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Lombardia/Consiglio Regionale: via alle Domande per i Tirocini Retribuiti fino a 1.700€

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Il Consiglio regionale della Lombardia ha indetto una selezione pubblica per lo svolgimento di 32 tirocini formativi e di orientamento per l’anno 2017, finalizzati a promuovere l’acquisizione di conoscenze e di esperienze nell’ambito della pubblica amministrazione e dell’attività della Regione.

BANDO

Concorso-Riapertura per 18 ricercatori universitari presso UNIVERSITA’ DI PALERMO

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Visto il decreto rettorale n. 4670 del 21 dicembre 2016,  il  cui
avviso e' stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della  Repubblica
italiana - 4ª Serie speciale - n. 2 del 10 gennaio 2017, con il quale
sono  state  indette,  per  vari  settori   concorsuali   e   settori
scientifici-disciplinari,  le  procedure  selettive,  per  titoli   e
colloquio, finalizzate all'assunzione di diciotto ricercatori a tempo
determinato della tipologia contrattuale b, con il regime di  impegno
a tempo pieno e con durata di contratto triennale; 
    Visto l'art. 2 del sopra citato  decreto  il  quale  prevede  che
«Sono ammessi a partecipare i candidati in  possesso  del  titolo  di
dottore di ricerca o equivalente conseguito in Italia  o  all'estero,
ovvero, per i settori interessati, del  diploma  di  specializzazione
medica. 
    Fermo restando i requisiti sopra  indicati,  i  candidati  devono
inoltre aver usufruito per almeno tre anni anche cumulativamente di: 
      contratti stipulati ai sensi dell'art. 1, comma 14, della legge
n. 230/2005; 
      contratti stipulati ai sensi dell'art. 24, comma 3, lettera a),
della legge n. 240/2010; 
      assegni di ricerca ai sensi dell'art. 51, comma 6, della  legge
n. 449/1997 e ai sensi dell'art. 22 della legge n. 240/2010; 
      borse post-dottorato  ai  sensi  dell'art.  4  della  legge  n.
398/1989; 
      analoghi contratti, assegni o borse in Atenei stranieri. 
    I requisiti indicati nel bando devono essere posseduti alla  data
di scadenza del termine utile per la presentazione della domanda»; 
    Vista la legge n. 232 dell'11 dicembre 2016, entrata in vigore il
1° gennaio 2017,  e  in  particolare  l'art.  1,  comma  338  che  ha
modificato l'art.24, comma 3, lettera b della legge  n.  240  del  30
dicembre 2010; 
    Considerato che l'art. 24, comma 3, lettera b della legge n.  240
del 30 dicembre 2010, modificato dalla citata legge, ha  previsto  di
riservare i contratti triennali di cui alla citata lettera b anche  a
coloro che «hanno  conseguito  l'abilitazione  scientifica  nazionale
alle funzioni di professore di prima  o  di  seconda  fascia  di  cui
all'art. 16 della presente legge, ovvero che  sono  in  possesso  del
titolo di specializzazione medica»; 
 
                              Decreta: 
 
    L'art. 2 del decreto rettorale n. 4670 del 21 dicembre  2016,  il
cui  avviso  e'  stato  pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica italiana - 4ª Serie speciale - n. 2 del 10  gennaio  2017,
con il quale sono state  indette,  per  vari  settori  concorsuali  e
settori scientifici-disciplinari, le procedure selettive, per  titoli
e colloquio, finalizzate all'assunzione  di  diciotto  ricercatori  a
tempo determinato della tipologia contrattuale b, con  il  regime  di
impegno a tempo pieno e con durata di contratto triennale,  e'  cosi'
modificato: 
    Sono ammessi a partecipare i candidati in possesso del titolo  di
dottore di ricerca o equivalente conseguito in Italia  o  all'estero,
ovvero, per i settori interessati, del  diploma  di  specializzazione
medica. 
    I candidati in possesso del titolo di dottore di  ricerca  devono
aver usufruito per almeno tre anni anche cumulativamente di: 
      contratti stipulati ai sensi dell'art. 1, comma 14, della legge
n. 230/2005; 
      contratti stipulati ai sensi dell'art. 24, comma 3, lettera a),
della legge n. 240/2010; 
      assegni di ricerca ai sensi dell'art. 51, comma 6, della  legge
n. 449/1997 e ai sensi dell'art. 22 della legge n. 240/2010; 
      borse post-dottorato  ai  sensi  dell'art.  4  della  legge  n.
398/1989; 
      analoghi contratti, assegni o borse in Atenei stranieri, 
ovvero aver  conseguito  l'abilitazione  scientifica  nazionale  alle
funzioni di professore di prima o di seconda fascia di  cui  all'art.
16 della legge n. 240/2010. 
    I candidati in possesso del diploma  di  specializzazione  medica
sono ammessi a partecipare con il solo diploma di cui trattasi. 
BANDO

