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1 maggio, guida al picnic perfetto e senza rischi

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(Adnkronos) – Per il picnic del primo maggio c'è una cosa che proprio non può mancare: la borsa termica. Parola di Marco Silano, direttore del Dipartimento di malattie cardiovascolari, endocrine-metaboliche e dell'invecchiamento dell'Istituto superiore di Sanità, che all'Adnkronos Salute ricorda i principi di un'alimentazione sicura fuori casa, evitando rischi di tossinfezioni.  Anche se si decide di portare il classico panino imbottito, acquistato strada facendo, non si è esenti da questa regola: il panino, infatti, è un 'falso amico' può sembrare una scelta meno rischiosa se non si è 'attrezzati' ma, se viene comprato qualche ora prima di essere consumato e lasciato in macchina o fuori – con le temperature più elevate di questi giorni – il pericolo c'è, in particolare se ci sono salse.  La prima avvertenza, continua Silano, è "non interrompere la catena del freddo per tutti quegli alimenti che lo richiedono, passandoli quindi dal frigo alla borsa termica". Per capire quali sono questi alimenti la regola è semplice; "parliamo di tutti i cibi che normalmente conserviamo in frigorifero", dalle carni, ai salumi, dai formaggi alle paste, senza dimenticare le uova. E questo vale "soprattutto in questo periodo che le giornate si fanno più calde". No alla borsa termica preparata la sera prima. "La cosa migliore sarebbe realizzare tutte le preparazioni la mattina stessa. Se non si può, bisogna trasferire le pietanze dal frigo alla borsa termica con un numero sufficiente di ghiaccioli. Ricordando che la conservazione non deve durare più di 6-8 ore e quindi gli alimenti vanno consumati prima".  Altro elemento di attenzione è il barbecue, spiega Silano. "Fondamentale è cuocere con attenzione tutte le carni e soprattutto pollo e tacchino, facendo attenzione alla cottura anche della parte interna perché il rischio di contaminazione della carne cruda è elevato e la cottura garantisce l'eliminazione dei patogeni". Il picnic, inoltre, "oltre che sicuro può essere anche sano, scegliendo per esempio insalate ricche e colorate, oppure di pasta, orzo, farro, riso", ricordando che per queste ultime la catena del freddo "è fondamentale". Ultima indicazione, "non esagerare con bibite gassate e, soprattutto, con l'alcol'.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Covid, AstraZeneca ammissione choc: vaccino può causare trombosi rara

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(Adnkronos) –
Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca "in casi molto rari può causare Tts", la cosiddetta 'sindrome da trombosi con trombocitopenia', caratterizzata da coaguli di sangue e bassi livelli ematici di piastrine. Lo ha ammesso per la prima volta il gruppo farmaceutico anglo-svedese, nell'ambito di una causa collettiva nel Regno Unito. La notizia, diffusa dal 'Telegraph', rimbalza sui media britannici.  "Il meccanismo causale" con cui il vaccino può provocare Tts "non è noto", ha precisato l'azienda nei documenti legali depositati in febbraio. "La Tts – ha puntualizzato inoltre AstraZeneca – può verificarsi anche in assenza della somministrazione del vaccino. Il nesso di causalità in ogni singolo caso sarà oggetto di prove da parte di esperti", ha aggiunto la società. Il vaccino Covid-19 di AstraZeneca, Covishield* – ricorda l''Independent' – è stato sviluppato dal colosso anglo-svedese in collaborazione con l'università di Oxford e prodotto dal Serum Institute of India. E' stato largamente somministrato in oltre 150 Paesi, tra cui Gran Bretagna e India. Alcuni studi condotti durante la pandemia avevano indicato per il vaccino un'efficacia anti-Covid del 60-80%, ma in alcune persone che avevano ricevuto l'iniezione sono stati segnalati casi di trombosi anche potenzialmente fatali.  
I cittadini che in Uk hanno intentato la causa collettiva contro AstraZeneca sostengono che il vaccino Covishield ha provocato morti e lesioni gravi, chiedendo danni fino a 100 milioni di sterline per risarcire circa 50 vittime. Uno dei denuncianti ha riferito che il vaccino gli ha causato una lesione permanente al cervello, successiva a un evento trombotico, che gli ha impedito di lavorare. Pur contestando l'accusa, in uno dei documenti giudiziari depositati AstraZeneca ha riconosciuto che il vaccino può causare Tts in casi molto rari. Finora, invece, il gruppo farmaceutico aveva sempre tenuto il punto. Anche nel 2023, riporta sempre l'Independent, insisteva nel non accettare l'affermazione generale secondo cui la Tts è provocata dal vaccino.  L'Organizzazione mondiale della sanità, rammenta l'Independent, ha confermato che "dopo la vaccinazione con Covishield è stato segnalato un evento avverso molto raro chiamato trombosi con trombocitopenia, che comporta eventi insoliti e gravi di coagulazione del sangue associati a una bassa conta piastrinica". Secondo il Council for International Organizations of Medical Sciences, si definiscono effetti collaterali molto rari quelli segnalati in meno di 1 caso su 10mila. Per l'Oms, comunque, "nei Paesi con trasmissione Sars-CoV-2 in corso il beneficio della vaccinazione nella protezione contro Covid-19 supera di gran lunga i rischi".  "Dall'insieme delle evidenze raccolte negli studi clinici e dai dati del mondo reale, è stato continuamente dimostrato che il vaccino" anti-Covid "AstraZeneca-Oxford ha un profilo di sicurezza accettabile e gli enti regolatori di tutto il mondo affermano costantemente che i benefici della vaccinazione superano i rischi di effetti collaterali potenzialmente estremamente rari". Lo precisa un portavoce del gruppo farmaceutico. "La nostra solidarietà – aggiunge AstraZeneca – va a chiunque abbia perso i propri cari o abbia riportato problemi di salute. La sicurezza dei pazienti è la nostra massima priorità e le autorità regolatorie hanno standard chiari e rigorosi per garantire l'impiego sicuro di tutti i farmaci, compresi i vaccini". Le informazioni di prodotto relative al vaccino AstraZeneca-Oxford – disponibili al pubblico – sono state aggiornate nell'aprile 2021 con l'approvazione dell'agenzia del farmaco britannica Mhra, includendo l'eventualità che il vaccino possa, in casi molto rari, di essere un fattore scatenante di Tts.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cardiologi: “Ecg con Ai è salto in avanti, screening più approfonditi”

