Home Blog Page 1990

Jesi/ Entra in un’abitazione e colpisce i proprietari, un morto ed un ferito

0
FOTO DI REPERTORIO

Un omicidio avvolto nel mistero. Una 69enne, è stata uccisa all’alba in casa sua a Jesi da un uomo che si è introdotto nell’abitazione al piano terra sfondando un vetro.

L’aggressore avrebbe colpito la donna alla gola con un frammento di vetro, sgozzandola, e avrebbe poi ferito gravemente anche il marito della 69enne.

I carabinieri hanno fermato un 25enne: era nascosto, sporco di sangue, dietro una siepe.

Sindacati, Patrizio Giorni eletto nella Segreteria nazionale della Fai Cisl

0

Il Consiglio Generale della Fai, federazione agroalimentare e ambientale della Cisl, riunitosi oggi all’Aquila, ha eletto nella segreteria nazionale Patrizio Giorni. Il sindacalista succede a Silvano Giangiacomi, che lascia l’incarico di segretario nazionale dopo aver maturato i requisiti pensionistici. Patrizio Giorni affiancherà nella segreteria nazionale Raffaella Buonaguro, Roberto Benaglia e Mohamed Saady, sotto la guida del segretario generale Onofrio Rota.

“Quello di Silvano – ha detto Rota nel suo intervento – è un meritato traguardo, giunto dopo un percorso lungo, faticoso, appassionato, ricco di impegni e soddisfazioni, un percorso cui dobbiamo tutti essere riconoscenti, e dunque lo ringrazio vivamente da parte mia e di tutta la Federazione. Sulla proposta di eleggere Patrizio Giorni, dopo le settimane di consultazione – ha aggiunto Rota – abbiamo riscontrato un consenso unanime: è una persona con tutti i requisiti per affrontare anche il complicato livello nazionale, è giovane, ma ha già tanta esperienza alle spalle, e ha gestito una federazione regionale il cui territorio comprende praticamente tutti i nostri settori di competenza , dalla forestazione alla pesca, dalla bonifica al tabacco, dall’industria alimentare all’agricoltura, dalla quale proviene , in qualità di impiegato agricolo” . A concludere i lavori del Consiglio Generale è stato il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra: “Silvano è un sindacalista di vecchio stampo, uno che sui tavoli di negoziato non molla mai e ama il confronto vero”, ha detto Sbarra: “Voglio dirgli grazie, anche a nome di Annamaria Furlan e di tutta la Cisl, per tutto quello che ha fatto in questi anni. La sua grinta, il suo entusiasmo, la sua capacità di entrare in empatia con le persone, sono qualità che servono come non mai al sindacato e al sindacalista di oggi. Patrizio – ha detto Sbarra rivolgendosi al nuovo segretario nazionale – ora tocca a te: per formazione e vocazione sei la persona giusta, con tanta energia e competenza. Davanti a te hai tanti anni di impegno nazionale, sostenuti da uno splendido lavoro svolto fino ad oggi sul territorio. Questo è il rinnovamento di cui abbiamo bisogno, una forza innovatrice che faccia tesoro dell’operato e della testimonianza di chi ha fatto grande le nostre Federazioni e la Cisl. In questa congiunzione tra passato e futuro c’è tutta la sfida del tempo presente, un tempo in cui si incrociano drammatiche criticità, ma anche epocali opportunità di cambiamento” . Nato a Firenze, 43 anni, Patrizio Giorni ha iniziato il suo impegno nella Fai nel 2005, eletto come rappresentante sindacale in Aboca, impresa agricola di Sansepolcro, Arezzo. Nel 2007 è divenuto operatore sindacale e dopo un anno di formazione nella Scuola Nazionale della Fai ha assunto la responsabilità politica nella provincia di Arezzo. Dal 2016 ha svolto il ruolo di segretario generale della Fai Cisl Toscana.

