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Covid-19: Ue parte con acquisto centralizzato di materiali e dispositivi

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S i è svolta la riunione in videoconferenza dei ministri della Salute dell’Unione Europea. La riunione dei Ministri ha sancito la partenza delle procedure di acquisto centralizzato nella UE per materiali e dispositivi necessari al contrasto dell’epidemia di Covid-19. «È un passo avanti. L’Italia ha chiesto da subito all’Europa di agire in modo coordinato», ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine della riunione.

Aumenta intossicazione da disinfettanti, allarme del Centro Antiveleni del Niguarda di Milano

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l'uomo icoverato al Niguarda

Dall’inizio dell’emergenza le richieste di consulenza medica per intossicazione da disinfettanti è aumentata circa del 65%, e fino al 135% nei bambini sotto i 5 anni: è l’allarme del Centro Antiveleni del Niguarda di Milano. “In questi giorni l’uso dei disinfettanti per proteggerci dal coronavirus è cresciuto vertiginosamente. In alcuni casi, però, il tentativo di fermare il virus ha indotto comportamenti pericolosi”, segnala il Centro.

C’è chi sta “seguendo tutorial online e chi ricette fai da te per preparare miscele di sostanze non compatibili tra loro”, spiega Franca Davanzo, direttrice del Centro. C’è chi imbeve le mascherine con quantità eccessive e poi le indossa, inalando un elevato dosaggio di sostanze chimiche o chi, e sono purtroppo i casi più frequenti, riempie la casa di bottiglie di disinfettati commerciali o preparati artigianalmente, e li lascia alla portata dei bambini, magari non etichettati. E proprio i più piccoli sono più esposti: per loro le intossicazioni sono aumentate del 135%. (ANSA)
   

Pescara/ Arriva la conferma: sui pazienti affetti da coronavirus il Tocilizumab sta funzionando

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FOTO DI REPERTORIO

L’utilizzo del Tocilizumab sui malati di coronavirus sta funzionando. La conferma arriverebbe dall’unità operativa complessa di Malattie infettive dell’ospedale di Pescara.
“Adesso lo stiamo dando alle forme un po’ più precoci”, avrebbe spiegato il primario, “cioè quando ci facciamo l’idea che il paziente abbia tutti i fattori di rischio per progredire. Abbiamo visto diverse persone già togliere l’ossigeno”. (foto di repertorio)

Coronavirus, i 600 euro per gli autonomi subito disponibili

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Gualtieri, sindaco di Roma

Le risorse per gli autonomi previste nel decreto Cura Italia saranno a breve disponibili. Questa l’intenzione del ministro Gualtieri.

“I 600 euro di bonus – ha spiegato – “sono rivolti a tutta la platea dei lavoratori autonomi, e devono essere resi disponibili entro questo mese, dalla settimana prossima l’Inps metterà sul sito il modulo per richiesta online che dovrebbe portare l’accredito tempestivo sul conto corrente”.
Intanto è stato minore del previsto il calo nelle entrate registrato finora.
Il risultato delle entrate di marzo sarebbe andato meglio delle previsioni per “circa 5,3 miliardi”.

Gualtieri ha ricordato che le stime di perdita di incassi legate alle sospensioni contenute nel decreto erano di 7,8 miliardi. Ne consegue che a marzo, invece, le minori entrate si fermerebbero quindi a 2,5 miliardi.

#CuraItalia, pubblicate le istruzioni operative per la validazione dei dispositivi di protezione individuale

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– In attuazione delle disposizioni previste dall’articolo 15 del decreto legge Cura Italia (n. 18/2020), che attribuisce in via straordinaria all’Inail, in qualità di soggetto attuatore degli interventi di protezione civile, la funzione di validazione dei dispositivi di protezione individuale (dpi) da produrre, importare o immettere in commercio fino al termine dell’emergenza Coronavirus, sul sito dell’Istituto sono state pubblicate le istruzioni operative per la richiesta di validazione in deroga alle procedure ordinarie.    

La deroga si applica solo ai dpi che mitigano i rischi da Covid-19. La deroga si applica solo ai dpi funzionali a mitigare i rischi connessi all’emergenza sanitaria in corso, indicati nella tabella allegata alle istruzioni operative, e attiene esclusivamente alla procedura di validazione e alla relativa tempistica. I dpi che saranno prodotti, importati e commercializzati dovranno comunque assicurare il rispetto degli standard di qualità previsti dalle norme vigenti, in modo da concorrere al contenimento dell’emergenza epidemiologica.

La documentazione deve includere una relazione tecnica descrittiva. Chi intende produrre, importare o immettere in commercio i dpi deve presentare la richiesta di validazione all’Inail utilizzando il facsimile di autocertificazione pubblicato sul portale dell’Istituto, allegando la documentazione necessaria per la validazione dei dispositivi, che include una relazione descrittiva completa del dpi e dell’uso a cui è destinato, relazioni e relativi rapporti di prova sui test effettuati per verificarne la conformità ai requisiti essenziali di salute e sicurezza, e una copia delle istruzioni per il datore di lavoro che, nel caso di prodotti importati, devono essere in lingua italiana e/o inglese.

