che possano mitigare le incertezze legate agli scenari futuri , di qui la prospettiva di imporre logiche assistenziali e non input specifici allo sviluppo che d’altronde al Sud avrebbero maggiori occasioni di riuscita.
Troppe iniziative hanno subìto un netto ritardo per poter essere lanciate, a partire dall’attuazione dello Zes, l’accelerazione dei cantieri infrastrutturali o del Mes ,per far ripartire il Mezzogiorno è necessario l’intervento dello Stato con l’apporto di investimenti pubblici. Tuttavia, continua a preoccupare l’impatto occupazionale e sociale: è a rischio un posto su cinque.
Il tentativo di far riemergere il Paese da questo punto di vista ha presentato non poche lacune, del resto, il Mezzogiorno ha assistito al crollo della spesa pubblica per investimenti tra il 2008 e il 2018 e, come riporta Istat, non ha ancora potuto recuperare quei 250mila posti di lavoro persi durante quel periodo. Le previsioni Svimez sul Sud quest’anno hanno una connotazione decisamente negativa, complice il fermo produttivo che non ha fatto altro che rallentare ancor di più la ripresa delle regioni meridionali.

Alfredo Magnifico

Economia/ Italia in deflazione, sale ancora il debito pubblico

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Conseguenze pesanti per l’economia a causa del coronavirus. A maggio il debito pubblico vola a 2.507,6 miliardi: si tratta di un aumento di 40,5 miliardi rispetto ad aprile quando fu pari a 2.467 miliardi. Rispetto a maggio 2019, si tratta di un aumento di 175,7 miliardi. Sono questi i dati di Bankitalia.
L’Istat conferma poi la deflazione nel mese di giugno, quando i prezzi sono scesi dello 0,2% su base annua mentre su base mensile, cioè rispetto a maggio, si è registrato il +0,1%.
A determinare l’inflazione negativa per il secondo mese consecutivo, infatti, sono i prezzi dei beni energetici (-12,1%). I prezzi dei beni alimentari continuano invece a crescere (+2,3%),
Il ‘volo’ del “carrello della spesa” sta determinando un aggravio di spesa da +189 euro annui per una famiglia con due figli, afferma il Codacons, commentando i dati sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat.

Coronavirus, aumentano contagiati e deceduti

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Notizie negative oggi sul fronte dell’epidemia da coronavirus. Sono 230 i nuovi contagiati da Covid nelle ultime 24 ore in Italia, in aumento rispetto ai 162 di ieri. Le vittime sono invece 20, anch’esse in aumento dopo le 13 di ieri. I casi totali salgono a 243.736, compresi deceduti e guariti, i morti dall’inizio sono 35.017.
I dati sono stati pubblicati sul sito della Protezione civile. Gli attualmente positivi sono ora 12.473 (-20), i guariti 196.246 (+230). I pazienti in terapia intensiva calano di 4 unità, da 57 a 53, i ricoverati con sintomi sono 750 (-47), quelli in isolamento domiciliare sono 11.670 (+31).