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Coronavirus, in USA il totale delle vittime è di 75500 persone

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FOTO DI REPERTORIO

E’ un bilancio drammatico, quello della pandemia nel mondo.
Sale il numero dei morti negli Stati Uniti: 2.448 nelle ultime 24 ore, secondo i dato della Johns Hopkins University. Nella giornata precedente i decessi erano stati 2.073. Il bilancio complessivo ha superato le 75.500 vittime, con oltre 1,2 milioni di contagi in tutto il Paese. Intanto l’economia americana ha perso 20,5 milioni di posti di lavoro nel mese di aprile.
Anche il Regno Unito vede nuovamente schizzare il numero di morti dovuti al coronavirus. Sono oltre 36mila, secondo l’agenzia Pa, contando pure Scozia, Irlanda del Nord e Galles.
Con 243 nuovi decessi nelle ultime 24 ore, in Francia il totale delle vittime dall’epidemia è di 26.230. Sono calati di 484 i pazienti ricoverati in ospedale, stasera in tutto 22.724. Saldo negativo anche per i malati in rianimazione, stasera 93 in meno di ieri, per un totale di 2.868.
In Spagna l’ultimo bilancio registra un lieve aumento dei decessi nelle ultime 24 ore, con 229 morti rispetto ai 213 di ieri, per un totale di 26.299 vittime. Ad oggi i contagiati sono 222.857 e 131.148 i guariti.

Covis-19, l’epidemiologo Ciccozzi: “Il virus sta perdendo potenza”

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L’epidemia da Covid-19 rallenta anche perché il virus stesso sta perdendo potenza. E’ una delle tesi che circolano in questi giorni all’interno della comunità scientifica nazionale.
“Stiamo osservando che il Covid-19 perde potenza. Evolve, ma perde contagiosità e, probabilmente, letalità”.

E’ quanto ha affermato Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma durante un’audizione in Senato.
“In Italia abbiamo avuto due ingressi epidemici differenti, a due settimane di distanza. Il Nord ha avuto uno tsunami assurdo, imprevisto e imprevedibile”, ha aggiunto.

Coronavirus, cala il numero dei malati e ricoverati in terapia intensiva

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Continua il trend in calo della curva del contagio in Italia.
Sono 87.961 i malati di coronavirus, in calo rispetto a ieri di 1.663. Nella giornata di ieri la diminuzione era stata di 1.904. Il dato è stato fornito dalla Protezione civile. Sono salite a 30.201 le vittime, con un incremento di 243 in un giorno. Ieri l’aumento dei morti era stato di 274.
Saliti a 99.023 i guariti (+ 2.747) rispetto a ieri. Giovedì i pazienti dimessi e guariti erano stati 3.031.
Prosegue anche oggi il calo dei ricoverati in terapia intensiva: sono 1.168 i pazienti nei reparti (- 143).
Le persone ricoverate con sintomi sono invece 14.636, (- 538). Infine, sono 72.157 le persone in isolamento domiciliare (- 982).

Fase 2: su scontro STATO-REGIONI deciderà la Corte Cstituzionale

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Sullo scontro in atto tra Stato e Regioni relativamente alla fase 2 dell’emergenza coronavirus si pronuncerà la Corte Costituzionale. La Presidente della Consulta, Marta Cartabia, ha fatto pubblicare ieri sulla Gazzetta Ufficiale il ricorso promosso dal Codacons per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, con cui si impugnano le ordinanze delle singole regioni che adottano sul territorio misure diverse da quelle previste dal Governo per la fase 2 del coronavirus.
La tesi dell’associazione è che le regole sulle misure in vigore durante la fase 2 debbano essere stabilite dallo Stato e valere in modo identico su tutto il territorio nazionale, perché in caso contrario non solo si verificherebbero discriminazioni a danno dei cittadini, ma si realizzerebbero pesanti violazioni delle regole della Costituzione. In particolare le ordinanze con cui le Regioni procedono in ordine sparso violano gli artt.117 e 120 della Costituzione, che riservano allo Stato materie come la profilassi internazionale, l’ordine pubblico e la sicurezza, la salute e l’economia nazionale.
Il testo integrale del ricorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale alla pagina
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-05-06&atto.codiceRedazionale=20C00110

Coronavirus, in Africa si rischiano fino a 190mila morti

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Un dato allarmante sull’epidemia da Covid-19.
Fino a 190.000 persone in Africa potrebbero morire di Covid-19 e tra 29 e 44 milioni potrebbero infettarsi nel primo anno della pandemia se le misure di contenimento del virus falliranno.