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(Adnkronos) – Lo studio sull'efficacia dell'uso di nuovi Ecg con intelligenza artificiale nel prevenire i decessi individuando pazienti ad alto rischio mortalità, "ci dice che non si deve avere paura e non si deve essere scettici rispetto all'uso dell'Ai nella pratica clinica. Questa ricerca e altre del genere forniscono una indicazione importante sul tema della prevenzione. Se un medico, grazie appunto all'Ai, riceve un alert su un paziente specifico può dedicargli più attenzione, si può identificare uno scompenso cardiaco, si possono usare farmaci antiaritmici in modo selettivo, ma anche individuare aritmie maligne. L'Ecg intelligente ci permette un salto in avanti con uno screening più approfondito rispetto a quello che si esegue di routine, riducendo anche i costi e l'inappropriatezza". Così all'Adnkronos Leonardo De Luca, vice presidente Anmco, l'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, e direttore della struttura complessa di Cardiologia del Policlinico San Matteo di Pavia. Rispetto alle innovazioni, in Italia "c'è un problema culturale", avverte De Luca. "Secondo un nostro censimento di tutte le strutture cardiologiche pubbliche, convenzionate e private presenti in Italia – spiega – parliamo di 790 strutture, solo nel 20% sono presenti strumenti di telemedicina, teleconsulto e telerefertazione. Il Pnrr doveva intervenire proprio su queste settore e sull'ammodernamento del parco tecnologico".  Il balzo tecnologico, favorito anche dall'Ai, può essere un rischio nel far aumentare la richiesta di offerta sanitaria 'hi-tech'? "C'è il rischio, come c'è un rischio di esagerare con l'interpretazione dei dati che arrivano dai vari software oggi a disposizione – risponde il primario di Cardiologia – Questo studio dimostra che proprio l'Ai applicata a un esame importante e ormai consolidato come l'Ecg può ridurre la mortalità del paziente ospedalizzato, ma c'è da considerare anche l'effetto Hawthorne, che accade quando c'è una variazione del comportamento in presenza di qualcuno che ti osserva. Questo – chiarisce – potrebbe essere accaduto nello studio quando il medico, che sa di partecipare a un ricerca, è più attento ai dati e all'osservazione clinica del paziente. Magari è più sensibile all'alert dell'Ai e interviene istantaneamente. Ma al di là di questa considerazione, davvero ormai con intelligenze artificiali che passano in rassegna milioni di dati e immagini in pochissimo tempo, siamo in presenza di una rivoluzione nel campo della cardiologia, e non solo".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Nuovo cancro seno ereditario, Aiom: “Passo avanti per diagnosi di precisione”

