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Coronavirus, l’eurodeputata Regimenti (Lega): “Garantire indennizzo di infortunio sul lavoro anche a medici di base e farmacisti”

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Riceviamo e pubblichiamo

“Le compagnie assicurative riconoscano anche a medici di famiglia, infermieri, farmacisti, dentisti, pediatri che hanno un’attività libero-professionale e operano a contatto con il pubblico l’indennizzo di infortunio sul lavoro anche nel caso di contagio o decesso dovuto al Covid-19, al momento considerato solo come malattia. E’ inaccettabile che senza la copertura Inail questi professionisti vengano esclusi da un giusto risarcimento, garantito invece a chi lavora nelle strutture pubbliche”.

Lo afferma l’eurodeputata della Lega Luisa Regimenti, che aggiunge: “Nella lotta al Covid-19 gli operatori sanitari sono stati messi sotto pressione dall’emergenza e la risposta è stata lodevole, con turni di lavoro stravolti, tanti malati salvati, un impegno costante, sacrifici, rischi quotidiani. Eroi, sono stati chiamati. Tutto ciò nonostante la mancanza di dispositivi di protezione individuale e di adeguati protocolli di sicurezza”.
“I medici di famiglia, tra l’altro, svolgono un servizio pubblico in convenzione con il Servizio sanitario nazionale – sottolinea Regimenti, che è anche responsabile Sanità nel Lazio per il Carroccio e svolge la professione di medico legale e delle assicurazioni – e hanno rappresentato un filtro essenziale durante la fase virulenta della pandemia. E’ una situazione inaccettabile, alimentata da uno Stato assente e superficiale e da atteggiamenti, diciamo così, poco chiari da parte delle compagnie di assicurazione, con le quali i medici hanno stipulato delle polizze. L’allarme resta alto – continua – come dimostrano i dati diffusi dalla fondazione Gimbe di Bologna, secondo la quale nei mesi di maggio e giugno i contagi tra medici, infermieri e operatori socio sanitari sono stati 7596, ovvero il 26,5% del totale, una percentuale maggiore rispetto a quella del periodo emergenziale, mentre sono saliti a 172 i medici di base e 14 i farmacisti deceduti. Mi auguro – conclude l’europarlamentare – che si riesca a trovare al più presto una soluzione, perché la sanità va protetta, sostenuta e garantita e non possono esserci eroi di serie A e di serie B”.
Press Office ([email protected])

PMI Digital Index 2020 Godaddy: cresce la digitalizzazione delle micro-imprese italiane post lockdown

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Come cambia e a che punto è il livello di digitalizzazione delle pmi italiane e quali sono le azioni messe in campo per far fronte al periodo di lockdown appena trascorso? Questi sono solo alcuni degli interrogativi affrontati dal PMI Digital Index 2020, il report creato da GoDaddy per approfondire il livello di maturità digitale delle micro-imprese italiane. La ricerca ha coinvolto 4.000 imprese italiane e ha analizzato circa 120 parametri suddivisi in 4 macro aree, con l’aggiunta di un intero filone dedicato alla reattività digitale delle imprese italiane nel corso dell’emergenza sanitaria Covid-19. Rispetto all’ultima rilevazione, cresce di due punti il grado di digitalizzazione aggregato che si è attestato a 56/100, un numero che sintetizza la propensione al digitale delle PMI. Altri dati positivi riguardano sia la qualità della presenza online che arriva al 56% (+11%), sia le azioni di visibilità digitale messe in atto dall’azienda, dimensione che registra un 43%, con un +10% rispetto al 2019.

Tra gli esempi troviamo la presenza sui social network, il 47% delle PMI ha una pagina Facebook, e il maggior uso di strumenti di digital marketing come la pubblicità Display utilizzata dal 10% delle imprese. A livello geografico, nel 2020 le regioni più digitalizzate sono Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Emilia-Romagna e Marche e le meno digitalizzate Toscana, Sicilia e Abruzzo. L’indagine ha poi approfondito la risposta delle pmi italiane di fronte all’emergenza sanitaria relativa al COVID-19, visto che il periodo di chiusura forzata ha dato un forte impulso alla ricerca di nuovi canali digitali per garantire continuità agli affari. Dall’analisi è emerso che il 41% delle micro aziende ha un sito web vetrina indicizzato dai motori di ricerca, ma solo il 27% attrae dei volumi di traffico rilevanti con più di 500 visite al mese.