E’ quanto emerge da uno studio dell’Ufficio regionale per l’Africa dell’Organizzazione mondiale della sanità. La ricerca, che si basa sul modello previsionale, esamina 47 Paesi della regione africana dell’Oms con una popolazione totale di un miliardo di persone.

Coronavirus, la Protezione Civile: “Prorogare lo stato di emergenza senza nuovi oneri per lo Stato”

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Una notizia preoccupante. La Protezione Civile chiede al governo di prorogare di altri sei mesi lo stato d’emergenza sanitario causato dal Coronavirus. Tra le proposte inviate dai dipartimenti e dai ministeri al governo per il Decreto Rilancio c’è anche questa ipotesi, contenute tra i suggerimenti forniti dalla Protezione Civile.
Lo stato d’emergenza è stato dichiarato a fine gennaio e sarà in vigore fino al 31 luglio 2020. Quello è il termine fissato per la fine dello stato d’emergenza. Ma la richiesta è di prorogare la scadenza di ulteriori sei mesi.
Una proposta da cui, secondo quanto scritto nel documento contenente tutte le proposte, “non derivano nuovi o maggiori oneri” per le casse dello Stato.

Giornata mondiale della talassemia, dalla Fondazione Telethon 19 milioni di euro per 40 progetti di ricerca

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Roma, 08 maggio 2020 – L’8 maggio si celebra in tutto il mondo la Giornata della talassemia, una delle malattie genetiche più frequenti in assoluto: si stima infatti che circa il 7% della popolazione mondiale sia portatore di una forma di difetto ereditario dell’emoglobina, la proteina dei globuli rossi responsabile del trasporto dell’ossigeno ai tessuti che è alterata nei talassemici. Questa proteina così importante è costituita da due catene, la alfa e la beta, e a seconda di quale sia difettosa si parlerà di alfa o beta talassemia. Quest’ultima è la forma più grave e si stima che ogni anno nel mondo nascano circa 60.000 soggetti affetti, mentre in Italia se contano circa 7000. Fondazione Telethon è storicamente molto impegnata nella ricerca sulla talassemia: ad oggi sono oltre 40 i progetti finanziati, per un investimento totale che supera i 19 milioni di euro.

In particolare, presso l’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (SR-Tiget) di Milano il gruppo di Giuliana Ferrari è da molti anni al lavoro per mettere a punto una cura per la forma più grave, la talassemia major o morbo di Cooley, in cui la mancanza della catena beta si traduce in una grave anemia emolitica cronica che si manifesta fin dall’età di 6 mesi e può portare precocemente alla morte se non curata. Il trattamento convenzionale, non risolutivo ma in grado di tenere la malattia sotto controllo, è rappresentato dalle trasfusioni di sangue, che vanno fatte regolarmente e accompagnate da una terapia farmacologica che elimini l’inevitabile accumulo di ferro. Terapia risolutiva è invece il trapianto di midollo osseo o di cellule staminali da cordone ombelicale, che però dipende dalla disponibilità di un donatore compatibile. La terapia genica potrebbe rappresentare una valida alternativa al trapianto, anche in assenza di un donatore, perché si basa sulla correzione genetica delle cellule staminali ematopoietiche del paziente stesso: una volta prelevate vengono messe a contatto con un vettore virale contenente una versione sana del gene della beta globina e così corrette vengono reinfuse nel paziente.

