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Provincia di Bologna/ trovata donna carbonizzata in un fienile: si cerca il fidanzato

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FOTO DI REPERTORIO

Il cadavere carbonizzato di una donna è stato trovato nel pomeriggio di martedì fra i resti di un casale abbandonato a Castello d’Argile, nel Bolognese. Il fienile era andato a fuoco il giorno prima ma, durante le operazioni di spegnimento, il corpo non era stato notato, perché sepolto dalle macerie.

Gli accertamenti dei carabinieri hanno confermato che si tratta di una donna, ma al momento l’identificazione non è certa. Si presume che possa essere una marocchina residente a Ferrara, di cui ieri era stata denunciata la scomparsa da parte della sorella, e si sta cercando il fidanzato della 32enne, che risulta irreperibile. Al momento gli inquirenti non escludono nessuna pista: dall’incidente, al suicidio, all’omicidio.

Cetona (Siena): anziana trovata morta , confessa il figlio

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E’ stato il figlio di 45 anni ad uccidere a botte Marisa Tosoni, l’anziana di 84 anni trovata morta nel letto della villetta a Cetona (Siena). La confessione, secondo quanto riferito dai carabinieri, è arrivata durante l’interrogatorio a cui l’uomo è stato sottoposto poco dopo aver dato l’allarme. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, l’uomo, Angelo Del Ticco si sarebbe scagliato contro la madre al termine di una lite. La donna avrebbe contestato a più riprese lo stile di vita del figlio. I due vivevano nella stessa abitazione.

FutVal Sport con Valori: insieme per rinascere

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Valori da condividere e obiettivi da raggiungere, per guardare insieme al futuro. È la “ricetta” di FutVal Sport con Valori, progetto di reinserimento sociale delle persone con disabilità da lavoro attraverso la pratica sportiva e l’arte. A realizzarlo Scholas Occurrentes, l’organizzazione internazionale fondata da Papa Francesco che lavora con scuole e comunità educative ed è presente in 190 Paesi, e la Direzione regionale Inail Campania, in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano. La seconda edizione del progetto, avviata lo scorso marzo a Napoli nella sede Inail di Villa Bandini, coinvolge venti assistiti.

Un gruppo affiatato. Quest’anno la novità è stata quella di coinvolgere persone che praticavano sport prima dell’infortunio: come Ciro Tamburrini, che ha mostrato la sua abilità nel judo e Sabato, che ha ritrovato la voglia di correre. “Da parecchi anni – spiega – avevo appeso il kimono al chiodo e grazie a quest’iniziativa, l’ho rispolverato. Sono orgoglioso di partecipare”. “È un’esperienza molto positiva per me – racconta Sabato Senatore – perché ho ripreso a praticare l’atletica leggera”. Tra i partecipanti, per il secondo anno consecutivo, anche Claudio De Vivo, Stefano De Vivo e Annalibera Nelson, tra i protagonisti de “Le Belle Storie Inail”, video-racconti in cui gli assistiti dall’Istituto, narrano la propria esperienza dopo un infortunio sul lavoro.

Allenamento e arte per l’equilibrio psicofisico. Gli incontri sono iniziati con lezioni di psicologia dello sport su temi quali la connessione tra la mente e il corpo e la consapevolezza delle quattro emozioni principali (rabbia, paura, tristezza, gioia). A seguire anche lezioni di educazione artistica, per insegnare come le abilità acquisite attraverso l’arte possano trasformarsi in un prezioso strumento di interazione sociale.

“Ritrovare la capacità di emozionarsi”. Tra le discipline sperimentate, il tiro con l’arco ha ottenuto grande successo, durante il sesto dei dieci incontri previsti. “Molti mi hanno chiesto cosa occorresse per diventare arcieri. La risposta è sempre la stessa: la capacità di emozionarsi – spiega Rosario Lungarini, istruttore di tiro con l’arco – perché dentro di noi si nasconde sempre un arciere”. Alessandro Forte, assistito Inail, descrive così le sensazioni provate tirando con l’arco: “Non è importante centrare il bersaglio, ma sentire il vento e il sole sulla pelle e vivere queste emozioni con tutti i partecipanti: una bellissima esperienza”.

