Pronte le indicazioni per l’invio telematico dei dati dei corrispettivi giornalieri nel periodo transitorio previsto dal Decreto crescita (Dl n. 34/2019, convertito dalla legge n. 58/2019). Un provvedimento di oggi, infatti, definisce le modalità di trasmissione per gli operatori che non hanno ancora la disponibilità di un registratore telematico e approva le specifiche tecniche per l’invio dei dati. Le modalità di trasmissione dei corrispettivi – In base al provvedimento di oggi, l’Agenzia metterà a disposizione tre servizi per l’invio telematico dei corrispettivi da parte degli operatori che, nei primi sei mesi dall’introduzione dell’obbligo, non abbiano la disponibilità di un registratore telematico. Un primo servizio web, all’interno dell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi, consentirà l’upload di un file con i dati dei corrispettivi complessivi di una singola giornata, distinti per aliquota Iva o senza distinzione tra imponibile e imposta (regime di ventilazione), oppure di un file compresso con i file dei dati dei corrispettivi delle singole giornate. Un secondo servizio, disponibile sempre online all’interno del portale Fatture e corrispettivi, consentirà in alternativa la compilazione dei dati dei corrispettivi complessivi giornalieri, sempre distinti per aliquota Iva o con l’indicazione del regime di ventilazione. Infine una terza soluzione consentirà l’invio dei dati dei corrispettivi giornalieri tramite protocollo https o sftp. L’invio tramite intermediari – I dati dei corrispettivi giornalieri possono essere inviati, con i diversi servizi disponibili, direttamente dal contribuente o da un intermediario abilitato. In quest’ultimo caso, gli intermediari incaricati della trasmissione telematica rilasciano al contribuente copia della comunicazione trasmessa e della ricevuta, che ne attesta il ricevimento da parte dell’Agenzia delle Entrate e costituisce prova dell’avvenuta presentazione.
Al Bioparco di Roma è nata una cammellina
Al Bioparco di Roma è nata una femmina di cammello della Battriana (Camelus bactrianus); i guardiani del reparto erbivori hanno deciso di chiamarla Prisca.
Il cucciolo è nato lo scorso 12 giugno e sta bene. I genitori si chiamano Pasqualina e Ronny, la mamma è nata al Bioparco nel marzo 2016 e il papà ha nove anni e proviene da ZoomTorino. Oltre alla nuova famiglia, nell’area dei cammelli ci sono altre due femmine, Enza di otto anni e la figlia Rebecca, nata a marzo scorso al Bioparco.
Il cammello della Battriana vive unicamente nel deserto del Gobi, un ambiente molto arido, dove le temperature oscillano dai – 29°C in inverno ai + 38°C in estate. Di conseguenza, il cammello ha sviluppato molti adattamenti come le folte sopracciglia e le narici, chiudibili ermeticamente, che lo proteggono dalle tempeste di sabbia; la folta e calda pelliccia durante l’inverno che viene persa in estate. Inoltre, resiste anche molti giorni senza bere e ha sviluppato la capacità, unica tra i mammiferi, di bere acqua salmastra.
Una falsa credenza vuole che nelle gobbe ci sia acqua, in realtà sono riserve di grasso che permettono di resistere anche per lunghi periodi senza cibo. Quando il cibo scarseggia, il grasso contenuto nelle gobbe viene metabolizzato e trasformato in riserva di energia e acqua.
Le principali minacce per questo animale sono: degradazione e perdita dell’habitat, caccia per la carne e la pelle, competizione con il bestiame domestico, competizione e ibridazione con i cammelli domestici.
Carabinieri NAS Udine: gravi carenze igieniche, chiusa una casa di riposo per anziani
Gravi carenze igieniche tali da far intervenire i Vigili del Fuoco e gli ispettori del Dipartimento di prevenzione dell’A.S.L. di Udine. Questo è quanto è stato accertato dai militari del NAS di Udine nel corso di un’ordinaria attività ispettiva in una casa di riposo ospitante 40 anziani. Al titolare, un 51enne di origine francese, deferito all’A.G. competente , è stato notificato anche un provvedimento di revoca immediata dell’autorizzazione.
