Domenica 13 ottobre 2019, alle ore 17.00, Mara Bruno incontrerà piccoli e grandi presso Latte Creative, Via Monte Testaccio 34A, Roma, per parlare de “L’orco Bomone”, il secondo volume della serie “C’erano una volta i cattivi delle fiabe…” (illustrazioni di Rita Ovidi), e degli altri suoi libri. Ingresso gratuito e omaggi per i bambini.
Nella grande isola di Orcorizia, piena di montagne altissime e dalle punte aguzze e taglienti, vive l’orco Bomone. Sull’isola non esistono bambini perché, non splendendo mai il sole, gli orchi appena nati diventano subito giganti. Attratto dalla luce che illumina, invece, l’isola di Livizia, Bomone decide di raggiungerla. Lì l’orco incontrerà Brillastella, una bambina molto speciale che sarà coinvolta nel suo piano per rapire il sole.
Mara Bruno nasce a Roma nel 1977. Si laurea in Scienze dell’Educazione e inizia a lavorare come Educatrice Professionale negli asili nido e nelle scuole materne, per poi perfezionarsi come Assistente Educativa Specialistica e occuparsi degli adolescenti diversamente abili negli istituti superiori. La sua professionalità si estende anche al mondo degli anziani, con i quali lavora in diverse case di riposo. Realizza un importante progetto di “narrazione creativa”, attraverso il quale sono invitati a raccontare di sé e a inventare fiabe e poesie da trasmettere ai più giovani. Di recente, ha conseguito il titolo di Tutor DSA per dedicarsi ai bambini e ragazzi con disturbi dell’apprendimento, proponendo un metodo di studio basato sulla creatività, l’aspetto motivazionale e il lavoro manuale. Per AG Book Publishing ha pubblicato le favole “La strega Dora” e “Titina e la paura del buio”, nella collana “La Biblioteca delle Fate”; il racconto “Un’estate a Villa Pamphilj” e il romanzo “Rugiada, la voce di Roma”.
Per informazioni: Ufficio stampa AG Book Publishing
Roma/ Si presenta “L’orco Bomone” di Mara Bruno
Consegnati alla Camera i ‘Patrimonio Italiano Award’
Consegnati alla Camera i Patrimonio Italiano Award: Un Posto al Sole la soap più seguita negli Usa. Tony Di Piazza e Commisso gli italo americani dal momento. Un pò di follia, quella sana, e tanta passione sono alla base del progetto Patrimonio Italiano TV. Una Tv, quella fondata da Luigi Liberti e Mike J Pilla, che in poco più di un anno è entrata nelle case degli oltre dieci milioni di italiani residenti all’estero diventando un importante collante tra le comunità di italiani sparse nel mondo, gli amanti dell’italianità e tutti coloro che quotidianamente mantengono le nostre tradizioni e diffondono la Cultura italiana. L’ultima iniziativa a favore del nostro eritaggio si è tenuta alla Camera dei Deputati alla presenza dell’on. Fucsia Nissoli Fitzgerard, del Presidente di Patrimonio Italiano Luigi Liberti e del direttore Mike J Pilla. L’inno italiano, cantato da tutti i presenti, e quello americano cantato a cappella dalla giovane cantante Sabrina Armano, hanno scandito l’inizio dell’affollata conferenza moderata da Sara Manfuso che aveva come tema l’inizio del mese dedicato alla cultura italiana negli Stati Uniti. Il Comitato del Patrimonio Italiano Award, composto da Istituzioni, Organizzazioni di Italiani all’Estero, e da personaggi di comprovato spessore culturale ha assegnato dei riconoscimenti su indicazione degli spettatori di Patrimonio Italiano Tv. Protagonista assoluta, la Soap Opera “Un Posto al Sole” la produzione più seguita in assoluto all’estero. I riconoscimenti sono andati al vicedirettore Rai Fiction Francesco Nardella, al dirigente Rai Daniela Troncelliti, al produttore esecutivo Fremantle Media Renata Anzano, al dirigente Dario Morelli, ed ovviamente a coloro che arrivano direttamente al cuore degli spettatori, ovvero gli attori Michelangelo Tommaso e Samanta Piccinetti.
