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Corso di qualifica “operatore della produzione di pasticceria” : aperte le iscrizioni

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Vuoi lavorare nell’ambito della pasticceria?

L’Ente Terminus ti offre la possibilità di conseguire una qualifica professionale di OPERATORE DELLA PRODUZIONE DI PASTICCERIAPubblicità

Lo scopo dell’attività formativa è quello di inserire nel mercato del lavoro nuove forze di lavoro qualificate nel settore della pasticceria.

Il settore è interessato da un aumento del numero delle attività e dal subentro di nuovi titolari alle attività esistenti, sia per i nuovi subingressi, sia per il ricambio generazionale.

Benchè quello del pasticcere sia un mestiere antico, oggi la figura professionale si è evoluta passando da semplice artigiano ad artista moderno.

Ricerca, aggiornamento, scelta delle materie prime, utilizzo di sofisticati apparecchi e spiccato senso estetico, fanno del pasticcere un artigiano moderno e creativo.L’intervento formativo si svilupperà in modo flessibile, adattandosi alle necessità degli utenti e alle diversità delle singole situazioni logistiche privilegiando le metodologie di intervento attivo in applicazione di casi reali e nelle simulazioni.

La realizzazione dell’attività formativa si svilupperà attraverso un’equilibrata sequenza di lezioni in fad, frontali ed esercitazioni pratiche direttamente in laboratori attrezzati trasmettendo con linguaggio semplice, ma efficace, nozioni teoriche di base indispensabili per governare con responsabilità quegli specifici contesti, teatro di esercitazioni pratiche.

La preparazione dei prodotti di pasticceria è inteso come il risultato di una sequenza logica di fasi di attività alle quali corrispondono specifiche competenze e cioè:

  • preparazione dei prodotti base per la realizzazione del prodotto finito che richiede una serie di competenze finalizzate ad identificare le caratteristiche merceologiche e il valore organolettico dei prodotti oggetto di manipolazione e trasformazione anche in un’ottica di corretta informazione al consumatore.
  • Manipolazione igienica e sicura degli alimenti: richiede una serie di competenze nel rispetto della normativa igienico-sanitaria e a tutela della salute dei consumatori.
  • Gestione sicura del luogo di lavoro: richiede una serie di competenze necessarie ad adottare comportamenti idonei a prevenire i rischi di infortunio sul luogo di lavoro e a motivare dipendenti e collaboratori ad assumere comportamenti consapevoli.
  • Prevenire incendi e adottare procedure antincendio: richiede una serie di competenze necessarie al corretto utilizzo di impianti ed attrezzature in un’ottica di prevenzione in materia di sicurezza.

PROGRAMMA DEL CORSO :

  • CENNI DI DIRITTO ;
  • CENNI DI LEGISLAZIONE COMMERCIALE;
  • LEGISLAZIONE DEL LAVORO ;
  • CENNI DI MERCEOLOGIA;
  • GLI IMPASTI DI BASE :
  • LE CREME;
  • LIEVITATI E DOLCI DA FORNO- lievitazione ,cottura e farcitura ;
  • DOLCI CLASSICI E INTERNAZIONALI;
  • LA PASTICCERIA PER LE INTOLLERANZE;
  • DOLCI AL CUCCHIAIO;
  • CACAO E CIOCCOLATO;
  • CENNI DI CAKE DESIGN;
  • GELATI SEMIFREDDI E TORTE MODERNE;
  • ORGANIZZAZIONE AZIENDALE;
  • PROGETTAZIONE RICETTE E CARTE DA DESSERT;
  • LEGISLAZIONE IGIENICO-SANITARIA;
  • SALUTE, SICUREZZA DEL LAVORO, PREVENZIONE INCENDI;
  • AMBIENTE E SICUREZZA ALIMENTARE

TOTALE ORE DEL CORSO :

600 di cui :

  • 108 in fad (formazione a distanza)
  • 76 ore teoria in aula;
  • 116 ore di laboratorio;
  • 300 ore di tirocinio presso pasticcerie convenzionate.

Al termine del corso l’allievo conoscerà i criteri per la scelta delle materie prime, la loro trasformazione e la corretta conservazione; le tecniche specialistiche della pratica dolciaria; le tecnologie e la strumentazione in modo da poter essere in grado di muoversi autonomamente in un laboratorio di pasticceria .

Un pasticciere motivato, appassionato e disponibile a far fronte alle necessità di un laboratorio anche in termini di orario e quantitativo di lavoro, troverà occupazione in vari ambiti.