I Negrita a Radio Subasio: viaggio rock a “Subasio Music Club”
Per l’ultimo appuntamento con Subasio Music Club, prima della pausa estiva, Radio Subasio punta sui Negrita. La band toscana lunedì 15 luglio, a partire dalle 21:00 è pronta a regalare ai fan presenti in studio, un esclusivo live acustico – da seguire anche in radio, streaming e facebook live – avvolgendoli in un’atmosfera unica.
Già nelle precedenti ospitate a Radio Subasio i Negrita sono riusciti ad intessere un dialogo con pubblico e speaker – questa volta ci sarà Katia Giuliani – capace di oltrepassare i confini spazio temporali, per esaltare la dimensione del viaggio.
Come raccontato nel loro ultimo singolo, il remix di “Andalusia”, una delle tracce inedite contenute in “I Ragazzi Stanno Bene 1994 -2019”, realizzato in sinergia con i Django Bros ed in radio da qualche settimana. I Negrita giocano con ritmi capaci di rievocare scenari estivi, fatti di girovagare senza meta e tramonti sulla spiaggia, mantenendo però un testo profondo con più chiavi di lettura. “L’Andalusia è un rifugio, un luogo di riflessione, passione e fuoco che brucia dentro – hanno detto – È anche la regione più povera di Spagna. Ci viene naturale percorrerla. A tratti ci ricorda il nostro Sud. La cultura che sprigiona è purezza e contaminazione allo stesso tempo. Per questo la adoriamo”.
Intanto, nel fluire del 2019, il gruppo continua la celebrazione dei suoi 25 anni di rock ‘n’ roll, avviata con l’album denominato come il brano presentato in gara al 69° Festival di Sanremo. Nelle 32 canzoni – la maggior parte dei quali grandi classici – c’è tutta la filosofia del gruppo, in continua oscillazione tra normalità e rivendicazione di una personale visione del mondo. “I Ragazzi stanno bene è un rifiuto – la loro riflessione – È la non accettazione di certe storture che la società contemporanea ci regala e ci impone ogni giorno. Poter urlare ‘Non mi va!’, diventa un fatto altamente liberatorio e alla fine, per chi vede le cose come noi, anche incoraggiante”.
Polizia Municipale di Capannori (Lucca): bando per Agenti di Polizia Municipale.
Il Comune di Capannori, in provincia di Lucca, ha pubblicato un avviso pubblico inerente alla selezione di 8 unità di personale da assumere come Agenti di Polizia Municipale (categoria C1).
Requisiti
Per partecipare al concorso è necessario il possesso dei seguenti requisiti generali:
- cittadinanza italiana o di altro Paese dell’UE o altra cittadinanza tra quelle contemplate sul bando;
- età non inferiore a 18 anni;
- idoneità psico-fisica all’impiego;
- godimento dei diritti civili e politici;
- non essere stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione o dichiarati decaduti dall’impiego pubblico;
- non aver riportato condanne penali;
- posizione regolare dell’obbligo di leva;
- diploma di istruzione secondaria di secondo grado.
Inoltre, per ricoprire la mansione, è necessario possedere i requisiti specifici di seguito elencati:
- requisiti previsti dalla Legge per il conferimento della qualifica di agente di pubblica sicurezza;
- patente di guida della categoria A2 o superiori e categoria B e/o superiori; se la patente B è stata conseguita in data anteriore al 26/04/1988, include la patente A;
- non aver svolto il servizio civile come obiettori di coscienza o aver rinunciato allo status da almeno 5 anni;
- idoneità fisico/funzionale relativa alle mansioni inerenti la posizione lavorativa da ricoprire come riportato sul bando;
- assenza di condizioni fisiche e/o patologie che impediscano di ricoprire la mansione.
Prove d’esame
I partecipanti al concorso pubblico saranno sottoposti a due prove scritte e una prova orale. La prima prova scritta consisterà in domande sulle materie previste dal programma d’esame; la seconda prova scritta nella predisposizione di un atto tipico del profilo da ricoprire (procedure operative e/o soluzione di casistiche e/o stesura di relazioni, verbali, elaborati); la prova orale si articolerà in un colloquio sulle precedenti prove e sugli ulteriori argomenti riportati sul bando.