La musica e la recitazione da sempre scaldano i cuori di chi è lontano, e non c’era scelta migliore di premiare Lina Sastri, reduce tra l’altro da un bellissimo spettacolo tenutosi al Coliseum di Buenos Aires lo scorso giugno. Un altro tema che negli ultimi mesi sta avvicinando i nostri connazionali all’estero alla amata Italia è il Calcio grazie a due italo-americani che da tempo rendono tutti gli italiani orgogliosi per i propri risultati professionali. I riconoscimenti per lo sport sono andati al cav. Tony Di Piazza vicepresidente del Palermo e al neo presidente della Fiorentina Rocco Commisso. Entrambi in america, hanno ringraziato i presenti con dei toccanti video messaggi. L’Italia è soprattutto Cultura, e per questa categoria il riconoscimento è andato alla Società Dante Alighieri presente con il segretario generale Masi, alla Commissione Fullbright Italia, e al presidente di Campus Città del Sapere Polo Universitario Unitelma Sapienza. C’è stato anche un bel momento di poesia, con il riconoscimento assegnato a Francesco Terrone per la sua poesia “non toccate i bambini”.
Per le arti visive è stato premiato Tommaso Cennamo per le sue produzioni che raccontano gli italiani all’estero. L’ultimo riconoscimento è andato a Dante Mariti che il 25 novembre organizzerà per la prima volta un premio lirico dedicato alla Callas proprio alla Columbus University di New York, a pochi passi dall’ospedale dove nacque la cantante. Ufficializzate anche le nomine dei nuovi componenti del Comitato Scientifico, tra i quali spiccano i nomi di Grazia Marino e Antonio Falanga dell’Associazione di Via Margutta: allo studio un premio internazionale dedicato a Fellini in occasione dell’imminente anniversario.
Cultura/ La presentazione della stagione del Teatro Lo Spazio
E’ stata presentata ieri la nuova stagione del Teatro Lo Spazio. Nel cuore storico della capitale, uno spazio suggestivo dove confluiscono realtà ed identità contemporanee, che trovano una residenza per esprimere la loro creatività. 99 posti, due sale prove, diverse possibilità di utilizzo dello spazio scenico, fanno di questo luogo, dopo oltre 10 anni, una realtà off che sente oggi il bisogno di ampliare le proprie potenzialità. Il programma, denso come d’abitudine di eventi di richiamo culturale, è stato illustrato dal direttore artistico Maestro Francesco Verdinelli, che ha introdotto il Maestro Manuel Paruccini, Primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, artista poliedrico da oltre 30 anni sulle scene del panorama teatrale italiano. A lui sarà affidata dal gennaio 2020 la direzione artistica del teatro, con la preziosa collaborazione del giovane Riccardo Casertano.
“Dopo 12 anni di attività fortunata e piena di soddisfazioni – dichiara Francesco Verdinelli – ho deciso di cedere le quote della società che gestisce il teatro per poter dedicare maggiori energie al mio lavoro, ormai quarantennale, di compositore di musica per teatro, cinema e televisione. Auguro alla nuova squadra una felice prosecuzione ed ampliamento delle attività di un teatro che fin dal giorno della fondazione ha segnato, in diverse occasioni, le ”tendenze” del panorama romano “.
Ad inaugurare la stagione 2019-2020 sarà “Idiots of America”, un musical scritto e diretto da Nicolas Paccaloni, in scena dal 2 al 6 ottobre. Irriverente, sfacciato e decisamente provocatorio, lo spettacolo è una commedia punk che narra le vicende di tre amici alla disperata ricerca del loro posto nel mondo. Stanchi della grigia e monotona vita nella squallida Jingletown i ragazzi partono per la grande città, decisi a conquistare il mondo al di là delle palazzine di periferia sulle note dei brani dell’album ‘’American Idiot’’ (2004), successo indiscusso del gruppo statunitense Green Day. Ben presto, però, scopriranno che andarsene da casa non significa lasciarsi alle spalle i propri demoni. Michela De Nicola firma la regia, dall’8 al 13 ottobre, di “Lisistrata, offline o castità”, un libero adattamento in cui la moderna Lisistrata vede la sua vita e quella delle sue amiche stravolta da una malattia, apparentemente innocua, che che ha colpito i loro mariti: la dipendenza dal gioco. La protagonista deciderà di risolvere la problematica ripercorrendo i passi della sua diretta antenata mettendo a dura prova i mariti che dovranno scegliere tra offline o castità. Le dipendenze sono anche al centro dello spettacolo successivo “Il Guaritore”, liberamente adattato dal testo di Brian Friel, con la regia di Riccardo de Torrebruna anche interprete (7 -10 novembre). In un’epoca in cui il fatalismo e le dipendenze rivestono un ruolo cruciale nelle società, la figura di un guaritore, capace di restituire fiducia e benessere agli umani, si staglia come un ultimo salvagente a cui affidarsi, la sola risorsa a cui chiedere una ripartenza nella vita.
