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AIGAE ed AIAV chiudono protocollo per promuovere il turismo verde

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Avateneo: “Oggi il 50% degli italiani cerca vacanze all’insegna della sostenibilità. Il futuro è nel turismo verde. Chiuso accordo con Aigae   permetterà di andare incontro alle istanze di un turista giustamente esigente che chiede escursioni guidate per esplorare aree protette, borghi storici”.

Galli: “Il Turismo Ambientale non crolla e fa registrare un trend di aumento”.               

Siglato un accordo di collaborazione fra l’Associazione Italiana Agenti di Viaggio e l’AIGAE (AIAV) e l’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (AIGAE), per promuovere il turismo slow.

Il 2019 è stato decretato anno del turismo lento, voce sempre più importante dell’intero settore turistico, ma nonostante i numeri in continua crescita che ben indicano la tendenza del mercato, il turismo ambientale continua ad essere considerato da molte agenzie di viaggio un po’ la Cenerentola del comparto.

Un errore, secondo il presidente di AIAV Fulvio Avataneo che nei viaggi green vede, oltre ad un presente soddisfacente, anche il futuro del turismo.

L’inedito accordo con Aigae testimonia una crescente attenzione di AIAV nei confronti di quel turista che vuole riappropriarsi del tempo e del contatto diretto con la natura e che spesso fatica a trovare un pacchetto completo.

“Si stima – ha affermato Avataneo, che un italiano su due cerchi vacanze all’insegna della sostenibilità, che consentano una immersione a 360 gradi nella natura e nelle tradizioni locali. In questo senso il futuro del turismo è certamente verde e chi lavora nel settore – prosegue – dovrebbe tenerne conto offrendo pacchetti e servizi all’altezza della domanda, perché non dobbiamo dimenticare che le guide sono uno dei pilastri della green economy open air”.

“In questo senso – ha continuato Avataneo, l’intesa raggiunta con Aigae ci permetterà di andare incontro alle istanze di un turista giustamente esigente che chiede escursioni guidate per esplorare aree protette, borghi storici, affrontare viaggi anche impegnativi in tutta sicurezza, un turista che vuole anche consumare ed acquistare prodotti locali e ricerca ospitalità in aziende agricole. Il protocollo di intesa firmato con AIGAE favorirà ogni azione utile alla valorizzazione oculata del patrimonio culturale ambientale italiano;”.

“È con enorme piacere che iniziamo questa collaborazione con AIAV – ha dichiarato  il presidente di Aigae Davide Galli – per lo sviluppo comune di progetti a supporto dei nostri reciproci associati, facendo così incontrare il mondo delle Guide Ambientali Escursionistiche e quello degli Agenti di Viaggio nella linea comune della qualità dei servizi, delle tutele ai consumatori, della legalità e nella promozione dell’immenso patrimonio naturale italiano e non solo. In una fase che vede il turismo ambientale confermare un trend positivo e costante da diversi anni. Il protocollo firmato con l’Associazione Italiana Agenti di Viaggio, offrirà l’opportunità di sviluppare progetti ed iniziative per lo sviluppo del turismo sostenibile, ambientale, culturale etico, di qualità, identitario, motivazionale ed esperienziale; azioni comuni di rafforzamento della figura e del ruolo della Guida, per la formazione e l’aggiornamento delle guide e degli agenti di viaggio; favorire lo sviluppo di sistemi turistici operativi integrati tra le guide e gli agenti di viaggio capaci di favorire la realizzazione di prodotti e pacchetti turistici ad alto valore aggiunto e dalle indiscutibili caratteristiche qualitative ed espressive dei valori territoriali.”.

La presenza fidata di qualcuno che accompagna i turisti nella natura come anche nei territori antropizzati, ad esempio le sponde fluviali delle città d’arte o lungo ferrovie recuperate, è dunque un valore aggiunto che consente esperienze inedite e sicure anche a pochi passi da casa.

Chi sono gli italiani che fanno shopping a domicilio?