Un’unica casella Pec per l’invio delle domande. La richiesta deve essere inviata esclusivamente alla casella di posta elettronica certificata [email protected], valida per tutto il territorio nazionale. Non saranno infatti istruite richieste fatte pervenire ad altre caselle di posta elettronica o con altre modalità. Eventuali richieste o materiali già inviati non saranno oggetto di valutazione e dovranno essere inoltrati di nuovo alla casella di posta elettronica dedicata, utilizzando il facsimile di autocertificazione.

La presa in carico delle richieste affidata a un team multidisciplinare. Le richieste di validazione saranno prese in carico da un team di tecnici multidisciplinare, anche in funzione delle diverse tipologie di dpi, e gestite dalla Direzione centrale ricerca. Una volta terminato il periodo di emergenza, i dispositivi validati in attuazione del decreto 18/2020 per continuare a essere prodotti, importati o commercializzati dovranno ottenere la marcatura CE seguendo la procedura standard.

“Hallelujah” in sardo dei Karma a sostegno degli ospedali

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Francesca Lai è la cantante della band sarda Karma e ha dato vita a un video divenuto in pochissime ore virale, tanto da ricevere in solo quattro giorni più di 124 mila views su Facebook e 8 mila su YouTube!

D’accordo con l’etichetta discografica Top Records, la canzone sarà pubblicata sugli store digitali il 30 marzo e il ricavato ottenuto attraverso gli ascolti e i download sarà devoluto in beneficenza agli ospedali, che in un momento come questo hanno bisogno del sostegno di tutti noi.Pubblicità

Si tratta della versione in sardo di “Hallelujah” di Leonard Cohen, pubblicata dall’artista su Facebook e su YouTube nel pomeriggio di lunedì 16 marzo in forma di video e in uscita nei prossimi giorni sugli store digitali in formato audio.

Un’idea nata del tutto spontaneamente a Francesca, la quale aveva chiesto durante una lezione di canto a una sua alunna, la compositrice e autrice Franca Burrai, di riscriverle il testo della canzone sopra citata in sardo, per poterla cantare con il suo gruppo musicale.

Solo oggi possiamo dire che forse il destino ha voluto che tra un impegno e l’altro, i Karma non riuscissero a provare la canzone, finita ormai nel dimenticatoio.

Ecco poi l’arrivo dell’odiato COVID-19, che ci costringe a stare chiusi nelle nostre case. La quarantena, però, ha anche un aspetto positivo: ci dona molto tempo, nel quale può capitare di aprire cassetti che nella quotidianità sarebbero altrimenti rimasti chiusi. Come nel caso di Francesca, che ritrova il testo del brano sabato notte scorso!

Sorge subito una domanda:quale canzone se non “Hallelujah”, avrebbe potuto trasmettere un messaggio di forte speranza e positività a tutti gli italiani, proprio nel momento in cui ne hanno più bisogno?

La cantante decide quindi di iniziare a provare subito la canzone e, grazie alla collaborazione di Davide Guiso, chitarrista, compositore e arrangiatore della band, che si recò subito nel suo studio Arte&Suono a Nuoro, fu pronto l’arrangiamento.

Registrata da casa e mixata, Francesca pubblica sui suoi social la registrazione del video, che incontra l’entusiasmo di migliaia di persone.

Hallelujah” in sardo non è solo un video diventato virale durante il Coronavirus, ma è anche un esempio di genialità artistica, collaborazione e altruismo, capace di donarci la forza di andare avanti durante questo periodo difficile.

Di seguito il link YouTube per ascoltare la canzone: https://www.youtube.com/watch?v=iaE7UZVHc5c

Di seguito il link per pre-salvare il singolo sugli store digitali: https://backl.ink/137199776 

Coronavirus, Spagna, anziani abbandonati nelle case di riposo, ci sono anche morti

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FOTO DI REPERTORIO

L’esercito, da giorni sceso in campo per cercare di arginare l’epidemia di Coronavirus nel Paese iberico, ha trovato in condizione di totale abbandono gli anziani pazienti ricoverati, anche persone già decedute e lasciati nei letti.
A confermare le voci che erano circolate con insistenza è stato il ministro della Difesa, Margarita Robles, che in una intervista televisiva a Telecinco ha dichiarato che il governo sarà “inflessibile nel controllare come vengono accuditi gli anziani” nelle case di riposo.