Si prosegue poi dal 12 al 17 novembre con “Cechov fa male. Sincopi deliqui infarti e altri mancamenti” -titolo mediato dal celebre monologo cecoviano Il tabacco fa male- di e con Sergio Basile che si propone di raccontare, in questa epoca distratta in cui il teatro sembra aver smarrito il suo primato, saldamente tenuto per quasi tutto il ‘900, quanto invece esso sia necessario alla formazione delle coscienze e alla crescita culturale dell’individuo.Dal 19 al 24 novembre “Kurkuma” con Deialnira Russo e Ales Benjo, un eterno ritorno di istanti e ricordi che riaffiorano alla mente. Sempre a novembre (dal 26 e fino al 1 dicembre) sarà la volta di “Tangenziale”, regia di Romano Talevi, che propone diverse storie, narrate in musica e prosa dal narratore Krapp, un chitarrista cieco con il dono della veggenza, che si esibisce con un trio di artisti di strada per le vie della città. Spettacolo con musica dal vivo eseguita da una Rock Band, i cui membri interpretano ognuno il doppio ruolo di attore e musicista. Dal 19 al 22 dicembre sarà di scena lo spettacolo “L’inizio” con la regia di Sebastiano Ragni. I personaggi della pièce sono degli automi, inseriti in un meccanismo teatrale distorto, con una altalenante consapevolezza di chi sono e cosa vogliono. La storia ruota attorno alla decisione di piantare o no un seme che darà poi origine ad una pianta; da qua si articolano le più disparate digressioni.
Il 2020 si apre (dal 16 al 19 gennaio) con WC NIET (II° classificato concorso autori nel cassetto, attori sul como’ 2019 del Teatro Lo Spazio), scritto e interpretato da Elisa Pazi, regia di Lucia Ciardo. Sul palcoscenico due culture e due donne a confronto in uno scambio di battute e dialoghi che mettono in evidenza le diversità di pensiero di fronte ai grandi temi della vita: amore, famiglia, lavoro. Il 26 gennaio andrà in scena “Dionisio contro Orfeo” per la regia di Luigi Facchino in cui il mito di Dionisio e Orfeo viene rivisto in chiave moderna. Un gradito ritorno è quello di Gianni de Feo, attore e regista, che sarà in scena dal 28 gennaio al 2 febbraio con “Bambola, la strada di Nicola”, uno spettacolo di sentimenti, passioni e tradimenti sullo sfondo delle più belle canzoni di Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo. “ZHIVAGO STORY Il libro che non doveva essere scritto” approda allo Spazio dall’11 al 16 febbraio. Scritto e diretto da Angelo Ruta, interpretato da Pietro Pignatelli il testo racconta le vicissitudini di Pasternak, celebre autore dell’opera.
Si prosegue, poi, dal 18 febbraio al 1 marzo, con “Vita da cani”, da un’idea di Simone Pulcini scritta con Italo Amerighi e la regia di Ariele Vincenti. Sei amici, tutti diversi ma con una cosa in comune: il gioco compulsivo. Il punto d’incontro delle loro vite è la Sala scommesse dove ognuno si cimenta nella sua specialità: calcio, slot machines, gratta e vinci, ippica e corse di cani virtuali, la nuova frontiera del gioco d’azzardo. La Sala diventa per loro un luogo di sfogo, di confronto. Da un’idea di Manuel Paruccini approda al Teatro Lo Spazio “Indovina chi sviene a cena”, scritto da Antonella Granata e Maurizio Canforini, regia di Antonella Granata, movimenti coreografici di Manuel Paruccini (25-29 marzo). Cosa avranno in comune Domenico e Giorgio con la Spagna, con un fotografo romano, con una vicina di casa pettegola, un ballerino di flamenco e una assistente sociale? Tra ritorni inaspettati e segreti dal passato “Indovina chi sviene a cena” mette da parte la visione buonista del social digitale sul tema dell’adozione a 360 gradi per parlare, a cuore aperto e con un pizzico di cinica ironia, di paure e speranze.