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L’identikit tracciato in un sondaggio dell’associazione Univendita

Sono in prevalenza donne, di ogni età, e amano fare acquisti in gruppo. Apprezzano la consulenza, la comodità del servizio offerto anche la sera e nei weekend e danno grande valore alla prova dei prodotti. Il presidente di Univendita Ciro Sinatra. «Alla base del successo c’è la capacità dei venditori di sintonizzarsi sui desideri e sulle esigenze della clientela»

Un momento “social” da condividere con familiari, amici e conoscenti. Un appuntamento a cui riservare anche la sera o il weekend, per fare acquisti approfittando della possibilità di testare i prodotti e fare domande a un consulente esperto: un fenomeno che tocca l’Italia da Nord a Sud, coinvolgendo soprattutto le donne, di qualsiasi età. È lo shopping a domicilio, quello in cui vincono il fattore umano e il rapporto diretto e di fiducia con il venditore: e proprio da un sondaggio condotto fra i venditori a domicilio (750 incaricati rappresentativi delle aziende di Univendita, la maggiore associazione di categoria del settore) emergono le caratteristiche dei consumatori e curiosità su come si svolgono le vendite. E qualche mito viene sfatato.

Il primo luogo comune che si rivela infondato è che la vendita a domicilio sia preferita dalle persone in là con gli anni, che non hanno accesso ad altri canali di vendita e stanno molto tempo in casa. «Non è così – spiega il presidente di Univendita, Ciro Sinatra –. Abbiamo chiesto ai nostri incaricati in quali orari si concentrano le vendite ed è emerso che il 47,9% degli appuntamenti si svolge nel tardo pomeriggio o la sera, quando le persone, evidentemente, sono di ritorno dal lavoro. Questo è vero, in particolare, al Nord. Inoltre, il 58,3% degli incaricati lavora una o più volte al mese nei weekend, specialmente al Sud».

E se gli italiani dedicano agli acquisti a domicilio il proprio, a volte risicato, tempo libero, allora l’appuntamento con il venditore deve trasformarsi in una shopping experience coinvolgente e interessante: gli incaricati intervistati da Univendita confermano che alle vendite partecipano in prevalenza gruppi di persone legate fra loro da un rapporto di amicizia o conoscenza (44,7% delle risposte) e che spesso coinvolgono anche i propri familiari (23,6% delle risposte, con punte del 30,1% nel Sud e Isole). «Le dimostrazioni e i party sono il fulcro dell’attività dei nostri incaricati, abili a trasformare questi appuntamenti in piccoli eventi in cui si intessono relazioni – spiega Ciro Sinatra –. L’obiettivo principale infatti non è spingere all’acquisto immediato, anche se poi gli ordini arrivano naturalmente. Il lavoro dell’incaricato consiste piuttosto nel creare un momento speciale dedicato alla spiegazione dei prodotti, alle prove di questi e alla consulenza personalizzata per ogni cliente. Non a caso, dal nostro sondaggio emerge che il 38,5% delle vendite dura più di mezz’ora e il 51,7% più di un’ora: segno che i clienti danno grande valore alla consulenza e considerano il tempo passato con gli incaricati come tempo di qualità».

Una conferma sul percepito che circonda il settore arriva invece sulla questione di genere: nella clientela c’è una prevalenza femminile secondo l’84,1% degli incaricati. «E del resto – fa notare Ciro Sinatra – anche la maggioranza degli incaricati delle aziende di Univendita, il 92,5%, è donna. Anche questo contribuisce a creare fiducia ed empatia, perché le venditrici conoscono a fondo la clientela a cui si rivolgono». Risulta invece sfatato il “mito” della cliente attempata: il 44,1% degli incaricati afferma di rivolgersi in prevalenza a una fascia adulta (35-50 anni) ma non anziana, mentre per il 43,2% non c’è prevalenza di fasce d’età.

«I venditori a domicilio sono quindi capaci di “sintonizzarsi” sui desideri di una clientela molto variegata – conclude Sinatra –. E questo è uno dei tanti motivi del successo della vendita a domicilio, assieme alla qualità dei prodotti proposti e alla professionalità degli incaricati. Ciò ha permesso alle aziende di Univendita di fatturare nel 2018 1,66 miliardi di euro, in crescita per il nono anno consecutivo».

