L’epicentro del coronavirus si potrebbe spostare dall’Europa. Gli Stati Uniti, con più di 125 mila casi diventano il primo Paese per numero di contagi e il maggiore esperto americano di malattie infettive, Anthony Fauci, avverte che negli Usa i morti potrebbero arrivare a 200 mila.
Nel mondo si sfiorano i 700 mila casi e oltre 31 mila morti; è sempre l’Europa a rimanere in cima alla drammatica classifica delle vittime, che nel vecchio continente hanno oltrepassato quota 22 mila.
Usa/ Coronavirus, l’infettivologo Fauci prevede fino a 200mila morti
Viticoltura/ La Coldiretti presenta la proposta “Salva vigneti”
Alla fine la salvezza potrebbe arrivare dai disinfettanti. Se ne era parlato nei giorni scorsi, ma adesso anche la Coldiretti è scesa in campo con un piano, presentato al Governo e ribattezzato “salva vigneti”, che punta a centrare due obiettivi: soddisfare la domanda di alcol denaturato e salvaguardare i posti di lavoro del comparto. Come? Puntando su altrettante misure: la distillazione volontaria di 3 milioni di ettolitri di vino ancora in cantina e la vendemmia verde su 30.000 ettari vitati, per portare ad un calo produttivo nell’annata 2020 di 3 milioni di ettolitri, così da contenere i previsti cali delle quotazioni, dovuti principalmente al crollo delle esportazioni.
Questa fase di emergenza legata al Covid-19 sta creando enormi problemi ad un comparto che garantisce 1,3 milioni di posti di lavoro compreso l’indotto. La proposta è ora sul tavolo della Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova. Quindi 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante da mettere a disposizione del Paese per esigenze sanitarie.
Tra le altre proposte a sostegno del settore enoico, la necessità di attuare specifiche agevolazioni fiscali e previdenziali per le imprese agricole operanti nel settore vitivinicolo, ma anche liquidità alle imprese del settore a livello nazionale e comunitario, senza appesantimenti burocratici.
Coronavirus \ L’on.Castelli, “La rete solidale per dare risposte a famiglie, anziani e disabili”
“La rete solidale territoriale riesce a dare risposte alle famiglie, anziani e disabili che si trovano in difficoltà. Il Governo può fare di tutto, ma senza il supporto dei Comuni sarebbe difficile arrivare a soddisfare i bisogni di tutte queste persone. Il Governo ha stanziato risorse ingenti per famiglie e imprese con il decreto di marzo e stiamo mettendo a punto altre risorse per il mese di aprile. Il supporto del volontariato è importante, per bisogni delle persone anziane e disabili, come fare la spesa o l’acquisto dei farmaci e il supporto psicologico in questi momenti difficili per tutti. Dobbiamo restituire tranquillità alle persone e poi intervenire per garantire un reddito alle persone che non ce lo hanno e alle imprese che devono poter ripartire appena questa emergenza sarà finita.
A Torino questo modello di rete solidale sta funzionando, grazie anche all’impegno della Sindaca Appendino e tuo. E’ un buon modello che spero venga attuato in tutti i Comuni d’Italia”.
Lo ha detto il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, in occasione di una diretta Facebook con l’Assessore alla Protezione civile del Comune di Torino, Alberto Unia.
—–
Ufficio
Stampa On. Laura Castelli Vice Ministro dell’Economia e delle
Finanze
Scialdone (Li.si.po.): “Dotare tutti gli equipaggi di teser senza ritardo, a tutela degli operatori di polizia”
Questa Organizzazione Sindacale, LI.SI.PO. – Libero Sindacato di Polizia, oggi più che mai sente improcrastinabile l’esigenza di dotare il personale della Polizia di Stato e delle Forze dell’Ordine tutte, dei Teser tanto decantati. – Così ha dichiarato il Segretario Nazionale Marco Scialdone – In effetti, chi oppone resistenza alle donne ed agli uomini in servizio, non amano la diplomazia, l’educazione ed il rispetto, anzi, per lo più inveiscono e non solo a parole contro chi deve far rispettare la Legge, esponendone a rischio l’incolumità fisica. Spesso – ha continuato Scialdone – colleghi che siano costretti a vincere la resistenza, devono usare il proprio fisico nei combattimenti da strada violenti.