Durante il lockdown le pmi italiane hanno mostrato grande capacità di reazione, sviluppando dei servizi digitali per restare in contatto con i propri clienti e conquistarne di nuovi: il 20% delle imprese presenti online, e in particolare quelle attive nella ristorazione, hanno attivato dei servizi di delivery e di vendita sul web. In ogni caso la strada da percorrere è ancora molta visto che, come osserva il Regional Director di GoDaddy per Italia, Spagna e Francia Gianluca Stamerra, “Solo pochi casi virtuosi (10%) hanno attivato investimenti significativi durante il periodo di lockdown. Allo stesso tempo, il fatto che il 63% delle piccole aziende riesca a generare meno di 500 visite mensili sul proprio sito web dimostra che esiste un enorme potenziale di miglioramento”.

Per approfondire tutti i dati riguardanti le PMI italiane e il livello di digitalizzazione è possibile consultare il PMI Digital Index completo visitando il blog di GoDaddy. Per rimanere vicino alle imprese in questo anno difficile, GoDaddy ha inoltre lanciato una nuova iniziativa in collaborazione con Microsoft Italia e Ninja Academy: la GoDaddy School of Digital, una “scuola del digitale” gratuita che ha l’obiettivo di fornire strumenti e competenze nell’ambito del Digital Marketing, per colmare il divario digitale e favorire una ripresa dalla crisi il più veloce possibile.

GoDaddy Press

DL Rilancio: 426 milioni di euro per l’agricoltura

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Una somma di tutto rispetto destinata ad un comparto che, come altri, sta soffrendo la crisi causata dall’epidemia da coronavirus. Si tratta di 426 milioni di euro di esoneri contributivi previdenziali e assistenziali, a carico dei datori di lavoro, per i primi sei mesi del 2020, appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole.
Ciò è frutto della conversione in legge del Decreto Rilancio presentato dal Ministero delle Politiche Agricole guidato da Teresa Bellanova.

Vengono poi concessi aiuti fino a 100.000 euro, nel limite dell’80% delle spese ammissibili, per il rifinanziamento di processi produttivi innovativi volti ad un’agricoltura di precisione o alla tracciabilità di prodotti con tecnologie blockchain.

Olivicoltura 2.0: dall’ integrazione delle Banche Dati, a cura del Crea

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Quanto contano le Organizzazioni dei Produttori (OP) nell’olivicoltura italiana? Qual è il loro profilo economico-finanziario? E quali sono le caratteristiche strutturali e socio-economiche delle aziende aderenti? . Di questo e di  molto altro ancora, si discuterà domani 8 luglio a partire dalle ore 11:00 nel webinar, organizzato dal CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia, dedicato al Task 1 del progetto OLIVEMAP, “Mappatura dei fabbisogni di investimento e monitoraggio dell’olivicoltura italiana”.

Obiettivo del Task 1, affidato al centro di Politiche e Bioeconomia, è di fornire una fotografia della realtà delle OP olivicole in Italia: dalle dimensioni fisiche ed economiche alla diffusione sul territorio fino alle caratteristiche dei soci. Tale quadro conoscitivo è funzionale nella pianificazione politica degli interventi, anche alla luce della prossima riforma della PAC, che affida alle OP un ruolo centrale nel rafforzare il potere contrattuale degli olivicoltori nei confronti degli attori a valle della filiera.

Nello specifico, si tratta di due lavori originali, targati CREA, basati sull’integrazione tra banche dati aggiornabili che forniscono, l’uno, un focus sulle aziende socie delle OP (caratteristiche strutturali e socio-economiche analizzate attraverso i dati ISTAT e RICA) e, l’altro, un quadro sulle performance finanziarie delle OP attraverso i più comuni indici di bilancio.

Dal punto di vista strutturale sono state estratte dagli archivi ISTAT, grazie all’incrocio con le informazioni di AGEA, poco più di 300.000 aziende socie di 134 OP olivicole. Dall’analisi dei dati ISTAT emerge che 1/3 delle aziende olivicole italiane aderisce a OP e che nelle OP ricade il 40% della superficie olivetata nazionale. Le aziende (aderenti e non aderenti a OP), sono soprattutto di piccola e piccolissima dimensione, ma diversa è la propensione verso le produzioni di qualità e l’irrigazione, con forti differenze regionali. L’analisi socio-economica si basa, invece, sull’estrazione dalla RICA (la Rete di Informazione Contabile Agricola gestita dal CREA Politiche e Bioeconomia), di un campione di aziende aderenti a OP, sulle quali sono stati calcolati indicatori di performance e redditività della coltura olivo.