Univendita (www.univendita.it) Qualità, innovazione, servizio al cliente, elevati standard etici. Sono queste le parole d’ordine di Univendita, la maggiore associazione del settore che riunisce l’eccellenza della vendita diretta a domicilio. All’associazione aderiscono: AMC Italia, Avon Cosmetics, bofrost* Italia, CartOrange, Conte Ottavio Piccolomini, Dalmesse Italia, DES, Fi.Ma.Stars, Just Italia, Nuove Idee, Ringana Italia, Starline, Tupperware Italia, Uniquepels Alta Cosmesi, Vast & Fast, Vorwerk Italia – divisione Bimby, Vorwerk Italia – divisione Folletto, Witt Italia, che danno vita a una realtà che mira a riunire l’eccellenza delle imprese di vendita diretta a domicilio con l’obiettivo di rafforzare la credibilità e la reputazione del settore tra i consumatori e verso le istituzioni. Univendita, che aderisce a Confcommercio, rappresenta il 46% del valore dell’intero comparto della vendita diretta in Italia (fonte: Format Research, marzo 2017).

Turismo/ Valli accoglienti a misura di bimbo

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Giochi, attività, escursioni, campi estivi: basta scegliere una tra le proposte che le Valli Resilienti hanno pensato per i bambini e il divertimento è assicurato. Diverse strutture della zona riunite nel Circuito delle Valli Accoglienti e Solidali, che ha come obiettivo il rilancio e la promozione della Valle Trompia e della Valle Sabbia, hanno organizzato diverse attività dedicate ai più piccoli per trascorrere un’estate immersi nella natura, imparando e divertendosi al tempo stesso. Le Valli Resilienti sono un’oasi naturale poco distante dalla città di Brescia (meno di 30 km) e al loro interno ospitano meraviglie come il monte Maniva e il lago d’Idro. La valorizzazione del territorio è sostenuta dal Programma AttivAree di Fondazione Cariplo. Di seguito, idee per scoprirle quest’estate con i più piccoli:
Let’s Play and Learn Together / English camp – dal 7 luglio al 12 luglio
Una vacanza per bambini che unisce la splendida natura di Marmentino a lezioni in lingua inglese. Per una settimana i piccoli partecipanti potranno godere di lezioni e attività all’aria aperta tutte in inglese, con escursioni nella zona e soggiorno a Casa Saoghe, un’accogliente casa vacanze letteralmente immersa nel verde gestita dalla Cooperativa Fraternità Impronta. L’esperienza è adatta a tutti, perché le lezioni saranno personalizzate e costruite sul livello di ogni singolo partecipante, lavorando soprattutto sul lessico e sulla corretta pronuncia. Ci sarà anche occasione per insegnare ai ragazzi altri temi importanti, insegnando loro il rispetto per l’ambiente e invitandoli a scoprire i numerosi (e ottimi) prodotti locali.
Facciamo Banda: campo estivo musicale – dal 14 luglio al 20 luglio
L’Hotel Rocca del Rovere di Odolo ospita un campo estivo musicale per bambini dagli 8 agli 11 anni, un’ottima occasione per fare nuovi amici e per coltivare l’amore per uno strumento. I piccoli si divertiranno suonando insieme o in prove individuali, lavorando sulla loro tecnica ma anche sulla loro fantasia e preparandosi al gran concerto di fine camp. Inoltre, lo staff dell’hotel organizzerà ogni giorno numerosi giochi e attività extra-musicali per permettere ai bimbi di godere della splendida natura circostante.
Weekend Montessori in famiglia – 20-21 luglio e 7-8 settembre
A Marmentino, un fine settimana in famiglia offre un nuovo sguardo sul celebre metodo Montessori, grazie ad attività organizzate da maestre certificate. Il weekend si aprirà sabato con una lezione di nomenclatura e riconoscimento dei fiori spontanei, seguita da una cena a base di prodotti tipici. La domenica mattina si terranno i laboratori montessoriani, con i bambini che potranno cimentarsi in differenti attività. A chiudere la due-giorni in famiglia, il pranzo a pic-nic con il kit Valli-lunch, dedicato alle prelibatezze del territorio.
Come arrivare
In automobile: Autostrada A4 Milano – Venezia, uscita Brescia Est e proseguire sulla SS45 per la Val Sabbia, uscita Ospitaletto per la Val Trompia.
In autobus: Dalla stazione trasporto pubblico S.I.A. di Brescia prendere la linea 202 in direzione Vestone per la Val Sabbia, linea 201 verso San Colombano per la Val Trompia.
In treno: fermata Brescia sulla tratta Milano – Venezia.
Media Contact – AIGO