Pietro de Silva torna allo Spazio con “Ladidi”, uno spettacolo interpretato da Annalisa Favetti che ripercorre la storia della sfortunata principessa partendo dal momento dell’incidente andando a ritroso nella sua vita per terminare al suo funerale (31 marzo – 5 aprile). La Barba di Davide Cuccurugnani con la regia di Marco Zicari è l’eroico viaggio di un quattordicenne che si ribella alla sofferenza imposta dai grandi e dalla vita, alle quali risponderà volendo dimostrare di essere grande e forte. Per far questo lascerà crescere la propria barba come corazza contro i propri nemici e come bianco destriero per la propria amata. (18-19 aprile). “Tango”, scritto e diretto da Ludovica Marineo è una commedia dove l’ironia è solo l’altra faccia del dolore di vivere due solitudini complesse, che, per caso, s’incontrano e si scontrano in una scuola di ballo di dubbia professionalità, dopo aver seguito ognuno per suo conto le prime lezioni di tango online messe in rete per attirare futuri allievi. (21-26 aprile)
Aprile si chiude con “Mamme 3.0 servizio permanente affettivo, scritto e prodotto dal Teatro delle Ortiche, regia Vittorio Attene. Lo spettacolo esplora il mondo delle mamme, attraverso un viaggio introspettivo, profondo, drammatico e sconvolgente, distante dall’immagine retorica della tradizione per cui “la mamma è sempre la mamma”. (28-29 aprile) A maggio torna il tango con uno spettacolo scritto e interpretato da Claudia Portale “Tango maleducato”. Tra ambientazioni argentine e sapori siciliani, si avrà la sensazione di respirare gli odori di un passato in cui erano gli italiani ad essere un popolo di emigranti. (5-10 maggio) Macbeth di Shakespeare nasce, secondo Nicola Fano da una faccenda di maschi: l’ambizione di Macbeth e l’ingenuità di Banquo. Da qui lo spettacolo “La moglie di Banquo”, scritto e diretto da Nicola Fano che analizza il conflitto dietro al quale ci sono due donne che l’autore ha lasciato senza nome: Lady Macbeth e Lady Banquo. Lo spettacolo è un racconto dal punto di vista delle donne e si concentra sulla loro sfida e la loro profonda diversità. (12-17 maggio)
Nel finale di stagione saranno proposti alcuni testi che hanno vinto il concorso “Autori nel cassetto, autori sul comò 2019 Teatro Lo Spazio”. “Tre studi per una chiamata” (1° classificato), scritto e diretto da Stefano Cangiano sarà in scena dal 19 al 21 maggio, seguito da “Fatti di gente perbene” (3° classificato), scritto e diretto da Roberto Graziano il 28 maggio. A chiudere la ricca stagione de Lo Spazio sarà, “Luigino” scritto e diretto da Salvatore Lanza con Lara Balbo. Le novità, il più delle volte, ci fanno paura. L’ignoto è mistero, panico, timore di non farcela. Luigino analizza queste tematiche attraverso la storia di una ragazza che affronta la vita, il mondo, il sesso. Una vita che a volte è difficile, ma che sa regalarle all’improvviso una gioia. (29 -31 maggio) Da segnalare anche per la stagione 2019-2020 la possibilità di abbonarsi a 6 spettacoli al costo di 49 euro. Gli spettacoli serali avranno inizio alle 20.30.
Ufficio stampa Teatro Lo Spazio: brizzi comunicazione
Comune di Como: bandi di concorso per 25 risorse ambito amministrativo
Nuovi posti di lavoro a Como. Il Comune ha indetto tre bandi di concorso per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di 25 nuove risorse in ambito amministrativo e tecnico
Istruttore Amministrativo – Categoria C
13 posti, di cui quattro riservati alle FF.AA. Richiesto il diploma di scuola secondaria di secondo grado (maturità).
Istruttore Direttivo Amministrativo – Categoria D
7 posti, di cui due riservati alle FF.AA. Richiesta la Laurea specialistica in scienze dell’economia, scienze della politica, scienze delle pubbliche amministrazioni, giurisprudenza, scienze economico aziendali. Sono ammessi a partecipare i candidati in possesso di laurea magistrale (LM) o del Diploma di Laurea Vecchio ordinamento (DL) in una delle classi che risultano equiparate alle lauree specialistiche sopra indicate.
Istruttore Tecnico – Categoria C
5 posti, di cui uno riservato alle FF.AA. Richiesto il possesso del diploma di Geometra o del diploma rilasciato dagli Istituti Tecnici – Costruzioni, ambiente e territorio.