Per quanto riguarda l’analisi finanziaria sono stati presi in considerazione i bilanci delle OP (relativi agli anni 2016 e 2017), stratificati per classe di ricavo e per Regione/Circoscrizione, in modo da rendere confrontabili gli indici all’interno della stessa classe di fatturato e della stessa area territoriale tra classi. Ne è emersa un’elevata variabilità dei ricavi tra i due anni, soprattutto nelle OP del Sud, e una differente distribuzione delle OP nelle classi di ricavo tra le diverse Circoscrizioni territoriali.

Coronavirus, i contagiati arrivati a Fiumicino potrebbero essere seicento

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FOTO DI REPERTORIO

Epidemia da coronavirus, esplode il ‘caso Fiumicino’; e alcune ipotesi riportano dati a dir poco allarmanti. Si cerca di quantificare i potenziali contagiati nella comunità del Bangladesh atterrata con vari voli, nello scalo laziale. Un’ipotesi apparsa sul quotidiano il Messaggero, calcola che nelle ultime settimane siano entrati circa 600 positivi in arrivo da Bangladesh e da altri Paesi ad alta circolazione del virus. Lo stop ai voli dal Bangladesh è stato deciso dal Ministero della Salute dopo che sul volo Dacca-Roma atterrato a Fiumicino i positivi al Coronavirus erano arrivati a 36.
Ma la sospensione, anche se necessaria, non è sufficiente perché rimane il problema degli scali, ovvero che si possa arrivare in Italia spostandosi dal Bangladesh in un altro paese facendo semplicemente tappa. Intanto i 36 positivi sono stati ricoverati al Covid Hospital di Casal Palocco (quartiere alla periferia di Roma). Tutti gli altri resteranno in isolamento per 14 giorni in hotel affittati dalla Regione. Solo a quattro è stato concesso di isolarsi nella proprio casa, dopo i controlli della Asl, perché avevano le condizioni logistiche per farlo e non rischiavano di contagiare dei conviventi.
Ma secondo il quotidiano romano, se le percentuali di positivi rispetto agli arrivi fossero anche soltanto vicine a quelle dell’ultimo aereo arrivato da Dacca, allora questo significa che in questo periodo ne sono entrati circa seicento.

Vino/ Mary J.Blige lancia l’etichetta italiana “Sun Goddess”

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Le star della musica americana amano l’Italia e alcune acquistano terreni e vigne o ‘sponsorizzano etichette enoiche.

Ora è la volta della regina della black music degli anni Novanta Mary J. Blige, cantante, scrittrice e attrice, vincitrice di 9 Grammy Awards e due volte candidata agli Oscar come attrice non protagonista.
La star internazionale ha scelto proprio l’Italia per il suo debutto da produttrice. Con Fantinel, cantina del Friuli Venezia Giulia, ha infatti lanciato le sue prime due etichette, nella collezione “Sun Goddess”, un Pinot Grigio e un Sauvignon Blanc, nati dalla passione della cantante per i vini bianchi.

Case vacanze ‘sicure’: “Come stanare i truffatori”