Meteo/ Dopo i temporali torna il gran caldo

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Sarà un alternarsi di gran caldo e precipitazioni, sull’onda del cosiddetto ‘effetto montagne russe’ quello che succederà in Italia nei prossimi giorni.

Nello specifico, ritorno del gran caldo, poi brusco abbassamento delle temperature con una fase di brutto tempo.
Dopo la tregua dal grande caldo al Centro Nord, all’orizzonte si intravede l’ennesima rimonta dell’alta pressione sub tropicale pronta e proporci una nuova vampata africana.

A partire dalla giornata di venerdì 5 luglio, l’anticiclone africano muoverà il suo centro motore verso nord est avvicinandosi ulteriormente al nostro Paese.

Ambiente, 24mila tonnellate di rifiuti elettronici raccolti.

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Quasi 24 mila tonnellate di rifiuti elettronici gestiti con un tasso di recupero superiore al 97% e un impegno nell’Uno contro Uno che è valso 300 tonnellate nel 2018. Sono questi i principali dati contenuti nel Rapporto sociale di Ecolight, consorzio nazionale no profit impegnato da dieci anni nella gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori esausti. Punto di riferimento per quasi 1.800 aziende, Ecolight l’anno scorso ha confermato i risultati dell’anno precedente, indicando però strade innovative per la raccolta della spazzatura hi-tech, soprattutto in vista degli obiettivi europei che proprio a fine 2019 si innalzeranno ancora. «Il Rapporto sociale del consorzio è un documento che guarda al futuro, alle sfide che abbiamo davanti e prova a indicare delle soluzioni», premette il presidente di Ecolight, Walter Camarda. «La strada da percorrere è quella del coinvolgimento, così come “coinvolgere” è il titolo che abbiamo voluto dare al nostro Rapporto sociale. Il pacchetto relativo all’economia circolare, che è stato vagliato dal Parlamento UE proprio l’anno scorso, non deve essere visto come un mero elenco di prescrizioni, ma un percorso da fare. Affinché la visione circolare possa trovare concretezza è indispensabile che ciascuno faccia il proprio compito fino in fondo».

Ecolight lo ha fatto. «Il consorzio ha servito oltre 3 mila punti di prelievo in tutta Italia, dagli oltre 700 in Lombardia fino ai 19 del Molise», ricorda il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio. «Un’azione capillare e puntuale, come testimoniato dal grado di efficienza del servizio che è stato superiore al 98%. A questi si aggiungono gli oltre 2.500 ritiri che sono stati fatti presso i punti vendita nel rispetto di quanto previsto dall’Uno contro Uno e che hanno permesso la raccolta di 300 tonnellate di RAEE. Nell’anno i consumatori hanno lasciato in negozio più di 42 mila elettrodomestici non più funzionanti al momento dell’acquisto di un altro elettrodomestico di equivalente funzionalità». Sul fonte dell’Uno contro Zero, che prevede la possibilità per i consumatori di lasciare le piccole apparecchiature elettroniche non funzionanti nei negozi di grandi dimensioni (quelli con più di 400 mq di superficie di vendita dedicata al materiale elettronico) senza alcun obbligo di acquisto , Ecolight ha effettuato 132 missioni, arrivando a ritirare 460 kg di RAEE, prevalentemente piccoli elettrodomestici e cellulari rotti.