L’importanza del sorriso. “Sono stati raggiunti ottimi risultati – sottolinea Daniele Leone, direttore regionale Inail Campania – perché abbiamo visto, finalmente, il sorriso sul volto dei nostri assistiti, la voglia e la volontà di fare attività all’aperto e cercare insieme di rinascere. Di questo si tratta: di una vera e propria rinascita per ognuno di loro”. “Abbiamo incontrato l’Inail – ha spiegato Mario Del Verme, coordinatore di Scholas Occurrentes Sport Italia – ed è nata l’idea di creare un progetto comune sullo sport. Il programma lavora su tre parole: gioco, arte e pensiero”. 

Ambulanti: in Italia sono 183 mila (un’impresa ogni 4) e per metà straniere

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I dati, elaborati da Unioncamere-InfoCamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, rilevano che sono oltre 183 mila gli operatori ambulanti, pari al 22% delle imprese commerciali italiane, di queste il 56% parla straniero.

Commercio al dettaglio itinerante: non una nicchia di mercato, ma una realtà consolidata che occupa una posizione non indifferente nel panorama italiano.

Nel settore si possono comprare fiori o prodotti alimentari, tessuti artigianali o bigiotteria; il più delle volte il venditore è straniero, ma in alcune realtà i banchi sono quasi tutti italiani.

È l’Italia degli ambulanti, i cui banchetti non sono solo l’appuntamento del week end per gli appassionati di mercati e mercatini, ma costituiscono sempre più una frangia di spessore nel settore,quasi una su quattro, di tutte le imprese commerciali, attività che per la stragrande maggioranza (175 mila, il 95%) sono micro-imprese individuali.

A trainare il settore è la forte presenza di operatori stranieri tra gli imprenditori (il 56%, poco meno di 100 mila unità). E la forte concentrazione di queste attività si accompagna spesso alla prevalenza di una specifica nazionalità di nascita degli imprenditori: ad esempio, a Caserta il 68,2% viene dal Senegal, a Reggio Calabria il 65,1% è marocchino e a Castel Volturno prevalgono i nigeriani (58,1%). Ma a guardare bene i singoli territori, si trovano anche realtà in cui la quota di ambulanti italiani è schiacciante rispetto agli stranieri: ad Andria gli italiani raggiungono il 95,3%, sono prevalenti anche a Enna (82,1%), a Bari e Brindisi (oltre il 70%) o a Torino (66%). Sono invece in netta minoranza gli ambulanti italiani a Catanzaro, Reggio Calabria e Caserta (appena uno su cinque). Tra i paesi di provenienza dei venditori stranieri, a fare la parte del leone è il Marocco, che concentra quasi il 40% degli ambulanti stranieri a livello nazionale, seguito da Senegal e Bangladesh.

A livello territoriale, si nota una forte concentrazione (quasi il 40% delle imprese ambulanti) in tre sole regioni, Campania, Lombardia e Sicilia, mentre è in Calabria, Sardegna e Toscana che si ha la maggiore concentrazione (tutte sopra il 25%) di imprese ambulanti sul totale del commercio al dettaglio.

Alfredo Magnifico

Cosenza: incidente stradale , 2 feriti gravi

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Un incidente stradale, che ha visto coinvolte due vetture, ha portato al ferimento di diverse persone, di cui due gravi, portate nell’ospedale di Cosenza con l’elisoccorso.

Le due auto, una Fiat Punto e un’Audi A4, per cause ancora in corso di accertamento, si sono scontrate frontalmente e violentemente. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, anche i Carabinieri e personale della polizia stradale.

Polo unico di tutela della malattia: dati 2° trimestre 2019

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È stato pubblicato l’Osservatorio statistico sul “Polo unico di tutela della malattia” con i dati relativi al secondo trimestre 2019. L’Osservatorio, che ha lo scopo di monitorare il fenomeno dell’astensione dal lavoro per malattia dei lavoratori dipendenti privati e pubblici, è stato realizzato prendendo come riferimento i certificati medici inviati dal medico e le visite mediche di controllo effettuate dall’Istituto.