Requisiti generali:
- aver compiuto 18 anni;
- cittadinanza italiana o di uno dei Paesi membri dell’Unione europea o status equiparato per legge;
- godimento dei diritti civili e politici;
- posizione regolare nei riguardi di eventuali obblighi militari;
- non essere stati licenziati, destituiti, dispensati o dichiarati decaduti da precedenti rapporti di lavoro presso una Pubblica Amministrazione;
- assenza di condanne penali definitive o provvedimenti definitivi del Tribunale;
- idoneità psicofisica all’impiego;
- buona conoscenza della lingua inglese;
- buona conoscenza dei principali strumenti informatici.
- bando
Lavoro/ L’Unsic al governo: “Per il Sud servono provvedimenti choc”
Si accentua la forbice tra Nord e Sud e questa emergenza deve far parte dell’agenda del governo. E’ la denuncia dell’Unsic, il sindacato datoriale nato nel 1996 e ormai ramificato in tutta Italia con 2.100 Caf e 600 Patronati, di cui 15 all’estero.
“Significativo il fatto che il Pil pro capite nelle regioni meridionali sia la metà di quello del Centro Nord (un ritardo maggiore di quello degli anni Sessanta) – scrive il presidente dell’organizzazione, Domenico Mamone, nell’anteprima del saggio “Il Mezzogiorno, che farne”. Quindi riporta la classifica dei comuni che hanno i residenti più ricchi, fonte Ancitel, che vede ai primi mille posti tutte località del Centro Nord, ad esclusione di San Gregorio di Catania (115sima), Aci Castello (653), Lecce (898), Tremestieri (964) e Procida (975). Al contrario, in fondo alla classifica c’è quasi tutto il Sud.
Mamone ricorda, inoltre, che la prima provincia meridionale nella classifica annuale della qualità della vita stilata dal Sole 24ore è al 73esimo posto (Ragusa).
“Nel Mezzogiorno soltanto un giovane su quattro ha un lavoro e nella stragrande maggioranza dei casi nemmeno stabile. Tanta parte è garantita dal sommerso. Il dato ufficiale della disoccupazione nel Sud, prossimo al 20 per cento, è il doppio di quello del resto del Paese. La quota più alta di Neet, cioè coloro che non studiano e non lavorano, continua a concentrarsi tra Campania, Calabria e Sicilia. Il 10 per cento della popolazione campana vive di pendolarismo fuori regione. Chi è residente nel Meridione, lo certifica l’Istat, guadagna in media quasi meno della metà di chi lavora al Nord. Ma continua a pagare le stesse tasse, senza avere gli stessi servizi. L’incidenza della povertà relativa al Sud risulta più che tripla rispetto al resto del Paese sfiorando il 30 per cento”.
L’Unsic ha raccolto numerosi dati meridionali, tutti drammatici, proprio per sottolineare la forbice con il Nord. La mobilità ospedaliera extraregionale nel Mezzogiorno, ad esempio, ha doppiato quella del resto del Paese (9,3 contro 4,4 per cento), circa 115mila ricoveri di meridionali ogni anno presso strutture del Centro Nord. Inoltre si amplifica la differenza in termini di speranza di vita alla nascita, che va dagli 80,7 anni di Caserta agli 84,1 di Firenze.
“Se la media italiana di bambini accolti in asili-nido e altri servizi per la prima infanzia è di 12,6 su 100 residenti, intere province di Calabria e Campania sono sotto quattro – continua Mamone. “La quota di popolazione che denuncia irregolarità nell’erogazione dell’acqua è del 17 per cento nel Mezzogiorno contro il 3,4 per cento al Nord. I comuni commissariati sono quasi tutti al Sud. Per Unioni di comuni primeggiano Valle d’Aosta, Emilia-Romagna e Sardegna, mentre chiudono la classifica Campania. Basilicata e Calabria. Il Molise è ultimo nel continente europeo, come attesta Eurostat, per flussi turistici”.
A tutto ciò si sommano i problemi nell’utilizzo dei fondi europei e nei tempi di realizzazione delle opere pubbliche (dei 647 progetti che nel 2017 risultavano avviati e non completati, il 70 per cento è localizzato nel Mezzogiorno, per un valore totale di due miliardi di euro). Una percentuale emblematica viene dall’ultimo Rapporto Svimez: dal 2008 al 2018 la spesa pubblica, principale motore dello sviluppo economico in un Sud povero di industrie, ha registrato una caduta di ben l’8,6 per cento nel Mezzogiorno a fronte di un aumento dell’1,4 per cento nel Centro Nord. La prospettiva dell’autonomia finanziaria differenziata potrebbe peggiorare le cose.