Nel 2015 è stata avviata una sperimentazione clinica presso l’Ospedale San Raffaele della terapia genica messa a punto dal team di Giuliana Ferrari, che ha coinvolto complessivamente 9 pazienti sia adulti che pediatrici affetti dalla forma più grave di beta talassemia. Come descritto all’inizio del 2019 su Nature Medicine, la terapia genica si è dimostrata non solo sicura, ma anche in grado di ridurre sensibilmente e in certi casi azzerare del tutto la necessità di ricorrere a trasfusioni. Concluso questo primo studio, i ricercatori – oltre a monitorare nel tempo i pazienti che vi hanno preso parte – sono al lavoro per migliorare il protocollo terapeutico, sia attraverso lo studio approfondito del funzionamento delle cellule staminali ematopoietiche e dell’ambiente che le circonda, sia ottimizzando e standardizzando quanto più possibile il processo di correzione di queste cellule, in modo da migliorare ulteriormente i risultati clinici.

Fondazione Telethon

Fondazione Telethon è una delle principali charity biomediche italiane, nata nel 1990 per iniziativa di un gruppo di pazienti affetti da distrofia muscolare. La sua missione è di arrivare alla cura delle malattie genetiche rare grazie a una ricerca scientifica di eccellenza, selezionata secondo le migliori prassi condivise a livello internazionale. Attraverso un metodo unico nel panorama italiano, segue l’intera “filiera della ricerca” occupandosi della raccolta fondi, della selezione e del finanziamento dei progetti e dell’attività stessa di ricerca portata avanti nei centri e nei laboratori della Fondazione. Telethon inoltre sviluppa collaborazioni con istituzioni sanitarie pubbliche e industrie farmaceutiche per tradurre i risultati della ricerca in terapie accessibili ai pazienti. Dalla sua fondazione ha investito in ricerca oltre 528 milioni di euro, ha finanziato oltre 2.630 progetti con oltre 1.600 ricercatori coinvolti e più di 570 malattie studiate. Ad oggi grazie a Fondazione Telethon è stata resa disponibile la prima terapia genica con cellule staminali al mondo, nata grazie alla collaborazione con l’industria farmaceutica e Ospedale San Raffaele. Strimvelis, questo il nome commerciale della terapia, è destinata al trattamento dell’ADA-SCID, una grave immunodeficienza che compromette le difese dell’organismo fin dalla nascita. La terapia genica è in fase avanzata di sperimentazione anche per la leucodistrofia metacromatica (una grave malattia neurodegenerativa), la sindrome di Wiskott-Aldrich (un’immunodeficienza), la beta talassemia, e due malattie metaboliche dell’infanzia (rispettivamente, la mucopolisaccaridosi di tipo 6 e di tipo 1). Inoltre, all’interno degli istituti Telethon è in fase avanzata di studio o di sviluppo una strategia terapeutica mirata anche per altre malattie genetiche, come per esempio l’emofilia o diversi difetti ereditari della vista. Parallelamente, continua in tutti i laboratori finanziati da Telethon lo studio dei meccanismi di base e di potenziali approcci terapeutici per patologie ancora senza risposta.

Per maggiori informazioni: Ufficio stampa – HAVAS PR Milan

Muisca/ Nuova veste per “Ci baciamo tutta la notte”, uno dei pezzi più noti di Paolo Belli

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Foto Federico Guberti / Damiano Guberti / LaPresse Paolo Belli posato Foto Federico Guberti / Damiano Guberti / LaPresse Paolo Belli posato prima di un concerto

Il cantante emiliano ed i suoi musicisti hanno deciso di utilizzare il tempo a disposizione in questo periodo riarrangiando e pubblicando  con una nuova anima funky uno dei pezzi più conosciuti del suo repertorio. “Ci baciamo tutta la notte” è stata la fortunata  sigla di “Torno sabato”, storico programma di successo in prime time su Rai1  condotto da Giorgio Panariello con la partecipazione di Paolo Belli e la sua Big Band. In questo frangente così difficile, in cui il contatto umano è stato messo da parte per cause di forza maggiore, “Ci baciamo tutta la notte” può diventare  un inno alla speranza e alla voglia di tornare a stare insieme per baciarsi e stringersi in un abbraccio. Lo showman ha presentato questa nuova versione nel programma in streaming sui suoi canali social “