Nel secondo trimestre del 2019 si registra un incremento del numero dei certificati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia per il settore privato (+6,8%) che per il settore pubblico (+7,6%).

A livello territoriale, l’incremento risulta più consistente al Centro sia per il settore privato (+4%), che per quello pubblico (+9,6%).

Guide Ambientali Escursionistiche scrivono ai politici: il turismo ambientale è una realtà e non può attendere più

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“Mentre si discute il Paese aspetta risposte anche sul fronte del turismo. Il nostro appello a tutta la classe dirigente, a chi è ora in Parlamento, a qualsiasi sarà il Governo, di qualsiasi colore politico è un appello forte e chiaro. Vi scriviamo in questi giorni delicati e cruciali per il governo del Paese o per il rinvio a nuove elezioni, per sollecitare la Vostra cortese attenzione su un comparto dell’economia italiana, sostenibile e “green”, qual è quello dell’accompagnamento a piedi in natura e nei parchi, dell’educazione ambientale per le scuole, per le attività didattiche e turistiche all’aria aperta per ogni età”. Davide Galli ( nella foto) , Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche, ha scritto così ed oggi una lettera forte che è stata inviata a tutti i gruppi parlamentari, a tutti i partiti italiani, al Senato ed alla Camera dei Deputati ma anche al Presidente del Consiglio designato, Giuseppe Conte.

“Le Guide Ambientali Escursionistiche, infatti, ogni anno portano in cammino, in escursione, all’aria aperta oltre tre milioni di persone.

Sono diventate da tempo una delle più importanti professioni del Turismo sia come numero di professionisti attivi sul mercato sia come valore del contributo allo sviluppo del comparto turistico.

Come ha rilevato la X COMMISSIONE (ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO) che durante le recenti audizioni relativamente al disegno di legge in materia di turismo – ha continuato Galli – ha sentito citare la nostra categorie da diverse realtà intervenute.

Generando in tal mondo un indotto importante soprattutto in luoghi e stagioni diverse da quelle trainanti l’economia turistica di massa, dando quindi un importante contributo alla diversificazione delle attività economiche e contribuendo al sostentamento di attività economiche a volte indispensabili per i piccoli Comuni di montagna o di aree cosiddette marginali e/o interne.

Queste attività sono svolte da circa 4.000 persone, di cui Aigae ne organizza e rappresenta 3.000, che svolgono tale attività in modo a volte esclusivo e più spesso quale seconda attività, indispensabile per poter restare a vivere nei piccoli Comuni.

Molti di questi colleghi potrebbero svolgere l’attività a tempo pieno, generando molta più economia per i territori, se ci fosse una maggiore tranquillità legislativa (mancato recepimento della Direttiva UE e della L. 4/2013 da parte di alcune legislazioni regionali e provinciali), se ci fosse una Politica in tal senso.

L’AIGAE, quale principale associazione di categoria, è a disposizione per un’analisi comparata delle soluzioni adottate dalle Regioni e per una fattiva collaborazione nella costruzione di una disciplina nazionale della nostra professione che realizzi una effettiva tutela del consumatore e dei professionisti interessati.

In primis il comparto che ne beneficerebbe sarebbe quello dei Parchi e delle Aree naturali protette che potrebbe davvero “aprire” la gestione della conservazione della natura e della biodiversità a forme oculate di turismo sostenibile, con grandiosi effetti sulla maggior condivisione delle politiche di conservazione della natura, sul coinvolgimento delle popolazioni residente, sull’affezione del turista.

Basterebbe davvero poco. Basterebbe che il Ministero dell’Ambiente e quello del Turismo coinvolgessero le Guide Ambientali Escursionistiche, assieme ai colleghi Guide Turistiche e magari anche assieme ai colleghi Guide Alpine, per lanciare un programma di promozione delle attività turistiche sostenibili, a piedi, nel nostro bellissimo Paese. Basterebbe che i Parchi nazionali e regionali, dessero maggiore impulso a queste attività, disciplinando chiaramente ma anche favorendo le attività che non contrastino con le finalità di tutela”.

Il modello americano.