In un’epoca in cui si condiziona l’opinione pubblica con telefonini ultratecnologici, si assiste spesso a pubblicazioni sui social network, di filmati delle reazioni di persone in divisa ma, col dolo di chi li immette in rete, molto raramente, o mai, vengono pubblicati dall’inizio delle storie, da quando cioè si potrebbe vedere anche l’aggressione da parte della persona fermata. Il LI.SI.PO. – ha concluso Scialdone – chiede, dunque, a tutela degli operatori di Polizia, che si dotino senza ulteriori ritardi burocratici, tutte gli equipaggi di Teser come dotazione di reparto, volendo, altresì, nel contempo, fornire disposizioni specifiche per le relative regole d’ingaggio, che autorevolmente ed in modo inequivocabile, tutelino chi si trovi nella necessità di farne uso.
L’ADDETTO STAMPA Antonio Curci
Coronavirus, ancora due positivi al test a Somma Vesuviana
“Siamo al sesto e settimo caso di Coronavirus a Somma Vesuviana, paesino del vesuviano in Campania. Chiedo a tutti i cittadini di rispettare le norme. La spesa? Una volta ogni 15 giorni se fosse possibile”. Lo ha annunciato il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno.
Stare tutti a casa ed uscire solo per comprovate esigenze.
“Ricordo che le comprovate esigenze sono di natura lavorativa per quelle attività che possono restare aperte in base ai decreti o per esigenze sanitarie. Non affolliamo i supermercati e non affolliamo le farmacie. Per quanto riguarda il ritiro della spesa – ha proseguito Di Sarno – è disponibile anche il servizio di Croce Rossa Italiana. Numero di tel della Croce Rossa è il seguente: 3312 339074. Ho invocato la presenza dell’Esercito sul nostro territorio. Le Forze dell’Ordine e la Polizia Municipale stanno facendo un lavoro meraviglioso ma il territorio è esteso. Dico semplicemente che nessuno e soprattutto io, vuole descrivere qualcuno come untore. Più restringiamo i movimenti e prima ne usciremo. C’è un focolaio, questo focolaio è in quel territorio e così come è stato fatto altrove da altri sindaci, ho invocato la chiusura dei confini, al fine di avere un maggiore controllo e dunque la presenza dell’Esercito. Quanto è accaduto a Madonna Dell’Arco è un fatto grave, ora stiamo entrando in una fase cruciale e per questo motivo ritengo che sia necessario garantire ancora maggiore controllo di rispetto dei decreti e delle norme. Non si tratta di impedire alla gente di andare a lavorare, per quelle attività che ricordo eventualmente possano rimanere aperte in base ai decreti, ma si tratta di poter garantire maggiori controlli sul territorio. Un territorio che comprendendo i comuni limitrofi è abitato da piu’ di 100.000 persone.
No a polemiche perché andrebbero solo contro la popolazione. Si a proposte concrete, costruttive necessarie al rispetto dell’intera comunità. Dobbiamo essere cittadini uniti, gente nella gente ed essere non gruppo ma squadra. Noi dobbiamo vincere questa sfida quanto prima e dobbiamo farlo garantendo una buona qualità della vita e la vita stessa il piu’ possibile. Tardare la vittoria sul virus significa aumentare i rischi per tutti. Tardare la vittoria sul virus significa ammazzare quasi definitivamente l’economia delle famiglie e del territorio. Ringrazio la popolazione sommese. La stragrande maggioranza di voi sta rispettando le restrizioni con immenso sacrificio. Però continuo a vedere troppi spostamenti, dobbiamo aiutare le Forze dell’Ordine e la Polizia Municipale e per questo chiedo l’intervento dell’Esercito.
Ringrazio la minoranza e la maggioranza, tutto il Consiglio Comunale di Somma Vesuviana per i consigli davvero utili all’intera città di Somma Vesuviana. Consigli che cercherò di tradurre in atti concreti per la popolazione”.
Giuseppe Ragosta – giornalista
Falso volantino su carta intestata del Ministero dell’Interno: è una truffa!
Ladri e truffatori non si fermano neanche dinanzi alle tragedie, anzi in questi casi proliferano. Un falso volantino su carta intestata del Ministero dell’Interno, naturalmente anche quella falsa, è stato trovato affisso in vari portoni della capitale. Gli stessi avvisi sono stati individuati in altre città italiane, tanto che oggi la polizia ha diffuso un vero e proprio ‘alert’ ai cittadini: “Vi invitiamo a fare attenzione. Potrebbe essere l’astuta mossa di qualche malintenzionato per entrare nelle le case in questo periodo di emergenza per covid 19” sottolinea la polizia raccomandandosi: “Chiunque si imbatta in simili volantini è pregato di segnalarne la presenza alle forze di polizia e di non seguire le indicazioni in essi contenute”.