Sede del corso : CAMPOBASSO E TERMOLI

ATTESTATO FINALE: QUALIFICA DI OPERATORE DELLA PRODUZIONE DI PASTICCERIA riconosciuta dalla Regione Molise e valida su tutto il territorio nazionale ai sensi della Legge 845/78

Per maggiori informazioni contattare la segreteria :

0874/418684 Sede di Campobasso- Sig.ra Tina Piano

0875/85240 sede di Termoli – Sig.ra Rizzo Isabella

oppure inviare una mail [email protected]

Sport/ Grandi risultati per la Running Club Torremaggiore

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Può essere questo il riassunto dell’agosto sportivo della Running Club Torremaggiore, impegnata in 10 gare nei primi 15 giorni del mese, con ottimi risultati sia in termini di partecipazione che in termini di risultati. Su tutti spiccano i risultati delle nostre atlete Libera Caputo prima di categoria alla 9°CorriMonte corsa a Monte Sant’Angelo il 4 agosto, alla 49° Miglianico Tour, dove è arrivata anche sesta assoluta e alla 32° Maratonina dei due colli, e Marianna Santobuono che meritatamente in 6 gare ha conquistato altrettanti primi posti nella sua categoria, risultati conseguiti con impegno costanza e determinazione.

Tra gli atleti spiccano i risultati di Roberto Lamedica, costantemente nelle prime posizioni di tutte le classifiche a prescindere dal tipo di gara e dalla distanza, e cosi è doveroso riportate gli importanti piazzamenti alla 9° CorriMonte, alla Maratonina AVIS di Rignano Garganico, dove tra l’altro detiene il record di 5 Trofei AVIS consecutivi. Degno di nota è il 5° posto alla 32° Maratonina dei 2 colli di Renato Lariccia nella categoria SM65. Importanti soprattutto in prospettiva i risultati del ventenne Andrea Carretta che in tre mesi di allenamenti e gare sta facendo progressi distinguendosi in diverse gare, tra cui la “12°Larino tra i vicoli” dove nonostante la presenza di atleti più esperti ha conquistato un ottimo primo posto nella sua categoria, chiudendo la gara in diciassettesima posizione. Un grande risultato, ottimo stimolo per il futuro. Non va dimenticato il “Duca d’Abruzzo” Renzo, Oreste Pettinicchio oramai presenza stabile tra la 10° e la 20° posizione delle classifiche delle gare in Abruzzo.

Un ringraziamento va agli atleti che in questi giorni stanno alternando lavoro, vacanze allenamenti e gare per portare la Running Club Torremaggiore sulle strade: Antonio Totaro, Antonio Santamaria, Donato Leccese, Marco Melillo, Matteo Niro, Angelo Marinelli, Leonardo Montinaro, Franco Costante, Vincenzo di Mase, Nicola Insogna, Matteo Leccisotti, Mazzoli Ettore, Bonifacio Vincitorio, e ai ragazzi del settore giovanile che stanno partecipando alle gare loro riservate, sotto la guida del tecnico Fernando Renzulli e del Responsabile del settore giovanile Giancarlo Pensato e del Presidente Raffaele Luciano.

Il mese di agosto non è ancora finito, il prossimo appuntamento podistico è per sabato 24 a San Ferdinando, mentre venerdi 30 agosto è in programma la “Festa dello Sport – vetrina delle associazioni sportive”, organizzata con il Patrocinio del Comune di Torremaggiore.

Formazione/ Mille agricoltori agli incontri tecnici estivi della Fondazione Edmund Mach

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Comunicato del 22.08.2019

San Michele, Mezzolombardo, Denno e Cles. Sono le “tappe” del ciclo di incontri tecnici estivi  organizzati dalla Fondazione Edmund Mach che hanno registrato complessivamente mille agricoltori alla presentazione delle prove sperimentali su vite  e melo. Oggi è stata la volta delle porte aperte a Maso Maiano di Cles con 250 agricoltori presenti e il focus sulla frutticoltura di montagna. Un importante appuntamento per il mondo agricolo per conoscere tecniche e tecnologie sempre più moderne e innovative per la gestione del frutteto. 

“La Fondazione Edmund Mach attraverso i suoi centri  – ha spiegato in apertura il direttore generale, Sergio Menapace- continua a implementare sperimentazione, per mettere a disposizione tecniche nuove effettivamente applicabili ed economicamente sostenibili. Quella della sostenibilità, d’altronde, è l’unica strada da percorrere assieme a quella della qualità, che da sempre contraddistingue le produzioni locali”.