Ufficio stampa FAI-CISL

Economia/ Cirfood , 1,3 milioni di euro di investimenti nel Centro Sud

0

CIRFOOD, impresa cooperativa leader nella ristorazione collettiva, commerciale e nei servizi di welfare aziendale, ha chiuso positivamente il 2019, registrando ricavi consolidati per 686 milioni di euro, in aumento rispetto al 2018 del 3,3% e in linea rispetto all’anno precedente. Il Gruppo ha raggiunto un utile di 7,1 milioni di euro, un EBIDTA di 37,3 milioni di euro, (pari al 5,3 % dei ricavi) e un patrimonio netto di 172,7 milioni di euro. L’impresa è ora presente in 17 regioni e 73 province d’Italia, in Olanda e Belgio producendo oltre 100 milioni di pasti l’anno grazie al lavoro di oltre 13.000 persone. In particolare, in Italia circa il 92% dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato, l’87,5% donna e il 32,3% in CIRFOOD da oltre 10 anni. La realizzazione di questo fatturato è stata possibile grazie al contributo delle Regioni dell’area Centro Sud, Lazio, Puglia, Abruzzo, Molise e Campania, che con il supporto di 1.240 dipendenti hanno contribuito per 56,6 milioni di euro. I risultati ottenuti nel 2019 confermano la leadership di CIRFOOD nel segmento della ristorazione collettiva, comparto che rappresenta il 70,7% del fatturato e che ha visto crescere il mercato dell’aziendale grazie all’acquisizione di nuovi clienti e alla digitalizzazione di alcuni processi chiave (ordini, pagamenti ecc.). Per quanto concerne i servizi alle aziende, il 2019 ha visto un aumento anche per BluBe, la divisione dedicata al welfare e ai buoni pasto (oltre 19,6 milioni quelli emessi) che ha portato il 16% del fatturato ed è stata rafforzata grazie all’acquisizione di Valore Welfare, advisor specializzato nella progettazione di piani di welfare aziendale, che ha permesso di ampliare i servizi proposti da BluBe e di fornire nuove soluzioni per migliorare il benessere delle persone e il loro rapporto con il lavoro. Per quanto riguarda la ristorazione commerciale, che vale il 13% dei ricavi, CIRFOOD conferma l’attrattività del mercato e i suoi investimenti in CIRFOOD RETAIL, la società nata nel 2018 totalmente dedicata allo sviluppo di format di Retail puro, legati ai concetti chiave di sincerità, autenticità e accessibilità. In particolare, nel 2019 è stato acquisito Kalamaro Piadinaro, il marchio romagnolo di piadina gourmet e piatti di pesce che a inizio anno ha aperto il suo terzo punto vendita a Milano, mentre da quest’anno CIRFOOD RETAIL è totalmente a capo di Antica Focacceria San Francesco, lo storico marchio legato alla cucina della tradizione siciliana che conta oggi 11 locali in tutta Italia. I format acquisiti sono espressione della capacità di CIRFOOD di interpretare le tendenze della ristorazione contemporanea, senza dimenticare l’importanza la tradizione. Questi investimenti stanno consentendo all’impresa di sviluppare un portfolio di brand su scala nazionale e internazionale, espandendo la propria rete di ristoranti e implementando nuovi servizi digitali e tecnologici, come il delivery tramite app.

Il 2019 si è contraddistinto per investimenti, del valore di 30 milioni di euro, destinati sia all’efficientamento e al rinnovo delle strutture e dei locali sia, soprattutto, allo sviluppo in digitalizzazione e innovazione, ora più che mai cruciale per affrontare lo scenario delineatosi a causa dell’emergenza COVID-19. Nello specifico, l’impresa ha investito nell’area del Centro Sud 1,3 milioni di euro. In quest’ottica, CIRFOOD ha creato la divisione Innovation & Strategy che si occupa di sviluppare modelli di servizio e processi innovativi per promuovere ai clienti soluzioni sempre più tecnologiche e sostenibili.