BELLI IN CASA”. Il format è pensato come un vero e proprio show TV di prima serata con tanto di sigla, una versione di “Un Giorno Migliore” riarrangiata per l’occasione e realizzata dalla mitica  Paolo Belli Big Band. Gli ospiti si collegano da casa propria e, durante la diretta, contributi video mandati dalla regia si alternano a momenti di chiacchiere, risate e riflessione. Spazio ovviamente anche alla musica live e alle richieste da casa: gli spettatori infatti intervengono inviando messaggi che vengono letti in tempo reale.  Ospiti di “Belli in Casa finora: Giorgio Panariello, Lillo, Roy Paci, Giancarlo Magalli, Paola Minaccioni, Matilde Brandi, Tosca D’Aquino, Cristina Chiabotto, Raimondo Todaro, Ciccio Valenti, Marco Ligabue e molti altri. Dall’uscita, alla fine degli anni ’80, del suo primo album “Ladri di Biciclette” PAOLO BELLI ha tenuto centinaia di concerti, tre partecipazioni a Sanremo e due vittorie al Festivalbar, ed ha collaborato con artisti prestigiosi quali Sam Moore, Dan Aykroyd, Billy Preston, Jon Hendricks, Jimmy Whiterspoon, Vasco Rossi, Piero Chiambretti, Enzo Jannacci, Fabio Fazio, Litfiba, Red Ronnie, Paolo Rossi, Gialappa’s Band, Mogol, Avion Travel, P.F.M. e Mario Lavezzi. Negli ultimi anni, l’innata simpatia e la duttile personalità gli hanno permesso di affiancare, nella duplice veste di musicista e showman televisivo, personaggi come Giorgio Panariello, Carlo Conti e Milly Carlucci, negli show più riusciti dei varietà targati Rai1. Media Relations:

TGC Eventi Srl

Brescia/ La filiera del fiore: torna in voga il flower design

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A Brescia nasce il progetto #Tifacciounmazzo, curato dal flower designer Nicola Falappi in occasione del progetto “My sweet quarantine” di Paolo Stella: un appuntamento fisso sulla pagina Instagram di Nicola Falappi, in cui lo spettatore può vivere lo sviluppo di una composizione floreale mentre assiste ad un inedito talk show con ospiti provenienti da diversi mondi, come quello della moda, dell’arte, del design e del food. Tra i personaggi che interverranno in queste settimane troviamo: Rosalba Piccinni di Potafiori, la Cantafiorista dai capelli rossi, con un estro che si riverbera in tutto ciò che è complementare ai fiori: musica, cibo e design; Cristian Cavagna detto Adjiumi, definito divulgatore di esperienze olfattive, la cui mission è quella di rendere accessibile a tutti la cultura del profumo in modo semplice e leggero; Saturnino, uno dei bassisti più importanti del nostro tempo, braccio destro di Jovanotti non solo sul palco, ma anche durante la composizione, oltre che produttore discografico e designer di occhiali. E poi Antonio Scaburri, flower designer nato e cresciuto immerso in un’atmosfera magica, circondato da fiori, piante e profumi, amante di ciò che sta in equilibrio tra il silenzio e la bellezza; Simone Tessadori, emergente designer bresciano, che con il suo talento fuso ad una meticolosa selezione e qualità dei tessuti, si è fatto notare nel regno dello stile e della creatività Made in Italy; Luca Tommassini, artista poliedrico che ha fatto del ballo una ragione di vita e che lo ha portato a collaborare con cantanti del calibro di Madonna, Michael Jackson e Prince; Maurizio Amato, chef friulano legato alla tradizione e appassionato di cucina internazionale, che ha lavorato in diversi ristoranti stellati, fino ad approdare da Veleno, ristorante e pasticceria di spicco a Brescia.
Tutto questo è declinato poi in un’esclusiva Delivery Flowers, per vivere la bellezza della primavera anche da casa.Dichiara il flower designer: “Dopo un mese in quarantena ho ricevuto molte chiamate di amici e clienti, la maggior parte soli, che chiedevano se consegnassi fiori a domicilio, e da qui è scattata l’idea di ricominciare, dopo 25 anni, dall’attività da cui sono partito: il fiorista.
Questo è stato possibile anche grazie a tutti i fornitori che quotidianamente raccolgono per me alcune essenze, nonostante alcuni prodotti non abbiano mercato in questo periodo, per il solo fine di sostenere la filiera: piccoli produttori italiani, aziende familiari della zona di Sanremo, Napoli e Puglia. Possiamo così ritornare con il cuore al bacino del mediterraneo a cui apparteniamo, immergendoci nei suoi colori e nei suoi profumi.
”Questo il contributo del progetto #Tifacciounmazzo per rilanciare la filiera Made in Italy del fiore, un ritorno alla stagionalità, al riciclo e riutilizzo del prodotto, puntando sulla sostenibilità, per esempio facendo uso di erbe aromatiche senza trattamenti. “Dopo 25 anni torno al mio primo amore senza dimenticare la mia grande passione per il design e l’impegno dello Studio40, che continuerà a realizzare progetti di interiors custom made compresi i restyling e la progettazione di giardini e terrazze. Sono d’accordo con Armani quando dice che è finito “lo show”: abbandoniamo il fiore violentato con le tinture e puntiamo su un fiore al suo stato naturale. Noi del mestiere dobbiamo essere bravi nella sua interpretazione, assemblarlo con i giusti abbinamenti e con il “pantone negli occhi”, il più grande degli insegnamenti che ho ricevuto.” Una consegna “da casa mia a casa vostra” di mazzi di fiori, composti principalmente da calle, anemoni, garofani, ranuncoli mixati con menta, camomilla e rosmarino; ordini solo in mattinata e consegna entro il giorno dopo. Un progetto che permette di tornare al piacere di un “abbraccio floreale” da fare a chi si vuole bene o semplicemente a se stessi, per poter vivere le nostre case nel modo più profondo e intimo possibile.
Pronti per ripartire accompagnati da estro e creatività? #Tifacciounmazzo!.
Press Office JìTì PR&Communication Studio

Navigazione/ La petroliera venduta “in remoto”

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Si chiamava “Cape Beira”, è stata ribattezzata “Rolls I”. Ed è probabilmente la prima nave cisterna, una tanker da 40.000 tonnellate a passare di mano “in remoto”: il closing, o meglio, l’E-closing per la vendita di questa nave, oggi sotto le insegne della Sea World Management di Montecarlo che la gestisce per conto di un gruppo di investitori, è infatti avvenuto totalmente in video conferenza, con rilascio in rete, in tempo reale di tutta la documentazione incluso lo scambio delle garanzie, i pagamenti e la conferma degli stessi.

Il Covid 19 e le sue conseguenze sulle normali procedure operative hanno fatto quindi irruzione anche nel mondo dello shipping andando a modificare uno dei momenti più delicati della vita di una nave, la transazione per il cambio di proprietà. Attraverso il sistema Zoom sono rimasti interconnessi per ore il venditore (in collegamento da Singapore) il compratore (nel Principato di Monaco), la banca del compratore in Svizzera e quella del venditore ad Amburgo; inoltre i legali specializzati in shipfinancing, Marco Manzone partner di Dardani-studio legale a Genova per il compratore e lo studio Allen&Gledill a Singapore per i venditori.

La “Rolls I” che ora è gestita dalla Sea World Management, è passata in consegna a Gibilterra, ed è stata subito noleggiata time-charter per un anno con opzione per un secondo, e con operatività prevalente nelle aree del Mediterraneo e del Nord Europa. Sea World Management che è guidata da Roberto Corvetta, anche alla luce della crescita in atto del business sulle tre tipologie di navi che gestisce, le tanker handysize, le drybulk e le unità posa cavi, ha ulteriormente rafforzato in questi giorni il suo team, specializzato nello shipmanagement in questi tre mercati di riferimento.