Meno chimica col frutteto pedonabile. A Maso Maiano si sperimenta ormai da diversi anni un modello di frutteto altamente sostenibile: il frutteto pedonabile. E la FEM è invitata nelle principali aree frutticole del mondo a presentare questo innovativo modello a basso input. La  forma di allevamento sperimentata è quella  in parete e rappresenta il fulcro intorno al quale ruotano le moderne tecniche oggi a disposizione per ridurre gli input di manodopera e chimica in frutticoltura. Grazie a pareti fruttifere basse e strette è oggi possibile non solo migliorare la qualità delle mele, uniformemente esposte al sole, ma anche conseguire notevoli benefici ambientali.

Nell’incontro di oggi Franco Micheli ha presentato ai frutticoltori le diverse fasi di studio del frutteto in parete dallo spindle del 2005 ad oggi. Si va dai vecchi impianti alti ottenuti col tradizionale Bibaum a 3.5 metri tra le file, che richiedono l’uso dei carri raccolta ai più moderni e stretti multi-asse a 2.5 metri tra le file, fino al Guyot singolo e doppio, ancora più stretti, che offrono la possibilità di abbandonare le forme di allevamento tradizionali in favore di un frutteto che assomiglia ad un moderno vigneto gestibile interamente da terra. Su questa tipologia di impianti ultra-stretti il concetto astratto di “frutticoltura di precisione” diventa una tecnica concretamente applicabile. Infatti già in potatura si può determinare facilmente sia la lunghezza del legno produttivo che il numero di gemme da lasciare in pianta cosi come, dopo il diradamento, il numero di frutti da lasciare per ettaro.

Ottimale distribuzione dei prodotti fitosanitari. La possibilità di riduzione dei fenomeni di deriva da fitosanitari è il tema affrontato nel gruppo guidato da Claudio Rizzi. Le dimensioni contenute delle piante consentono di vagliare diverse ipotesi sulle tecniche, le macchine e le regolazioni da adottare per ottimizzare i risultati del trattamento in termini di efficacia ed efficienza.  In particolare, una tecnica in corso di sperimentazione nei frutteti di Maso Maiano volta a mitigare l’impatto dei trattamenti anche verso gli insetti utili oltre che la deriva, è quella delle applicazioni localizzate al colletto per razionalizzare l’impiego degli insetticidi, riducendo i dosaggi. Questa modalità si sta rivelando interessante nel contenimento dell’afide lanigero e può essere realizzata impiegando lance a mano “triforcate” dotate di tre ugelli o specifiche barre irroratrici munite di tastatore, che determinano l’erogazione del prodotto fitosanitario in modo mirato quando il sensore entra a contatto con il tronco.

Innovazione varietale. Maso Maiano rappresenta un’importante vetrina del programma di miglioramento genetico del melo, un’attività iniziata nel 1999 che adotta la tecnica classica supportata nella selezione di alcuni caratteri da tecniche molecolari. Nella visita guidata dal ricercatore Pierluigi Magnago è stato possibile verificare sul campo i risultati raggiunti dal progetto di miglioramento genetico con la visione di alcune delle selezioni più performanti e migliorative. Per abbreviare i tempi di selezione alla FEM vengono adottate tecniche di laboratorio con l’impiego di marcatori molecolari. L’analisi in laboratorio di piccole porzioni di vegetale permette di identificare i semenzali con il gene d’interesse, fino dai primi stadi di germogliamento del seme. Un grande impegno nei programmi di miglioramento genetico viene riservato attualmente allo sviluppo di varietà resistenti soprattutto nei riguardi delle principali avversità delle colture.

Frutticoltura biologica. Come sempre il tema della difesa è uno degli assi portanti della giornata delle porte aperte. Luisa Mattedi ha presentato l’andamento della stagione nelle zone della media val di Non, in particolare per la valutazione dei principali fitofagi del melo, per la ticchiolatura e un aggiornamento sulla situazione scopazzi.

Silvia Ceschini Responsabile Ufficio Stampa e Relazioni Esterne  Fondazione Edmund Mach

Moto d’epoca/ Grande successo per la Mita 2019

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Si è conclusa sabato 13 luglio la 33esima edizione della rievocazione storica della Milano-Taranto che ha visto circa 200 equipaggi percorrere quasi 1.800 chilometri in sei giorni. Tra i concorrenti, appassionati ed entusiasti, come sempre la manifestazione ha visto la partecipazione di personaggi “degni di nota”. Tra questi Arcangelo Betti, classe 1938, è stato il concorrente meno giovane della Mita 2019: da Renate, in provincia di Monza e Brianza, ha partecipato a bordo di una Gilera Sei Giorni del 1967. Anche a questa edizione della Milano-Taranto, con il n. 162, ha preso parte inoltre Gianfranco Bonera, già Vice Campione del Mondo, che dalle potenti moto GP è passato alla guida di un BMW R50 del 1967.La Mita 2019 sarà certamente ricordata per la particolare bellezza del percorso, per il calore e l’entusiasmo ricevuti in occasione di ogni sosta, perfino in quelle notturne, e per la qualità e la varietà dei prodotti gastronomici presenti nei punti ristoro.