Questi numeri testimoniano la solidità dell’impresa e la sua capacità di valorizzare il lavoro delle proprie persone e supportare l’occupazione femminile. Per il 2020, nel difficile contesto creatosi a causa della pandemia da Covid-19, le persone restano il nostro pilastro da tutelare attraverso risposte concrete, come l’anticipo degli ammortizzatori sociali che abbiamo garantito fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria.” – commenta Chiara Nasi, Presidente di CIRFOOD, appena rieletta per il suo terzo mandato – “La ristorazione è uno dei settori maggiormente colpiti. La nostra impresa ha un modello di business forte, in grado di affrontare la situazione del tutto inedita in cui si trova, ma per vincere la sfida è necessario il contributo di tutti. In particolare, stiamo lavorando alla riapertura delle scuole a settembre, affinché gli “adulti di domani” tornino a poter godere di un momento, quello del pasto, che è importante non solo da un punto di vista nutrizionale, ma anche educativo e sociale.

CIRFOOD in coerenza con la propria visione “Feed the future” (Nutrire il futuro), ha confermato la sua volontà di continuare ad investire su alcuni progetti chiave come il CIRFOOD DISTRICT: un centro di ricerca sulla nutrizione e sul food service in cui convergeranno esperienza, conoscenza e sperimentazione sul cibo e soprattutto all’interno del quale generare valore e benessere per le generazioni future, la comunità e il territorio circostante.

CIRFOOD – Cooperativa Italiana di Ristorazione. Con oltre 50 anni di storia CIRFOOD Cooperativa Italiana di Ristorazione è una delle maggiori imprese italiane attive nella ristorazione collettiva (ristorazione scolastica, sociosanitaria, aziendale, per militari e per comunità), nella ristorazione commerciale, nel banqueting e nei servizi per il welfare alle imprese, con un fatturato di gruppo di 686 milioni di euro. Oggi siamo presenti in 17 regioni e 73 province d’Italia, in Olanda e Belgio producendo oltre 100 milioni di pasti l’anno grazie al lavoro di 13.000 persone, che sono la vera forza dell’impresa. “Rendere accessibile a tutta la società il piacere e la qualità della nutrizione, frutto di un lavoro che dia dignità alle persone”, questo è il nostro modo di vivere la ristorazione e di nutrire il futuro.

Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa per CIRFOOD – Weber Shandwick Italia

Maia Lottersberger – Giulia Calamia –

Regolarizzazione dei migranti, in un mese 80mila domande, l’88% è lavoro domestico

0
FOTO DI REPERTORIO

Il Viminale nel secondo Report sulla procedura di emersione dei rapporti di lavoro rende noto che dall’1 giugno sono 80.366  le domande di regolarizzazione dei rapporti di lavoro, più di 2.600 al giorno presentate nel primo mese della procedura, 69.721 già perfezionate e 10.645 in corso di lavorazione, per smettere di essere lavoratori “invisibili”, i migranti hanno tempo fino a Ferragosto. Il Viminale evidenzia la costante crescita dell’andamento giornaliero delle istanze, Il lavoro domestico e l’assistenza alla persona rappresenta l’88% delle domande già perfezionate (61.411) e il 76% di quelle in lavorazione (8.116). Ogni giorno, dal 1º giugno, sono state presentate dai datori di lavoro al portale del ministero dell’Interno oltre 2.650 domande di regolarizzazione dei rapporti di lavoro nell’ambito della procedura di emersione prevista dall’articolo 103, comma 1, del decreto legge n.34 del 19 maggio 2020 per i settori dell’agricoltura, del lavoro domestico e di assistenza alla persona. L’andamento giornaliero delle domande è in costante crescita: il giorno di apertura, l’1 giugno, erano 870; venerdì 30 giugno è di 2.324 la media giornaliera consolidata delle domande. La Lombardia prima per le richieste presentate per il lavoro domestico e di assistenza alla persona e la Campania per quello agricolo. La procedura terminerà il 15 agosto. Nella distribuzione delle domande per Paese di provenienza del lavoratore, ai primi posti risultano il Marocco, l’Ucraina e il Bangladesh per il lavoro domestico e di assistenza alla persona; l’Albania, il Marocco e l’India per l’agricoltura e l’allevamento. Su 61.411 datori di lavoro che hanno perfezionato la domanda di regolarizzazione per il settore domestico, 45.730 sono italiani (il 75% del totale). Per il settore agricolo, su 8.310 datori di lavoro 7.451 sono italiani (90%). Dall’1 al 29 giugno sono state 3.231 le richieste di permesso di soggiorno temporaneo presentate agli sportelli postali da cittadini stranieri ai sensi dell’articolo 103, comma 2, del decreto rilancio che riguarda i titolari di permessi di soggiorno scaduti dal 31 ottobre 2019.