Qualora il numero dei candidati sia superiore a 100, sarà espletata una prova di preselezione volta ad ammettere alla prima prova i primi 150 partecipanti risultati idonei.
Domanda e scadenza
Gli interessati al concorso per agente di polizia locale del Comune di Capannori possono presentare la domanda di ammissione alla selezione pubblica esclusivamente in forma digitale entro il 15 luglio 2019, secondo una delle seguenti modalità:
- attraverso il portale APACI della Regione Toscana;
- tramite una casella di posta elettronica certificata personale all’indirizzo PEC: [email protected] .
- BANDO
Allarme rosso per gli evasori: scoperti all’estero oltre un milione di conti con 85 miliardi
L’Espresso in un inchiesta pubblicata nell’ultimo numero rivela che, grazie a un accordo internazionale per la lotta al segreto bancario, l’Agenzia delle Entrare è entrata in possesso di dati per oltre un milione di conti intestati a italiani in cento paesi tra cui anche tanti paradisi fiscali ,in virtù del quale a Roma piovono masse di dati sulle ricchezze nascoste dagli italiani in decine di paradisi offshore, si scoprono le manovre per nascondere i tesori, ne viene fuori che su oltre un milione di conti esteri intestati a cittadini italiani, risultano aver depositato in banche straniere più di 85 miliardi di euro.
A Roma piovono masse di dati sulle ricchezze nascoste dagli italiani in decine di paradisi offshore, grazie agli accordi internazionali promossi da Ocse è scattata una nuova procedura di collaborazione tra Stati che sta facendo cadere il muro del segreto bancario in decine di nazioni, compresi storici paradisi e centri offshore, dalla Svizzera a Montecarlo, Panama, Hong Kong, Singapore e Isole Vergini.
I dati scoperti da L’Espresso fotografano la massa di informazioni trasmesse al fisco italiano tra il 2017 e il primo semestre 2018, nella prima fase di applicazione dei nuovi accordi internazionali: un maxi-archivio digitalizzato che comprende tutti i nomi dei cittadini italiani che risultano titolari di oltre un milione e centomila conti bancari in circa 50 paesi stranieri, con depositi complessivi che ammontano, appunto, a oltre 85 miliardi e mezzo di euro.
In questi ultimi mesi, a partire dal secondo semestre 2018, la direzione centrale dell’Agenzia delle Entrate ha ottenuto una seconda ondata di informazioni sulle ricchezze detenute da cittadini italiani all’estero, con altri milioni di nuovi dati bancari e finanziari provenienti da oltre 90 paesi aderenti all’Ocse, la più importante organizzazione economica internazionale.
Per magistrati ed esperti di reati tributari intervistati la procedura di scambio automatico varata dall’Ocse può diventare la base per una svolta storica nella lotta alla grande evasione fiscale internazionale.
L’inchiesta giornalistica ricostruisce anche le contro-misure adottate segretamente da alcune banche estere e da importanti centri offshore per cercare di coprire i clienti più ricchi e sfuggire ai nuovi obblighi internazionali di trasparenza, le indagini avviate dalla Procura di Milano e dalla Guardia di Finanza sono finalizzate a smascherare decine di migliaia di evasori italiani ancora protetti dall’anonimato, a livello globale, sempre secondo i dati pubblicati nel giugno scorso dall’Ocse, i nuovi accordi internazionali contro il segreto bancario hanno ridotto di ben 551 miliardi di dollari le enormi masse di denaro trasferite dai ricchi e potenti del mondo nei paradisi offshore per sfuggire alle tasse nazionali, aggravando così i carichi fiscali che pesano sui normali cittadini.
Illusione o forse è davvero l’inizio della fine dell’evasione fiscale internazionale?