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FOTO DI REPERTORIO

L’identikit del truffatore
E’ sempre all’estero. Che sia italiano o straniero, il proprietario che propone l’immobile immancabilmente non vive nei paraggi. Per fugare eventuali dubbi, fornirà spiegazioni non richieste sulle ragioni di lavoro che lo hanno portato a trasferirsi. La trattativa a distanza è il preludio di una richiesta di un bonifico internazionale.
E’ molto (troppo) professionale. Avete appena chiesto alcune informazioni ed eccolo già a inviarvi bozza di contratto già compilato. Vi domanda carta di identità e codice fiscale, meglio se in foto. Quello che appare come un modo di fare serio è in realtà il preludio ad un furto di identità.
Vi mette fretta. Cercherà di farvi dire sì entro 24 ore. Spacciandosi per professionista impegnato, lascerà intendere che non ha tempo da perdere, perché questo sarrebbe il tempo previsto dalle piattaforme digitali su cui si appoggia per concludere la transazione. I suoi messaggi si faranno insistenti.
Dice di fare affari con Airbnb. Per rassicurare la vittima, comincerà a mettere in mezzo la piattaforma. Frasi come: “Ecco qui la fattura di Airbnb”, “ho dato incarico ad Airbnb che le mostrerà l’appartamento”, “Presenterò io ad Airbnb i suoi documenti” sono tutti indizi se non prove del tentativo di raggiro.
Richiede una congrua caparra. Eccoci al dunque: l’invio di denaro a titolo di acconto attraverso un servizio di money transfer oppure un bonifico a un conto personale presso una banca estera. Con la promessa di restituire la somma se l’affare non dovesse andare in porto.
I consigli per non farsi fregare
Controllate di essere sul sito giusto. Quando siete alla ricerca di un alloggio, accertatevi di essere davvero sul sito che volete consultare. Controllate che l’indirizzo del sito internet della pagina sia quello corretto (www.airbnb.com oppure www.airbnb.it) per scongiurare tentativi di phishing, cioè truffe perpetrate con falsi annunci attraverso mail o siti contraffatti.
Leggete l’annuncio con attenzione. Un annuncio ben curato è di solito indice di un host e di una casa altrettanto in ordine. Dovrebbero invece insospettirvi: un prezzo troppo competitivo per la settimana di Ferragosto, descrizioni particolarmente vaghe, la totale mancanza di recensioni o un profilo utente creato da pochi giorni.
La piattaforma non è un’agenzia immobiliare. Diffidate di chi vi dice di “aver dato incarico ad Airbnb” di mostrarvi la casa. Il sito infatti è solamente un portale di intermediazione, equidistante da host e guest. Non esiste “personale Airbnb con le chiavi”, come se si trattasse di agenti immobiliari.
Non pagate mai direttamente l’host fuori dal sito. Se vi viene proposto di inviare una caparra con bonifico su un conto personale, non fidatevi: è contrario ai termini del servizio di Airbnb. Pagate esclusivamente attraverso il sito e non fornite mai i vostri dati personali. In questo modo, è possibile tutelare sia la propria identità sia i propri soldi. Airbnb trattiene infatti il vostro pagamento e lo inoltra all’host solo 24 ore dopo l’avvenuto check-in, dandovi il tempo di verificare che sia tutto a posto.
Attenzione agli alloggi ‘esca’. Se una volta arrivati a destinazione vi si chiede un cambio di sistemazione, ovviamente non all’altezza di quella prenotata, usando come scusa un problema improvviso sorto nell’appartamento originario che lo ha reso momentaneamente inagibile, la cosa migliore è documentare tutto e contattare subito la piattaforma per avere un rimborso totale.

Covid-19, Ue autorizza Remdesivir per trattamento in tempo record

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La Commissione europea autorizza il medicinale Remdesivir per il trattamento contro la Covid-19. Un’autorizzazione che arriva in tempo record perché i dati sul Remdesivir sono stati valutati attraverso una procedura di revisione periodica, che l’Ema può utilizzare durante le emergenze di sanità pubblica per valutare i dati non appena disponibili. Ciò ha permesso di concedere rapidamente l’autorizzazione, entro una settimana dalla raccomandazione dell’Ema, rispetto ai 67 giorni che ci vogliono abitualmente.

Una velocità di reazione che secondo la Commissaria per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides indica “la determinazione dell’Ue a rispondere rapidamente ogni volta che diventano disponibili nuovi trattamenti. Non lasceremo nulla di intentato nei nostri sforzi per garantire trattamenti efficienti o vaccini contro il coronavirus”. Remdesivir beneficia ora di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata, che è uno dei meccanismi normativi dell’Ue creato per facilitare l’accesso anticipato ai medicinali in situazioni di emergenza e in risposta a minacce per la salute pubblica come l’attuale pandemia.