Carabinieri NAS Brescia: prelievi a domicilio, operatore socio sanitario indagato per abuso di professione

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Il NAS di Brescia nell’ambito dei servizi finalizzati ad accertare il rispetto delle norme sul contrasto alla diffusione del contagio da “COVID-19” ha scoperto un operatore socio-sanitario che, pur non avendo alcun titolo, effettuava prelievi ematici domiciliari, contravvenendo anche alle disposizioni del divieto di spostamento di cui al DPCM dell’8 marzo. L’operatore, un 54enne originario del bergamasco, è stato deferito all’A.G. e dovrà rispondere del reato di esercizio abusivo della professione sanitaria e per l’inosservanza dei provvedimenti dati dall’Autorità.

Coronavirus, l’esperienza di Omar operatore del 118 e assistito Inail: “Distanti oggi, per riabbracciarci più forte domani”

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Omar Bortolacelli, 35enne operatore del 118 nel capoluogo emiliano, ogni giorno risponde alle chiamate di chi teme di aver contratto il nuovo coronavirus, un nemico invisibile che sta mettendo a durissima prova il nostro Paese e, ormai, il mondo intero. Nove anni fa, quando era autista soccorritore del 118, è finito contro un camion durante un turno di lavoro, perdendo l’uso delle gambe. Avevamo raccontato la sua esperienza di rinascita e reinserimento sociale dopo l’infortunio anche grazie all’assistenza Inail, nella campagna di comunicazione “Le belle storie”. Omar è uno che non si arrende, ama lo sport, corre in moto e vuole raccontare la sua esperienza nella centrale operativa di Bologna, che copre le emergenze anche per Ferrara e Modena, lanciando un appello ai più giovani: “Ragazzi, la vita è bella! Non sprechiamola. Teniamoci distanti oggi, per riabbracciarci più forte domani”.
 
Omar in cosa consiste il tuo lavoro?
Io sono un operatore “filtro”, cioè la prima persona che risponde alle chiamate di chi chiede un’ambulanza. In pochissimi secondi devo filtrare le richieste e passarle all’infermiere che, in base alle risposte dell’utente alle sue domande, decide sull’urgenza del servizio. Rosso per le più urgenti, giallo e verde per le altre. Devo essere più freddo possibile e fermo nel rispondere, usando un tono della voce più alto, perché l’utente ascolti bene le nostre domande. Tutto questo nel giro di un minuto circa.
 
Come state affrontando l’emergenza coronavirus?
Abbiamo potenziato la squadra, siamo in quindici per turno e nonostante il ritmo sia più sostenuto, non possiamo fermarci. Due postazioni si occupano di Coronavirus, con due infermieri e due medici. Abbiamo due ambulanze attrezzate per i pazienti sospetti.
 
Quante persone chiamano al giorno e qual è la fascia d’età che chiama con più frequenza in questo momento?
Riceviamo più di mille chiamate e, ad oggi, il 75% di queste provengono da persone che credono di essere positive al Covid19. Naturalmente continuano a presentarsi anche le altre emergenze. E noi dobbiamo essere in grado di garantire il servizio a tutti. Ci contattano per lo più persone tra i 25 e i 50 anni, chiamano per sé e per i propri familiari. Soprattutto si tratta di anziani, affetti da patologie varie, alcune anche gravi.
 
Quali sono le domande che ponete per individuare casi sospetti di contagio e quali sono i problemi principali nella gestione del vostro lavoro?
Chiediamo a chi chiama se ha difficoltà respiratorie, febbre alta, se ha avuto contatti con persone delle zone rosse o con positivi al tampone, se ha soggiornato in zone focolaio d’infezione. In questo momento di confusione e ansia, riceviamo molte telefonate causate da uno stato di paura generale, in cui non si riscontrano urgenze reali. Con conseguente perdita di tempo prezioso.
 
Omar da sei anni, come volontario, entri nelle scuole d’Italia per promuovere la sicurezza sulle strade con il progetto “Fai strada alla vita” e da un anno, insieme a quattro vigili della polizia municipale, porti avanti nelle scuole e nei teatri del bolognese l’iniziativa “Mi fido di te?” per prevenire bullismo, cyberbullismo e pregiudizi. Quale messaggio vuoi dare ai più giovani in questo momento?
L’esperienza nelle scuole mi riempie di gioia perché è bello regalare il proprio tempo agli altri, senza chiedere niente in cambio. Ai ragazzi dico: “La vita è bella, non sprechiamola! Oggi teniamoci distanti, per poi riabbracciarci ancora più forte. Proteggiamo la nostra vita e, soprattutto, quella degli altri”.

Coronavirus, 54030 i malati, 6820 i deceduti e 8326 i guariti

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La quotidiana conferenza stampa della Protezione Civile mette in evidenza numeri in chiaroscuro. Diminuiscono i nuovi contagi, che sono 3612 e portano il totale a 54030, ma aumentano le vittime , che sono 743 (6820 in totale), ma si registrano anche 894 guariti (8326 in totale).
Sono 3396 i pazienti in terapia intensiva e 21937 i ricoverati in ospedale.
Nel mondo si registrano 380mila contagi con 16500 vittime.