Concorso per 1 ricercatore universitario (lombardia) UNIVERSITA’ DI PAVIA

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  E' indetta presso l'Universita' degli studi di  Pavia,  con  D.R.
prot. n. 4629 rep. n. 80/2017 del 19 gennaio 2017,  la  procedura  di
selezione per l'assunzione di un ricercatore a tempo determinato,  ai
sensi dell'art. 24, comma 3, lettera a) della legge 240/2010,  presso
il dipartimento di Scienze economiche  e  aziendali  per  il  settore
concorsuale    13/A2    -    Politica     economica     -     settore
scientifico-disciplinare SECS-P/02 - Politica economica
BANDO

CONSOB: concorso per 5 Assistenti

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La CONSOB – Commissione Nazionale per le Società e la Borsa – ha indetto un concorso pubblico per 5 figure che saranno inserite nel ruolo di Assistente in prova per la sede di Roma.

BANDO

EuroformRFS: Tirocini in Lituania per 12 partecipanti

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EuroformRFS è alla ricerca di 12 risorse da inserire in un Progetto di mobilità transnazionale, “Internazionalizzazione e metodologia AGILE per l’empowerment del settore IT”.

Commessa licenziata per un panino, dovrà essere reintegrata dove lavorava

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Una Commessa venne licenziata poichè prelevò un panino, una confezione di salmone e una bibita senza nascondersi consumandoli davanti a tutti e gettando le confezioni nel cestino del bancone dove lavorava e dove tutti potevano vederle e trovarle,tutto lo avrebbe pagato a fine turno.
Dopo due sentenze e il successivo riesame dei giudici della corte d’appello aquilana, la Cassazione ha stabilito che la donna non doveva essere licenziata e dovrà essere reintegrata dove lavorava.
Secondo la Cassazione “La sentenza impugnata insiste moltissimo sulla circostanza per cui la lavoratrice aveva gettato in un cestino le confezioni dei beni, ma visto che la vicenda nel suo complesso è avvenuta alla luce del sole questo gesto di per sè non dimostra che si tratti di un comportamento particolarmente grave sotto il profilo della intenzionalità e dolosità della condotta”.
I giudici della corte suprema, nell’accogliere il ricorso della donna, a luglio scorso avevano annullato il pronunciamento dell’Appello e rinviato gli atti alla corte aquilana in diversa composizione rispetto a quella che aveva cancellato la sentenza di reintegro del primo grado.
I legali hanno sempre sostenuto che “non c’è stata nessuna appropriazione nel luogo di lavoro di beni aziendali e in mancanza di ulteriori elementi deve darsi necessario rilievo al modestissimo valore della merce consumata, ma soprattutto alla storia lavorativa della dipendente che pacificamente nel corso di 14 anni non è stata mai oggetto di alcun richiamo disciplinare.
Elemento fondamentale, almeno dal punto di vista giuridico, perché i magistrati di secondo grado nella prima sentenza erano partiti proprio da questo per stabilire come il fatto avesse interrotto il rapporto fiduciario delle parti e, di conseguenza, la legittimità del licenziamento.
Alfredo Magnifico

Ospedale Cagliari: concorso per Ostetriche

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Nuovi posti di lavoro in Sardegna per ostetriche.