Alfredo Magnifico

Jesolo/ Aggrediscono un tunisino, la vittima è grave in ospedale

0
FOTO DI REPERTORIO

Brutale pestaggio ai danni di uno straniero. I carabinieri hanno identificato e denunciato per lesioni personali gravissime in concorso tre giovani trentenni di Jesolo, incensurati, accusati di una violenta aggressione subita l’altra notte nelle cittadina balneare da un 38enne tunisino, che a causa delle lesioni riportate è ricoverato in terapia intensiva, all’ospedale di Mestre.

L’accusa loro contestata potrebbe variare in base alle condizioni cliniche del ferito, che i sanitari ritengono in pericolo di vita.

Francia/ Si dimette il presidente Edouard Philippe

0

Cambio della guardia al vertice delle istituzioni francesi. Il premier francese Edouard Philippe, premiato al ballottaggio che lo ha decretato di nuovo sindaco di Le Havre, ha rassegnato le sue dimissioni al presidente della Repubblic,  Emmanuel Macron e già nelle prossime ore, spiega l’Eliseo, sarà nominato il suo successore.

Effetti del Covid sui luoghi di lavoro: distanziamento e pranzi tra colleghi a rischio

0

Giugno è stato il mese della graduale riapertura del nostro paese e con l’arrivo della tanto attesa Fase 3, gli italiani si preparano ad affrontare una nuova normalità. Molti hanno già ripreso le attività lavorative ‘in presenza’ e tanti altri si apprestano a tornare nei propri luoghi di lavoro e, a questo proposito, Rentokil Initial Italia, azienda leader mondiale in disinfestazione e in servizi per l’igiene, ha commissionato a BVA-Doxa una ricercai per indagare il cambiamento delle abitudini degli italiani negli ambienti di lavoro rispetto all’igiene, a seguito della pandemia COVID 19. È emerso non solo un cambiamento significativo nei propri comportamenti, ma anche la comparsa di nuove abitudini e attenzioni rispetto alle persone e all’ambiente circostanti. Ad esempio, tra gli intervistati 1 persona su 5 (21%) ha ammesso che prima dell’emergenza sanitaria prestava poca (o nessuna)attenzione all’igiene delle mani sul luogo di lavoro. Con l’arrivo in Italia del SARS-CoV-2 invece, la totalità degli italiani (98%)presta ora molta o abbastanza attenzione all’igiene delle mani sul luogo di lavoro.

La maggiore attenzione verso l’igiene emersa dall’indagine è solamente uno dei tanti segnali che indicano quanto l’emergenza sanitaria abbia in un certo senso responsabilizzato le persone. Anche grazie alle numerose campagne di informazione del Ministero della Salute a supporto della prevenzione, ora c’è una maggiore consapevolezza di quanto anche solo una semplice stretta di mano – in assenza di un corretto lavaggio e igienizzazione – possa rappresentare un rischio per la propria salute” – commenta Luca Peretti, Quality, Safety, Health & Environment Manager di Rentokil Initial Italia.

Questa vicenda che ci siamo trovati ad affrontare in modo del tutto inaspettato ha provocato profonde trasformazioni nella quotidianità di tutti noi e l’ambiente di lavoro è sicuramente uno degli ambiti che hanno subito il maggior impatto.” – dichiara Paolo Colombo, Research Manager di BVA-Doxa – “Al di là del lungo periodo di smart-working (per molti ancora in essere) o di interruzione dell’attività lavorativa, l’emergenza sanitaria ha portato un fortissimo aumento del livello di attenzione per la cura dell’igiene – in special modo delle mani e delle superfici – e per la disinfezione dei locali, dove si è passati dal 60-70% a valori che sfiorano la totalità.