Alfredo Magnifico
“Le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” iscritte nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco
Il sito “Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Lo comunicano i rappresentanti del MiBAC, membri della delegazione italiana presente a Baku (Azerbaijan) al 43° Comitato del Patrimonio Mondiale. Si tratta di uno straordinario risultato per l’Italia che ha saputo valorizzare i caratteri distintivi e le tradizioni di un paesaggio culturale di eccezionale valore mondiale, grazie al lavoro sinergico tra le diverse istituzioni coinvolte: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Turismo, la Rappresentanza Permanente presso l’UNESCO, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, la Regione del Veneto, gli enti locali e il Consorzio di Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. La Decisione del Comitato UNESCO, nel riconoscere l’autenticità e l’integrità del sito, l’efficacia del sistema di protezione e gestione messo in atto dalla autorità italiane, ne sottolinea il valore quale paesaggio vitivinicolo emblematico, prodotto del lavoro dell’uomo che ha saputo adattarsi e trasformare, in armonia, un contesto ambientale difficile per la particolare geomorfologia, sviluppando pratiche specifiche per l’uso del suolo. Il sito va ad arricchire l’insieme dei beni italiani presenti nella prestigiosa Lista UNESCO, confermando ancora una volta la grande attenzione mondiale nei confronti del Patrimonio del nostro Paese.
Al 48% la pressione fiscale sui contribuenti onesti
La Cgia di Mestre in uno studio evidenzia che la pressione fiscale reale dei contribuenti italiani che versano fino all’ultimo centesimo tutte le tasse, le imposte e i contributi previdenziali chiesti dalla pubblica amministrazione è del 48%: quasi 6 punti in più rispetto al dato ufficiale, del 2018 attestato al 42,1%.
Tutti dicono che negli ultimi anni il peso complessivo delle tasse sia leggermente calato ,ma molti non se ne sono accorti, perché, contemporaneamente, sono cresciute le tariffe della luce, dell’acqua, del gas, i pedaggi autostradali, i servizi postali, i trasporti urbani, etc. dal punto di vista contabile, non rientrano nella pressione fiscale ma hanno effetti molto negativi sui bilanci di famiglie e imprese, soprattutto su quelle fedeli al fisco.
L’Ufficio studi Cgia ricorda che il nostro P.I.L come quello di molti Paesi Ue, include anche gli effetti dell’economia non osservata, questa ‘ricchezza’, riconducibile ad attività irregolari e illegali con dimensioni importanti non danno alcun contributo all’incremento delle entrate fiscali, pertanto, se dalla ricchezza prodotta scorporiamo la componente riconducibile all’economia ‘in nero’, il peso del fisco in capo ai contribuenti onesti sale inevitabilmente, consegnandoci un carico fiscale reale molto superiore a quello ufficiale.
Se abbiamo recuperato 7,6 miliardi di euro che hanno evitato la procedura di infrazione da parte dell’Ue ora dobbiamo, entro dicembre, recuperare 23 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva e altri 10-15 miliardi per estendere a tutta la platea dei contribuenti la flat tax, insomma, per evitare un forte aumento dei prezzi di beni e servizi e per beneficiare di una decisa riduzione del carico fiscale, dovremmo recuperare in pochi mesi almeno 33 miliardi, impresa proibitiva.
Se negli ultimi anni la pressione fiscale ha conosciuto una leggera diminuzione, non è da escludere che nel 2019 torni a salire, perché la crescita del Pil sarà contenuta e inferiore alla variazione registrata l’anno scorso.
Secondo l’Istat, nel 2016 (ultimo dato disponibile) l’economia non osservata ammontava a 209,8 miliardi di euro (pari al 12,4% del Pil): di questi, 191,8 miliardi attribuibili al sommerso economico e altri 17,9 ad attività illegali ,nel biennio 2017-2018 non ha subito variazione rispetto al 2016.
La pressione fiscale ufficiale, data dal rapporto entrate fiscali e Pil annuo (nel 2018 è al 42,1%),se dalla ricchezza del Paese (Pil) sottraiamo la quota del sommerso economico e delle attività illegali che, non producono gettito per le casse dello Stato, il prodotto interno lordo diminuisce (quindi si “contrae” il valore del denominatore) facendo aumentare il risultato che emerge dal rapporto tra il gettito fiscale e il Pil (48 per cento).