Dopo aver affrontato dettagliatamente i problemi della ripresa dell’emigrazione di massa e dello spopolamento dei piccoli comuni (nei primi quattro mesi del 2019, la Sicilia ha perso 12mila residenti, la Campania 11mila, la Puglia 7mila, la Calabria 4mila, la Basilicata poco meno di 2mila e il Molise mille) e compiuto un excursus storico sulle molteplici cause dei ritardi, l’Unsic chiede al governo “un grande choc positivo, capace di accompagnare e assicurare al Mezzogiorno, cioè ad un terzo dei cittadini italiani, uno sviluppo solido e duraturo, cioè strutturale”. Senza questo “non ci potrà essere vero progresso per tutta la nostra nazione”.
Pur nella consapevolezza che “non è facile individuare ricette miracolose dal momento che la politica, in epoche completamente diverse, non c’è mai riuscita”, tuttavia “almeno l’obiettivo dovrebbe essere chiaro e comune: realizzare un quadro istituzionale e sociale che sia attrattivo per chi ci vive, per chi vorrebbe tornarci a vivere, per coloro che sarebbero disponibili ad investirci risorse, ma con condizioni ambientali meno problematiche”. L’analisi, che ritiene ineluttabili spinte culturali e di capacità di analisi “che negli ultimi anni sono venute meno”, pone la necessità di rendere il contesto infrastrutturale, ambientale ed economico locale per poter ampliare la base produttiva e rilanciare anche il dato demografico, problema che si pone all’orizzonte con crescente gravità”.
L’anteprima del saggio è qui: https://unsic.it/comunicazione/il-presidente/il-mezzogiorno-che-farne/
Ufficio Comunicazione Unsic
Slow Food partecipa a “Good Food, Good Farming”
Per il secondo anno consecutivo Slow Food Europa partecipa alle Giornate europee di mobilitazione Good Food Good Farming. Diversi gruppi Slow Food stanno organizzando eventi in Europa, in particolare in Italia, Romania, Lettonia, Francia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Germania, Finlandia e Croazia.
Il movimento che si è raccolto attorno alla mobilitazione Good Food Good Farming comprende oltre 300 organizzazioni europee che hanno unito le forze per chiedere ai politici chiamati a prendere le decisioni di favorire sistemi di coltivazione e di produzione alimentare a favore degli ambienti rurali e degli agricoltori di piccola scala che proteggono il suolo, l’acqua, gli ecosistemi e la biodiversità. Che sia in occasione di mercati contadini o di conferenze, dall’Est all’Ovest, i gruppi di Slow Food in Europa stanno aderendo in forze alle Giornate europee di mobilitazione Good Food Good Farming previste in Ottobre. Il primo evento Slow Food avrà luogo il primo week-end di ottobre, con una tre giorni in Istria (Croazia) che prevede laboratori e dibattiti su sviluppo sostenibile e Politica Agricola Comune (PAC); un’iniziativa di sensibilizzazione organizzata da gruppi nelle tre Repubbliche Baltiche si svolgerà al Mercato della Terra di Straupe, in Lettonia; Slow Food Västnyland organizza un evento a Fiskars in Finlandia che attira circa 8000 visitatori e si focalizza sull’importanza di approvvigionarsi di cibo buono, pulito e giusto.
In Italia, tra i primi eventi già registrati dalla rete Slow Food ci sono il mercato contadino di Civitella (FC) che nella giornata di domenica 13 ottobre propone anche un Laboratorio sulla sostenibilità e il mercato dei contadini resistenti di Piacenza, sempre domenica 13, con la loro offerta di ortaggi e frutta, formaggi e mieli, vini e birre. Altri eventi includono un “Eat-In” transfrontaliero tra Germania e Olanda per evidenziare la dimensione pan-europea della questione agricola e alimentare, dibattiti in Slovacchia e in Repubblica Ceca sulla produzione sostenibile con particolare attenzione alla filiera corta, e in Francia picnic di protesta e conferenze sull’agricoltura e il suo impatto sull’ambiente. Diversi eventi sono in programma anche in Italia.