Tra il 2011 e il 2015 le denunce di infortunio delle lavoratrici in calo del 16,3%

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La flessione registrata dall’Inail nell’ultimo quinquennio osservato è stata decisamente più contenuta di quella degli uomini (-25%). Rispetto al 2014 la diminuzione è pari al 4,6%. L’analisi condotta dall’Istituto alla vigilia dell’8 marzo conferma la rilevanza per le donne del “rischio strada”

ROMA – Nel 2015 sono state oltre 227mila le denunce d’infortunio sul lavoro pervenute all’Inail che hanno riguardato le donne nelle tre gestioni principali (Industria e Servizi, Agricoltura e per conto dello Stato). A queste si aggiungono i 23 casi denunciati nel settore Navigazione e i 623 della gestione autonoma casalinghe. Dall’analisi condotta dall’Inail alla vigilia dell’8 marzo emerge anche che le denunce d’infortunio con esito mortale delle lavoratrici sono state 110, lo stesso numero registrato nel 2014. Nessuna denuncia per eventi mortali è stata registrata nel settore Navigazione, mentre tra le casalinghe ne sono state presentate cinque.

Secondo l’Istat, nel 2015 le donne rappresentavano il 52% della popolazione italiana con più di 15 anni, ma solo il 42% del totale degli occupati. Dopo la diminuzione del numero delle lavoratrici registrato nel 2013 (-1% rispetto al 2012), nel 2015 è proseguito il trend in lieve aumento già rilevato nel 2014 (+0,6%), con un incremento dello 0,5% su una popolazione di lavoratrici quantificata in circa 9,4 milioni. I 227mila infortuni sul lavoro denunciati all’Inail che hanno visto coinvolte le donne sono stati pari a poco più di un terzo (35,7%) del totale (637mila), in calo del 4,6% rispetto all’anno precedente. Questa flessione è superiore a quella che ha interessato i lavoratori (-3,6%).

Allargando il campo di osservazione al quinquennio 2011-2015, le denunce d’infortunio al femminile sono passate dai 271.306 casi del 2011 ai 227.111 del 2015 (-16,3%), a fronte di un limitato aumento dell’occupazione femminile nello stesso periodo, pari all’1,3%. Anche in questo caso, però, le differenze di genere sono evidenti: il calo infortunistico, infatti, è stato più contenuto tra le lavoratrici rispetto a quello registrato nello stesso arco di tempo tra i lavoratori (-25%). In flessione del 19,7% nel quinquennio è anche il numero delle denunce d’infortuni con esito mortale occorsi alle donne, passate dalle 137 del 2011 alle 110 del 2015. In questo caso, però, la diminuzione percentuale è stata più rilevante rispetto a quella registrata tra gli uomini (-8%).

Rispetto al numero complessivo delle denunce, la quota degli infortuni in itinere, avvenuti cioè nel tragitto casa-lavoro-casa, per le donne si conferma decisamente più elevata rispetto agli uomini, sia in valore assoluto (per il 2015 rispettivamente 49.721 casi contro 45.722) che in percentuale (21,9% contro 11,2%). L’incidenza del “rischio strada” sulle lavoratrici è ancora più marcata se si prendono in considerazione le denunce dei casi mortali: per le donne, sempre per l’anno 2015, più di un decesso su due (52,7%) è avvenuto in itinere, mentre tra gli uomini lo stesso rapporto è di circa uno su cinque (22,1%). Questo divario di genere si mantiene anche sommando le denunce dei casi mortali avvenuti in itinere e quelli in occasione di lavoro, entrambi con coinvolgimento di un mezzo di trasporto: tra le donne, infatti, quasi due decessi su tre (63,6%) sono legati al “rischio strada” rispetto al 38,8% degli uomini.