“Nei Parchi U.S.A. in cui oltre 150 anni fa ha preso avvio la politica di conservazione attiva dei territori di qualità, di gestione degli ambienti naturali, ci sono indimenticabili esperienze formative outdoor che lasciano un segno per tutta la vita, generando significative esperienze anche economiche. Le Guide sono parte integrante di questa attività culturale ed economica.

Chiediamo al Parlamento e al nuovo Governo, quando ci sarà, che ponga nell’Agenda politica il turismo sostenibile, la promozione delle attività outdoor a piedi, l’educazione ambientale, giungendo ad un raccordo delle esperienze delle varie categorie di attori professionali – ha concluso Galli nella lettera inviata a tutti – e della Pubblica Amministrazione a livello centrale, regionale, delle autonomie. Chiediamo che venga completata la governance dei parchi nazionali, con esperti di chiara fama e competenza, al livello della complessità del lavoro che ancora c’è da fare.

Possiamo generare ben più di un punto di PIL, ci vuole una seria, chiara, forte volontà politica. Guardando al futuro!”.

Charity Café: la programmazione dal 4 al 7 settembre

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CHARITY CAFÉ

LA PROGRAMMAZIONE

DAL 4 AL 7 SETTEMBRE 2019

Via Panisperna 68

Inizio concerti ore 22:00

Ingresso 8 euro con prima consumazione

OPENING PARTY DUE GIORNI IN FESTA

Come da tradizione, ogni anno all’inizio della una nuova stagione musicale, il Charity Cafè festeggia la riapertura con due bellissime Jam Session

DOUBLE JAM SESSION

BLUES JAM & JAM JAZZ

MERCOLEDÌ 04 BLUESJAM & FRIENDS H 22:00

COORDINATA DA: MARCO DI FOLCO

Aprono la Session:

Marco Di Folco: voce & chitarra

Andrea Di Giuseppe: armonica

Simone Scifoni: basso synth & batteria

Tutti i BluesMan e le BluesWoman sono invitati a salire sul palco del Charity

GIOVEDÌ 05 CONCERTO JAM JAZZ H 22:00

COORDINATA DA: GEGE’ MUNARI

Aprono la Session:

Ettore Carucci: piano

Vincenzo Florio: contrabbasso

Gegè Munari: batteria

Tutti i Jazzisti sono invitati a salire sul palco del Charity

VENERDI’ 6 SETTEMBRE h 22:00

GEGE’ MUNARI QUARTET SWING MACHINE

Jazz Night

Gegé Munari, leggenda vivente del jazz italiano, che vanta numerose partecipazioni a festival nazionali e internazionali e produzioni televisive, presenta un nuovo progetto coinvolgente, vibrante, ricco e fascinoso spaziando dal Bebop, all’Hard Bop, con standard rivisitati e riarrangiati in chiave moderna.

Line-up

Francesco Lento: tromba

 Ettore Carucci: piano

Vincenzo Florio: contrabbasso

Gegè Munari: batteria

SABATO 7 SETTEMBRE h 22:00

DA SUPA BAND FEAT. DANIEL MENEGONI

BLUESNIGHT

E come tradizione impone anche quest’anno DaSupa band apre una nuova stagione musicale nella House of Blues capitolina. Per l’occasione un’apertura eccezionale con un guest d’eccezione: Daniel Menegoni, chitarra e voce meravigliose.

DaSupa Band propone il Blues in tutte le sue declinazioni. La band, di recente formazione, riunisce musicisti di diversa estrazione, la cui esperienza spazia dal Blues all’R&B, passando attraverso il Soul e la Black music.

Line-up

Daniel Menegoni: voce & chitarra

Daniela Di Censi: voce

Emiliano Guidi: piano hammond

Paolo Strina: chitarra

David Pintaldi: basso

Claudio Davani: batteria

In Italia centomila uomini si occupano di faccende domestiche

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L’Istat che trimestralmente aggiorna la statistica annuale su chi di “professione” si occupa delle faccende domestiche certifica che il casalingo esiste, anzi sono in centomila, l’ultimo dato, riferito ai primi tre mesi del 2019 e alle persone in età da lavoro tra i 15 e i 64 anni, segna un record ,mai in Italia prima d’ora se ne erano contati così tanti.