 Ma cominciamo dall’inizio.

 Dopo le verifiche tecniche svoltesi all’Idroscalo di Milano, come da tradizione, alla mezzanotte di domenica 7 luglio sono partiti i primi concorrenti. Ad augurare loro buon viaggio c’erano, tra gli altri, il sindaco di Segrate, Paolo Micheli, e l’executive director di Eicma, Giacomo Casartelli. Trascorsi i primi chilometri, la maratona per moto d’epoca è arrivata a Crema: era notte fonda, ma nonostante questo ad attendere i centauri c’erano tanti amici del Moto Club Crema. La notte è proseguita in sella e si è arrivati a Lovere, sulla riva del Lago d’Iseo, dove il Moto Club Costa Volpino ha accolto festoso staff e concorrenti. La manifestazione dunque non poteva iniziare meglio, grazie anche al percorso notturno, sempre emozionante e quest’anno anche particolarmente affascinante, grazie in particolare ai suggestivi paesaggi offerti dai laghi incontrati per strada: prima il lago di Iseo poi il lago di Garda. E se i componenti della carovana su moto d’epoca hanno trascorso la notte in bianco, un’alzataccia è toccata invece ai soci del Moto Club Pippo Zanini che hanno atteso la Mita a Rovereto intorno alle 8 di lunedì mattina. L’associazione è nata nel 1953 in omaggio a Gianfilippo Zanini detto Pippo, giovane e promettente pilota Laverda che quell’anno, proprio mentre si preparava alla Milano–Taranto, ebbe un tragico e fatale incidente. Salutati gli amici di Rovereto ci si è rimessi in marcia e dopo diversi chilometri si è arrivati in Veneto e in particolare a San Giorgio di Perlena: qui c’erano i rappresentanti della Polisportiva locale e della Banca San Giorgio e a rendere l’accoglienza ancor più piacevole tanti prodotti locali, i gadget del Moto Club Breganze e un coloratissimo pubblico di bambini. L’arrivo di tappa a Breganze è stato poi una grande festa perché il passaggio della Mita è coinciso con la conclusione dei festeggiamenti per il 70° anniversario Laverda. Ad attendere i “tarantini” c’erano migliaia di persone tra le quali spiccava l’ultra novantenne Antonio Zin: classe 1925, è un pilota che ha partecipato alla Milano-Taranto dal 1953 al 1956 e, su Laverda 75cc, si è qualificato terzo nel 1955 e secondo nel 1956. A Breganze staff e concorrenti della Milano-Taranto sono stati ospiti dello stabilimento AGCO, ex sede Laverda, per una bellissima serata, con macchinari agricoli e moto Laverda come scenario e il direttore generale Bernd Hoffmann a fare da cicerone. Significativo il racconto di Piero Laverda: il padre, molto amico di Zin, lo chiamava per provare le moto e la richiesta che gli rivolgeva era: “Vai e rompila!!!”.

La tappa numero due, da Vicenza a Firenze, è iniziata con un percorso nelle campagne venete, prevalentemente pianeggiante e piacevolmente rilassante. A Lendinara ad accogliere la Mita in Piazza Risorgimento c’era il presidente della Proloco, Claudio Martello, insieme a tantissimi appassionati e curiosi. Dal Veneto si è arrivati quindi in Emilia Romagna e al controllo orario di Sirano c’erano Marzio, figlio di Tarquinio Provini, con la moglie Maria Chiara. Tarquinio Provini è stato vincitore di ben due titoli mondiali ed era anche un grande amico della Mita e di Franco Sabatini: all’arrivo della maratona faceva bella mostra di sé la moto con cui il campione ha partecipato alle prime rievocazioni della manifestazione nei primi anni novanta. E oltre alla moto c’erano anche un gran numero di gnocchi fritti e di ottimi salumi, altra sorpresa molto gradita. Passate da poco le 13 la Mita si è rimessa in marcia giusto in tempo per sfuggire a un brutto temporale, ma i concorrenti in coda al gruppo sono stati comunque raggiunti dal maltempo. Alcuni si sono dovuti addirittura fermare per ripararsi da pioggia e grandine: Maria Rosaria, numero 116, si è distinta per coraggio e fermezza continuando a viaggiare, finché ha potuto, anche sotto il diluvio. Arrivati a Porretta Terme i “tarantini” hanno trovato un’accoglienza di tutto rispetto, coordinata dalla instancabile Alessandra del Comitato SOS Terme Alte. E poi a Porretta c’era un amico davvero speciale della Mita, Giorgio Serra detto Matitaccia, autore dei memorabili manifesti della Milano-Taranto: in tanti non si sono fatti sfuggire l’occasione di farsi autografare la t-shirt. L’ultimo tratto è stato di oltre 100 chilometri, ma che sono corsi via rapidamente grazie alla bellezza dei paesaggi dell’Appennino, tra le colline del Mugello che hanno condotto fino a Firenze.