Il volantino invita eventuali non residenti degli stabili a lasciare le abitazioni che li ospitano, per rientrare nel proprio domicilio di residenza, perché sarebbe in corso l’attività di controllo delle autorità. Riporta anche l’obbligo di presentare, a richiesta, la documentazione di affitto della casa e i propri documenti con foto.
Come detto si tratta di un tentativo di truffa, che va denunciato immediatamente rivolgendosi alle forze di polizia.
Coronavirus, 73880 malati, 10779 deceduti e 13030 guariti
Ancora numeri alti nella quotidiana relazione sulla diffusione del Covid-19 in Italia.
Dalla Protezione Civile apprendiamo che nella ultime 24 ore si sono registrati 756 decessi (che portano il totale a 10779) e 646 guarigioni (in totale 13030).
Attualmente i malati sono 73880 (+3815) e nei reparti di terapia intensiva nel Paese sono ricoverate 3906 persone.
Coronavirus, le terapie “fai da te” sono pericolose
Anche di fronte ad una grave epidemia ci può essere il rischio di acquisto dei farmaci senza prescrizione medica; sembra assurdo ma evidentemente il problema è potenzialmente esistente.
In nessun caso è giustificabile il ricorso a terapie “fai da te” contro Covid-19; lo afferma (e conferma) l’Istituto Superiore di Sanità.
“Tutti i farmaci hanno degli effetti collaterali, e l’automedicazione comporta rischi ancora più gravi quando si usano farmaci non autorizzati. In caso di acquisti online, poi tali rischi sono moltiplicati perché i farmaci potrebbero essere contraffatti”- dichiara la direttrice del Centro di Ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità.
Agroalimentare/ Fai-Cisl: “Regolarizzazione dei migranti per far emergere il lavoro nero”
“Continuiamo a sostenere quanto proposto già l’anno scorso: una regolarizzazione che contribuisca a far emergere il lavoro nero, a riconoscere diritti e doveri ai tanti immigrati lasciati ai margini della società, specialmente dopo i decreti sicurezza”. Lo afferma il Segretario Generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, in una lunga intervista sul caporalato pubblicata oggi da In Terris, il quotidiano digitale fondato da Don Aldo Bonaiuto.
“Nelle baraccopoli – afferma il sindacalista parlando dell’emergenza Coronavirus – servono interventi urgenti: non solo informazione, ma anche visite mediche, sanificazione degli ambienti, dispositivi di sicurezza. Per quanti sforzi si facciano, anche contro il Coronavirus molti residenti dei ghetti rimangono gli ultimi tra gli ultimi. Ancora non sono bene informati dei gravi rischi che corrono, e quando lo sono si trovano comunque nell’impossibilità di difendersi. Le stesse raccomandazioni dei ministeri sono pubblicate in italiano, il che vuol dire che tante persone neanche le comprendono. In questo momento, nei ghetti, senza sindacati e senza volontari delle ong l’ecatombe sarebbe già compiuta”.
“Il fatto che neanche in piena emergenza da Coronavirus i caporali smettano di speculare sulla pelle dei lavoratori – spiega Rota – la dice lunga sul fenomeno e sulla spregiudicatezza di queste persone. Essendo il motore trainante della nostra economia, ed essendo anche in questo momento considerato fondamentale per tutti, al pari dei settori sanitario e farmacologico, l’agroalimentare farà sempre gola alle organizzazioni criminali. Ma abbiamo dalla nostra parte tanti strumenti per vincere: giuridici e penali, culturali, sociali. Sono convinto che questa crisi enorme vada colta anche per rivedere tutti i nostri comportamenti quotidiani: accettare di lavorare in nero, acquistare prodotti non certificati, non denunciare i fenomeni mafiosi, sono tutte cose che dovranno essere ripudiate, se si vuole un’economia più sana e più civile”.
Coronavirus, trenta medici albanesi in Lombardia in gesto di solidarietà ed amicizia
L’Albania in soccorso dell’Italia in questo difficile momento per il Paese. Trenta medici e infermieri inviati in Italia dal governo albanese per aiutarci a vincere contro l’epidemia, in segno di solidarietà. Chiare le parole del premier Edi Rama, che in un video accompagnano questa spedizione. Parla di amicizia profonda.
“Non siamo ricchi, ma non siamo privi di memoria”, dice Rama ricordando che migliaia e migliaia di suoi connazionali hanno trovato ospitalità, lavoro e una nuova vita in Italia.