Come emerge dai dati già diffusi dall’Inail nel canale Open data, i dati provvisori sulle denunce di infortunio presentate nel periodo gennaio-dicembre 2016, rilevati allo scorso 31 dicembre, confrontati con gli analoghi dati provvisori del 2015, rilevati al 31 dicembre dello stesso anno, fanno registrare un aumento dello 0,7% dei casi in complesso, più marcato per le donne (+1,4%), però, rispetto agli uomini (+0,3%). Per contro, si rileva una significativa diminuzione del 13,1% per gli eventi mortali, frutto di un calo più sostenuto tra i lavoratori (-14,1%) rispetto alla componente femminile (-3%).

Le malattie professionali denunciate dalle lavoratrici nel 2015 sono state quasi 17mila, pari al 28,5% delle circa 59mila tecnopatie denunciate in totale. I dati complessivi, per entrambi i sessi, hanno confermato il trend in aumento degli ultimi anni, in controtendenza rispetto all’andamento decrescente degli infortuni sul lavoro: dalle 57.370 denunce del 2014, infatti, si è passati alle 58.917 del 2015 (+2,7%). Prendendo in considerazione solo le denunce delle lavoratrici, nel confronto con il 2014 si registra una sostanziale stabilità, con 16.795 casi protocollati nel 2015 rispetto ai 16.748 dei 12 mesi precedenti. Rispetto alle 14.217 denunce del 2011, invece, l’aumento è del 18,1%, più contenuto, comunque, di quello relativo ai casi di tecnopatie denunciati dai lavoratori maschi (+27,3%).

I primi dati del 2016, se confrontati con quelli dell’anno precedente, rilevati al 31 dicembre 2015 per omogeneità di confronto, mostrano come nel complesso le denunce di malattia professionale protocollate per maschi e femmine siano aumentate del 2,3%, dalle 59mila del 2015 alle oltre 60mila nel 2016. In ottica di genere, è da sottolineare nel 2016 il calo del fenomeno per le donne: in controtendenza con i lavoratori, infatti, le denunce delle lavoratrici sono diminuite tra il 2015 e il 2016 dell’1%, da 16.817 a 16.653. Tra gli uomini, invece, si registra ancora un aumento del 3,6%, da 42.181 a 43.694.