Con l’introduzione della fatturazione elettronica del 1° gennaio e dal 1° luglio è scattata una nuova scadenza per le partite iva con volume d’affari superiore ai 400.000 euro, l’obbligo di memorizzazione e di invio telematico dei corrispettivi, il rapporto fiscale tra aziende e Agenzia delle Entrate sta cambiando rapidamente senza portare sostanziali benefici in termine di riduzione delle tasse.
Gli studi di settore sostituiti dagli Isa sta mettendo in difficoltà gli addetti ai lavori, associazioni di categoria, commercialisti e piccoli imprenditori, che devono dedicare il loro tempo anche alla compilazione dei dati richiesti da tali “indicatori”, una rivoluzione che rischia di tradursi in un ulteriore aumento di costi legati alla burocrazia fiscale.
Alfredo Magnifico
Fisco/ Flat tax: ecco i risparmi per le famiglie
La parola d’ordine è: tagli alle tasse per le famiglie
Ora il Governo discute sulle modalità per attuare questo taglio, con la Lega che insiste sull’introduzione della Flat Tax, nonostante la recente frenata del vicepremier Matteo Salvini. L’aliquota fissa sui redditi verrebbe a costare troppo, circa 15-17 miliardi di euro, per come è stata inizialmente concepita. Pertanto il governo starebbe pensando a una sua introduzione graduale.
Il sottosegretario al Mef, Massimo Bitonci (Lega), ha annunciato un “piano triennale” per l’introduzione della Flat Tax al 15%, ricorrendo al quoziente familiare.
Si comincerà nel 2020 con il taglio delle tasse per i “redditi tra i 35mila e i 50mila euro” che ora pagano “una aliquota media del 24%”, ha spiegato il sottosegretario. Si tratta di circa 3 milioni di italiani, che avrebbero le tasse dimezzate.
La riduzione avrebbe un impatto anche sulla fascia di reddito 15-35mila euro, che paga in media tra il “16 e il 17%”, mentre tra 0 e 15mila euro l’aliquota media è “il 5,41%”.
Nella fase iniziale di introduzione della Flat Tax, il 15% si applicherebbe ai redditi individuali, studiando “una soluzione compatibile con il quoziente familiare che vada a regime nel triennio”.
L’Italia riconfermata nel nuovo Consiglio Esecutivo IOTA Al centro della 23° Assemblea Generale le risorse umane per il fisco del futuro
Ci sarà ancora una volta l’Italia, rappresentata dall’Agenzia delle Entrate, tra i componenti del nuovo Consiglio Esecutivo IOTA, l’organo direttivo dell’Organizzazione intra-europea delle Amministrazioni finanziarie. La conferma è avvenuta nel corso della 23°Assemblea Generale, che si è tenuta a Bruxelles e che ha riunito i capi e le delegazioni delle 44 Amministrazioni finanziarie dei Paesi membri IOTA (Intra-European Organisation of Tax Administrations). Nel corso dell’Assemblea, dedicata allo studio e al confronto sui temi di attualità che i vertici delle Agenzie dei Paesi partecipanti ritengono prioritari, il dibattito si è concentrato sui cambiamenti in atto nelle politiche di reclutamento, gestione e valorizzazione delle risorse umane, che rappresentano elementi propulsivi per un’ efficace trasformazione delle amministrazioni fiscali a fronte soprattutto dei recenti sviluppi tecnologici. Il consiglio esecutivo – Oltre all’Italia, sono stati eletti anche gli altri membri del Consiglio Esecutivo (Belgio, Georgia, Ungheria, Svezia, Svizzera, Ucraina e Regno Unito) e il nuovo Segretario Esecutivo per il periodo 2019-2022. In rappresentanza dell’Agenzia delle Entrate è intervenuto il Vice Direttore dell’Agenzia, Capo Divisione Contribuenti, Paolo Valerio Barbantini. Nel corso dell’incontro è stato deciso anche il tema della prossima Assemblea Generale, che riguarderà l’uso effettivo dei dati raccolti dalle amministrazioni finanziarie nell’era della trasparenza fiscale e sarà preceduta ad ottobre da una Conferenza a Tbilisi (Georgia) focalizzata sulle diverse tecnologie disponibili per la compliance.