Nell’ottica di attuare l’economia circolare, la sfida è duplice, in particolare in vista del target europeo previsto per il 2019. «Entro la fine di quest’anno, l’Italia è chiamata a raccogliere il 65% delle apparecchiature immesse calcolato sulla media dei tre anni precedenti», ricorda Dezio. «Un obiettivo importante, visto che partiamo dal 40% registrato nel 2017. Ma è un obiettivo che si può raggiungere attraverso due strade: la prima, un potenziamento della raccolta, andando incontro ai cittadini, sensibilizzandoli sulla necessità di conferire in modo differenziato non solamente frigoriferi e forni, ma anche e soprattutto smartphone, frullatori e lampadine non più funzionanti; la seconda, un freno ai canali di raccolta paralleli. Si stima che almeno due terzi dei RAEE prodotti siano gestiti al di fuori del sistema, senza che vi sia un controllo sulla filiera, sul recupero e sul riciclo».

I rifiuti elettronici sono del resto una risorsa importante. Come testimoniato dall’attività di Ecolight, sono riciclabili per oltre il 97% del loro peso. Il consorzio ha infatti inviato a recupero più di 8.570 tonnellate di ferro, oltre 6.500 tonnellate di materie plastiche, quasi 2.000 tonnellate di vetro e 1.000 tonnellate di metalli non ferrosi. «È il primo passo di un’economia circolare concreta nella quale crediamo profondamente», conclude Dezio.

Ecolight – Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight raccoglie quasi 1.800 aziende ed opera in una logica di contenimento dei costi e rispetto per l’ambiente. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di Raee. www.ecolight.it

Carabinieri NAS Caserta: sequestrato un allevamento bufalino per carenze igieniche

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Un’azienda zootecnica della Provincia di Caserta è stata sottoposta a sequestro sanitario dal NAS di Caserta per gravi carenze igieniche e per la presenza di capi sprovvisti di marchi auricolari. Il provvedimento ha interessato 344 capi bufalini e 2 bovini per un valore complessivo di oltre 1milione di euro. Il titolare, un casertano 34enne, è stato segnalato alle Autorità amministrative e sanitarie.

Napoli/ Al via le Universiadi

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Napoli accoglie le Universiadi estive. Spettacolare e ad effetto la cerimonia inaugurale; in tribuna tra le autorità, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, l’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il numero uno della Fisu (la federazione degli sport universitari) Oleg Matytsin.
Nel suo discorso il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris ha detto: “Come sindaco di Napoli do il benvenuto in questo bellissimo stadio a tutte le atlete e a tutti gli atleti, ma soprattutto do il benvenuto a voi tutti nella città dei mille colori, dello sport, dei giovani, della pace, dell’accoglienza, nella città dell’amore”.

La manifestazione si è tenuta allo stadio San Paolo.

Agrofarmaci. Il Ministero della Salute ascolti gli operatori: formazione e maggiore flessibilità sui prodotti destinati agli utilizzatori non professionali