 La terza tappa è stata particolarmente tosta: da Firenze a Tivoli, ha visto attraversare la Toscana, l’Umbria e il Lazio, per più di 360 chilometri. L’inizio è stato molto gradevole, con il sole non ancora alto, l’aria fresca della prima mattina, ovviamente il rombo delle moto e le splendide colline toscane, tra borghi, vigneti e le strade piene di curve che tanto piacciono ai “tarantini”. Dopo un’ottantina di chilometri trascorsi così piacevolmente, ecco il controllo orario di Civitella in Val di Chiana, una città che è un vero gioiellino e un luogo che offre vedute spettacolari. Tra i primi ad arrivare, con moto più sidecar, è stato Gianni Mostosi, autentico veterano della Mita, quest’anno accompagnato dalla figlia Delia che non ha mollato mai, neanche durante la massacrante notturna: una delle tante grandissime donne dell’edizione 2019. Prima della ripartenza ringraziamenti d’obbligo al Comune. Più avanti, la prima sosta umbra è stata a San Martino in Colle, con una piccola grande festa organizzata dalla Proloco, resa ancor più speciale da un misterioso piatto tipico: la ricetta è segreta, ma tra gli ingredienti si riconoscono castagne, ceci, salsiccia e pancetta. Ma San Martino in Colle, si sa, è un po’ la casa della Mita perché è la città del patron Franco Sabatini e così, immancabile, c’è stato anche il saluto a lui e alla moglie Wilma che hanno atteso i piloti per degli emozionanti festeggiamenti. A Todi invece, nel corso della prova speciale che si è tenuta all’ombra del magnifico Tempio della Consolazione, il tedesco Dieter Stassak, con la sua Ducati 250, ha compiuto una piccola impresa, mancando il tempo imposto di un solo millesimo di secondo. Nel frattempo il cielo cominciava a scurirsi e ha poi mantenuto i “cattivi propositi” annunciati nella città di Jacopone rendendo particolarmente difficile la parte successiva del viaggio: come accaduto nella giornata precedente, una parte del gruppo si è trovata sotto il temporale. Poco dopo tuttavia è tornato il sereno e non è stata rovinata quindi l’accoglienza ad Amelia dove era previsto un controllo a timbro organizzato in collaborazione con la Scuderia Traguardo: qui la promessa dei partecipanti alla Mita è stata di tornare con più tempo a disposizione per visitare il museo locale. La maratona è arrivata a Gallese con uno splendido sole ed è stata accolta dall’Amministrazione Comunale nel centro storico, proprio davanti al Palazzo Ducale, aperto esclusivamente per l’occasione. Fine tappa a Tivoli col sole al tramonto e il cielo azzurro.

 Tappa numero quattro: si è ripartiti di buon mattino per percorrere, roadbook alla mano, ben 381 chilometri. Prima sosta a Ferentino col cielo azzurro, il sole e una temperatura piacevolmente fresca: i centauri hanno trovato, in una Piazza Matteotti gremita di curiosi, tutto lo staff del Moto Club Ferentino capitanato da Massimo Datti, storico amico della manifestazione. Un’accoglienza davvero unica, con le Poste Italiane che hanno emesso addirittura un annullo speciale in ricordo di questo passaggio. Di nuovo in sella, i “tarantini” sono passati dal Lazio al Molise percorrendo tanti chilometri tra i boschi e le montagne. A Cerro al Volturno c’era grande attesa e i preparativi fervevano ormai da giorni. A fare gli onori di casa Giancarlo Valente, con il sindaco Remo Di Ianni. Il ristoro è stato un vero e proprio banchetto tanto da aggiudicarsi il 3° gradino del podio nella classifica degli Assaggiatori. La ripartenza è stata quindi a pancia strapiena, ma con gli occhi ben aperti per ammirare i bellissimi panorami che si sono susseguiti fino ad arrivare alla seconda sosta molisana, Jelsi: qui l’accoglienza è stata ad opera di Davide Paolucci, presidente del Moto Club Bikers Jelsi. Ancora panorami mozzafiato hanno poi accompagnato i “tarantini” dal Molise alla Puglia con l’ultimo controllo orario di giornata a Torremaggiore ospiti del Vespa Club.