I dati sull’igiene delle mani vengono rafforzati dalle risposte degli italiani che lavorano in ufficio. Dall’indagine si evince infatti che questa categoria di lavoratori ha rivoluzionato le proprie abitudini: prima dell’arrivo del coronavirus, solamente il 14% di essi prestava attenzione all’igiene delle superfici come esempio le scrivanie, a fronte del 66% che dichiara adesso di prestare invece molta attenzione a questo aspetto al proprio rientro. E se gli accorgimenti in fatto di igiene possono sembrare tutto sommato una conseguenza scontata, in realtà i cambiamenti sono più profondi e toccano in qualche modo anche il modo di relazionarsi con gli altri.

Presso il campione di 1000 lavoratori intervistati abbiamo rilevato una diffusa e radicata consapevolezza della necessità di distanziamento sociale, che si tradurrà non solo nella riorganizzazione dei modelli operativi e degli spazi lavorativi, ma anche in nuovi comportamenti di trasporto e mobilità e in diverse modalità di fruizione degli spazi comuni e dei momenti di pausa” – continua Colombo.

Il 74% degli italiani intervistati ha infatti affermato che sta già facendo attenzione al distanziamento sociale nei luoghi di lavoro, o ha comunque intenzione di farlo al suo rientro. La pandemia non sta risparmiando neanche uno dei momenti di socialità più importanti al lavoro, la pausa pranzo: più di 1 persona su 3 (36%) afferma che al rientro sul posto di lavoro preferisce mangiare da sola piuttosto che con i colleghi. Tante precauzioni quindi che sono quindi il frutto di timori certamente giustificati dato l’enorme impatto e le pesanti conseguenze che la pandemia ha avuto nel nostro Paese. Tuttavia è possibile cominciare a pensare a un ritorno alla normalità anche in ufficio, con azioni che vedono il contributo di tutti, datori di lavoro e dipendenti.

Un altro dato interessante che emerge dall’indagine è anche come lo stesso datore di lavoro possa aiutare i propri dipendenti a gestire e vivere meglio l’ambiente lavorativo, tanto che il 37% delle persone ha affermato che apprezzerebbe l’organizzazione di training sulle buone pratiche di igiene negli spazi comuni” – conclude Peretti.

Rentokil Initial

Rentokil Initial è il maggior fornitore al mondo di servizi per le aziende. Da oltre 90 anni l’azienda – nata dalla fusione di due società – si occupa di Pest e Hygiene Services. Attiva in oltre 65 Paesi al mondo – in Europa, Asia, Oceania, America e Africa – conta più di 35.500 dipendenti e un fatturato annuo di £ 1.9 miliardi. La filiale italiana opera oggi con due divisioni: Initial Hygiene, specializzata in servizi per l’igiene e marketing olfattivo, che si è ampliata grazie all’acquisizione di CWS-boco Italia, e Rentokil Pest Control, dedicata ai servizi per la disinfestazione e monitoraggio degli infestanti. Lo staff è composto ora da circa 600 dipendenti, con un personale tecnico suddiviso su molteplici filiali nel territorio nazionale, che prestano il proprio servizio ad oltre 27.000 clienti.

FRANCESCO PALMERINI

i

Lavoro, la Fai Cisl: “Sul Ccnl dei forestali è ultimatum: pronti alla mobilitazione”

0
Onofrio Rota

“Il lavoro idraulico-forestale, se ben qualificato e professionalizzato, è un fattore chiave per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per una più equilibrata gestione delle risorse boschive. Dopo tanti sforzi, avevamo ottenuto la riapertura del tavolo di trattativa con l’Uncem, finalmente avvenuta dopo anni di blocco istituzionale: poi la riapertura è caduta nel nulla. Ad oggi ancora manca un rinnovo contrattuale che a livello nazionale sappia garantire un presidio umano costante sul territorio, in grado di coniugare un uso produttivo del bosco alla tutela ambientale e al superamento delle logiche emergenziali degli eventi calamitosi. E tenere in sospeso più di 60 mila lavoratrici e lavoratori, privarli del diritto di contrattare le proprie condizioni di lavoro, è una contraddizione che non può essere più tollerata. Non comprendere l’importanza di questo contratto è pura miopia politica”.