Nuovi controlli su patrimoni e redditi all’estero non dichiarati

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Fari puntati sui capitali e i redditi detenuti all’estero e non dichiarati da parte dei contribuenti italiani che hanno trasferito la residenza fuori dal territorio nazionale a partire dal 1° gennaio 2010. Il provvedimento firmato oggi dal direttore dell’Agenzia delle Entrate stabilisce che le attività di controllo verranno effettuate sulla base di apposite liste selettive, in cui confluiranno prioritariamente le situazioni più anomale di trasferimento della residenza. L’identikit dei soggetti viene stilato dall’Agenzia utilizzando un applicativo informatico denominato So.No.Re. (Soggetti Non Residenti) e incrociando le informazioni disponibili nella banca dati delle Entrate con quelle derivanti dallo Spesometro e dallo scambio di informazioni attivato sulla base di direttive europee (Direttive DAC1 e DAC2) e accordi internazionali con le amministrazioni fiscali estere (FATCA e Common Reporting Standard) che saranno progressivamente disponibili. I criteri che verranno utilizzati dall’Agenzia si basano in sostanza sulla presenza di più elementi che fanno ipotizzare l’effettiva permanenza dei cittadini in Italia. Un caso tipico può essere rappresentato da un soggetto che ha trasferito la residenza in un Paese a fiscalità privilegiata per il quale risultano la mancata partecipazione alla voluntary disclosure, l’esistenza di movimenti di capitali da e per l’estero e altri elementi che lascino supporre l’effettiva permanenza in Italia. In attuazione dell’art. 7, comma 3, del Dl n. 193/2016, che ha introdotto nell’ordinamento italiano la formazione delle liste selettive in esame, il provvedimento detta anche le modalità di acquisizione da parte dell’Agenzia dei dati dei cittadini italiani che hanno trasferito la propria residenza all’estero. Entro sei mesi dalla richiesta di iscrizione all’AIRE, l’Agenzia riceverà i dati anagrafici dei richiedenti, sulla base delle convenzioni stipulate con il Ministero dell’Interno. Come verranno formate le liste – I criteri che saranno utilizzati per la formazione delle liste selettive si basano su elementi che fanno ipotizzare la permanenza dei cittadini in Italia nonostante il trasferimento all’estero, quali, ad esempio, l’intestazione di contratti di utenze attive, la disponibilità di veicoli, la titolarità di partita Iva e la residenza degli altri membri del nucleo familiare. Un altro aspetto che verrà preso in considerazione è l’eventuale mancata adesione alla procedura di collaborazione volontaria (voluntary disclosure), i cui termini sono stati riaperti con il Dl n. 193/2016. Nell’ordine verranno valutati: a) residenza dichiarata in uno degli Stati e territori a fiscalità privilegiata b) movimenti di capitale da e verso l’estero c) informazioni relative a patrimoni immobiliari e finanziari detenuti all’estero, trasmesse dalle Amministrazioni fiscali estere nell’ambito di Direttive europee e di Accordi di scambio automatico di informazioni d) residenza in Italia del nucleo familiare del contribuente e) atti del registro segnaletici dell’effettiva presenza in Italia del contribuente f) utenze elettriche, idriche, del gas e telefoniche attive g) disponibilità di autoveicoli, motoveicoli e unità da diporto h) titolarità di partita Iva attiva i) rilevanti partecipazioni in società residenti di persone o a ristretta base azionaria j) titolarità di cariche sociali k) versamento di contributi per collaboratori domestici l) informazioni trasmesse dai sostituti d’imposta con la Certificazione unica e con il modello dichiarativo 770 m) informazioni relative a operazioni rilevanti ai fini Iva comunicate all’Agenzia delle Entrate (spesometro) La normativa europea sullo scambio di informazioni – Con la Direttiva del Consiglio Ue n. 2014/107/UE (cosiddetta DAC2), è stato introdotto lo scambio obbligatorio delle informazioni finanziarie sui conti detenuti all’estero. La stessa tipologia di informazioni è scambiata, a livello extra-UE, nell’ambito degli Accordi internazionali basati sul Common Reporting Standard. Le giurisdizioni che si sono impegnate a scambiare le informazioni secondo lo standard globale a partire dal 2017 (cosiddetti early adopters) sono 53 (inclusi gli stati UE) e, ad oggi, altre 47 giurisdizioni si sono impegnate allo scambio con decorrenza 2018. Relativamente ai conti detenuti negli Stati Uniti, lo scambio di informazioni avviene sulla base dell’accordo FATCA. Infine, la Direttiva del Consiglio 2011/16/UE (cosiddetta DAC1) prevede lo scambio, tra le altre, delle informazioni relative alle proprietà immobiliari estere detenute dai soggetti residenti.

Attenzione alle truffe in nome del Fisco Finte email per conto dell’Agenzia delle Entrate

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Nuovi tentativi di truffa ai danni dei contribuenti. Stanno pervenendo in questi giorni segnalazioni da parte di alcuni cittadini che hanno ricevuto email di phishing nella propria casella di posta elettronica apparentemente inviate da alcuni uffici dell’Agenzia delle Entrate e contenenti riferimenti a numeri telefonici reali. Nelle lettere viene segnalato un debito con il dipartimento finanziario per il quarto trimestre 2016 e viene annunciato che, in caso di mancata estinzione dell’indebitamento, si provvederà al prelievo su conto corrente, allegando dei file. L’Agenzia delle Entrate, nel precisare che non si tratta di comunicazioni ufficiali e di essere totalmente estranea alle stesse, invita a non tenere conto delle richieste, a non aprire gli allegati ed a cestinare l’email ricevuta. Non è la prima volta che questo tentativo di truffa viene segnalato visto che già nel mese di giugno 2016 era circolata una email molto simile.