La quinta tappa è stata tutta pugliese: partiti dal Gargano, equipaggi e organizzazione sono sprofondati nel Tavoliere delle Puglie, percorrendo campagne meravigliose, borghi pittoreschi e allegramente caotici, oliveti, colline e pianure. Tanti sono stati gli incontri con gli amici di sempre che hanno letteralmente aperto le porte di casa ai centauri e fatto gustare i prodotti della loro terra, cucinati secondo ricette tradizionali e per questo apprezzati ancora di più. Dopo una prima sosta a Barletta la Mita è arrivata a Minervino Murge e un ringraziamento particolare è andato al sindaco, Lalla Mancini, autrice di un trattamento davvero speciale in collaborazione con la Proloco cittadina. Ad aspettare la Milano-Taranto a Gravina in Puglia c’era Giuseppe Guglielmi, presidente del club Rombo Arcaico, e l’allestimento è stato in grande, con traguardo e tappeto rosso per l’ultima prova speciale che ha visto Marco Tomassini, su Gilera, conseguire un risultato eccezionale, con un errore di soli 12 millesimi di secondo: è stato quindi consacrato vincitore di categoria con una giornata di anticipo. L’arrivo a Bitonto, attraverso il borgo vecchio, è stato poi “con il botto”: all’ingresso in piazza è arrivato l’omaggio di una rosa e di un libro a tutti i piloti mentre il club Aste e Bilancieri ha preparato un ristoro davvero straordinario, gustosissimo e particolarmente apprezzato che si è infatti aggiudicato il secondo posto della classifica “Miglior Ristoro MI-TA 2019”.

Ed ecco anche la sesta ed ultima tappa. Il percorso è stato scandito dalle soste classiche dell’ultima giornata e da un velo di malinconia per la consapevolezza che un’altra bellissima esperienza stava volgendo al termine. Allo stesso tempo però c’era anche l’entusiasmo di arrivare allo storico traguardo, già attraversato ben 32 volte – ormai 33 – dalle moto d’epoca della Milano-Taranto. Per la prima sosta c’era grande attesa, soprattutto per i più golosi. Castellana Grotte era infatti la città vincitrice del Miglior Ristoro delle ultime due edizioni e Beppe Palumbo, quest’anno anche lui in gara con una “Gloriosa” Gilera 150cc, non aveva alcuna intenzione di cedere lo scettro. Coadiuvato da Comune e dalla Coldiretti ha mobilitato tutto l’Automotoclub Storico delle Grotte di cui è presidente e ha raggiunto l’obiettivo: Castellana è risultata infatti vincitrice anche per l’edizione 2019, la terza consecutiva. Ancora pochi chilometri e la Mita è arrivata quindi nella splendida Martina Franca, tra ulivi e muretti a secco a delimitare le tortuose stradine di campagna. Qui ad attenderla c’era lo storico amico Arcangelo Conserva che a nome del Veteran Club Valle d’Itria ha premiato gli iscritti in gara quest’anno. Altra ripartenza e ancora pochi chilometri in direzione del mare: la fermata successiva è stata nella Città Bianca di Ostuni, in un magnifico parco all’ombra di giganteschi pini. Ad accogliere la Mita il presidente del Vespa Club Ostuni mentre ragazze in costume tipico e con i tamburelli hanno realizzato per i centauri un piccolo spettacolo caratteristico della zona. Intorno alle 13 l’arrivo ad un’altra fermata storica della Mita, Villa Castelli. Qui acclamatissimo è stato “l’eroe locale” Vito Ciracì, centauro che partecipò alle Mita anni ’50 e che ha percorso quest’ultima tappa con la sua Guzzi Albatros. Ringraziamenti e un arrivederci ai rappresentanti del Comune e ai tanti amici, poi la ripartenza, l’ultima: dopo sei giorni e circa 1.800 chilometri, anche la Mita 2019 è arrivata infatti al traguardo di Taranto.