I centomila restano una frazione minima del totale, non in grado di controbilanciare con la sua crescita un esercito in continua contrazione ma che annovera oltre 4 milioni di donne sotto i 65 anni, cifra che supera i 7 milioni non mettendo paletti di anzianità.

Gli uomini che come lavoro badano a casa e famiglia sono appena il 2,3% del totale, qualche anno fa erano molti meno, dal 2007 a oggi sono quadruplicati, colpa della crisi? L’avanzamento delle donne nel mondo del lavoro? Il principio di parità dei sessi? Probabilmente non c’è una sola causa ma è il contesto ad essere cambiato, sicuramente le recessioni possono spiegare molto.

Adesso si tratta di un fenomeno embrionale da tenere sotto osservazione, potendo rappresentare un indice di cambiamento sociale, includendo chi ha più di 64 anni, si nota un aumento della platea dei casalinghi (132 mila a inizio 2019 contro i 38 mila del 2007, tra i giovani, sotto i 35 anni, l’Istat ne rileva 20 mila.

Ci sarebbe da capire se si tratta di una scelta di vita o se invece sia una condizione dettata dalle necessità, della serie: non trovando lavoro mi do da fare a casa, quanto alle donne, quelle che si dichiarano casalinghe spesso non hanno alternative, visto che a questo ‘status’ spesso si associano bassi titoli di studio e povertà.

Nel primo trimestre del 2019 le massaie in età lavorativa sono risultate pari a 4,187 milioni, in calo di 70 mila su base annua (-1,6%) e di 888 mila a confronto con il 2007, tra le giovani ne compaiono 575 mila, anche qui la riduzione si fa sentire, ma non siamo ancora all’estensione.

Il Mezzogiorno detiene sul suo territorio oltre il 51% del complesso delle casalinghe, dovuta ad una categoria dell’inattività, area grigia che raccoglie coloro che sono fuori dal mercato del lavoro o già in pensione o per motivi di studio o  perché il mestiere svolto è chiuso tra le mura della propria abitazione. Un’area molto estesa tra la componente femminile che non a caso nelle stime più recenti continua a presentare un tasso di occupazione inferiore, di tanto, rispetto a quello degli uomini (50,2% contro 68,2%) e un tasso di disoccupazione invece maggiore (10,7% contro 9,0%).

Alfredo Magnifico

Governo \ Castelli su Facebook: “Ci hanno votati per cambiare il Paese”

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“Da anni il MoVimento 5 Stelle si è intrufolato nelle istituzioni per cambiarle. Con la giuda di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, prima, e di Luigi Di Maio, poi. Siamo arrivati al Governo per portare avanti i temi di sempre, senza svenderli mai. Temi che rappresentano la nostra identità, l’identità di persone normali a cui sta a cuore il futuro di questo Paese.

Siamo sempre stati post ideologici, perché riteniamo che servano semplicemente soluzioni. E noi a queste soluzioni dedichiamo ogni attimo. Per questo non c’è un voto giusto o un voto sbagliato. Non abbiate paura del vostro voto.Personalmente credo che i temi per cui gli italiani hanno votato, a maggioranza, il Movimento 5 Stelle vadano portati avanti.

E se è vero che dopo aver completato metà del programma con una forza politica, ora se ne manifesta un’altra con la quale si può realizzare la restante parte del programma, mi dico “Perché no?”. Siamo stati votati per fare le cose, per cambiare questo Paese. Una manovra equa, che riduca la pressione fiscale, si concentri sulle famiglie e crei lavoro nei settori in espansione. Una politica industriale in pieno stile “Green New Deal” con investimenti volti alla riconversione e alla sostenibilità.

Una riprogrammazione dei sussidi ambientali dannosi costruita con le aziende e le parti sociali. L’autonomia e la riforma degli enti locali per dare maggiori servizi ai cittadini senza spaccare l’Italia.Ci siamo dati poche regole, ma chiare, che partono dall’avere cittadini onesti nelle Istituzioni. Se partiamo da qui possiamo andare avanti per realizzare ciò che a questo Paese serve. È lo stesso ragionamento che abbiamo fatto dopo il 4 marzo 2018.Buon voto a tutti!”
Così su Facebook il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.