Coronavirus, diminuiscono i decessi nelle ultime 24 ore

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Resta stabile il quadro della curva epidemica del coronavirus in Italia, con meno decessi in percentuale nelle ultime 24 ore. Sono 15 i morti registrati in un giorno, con il totale che sale a quota 34.914 dall’inizio dell’emergenza. È quanto emerge dai dati comunicati dal Ministero della Salute.
I guariti sono 825 in più rispetto a ieri con il totale che sale a 193.640. Gli attualmente positivi in Italia oggi sono 13.595, ovvero 647 in meno di ieri. I casi accertati in Italia aumentano di 193 unità e portano il totale a 242.149, compresi deceduti e malati.
Sono 5 le regioni che oggi non registrano nessun nuovo caso. (Provincia autonoma di Trento, Umbria, Sardegna, Valle d’Aosta, Molise).

Riguardo alle persone ricoverate, prosegue il calo delle terapie intensive (sono 71, -1 su ieri), mentre i ricoverati con sintomi sono 899 e le persone in isolamento domiciliare 12.625.

Inail/ Silice cristallina, disponibile l’applicativo della banca dati delle misure di esposizione

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 Aumentare le conoscenze sull’esposizione a silice libera cristallina (Slc), sostanza minerale all’origine di malattie professionali come la silicosi, considerata per molto tempo la tecnopatia più importante registrata tra i lavoratori italiani e oggi ancora presente in alcune lavorazioni industriali. Contribuire alla valutazione del rischio e alla realizzazione di piani di prevenzione mirati. Concorrere all’elaborazione di buone prassi, soprattutto nei comparti produttivi più critici. Mira a questo la Banca dati esposizione silice dell’Inail, strumento di business intelligence messo a punto dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) e dalla Direzione centrale organizzazione digitale (Dcod), disponibile ora sul portale dell’Istituto e pienamente fruibile, che consentirà di proseguire nello studio di questo rischio professionale attraverso le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica.

Nel Rapporto scientifico analizzati i campionamenti dal 2000 a oggi. Questo nuovo impegno consentirà di tenere aggiornato e proseguire il lavoro promosso nel tempo in questo settore dalla Consulenza e confluito recentemente nel Rapporto scientifico 2000-2019, che ha raccolto e analizzato più di 8000 campioni prelevati in molti siti industriali e cantieri in tutta Italia nell’ambito delle attività di accertamento del rischio silicosi condotte dalla Contarp.

Nella Banca dati un report completo delle informazioni a disposizione. La Banca dati esposizione silice è uno strumento di studio, da consultare e interrogare per ottenere informazioni tese a quantificare l’esposizione a silice cristallina nei luoghi di lavoro. Le tabelle e i grafici contenuti, basati sui risultati delle misurazioni, permettono di visualizzare i profili di esposizione professionale a silice per settore produttivo e per mansione lavorativa, elementi essenziali per la valutazione del rischio e l’adozione di misure finalizzate alla riduzione dei livelli di esposizione dei lavoratori alle polveri e alla silice.

Uno strumento in continuo aggiornamento. Oltre alle informazioni già presenti, la Banca dati è alimentata dai nuovi monitoraggi effettuati e inseriti dai professionisti e dai periti della Contarp, e nel futuro potrebbe avvalersi anche del contributo di informazioni fornite da altri enti pubblici operanti nel settore della salute e sicurezza dei lavoratori.

Classificazione delle lavorazioni interessate. Nell’applicazione sono utilizzate due diverse classificazioni delle attività produttive aziendali e delle mansioni dei lavoratori. Esse sono basate rispettivamente sui codici Ateco 2007, così stabiliti da un comitato nazionale coordinato dall’Istat e che costituisce la versione italiana della nomenclatura europea, e sui codici Contarp 2016, definiti dai professionisti della struttura Inail con specifico riferimento all’esposizione a Slc.

Come è articolata l’applicazione. Strutturato in sezioni (panoramica principale, campioni personali, campioni ambientali, campioni massivi, strumenti), l’applicativo permette di visualizzare l’entità dell’esposizione dei lavoratori a Slc e a polveri respirabili a vari livelli di approfondimento. Le concentrazioni di silice e di polveri respirabili sono espresse in termini di medie geometriche, deviazioni standard geometriche e tenori percentuali. Appositi filtri, utilizzabili in tutte le sezioni, consentono di ottenere informazioni selezionate per cadenze temporali, geolocalizzazione, attività lavorative, e per approfondimenti su singoli materiali in lavorazione, consentendo all’utente di raffinare la ricerca, orientandola a specifiche esigenze conoscitive e di studio.