«Siamo orgogliosi di partecipare alle Giornate europee di mobilitazione Good Food Good Farming con iniziative in tante parti d’Europa, a dimostrazione che Slow Food è unito e diverso nello stesso tempo. Questo è un anno vitale per l’Europa, perché vedrà la conclusione della riforma della PAC, determinante per il futuro dell’agricoltura europea che oggi continua a favorire pratiche di coltivazione intensiva. Crediamo sia di fondamentale importanza dare voce ai cittadini per fare in modo che le loro richieste siano accolte da chi prende le decisioni» dichiara Rachele Lodi, Consigliere internazionale di Slow Food per l’Europa.
In occasione degli eventi di ottobre i gruppi di Slow Food, insieme alle altre organizzazioni coinvolte in questo vasto movimento europeo, raccoglieranno gli auspici dei cittadini per un cibo e un sistema alimentare migliori. I messaggi, sotto forma di cartoline, saranno consegnati ai membri del Parlamento Europeo durante la manifestazione conclusiva a Strasburgo, che avrà luogo davanti al Parlamento il 22 ottobre. Dato che il nuovo Parlamento e i governi nazionali sono chiamati a prendere decisioni cruciali riguardo alla riforma della PAC, il movimento Good Food Good Farming approfitterà di quella occasione per dare voce alla forte richiesta dei cittadini europei di cambiare il sistema agricolo affinché produca cibo buono, pulito e giusto.
La PAC è una politica dell’Unione Europea dedicata all’agricoltura e allo sviluppo rurale. Oggi incide per il 40% circa sull’intero budget europeo e rimane il comparto più integrato. Il movimento Good Food Good Farming chiede una PAC equa, verde e attenta alla salute delle persone e dell’ambiente.
Slow Food Ufficio Stampa
Giallo in provincia di Urbino, 16enne muore per un colpo di fucile
Un 16enne è morto sul colpo nella sua abitazione a Fermignano, in provincia di Urbino, colpito da un proiettile di fucile. Sul posto i sanitari dell’ambulanza hanno potuto solo constatare la morte del ragazzo, e i carabinieri di Urbino sono impegnati a ricostruire la dinamica, in questi casi non si eclude l’ipotesi di suicidio, ma le indagini sono in corso.
Il Bioparco di Roma accoglie due rinoceronti bianchi
Il Bioparco di Roma ha accolto due rinoceronti bianchi, Thomas e Kibo, di circa tre anni di età, provenienti da giardini zoologici del nord Europa del circuito EAZA (l’Associazione europea Zoo e Acquari). I due animali hanno a disposizione una nuova area di oltre 2.600 mq in cui è stata ricostruita un’ambientazione di savana africana, con piante per lo più di origine sudafricana. I rinoceronti sono assenti dal Giardino zoologico della Capitale da venti anni.
L’arrivo si inscrive all’interno del programma di conservazione internazionale (EEP: Eaza ex situ program) per scongiurare l’estinzione di questi magnifici animali, considerati veri e propri fossili viventi, mantenendo una popolazione protetta per ripopolare le riserve naturali in Africa.
In un contesto globale in cui l’affare delle specie protette rappresenta il quarto mercato illegale dopo droga, armi e esseri umani, per un giro di affari di 23 miliardi di dollari l’anno, attualmente gli ultimi rinoceronti che vivono in Africa e in Asia sono minacciati da un bracconaggio feroce e implacabile che mira a impossessarsi del loro corno, ritenuto, senza alcuna fondatezza scientifica, un medicinale e un afrodisiaco e pertanto venduto a caro prezzo nel mercato clandestino. In particolare, fra le cinque specie di rinoceronti ancora presenti nel mondo, il rinoceronte bianco è fra quelle più spietatamente uccise dai bracconieri: si calcola che in Africa ne vengano uccisi in media tre al giorno. Considerato il ritmo lentissimo di riproduzione di questi animali – in media nasce solo un cucciolo ogni due, tre anni – la specie corre il rischio di scomparire in pochi anni.
Recenti dati (fonte IUCN) sulla situazione dei rinoceronti africani parlano chiaro: dai 60 rinoceronti (neri e bianchi) uccisi nel 2006 si è passati ai 1.124 animali massacrati nel 2017, di cui 1.000 rinoceronti bianchi. Si stima che nell’arco dell’ultimo biennio siano stati venduti illegalmente più di 3.500 corni. Il Bioparco di Roma contribuirà economicamente al progetto promosso dall’associazione internazionale ‘Save the Rhino’, impegnata nella salvaguardia dei rinoceronti in natura.