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Si avvicina a grandi passi la data del 2 maggio 2020, scadenza prevista dal decreto 33/2018 sui prodotti fitosanitari destinati agli utilizzatori non professionali come termine del periodo transitorio oltre il quale non sarà più possibile immettere sul mercato prodotti che non risponderanno pienamente ai requisiti dell’allegato tecnico del decreto stesso, ovvero più del 90% dei prodotti attualmente disponibili compresi i prodotti ammessi in agricoltura biologica (verde rame e zolfo). Una misura che comporterà la perdita di un enorme patrimonio economico e culturale in Italia, Paese in cui gli hobbisti – gli appassionati di giardinaggio e piccola orto-frutticoltura non destinata alla commercializzazione – ammontano a 1.200.000 e che con la loro attività agricola amatoriale su superfici limitate (da poche decine a qualche migliaio di metri quadrati) svolgono un’importante funzione di conservazione del territorio agricolo in un Paese sempre più urbanizzato. Un’attività fondamentale, svolta con grande passione e dedizione, prevalentemente nel tempo libero, che richiede il riordino dei terreni e la regimazione delle acque a vantaggio dell’intera comunità. Un’attività dal valore inestimabile che, comportando l’impiego di agrofarmaci per un valore complessivo di 93.600.000 €, è destinata a soffrire – se non sparire – con l’approssimarsi della data fatidica del 2 maggio 2020. Sulla base del decreto 33/2018, infatti, per continuare a dedicarsi al proprio hobby, gli utilizzatori non professionali (che notoriamente necessitano di quantità ridotte di fitofarmaci, ma anche di un ventaglio di scelta molto ampio, essendo molto varia la tipologia di coltivazioni a cui si dedicano) sarebbero costretti ad acquisire il certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti per utilizzatori professionali (abilitazione ad oggi posseduta da solo 350.000 soggetti in Italia) o a trovare espedienti alternativi perché, a partire dalla data di piena applicazione del decreto, la quantità di prodotti fitosanitari disponibili verrà ridotta drasticamente. Si tratta chiaramente di una misura adottata esclusivamente allo scopo di tutelare la salute degli utilizzatori “meno preparati” ma che, al contrario, è destinata a tradursi nell’acquisto “incontrollato” dei prodotti tramite siti online, vanificando il tentativo di riduzione del rischio.

La soluzione è semplice – sostiene Compag, la Federazione italiana delle rivendite agrarie, ma va adottata immediatamente: va rivisto l’allegato tecnico al decreto n. 33 del 22 gennaio 2018 in modo che la disponibilità di prodotti destinati ad utilizzatori non professionali venga limitata in modo meno significativo, consentendo l’utilizzo di prodotti che richiedano il semplice impiego di dispositivi di protezione individuale quali guanti di gomma, grembiuli di protezione, stivali. È quanto mai urgente – aggiunge Fabio Manara, Presidente di Compag – organizzare corsi di formazione sulla prevenzione che abilitino all’acquisto e all’uso dei prodotti attualmente consentiti transitoriamente in deroga alle disposizioni del decreto 33/2018.

La data termine è vicina e il valore economico e sociale della perdita che superficialità e inerzia comporterebbero è enorme. Il Ministero della Salute intervenga rapidamente per scongiurare l’ennesima tragedia all’italiana…

www.compag.org

“Non mi abbandonare, mi fido di te…”. Al via la campagna 2019 contro l’abbandono degli animali

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Abbandonare un animale significa molto spesso lasciarlo ad un destino incerto e ad una possibile situazione di pericolo, perché si ritrova all’improvviso in un luogo sconosciuto e senza più riferimenti. Confuso, spaventato, potrebbe diventare facile vittima di incidenti. 

Il fenomeno dell’abbandono degli animali è un problema durante tutto l’anno ma, durante l’estate, raggiunge il suo apice. Nonostante l’entrata in vigore della Legge 189 del 2004, che prevede la pena fino a un anno di reclusione per il reato di abbandono, purtroppo ancora oggi sono molti gli abbandoni di animali e si registra un particolare incremento degli abbandoni di gatti. 

L’abbandono dei cani aggressivi
Di recente sono cresciuti i casi di abbandono di animali aggressivi, spesso sono delle rinunce dovute a una cattiva gestione dei proprietari e sopratutto a una inadeguata conoscenza del comportamento del cane che può portare a casi di aggressione a bambini, adulti o anche altri cani. Un fenomeno purtroppo in crescita nel nostro territorio che comporta anche problemi di capienza del Canile/Gattile poiché i cani aggressivi non possono condividere lo spazio con altri e quindi occupano da soli un intero box. 
A questo proposito la Giunta ha approvato, nella seduta del 2 luglio, una delibera con la quale il Comune di Bologna aderisce a un Protocollo d’intesa proposto dalla Prefettura di Bologna per la prevenzione e il contrasto del maltrattamento nei confronti degli animali, perché spesso un cane maltrattato è un cane aggressivo. Operatori cinofili specializzati realizzeranno attività di formazione per i cittadini che vogliono adottare animali aggressivi, per quelli che sono intenzionati a rinunciare alla loro proprietà, per i proprietari che hanno l’obbligo di rieducare il proprio animale aggressivo a seguito di segnalazione di ASL e Comune o che semplicemente ne possiedono uno.
I corsi, che partiranno in ottobre, avranno una parte teorica e una pratica, si parlerà della corretta educazione e gestione del cane, dei disturbi comportamentali, di come prevenirli, riconoscerli e affrontarli correttamente, ma anche dello stress e delle necessità fondamentali per il benessere psicofisico dell’animale.