Lo ha detto il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, introducendo all’Aquila la tavola rotonda “Paesi, mestieri, territori”, organizzata nell’ambito della consueta Giornata della Montagna che il sindacato svolge ogni anno. La sala dell’incontro è stata allestita per l’occasione con diversi piccoli alberi, scolpiti proprio da operai forestali.

“Non sono un semplice arredo – ha spiegato Rota – ma contiamo di inviarli al più presto al Premier Conte, alla Ministra Bellanova, al Presidente dell’Uncem Marco Bussone, all’Assessore Edy Bandiera, come nostro omaggio per ricordare loro che non ci sono più scuse che tengano: il percorso contrattuale va ripreso al più presto e concluso”.

Ad affrontare il problema, durante la tavola rotonda, è stata anche la segretaria nazionale della Fai Cisl, Raffaella Buonaguro: “La mancanza del rinnovo contrattuale è parte di una più generale incapacità tutta italiana di valorizzare le proprie risorse. L’Italia è seconda al mondo nel legno arredo, è il primo Paese per consumi di legno e pellet come combustibili, ma importa l’80% di materia prima forestale. Abbiamo una superficie boschiva di quasi 12 milioni di ettari, il 39% del territorio nazionale, ma utilizziamo il 30% di questa risorsa, mentre la media europea è del 60%. La gestione di questo contratto – ha detto la sindacalista – sta diventando una storia kafkiana. Abbiamo di nuovo scritto con le altre sigle di categoria a tutti i soggetti interessati per riavviare una vera trattativa, ma dopo così tante richieste cadute nel nulla, possiamo dirlo in tutta tranquillità: per quanto ci riguarda, quella lettera può essere considerata un ultimatum. Vogliamo essere convocati al più presto e a seconda di quali risposte avremo, siamo disposti anche alla mobilitazione”.

Intervendo in videocollegamento alla tavola rotonda, l’Assessore siciliano Edy Bandiera, Presidente Conferenza Nazionale Politiche Agricole, con delega alla forestazione, ha garantito piena volontà di riprendere il confronto in tempi utili.

Ufficio stampa FAI-CISL

Vino, i dazi, una minaccia per l’export

0

Export, il vino torna a tremare. L’ipotesi nefasta arriva dagli Usa e non è imprevista.

La revisione della black list dei prodotti europei sottoposti a dazi era attesa. Si sapeva da febbraio 2020 che il vino, l’olio e tanti altri prodotti dell’agroalimentare italiano sono nella black list: gli allegati I e II presenti nel documento dello U.S. Trade Representative sono gli stessi di febbraio, con l’allegato III, unica novità, che non aggiunge nulla di nuovo per il Belpaese.

La speranza è che vada come a febbraio, con l’Italia salvata dalla scure di Trump, anche se i venti di guerra in quest’ultimo periodo sembrano farsi sentire.

Coronavirus, il prof.Richeldi: “I guariti accusano disturbi difficilmente spiegabili”

0

I danni per i malati di coronavirus non terminano anche dopo la guarigione.
Il professor Luca Richeldi, presidente della Società italiana di pneumologia, in un’intervista al settimanale Famiglia Cristiana fa il punto sui guariti da COVID-19 che accusano disturbi fin qui difficilmente spiegabili.
“Stiamo constatando che circa un terzo di coloro i quali hanno avuto la polmonite hanno ancora un danno funzionale, cioè hanno un polmone che non si è ripreso completamente. Se questo danno funzionale sia definitivo, permanente, progressivo ovvero se si risolva da solo o con le terapie non lo sappiamo ancora. Purtroppo, dai segnali che ci vengono dalla Cina e dagli studi su virus simili, pensiamo che alcuni danni potrebbero permanere”.
“Trattandosi, lo ripeto, di un virus nuovo, bisogna verificare cosa è successo, oltre che a livello polmonare, anche sul sistema nervoso centrale, sul cuore, i reni”.