Qui, per ogni mezzo che ha sfilato, come da tradizione, sul Lungomare Virgilio, sono state grandi emozioni, abbracci, felicità, ringraziamenti, saluti. Per la carovana su moto d’epoca e i suoi protagonisti già arrivava un po’ di nostalgia, come sempre accade al termine di un’avventura coinvolgente e bellissima. Ma per fortuna anche quest’anno è solo un arrivederci alla prossima edizione: quella del 2020, la numero 34, che sarà dal 5 al 12 luglio: qualcuno ha già iniziato il conto alla rovescia.

Isabella Zaffarami- Ufficio Stampa Milano-Taranto

New York/ Trovato morto lo chef Andrea Zamperoni

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Purtroppo il ‘giallo’ sulla scomparsa del noto chef italiano in America ha avuto un finale tragico. Andrea Zamperoni, capo chef italiano di Cipriani Dolci, noto ristorante nella stazione newyorchese di Grand Central, è stato trovato morto.

Il cadavere è stato rinvenuto, avvolto in una coperta, in un ostello del Queens, lo stesso quartiere in cui risiedeva. Lo chef originario di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi, era scomparso da sabato scorso. 

Era stato visto per l’ultima volta dai suoi compagni di appartamento sabato notte alla fine del turno; il manager del ristorante, ha avvisato la polizia il lunedì seguente non vedendolo rientrare alla ripresa del turno di lavoro. 

Cultura/ Nasce la Direzione territoriale delle Reti museali della Sardegna

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Riceviamo e pubblichiamo -comunicato del 21.08.2019

Il Polo museale della Sardegna cambia nome. Nasce la Direzione Territoriale delle Reti Museali della Sardegna che consolida il ruolo strategico di coordinamento per la valorizzazione e la creazione di un sistema museale con le realtà culturali del territorio. 

Da domani giovedì 22 agosto 2019 entra in vigore il nuovo Regolamento di organizzazione del Ministero per i beni e le Attività culturali (D.P.C.M. n.76/2019). Il nuovo provvedimento, firmato dal Ministro Alberto Bonisoli, contiene disposizioni sull’organizzazione e il funzionamento dei Musei statali e inserisce le Direzioni Territoriali delle Reti Museali che sostituiscono i Poli museali regionali. La Direzione Territoriale delle Reti Museali della Sardegna conferma il compito istituzionale di assicurare sul territorio la valorizzazione e la fruizione dei musei statali, l’integrazione di percorsi culturali, la definizione di strategie e obiettivi comuni e favorire la creazione di reti museali tra i Luoghi della cultura statali e di altri soggetti pubblici e privati. Il grande lavoro avviato in questi anni ha permesso al Polo Museale della Sardegna di farsi promotore e di aprire un dialogo tra Enti, istituzioni e Associazioni, con l’attivazione di progetti innovativi con l’obiettivo dichiarato di fare rete.

Un impegno costante che si è concretizzato con l’organizzazione di mostre e prestiti per eventi internazionali, collaborazioni scientifiche di alto profilo con Università nazionali ed estere. Preservare e far conoscere, anche al di fuori dei propri confini geografici, un vastissimo patrimonio è la sfida che anima la nostra azione quotidiana e che adesso, come Direzione Territoriale continueremo a portare avanti, nella convinzione che solo l’unione di intenti tra le Istituzioni possa concorrere alla crescita sociale e culturale della Regione.

Ufficio Stampa e Comunicazione: Responsabile: Maurizio Bistrusso 

Salute/ Farmaco anticolesterolo, i lotti ritirati dalle farmacie

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Dopo una nuova notifica di allerta proveniente dall’agenzia ceca per il farmaco e in seguito alla comunicazione della ditta Mylan Italia Spa, in merito a risultati fuori specifica durante gli studi di stabilità, Aifa – Agenzia Italiana del Farmaco – ha disposto il ritiro dalle farmacie di altri tre lotti del farmaco SIMVASTATINA della ditta Mylan Italia Spa.  Il farmaco in questione è indicato per il trattamento della ipercolesterolemia e nella prevenzione cardiovascolare. Nello specifico i lotti incriminati sono i seguenti:

  • n° 8060832 scad. 12/2019
  • n° 8058509 scad. 12/2019
  • n. 8056621 scad. 12/2019 “SIMVASTATINA MYLAN GENERICS 20 mg 10 compresse rivestite” AIC n. 037398029.

La ditta Mylan Italia Srl, in concomitanza al ritiro, ha avviato la procedura che porterà il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute AIFA alle dovute verifiche.