Alcune curiosità: l’aggettivo ‘bianco’ proviene da un’errata traduzione del termine “wijd” (ovvero ampio) dato dai primi coloni olandesi in riferimento al labbro che poi divenne “white” ovvero bianco. I due maschi del Bioparco appartengono alla sottospecie meridionale di rinoceronte bianco perché quella settentrionale è praticamente estinta in natura dal 2007: ne sopravvivono soltanto quattro esemplari, trasferiti di recente da una riserva in Kenya ad uno zoo della Repubblica Ceca, con la speranza che possano riprodursi e salvare così questa sottospecie.
Il Bioparco ha organizzato una serie di attività educative e di sensibilizzazione dedicate a questi maestosi mammiferi, che emozionano grandi e piccini: il prossimo 10 ottobre si svolgerà il convegno dal titolo ‘Gli ultimi rinoceronti, l’impegno contro il bracconaggio per le specie in via di estinzione’. Inoltre, nei quattro fine settimana di ottobre lo staff didattico del Bioparco sarà a disposizione del pubblico presso la nuova area per svelare tutte le curiosità sulla biologia, le abitudini, nonché sulle minacce che incombono sui rinoceronti. Maggiori informazioni su www.bioparco.it.
Incidente all’Eur, si ribalta auto. 21enne muore , altri 4 ragazzi feriti
Un ragazzo di 21 anni è morto a causa di un incidente stradale nel quartiere dell’Eur di Roma. La tragedia è avvenuta nella notte appena trascorsa. Sul posto le pattuglie della Polizia Locale ed i sanitari del 118. Il giovane, purtroppo, è deceduto sul colpo.
Secondo una ricostruzione degli agenti del Gruppo di Monteverde, cinque ragazzi, tutti tra i 20 e i 22 anni, marciavano a bordo di una Chevrolet Matiz quando, per cause da accertare, si sono ribaltati. “
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Ciclismo/ Inbici Top Challenge, il 9 novembre le premiazioni a Riccione
Riceviamo e pubblichiamo
Sarà la città di Riccione ad ospitare – sabato 9 novembre (dalle ore 15) al Palazzo del Turismo in piazzale Ceccarini – le premiazioni e la presentazione della quinta edizione dell’InBici Top Challenge, il circuito granfondistico nazionale che riunisce, sotto un’unica insegna, alcune tra le più prestigiose granfondo d’Italia Alla presenza di alcuni big del pedale verranno premiati tutti i vincitori di categoria dell’edizione 2019 e nel contempo, sarà presentato ufficialmente il calendario 2020 che comprende sette rassegne, di rilievo iternazionale.
Si parte il 23 febbraio in provincia di Savona con la Gran Fondo Internazionale Laigueglia – passando per Faenza, Pomarance, Cervia, Riccione e Aprica – si arriva poi il 12 luglio a Trento, teatro de La Leggendaria Charly Gaul, gara inserita anche nel calendario UCI Granfondo.
La scelta di Riccione non è affatto casuale, come spiega Maurizio Rocchi, presidente del Gruppo Editoriale Inbici che dal 2015 organizza il circuito granfondistico: “Riccione, che vanta una straordinaria tradizione nell’organizzazione di eventi sportivi, ci ha sin da subito manifestato grande disponibilità verso i nostri progetti. Da anni, come gruppo editoriale, siamo impegnati, a più livelli, nella promozione e nella valorizzazione del territorio in ambito cicloturistico, un segmento verso il quale l’amministrazione riccionese ha sempre dimostrato, con i fatti, una grande sensibilità.
Parlando di turismo green, di eco-sostenibilità e di trasporti ad emissioni zero, abbiamo subito colto una sensibilità radicata ed una condivisione progettuale che, mi auguro, possa continuare anche per il futuro. Per il momento, ringraziamo l’assessore allo sport e al turismo Stefano Caldari il Sindaco Renata Tosi e l’intera amministrazione del Comune di Riccione per averci concesso l’utilizzo del Palazzo del Turismo, una location di prestigio per un evento che, nel mondo delle granfondo, è molto atteso e che, anche in questa edizione, sarà nobilitato da nomi importanti del ciclismo di oggi e di ieri.
Ma al di là delle premiazioni – conclude Maurizio Rocchi – l’auspicio è che, in futuro, si possano intraprendere sempre più, iniziative comuni per rilanciare, anche a Riccione, il filone del cicloturismo che, come certificano gli indicatori del mercato, in tutta Europa sta guadagnando importanti fette di mercato.
Italian Sport Communication