La campagna di sensibilizzazione
Il Comune di Bologna propone, anche quest’anno, una campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono degli animali. Lo slogan è “Non mi abbandonare…mi fido di te”. La campagna, oltre che per scongiurare l’abbandono dei quattro zampe, serve anche a dare alcune raccomandazioni e numeri utili nel caso di ritrovamento per chi si dovesse imbattere in un animale abbandonato o ferito e debba soccorrerlo. Testimonial della campagna, che prevede affissioni di manifesti per tutta la città e distribuzione di volantini in luoghi pubblici, sono un cane e un gatto ospitati nel Canile/Gattile municipale e in attesa di essere adottati. 

Ecco quindi i consigli 
È importante sapere che è possibile aiutare il cane o il gatto abbandonati non restando indifferenti e mettendo in pratica una serie di azioni per salvarli e far si che qualcuno gli adotti.
L’abbandono sul territorio è un fenomeno complesso che include gli animali smarriti, gli abbandoni veri e propri da parte di residenti o la presenza o l’introduzione di animali abbandonati provenienti da altri territori. 

Cosa puoi fare se incontri un animale abbandonato? 
Se l’animale è avvicinabile, prova ad approcciarti a lui in modo dolce, mantenendo un tono di voce rassicurante e verifica se ha la medaglietta.
Chiama subito il Canile/Gattile municipale per il recupero dell’animale ed il suo trasferimento in struttura. Gli operatori saranno in grado di rilevare l’eventuale microchip e risalire al proprietario. 
Se non riesci a contattare il Canile/Gattile municipale chiama la Polizia Locale.
Se avvisti un animale abbandonato su autostrade o strade a lunga percorrenza, contatta subito la Polizia al 113. È importantissimo riferire se l’animale è ferito.

Cosa puoi fare se incontri un cane o un gatto feriti?
Contatta immediatamente il Servizio Veterinario dell’Azienda USL o, in alternativa, chiama il Canile/Gattile municipale.

Non sempre i gatti sul territorio sono animali abbandonati: alcuni sono gatti di colonia regolarmente censiti e spesso hanno, come segno di riconoscimento, un taglio sull’orecchio. 

È molto importante considerare che non sempre un animale vagante è stato abbandonato: può essere andato a fare un giro d’esplorazione, può essersi smarrito o scappato dopo uno spavento. È importante consegnarlo al Canile/Gattile municipale affinché vengano attivate tutte le procedure necessarie al ritrovamento di un eventuale proprietario, che magari lo sta cercando.

Per quanto riguarda gli animali selvatici incidentati o feriti, bisogna contattare la Polizia Provinciale.

Numeri Utili:
Canile/Gattile municipale di Bologna: via Bacialli, 20 – Trebbo di Reno – Castel Maggiore (BO) 051 6325537 Cellulare 334 8065771 (24 ore su 24)
Polizia Locale 051 266626
Servizio Veterinario dell’Azienda USL di Bologna: 348 6023742 notturno – 349 7541171 diurno)
Carabinieri: 112
Polizia: 113
Polizia Provinciale 051 6599599

“CYBERBULLISMO”: un fenomeno che riguarda , sempre piu’ da vicino , gli adolescenti

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Sempre più spesso si sente parlare di “cyberbullismo” come fenomeno che appartiene al mondo adolescenziale, “figlio” delle nuove tecnologie, e che viene caratterizzato da “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo” , come recita la Legge 71/2017. Per prevenirne e fronteggiarne gli effetti, la citata Legge attribuisce un ruolo centrale, oltre alle Forze di Polizia ed ai genitori, anche alla Scuola, introducendo delle nuove forme di tutela.