Per approfondire

Ritirato nuovamente un farmaco per il colesterolo: richiesti controlli dei NAS (MARCHIO E LOTTI)

Politica/ Il Presidente Mattarella accelera i tempi per la soluzione della crisi

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E’ stato un discorso perentorio, quello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il giro di consultazioni con le sigle politiche  per la soluzione della crisi di governo. I partiti avranno pochi giorni per decidere: entro martedì prossimo dovranno recarsi al Colle con decisioni chiare e tempi celeri per la creazione della maggioranza di governo.

Proprio martedì ci sarà questo secondo giro di consultazioni che sarà quello decisivo ed al termine del quale uscirà la decisione del Capo dello Stato che, come è intuibile dalle sue parole, non prevede ulteriori deroghe temporali, ma sarà immediata.

Nessun accenno a possibili maggioranze; non si esclude, quindi, né la riproposizione dell’asse Lega- Movimento 5 Stelle che l’alternativa con l’inedito accordo tra i pentastellati ed il PD.

SM

Stretta sulle auto circolanti con targa straniera, colpiti anche i frontalieri

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In Italia non si può circolare con targhe straniere se non si è residenti nel Paese d’origine della targa stessa e lo Stato prepara una stretta per evitare atti di furbizia; purtroppo a volte vengono colpiti i lavoratori frontalieri per i quali non è ancora prevista deroga.

Purtroppo non si può far finta che non esistano i furbi che continuano a guidare in Italia con auto targate all’estero per aggirare il pagamento delle tasse e di tutti gli oneri a carico degli automobilisti.

Oggi i controlli sono sempre più severi e stringenti, il periodo di tolleranza è finito e i frontalieri ci rimettono, e anche parecchio, per colpa di tutti i furbetti che vogliono aggirare il sistema.

Progetto “Vacanze cardioprotette”. A settembre la convenzione tra Sicme Energy e Gas e Consorzio albergatori di Paestum

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“Vacanze cardioprotette” è il nuovo e più importante progetto ideato per il 2019 tra laSicme Energy e Gas e il Consorzio albergatori di Paestum. La società di vendita di gas & power Sicme ha, infatti aderito alla stipula della convenzione “Energia per la vita” proposta dal Consorzio Albergatori di Paestum “Paestum IN” con il patrocinio della Confcommercio, Croce Rossa Italiana, Città di Capaccio Paestum e Parco Archeologico di Paestum. Grazie alla Sicme, verrà donato al Consorzio un defibrillatore, per garantire ai propri ospiti una vacanza cardioprotetta.

“Un hotel cardioprotetto comunica a tutti la cultura e il valore della prevenzione ed ha senza dubbio una migliore immagine verso l’esterno, offrendo una tranquillità supplementare che testimonia l’attenzione alla salvaguardia della vita dei propri ospiti e lavoratori” ha detto Pierluigi Punzi, amministratore delegato della Sicme Energy e Gas, sottolineando che “il Consorzio Albergatori di Paestum nasce come ente destinato a svolgere attività di promozione e di assistenza delle strutture alberghiere; è impegnato per la crescita e tutela della categoria e riveste una posizione di indubbia centralità nell’economia turistica. Vogliamo anche noi fare la nostra parte per essere in linea con i nostri clienti che credono nel progetto di cardioprotezione in favore degli ospiti delle proprie strutture”.

“Ma il progetto è ben più lungimirante”, ha aggiunto Pino Greco, Presidente di Paestum IN, “grazie alla disponibilità della Sicme, ulteriori due defribrillatori saranno donati al Museo di Paestum diretto da Gabriel Zuchtriegel e alla Città di Capaccio Paestum amministrata dal Sindaco Franco Alfieri; mentre, grazie alla pubblicazione del bando Por Campania sull’efficientamento energetico, sempre la Sicme, si impegnerà a supportare gli imprenditori interessati al processo di miglioramento dei costi energetici, mettendo a loro disposizione il know how necessario per il tramite della società collegata Officinae Verdi, unica in Italia accredita con il marchio WWF, affinché ad ogni Azienda, che porterà a compimento l’opera di efficientamento energetico, la Sicme Energy e Gas doni un proprio defibrillatore. Contiamo di diventare per il prossimo anno il Comune con i Cittadini e gli Ospiti più cardioprotetti d’Italia, ulteriore passo per migliorare il processo di Eccellenza Generale che Paestum merita ed ha sempre avuto dalla sua fondazione”. La Croce Rossa Ialiana sarà deputata a svolgere la formazione, in loco, con il suo personale esperto.

La firma della convenzione è prevista per il giorno 6 settembre 2019 presso il Museo Archeologico di Paestum.