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(Adnkronos) – E' "un passo avanti importante sulla strada della diagnosi di precisione" lo studio dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, pubblicato su 'Jama Network Open', che ha scoperto una nuova forma ereditaria di cancro al seno, associata al gene Cdh1. A spiegare all'Adnkronos Salute il valore del lavoro dei senologi Ieo è Francesco Perrone, presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e direttore dell'Unità Sperimentazioni cliniche dell'Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli. In donne operate per un tumore lobulare del seno, gli autori hanno definito una nuova sindrome chiamata 'carcinoma mammario lobulare ereditario', associata a mutazioni patogenetiche del gene Cdh1. Una forma di cancro e che si differenzia integralmente – sottolineano i ricercatori – dalla classica sindrome del carcinoma mammario ereditario causata dalle note mutazioni dei geni Brca1 e Brca2. I cosiddetti 'geni Jolie', che hanno spinto l'attrice americana e più di recente la supermodella Bianca Balti a ricorrere alla chirurgia preventiva per scongiurare il rischio cancro. Per i senologi Ieo, "le donne con un tumore lobulare, con età sotto i 45 anni, o con storia familiare positiva o con tumore lobulare bilaterale, dovrebbero essere tutte testate per il gene Cdh1".  Su questo punto Perrone precisa: "Non faccio anticipazioni sui contenuti delle future linee guida Aiom, che sono frutto di un processo lungo e complesso, e che sono valide una volta approvate dall'Istituto superiore di sanità e pubblicate". Ciò premesso, lo studio dell'Irccs fondato da Umberto Veronesi indica "una nuova potenziale possibilità di fare diagnosi di precisione", afferma l'oncologo. Le conclusioni del lavoro, puntualizza, aprono all'eventualità di "aggiungere, nei prossimi anni, qualcosa all'armamentario diagnostico già disponibile per cercare di identificare tumori che hanno una causa ereditaria". Un'opportunità molto importante per i pazienti con mutazioni genetiche a rischio cancro, ma anche per i loro familiari, sui quali potrà essere cercata la stessa mutazione, valutando strategie personalizzate di prevenzione.  La nuova ricerca dell'Ieo, commenta il presidente Aiom, "è uno studio sicuramente importante su un tema molto importante che è quello delle forme ereditarie di cancro. In questo caso una forma di cancro della mammella, il carcinoma lobulare, che non è la più frequente", rimarca Perrone. L'oncologo si complimenta pertanto con gli autori anche "per la capacità di mettere insieme una grande casistica, iniziata prima del 2000", così da produrre risultati abbastanza 'pesanti' da poter sperare di orientare in futuro la diagnosi oncologica di precisione.  "Al momento – ribadisce il numero uno dell'associazione oncologi medici – mi sembra che il senso di questa pubblicazione possa essere quello di aggiungere potenzialmente, nei prossimi anni, qualcosa all'armamentario diagnostico di cui disponiamo per individuare i tumori con una causa ereditaria. Che ciò si potrà tradurre in una modifica della terapia o della prognosi è molto presto per dirlo, però è una cosa importante. Con i più noti e importanti 'geni Jolie' – ricorda infatti Perrone – quello che accade" già oggi "è che si fa una diagnosi di un tumore che è legato a un'anomalia di questi geni, e quindi si può poi discutere e ragionare anche per la prevenzione del cancro nei familiari che potrebbero avere la stessa mutazione. Un elemento, questo, molto importante". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Usa, controlli su carne bovina nei negozi per verificare presenza H5N1

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(Adnkronos) – Dopo le verifiche sul latte crudo, l'epidemia di influenza aviaria H5N1 negli allevamenti bovini negli Stati Uniti ha portato il Dipartimento dell’Agricoltura americano a condurre tre distinti studi sulla carne bovina per verificare la presenza di H5N1 anche nella filiera al dettaglio e nelle macellerie. L'allarme generato dall'influenza aviaria nel settore zootecnico e la ricaduta sulla filiera, dopo lo stop all'importazione di carne decisa dalla Colombia, sta portando le autorità ad indagare per rassicurare sul consumo di carne cucinata. Ci saranno anche delle verifiche – riporta la 'Cnn' – sulla carne cotta, ovvero si inserirà nell'alimento un surrogato del virus per testare la sopravvivenza alle alte temperature della cottura.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sanità, Marino (Unindustria): “Rivedere norma Ddl semplificazioni su analisi in farmacia”

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(Adnkronos) – “Auspichiamo che l’iter parlamentare del cosiddetto ‘Ddl semplificazioni’ consenta di rivedere la norma che prevede l’implementazione delle analisi cliniche in farmacia, perché rappresenta una scelta che non rispetta i requisiti previsti dalla legge n. 502/1992; non tiene conto del progresso tecnologico delle apparecchiature e delle professionalità specifiche necessarie; non contempla il tema dell’appropriatezza dell’esame in un percorso clinico-diagnostico delegando al paziente la scelta di quali esami effettuare, e rappresenta un potenziale enorme spreco di risorse”. Così Luca Marino, vicepresidente Unindustria con delega alla sanità, interviene sul tema del Ddl semplificazioni, presentato al Consiglio dei ministri dal ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ma non ancora approvato dal Parlamento. Nei giorni scorsi sono state diverse le prese di posizione di associazioni di categoria e società medico-scientifiche che hanno criticato il provvedimento che, come ricorda anche Marino, “crea una spaccatura tra i percorsi e le norme autorizzative a cui sono subordinate le strutture sanitarie per poter erogare servizi sanitari a tutela della salute dei cittadini. Il Ddl – aggiunge Marino – prevede l'implementazione delle analisi presso le farmacie, senza però il rispetto dei requisiti previsti dalla legge n. 502/1992 per le strutture sanitarie”. Secondo Unindustria, le ragioni di una simile opposizione non sono solo di natura formale e autorizzativa ma sostanziali. “Negli ultimi decenni la medicina di laboratorio ha vissuto una forte evoluzione tecnologica che oggi consente di avere dati sempre più accurati – ricorda Marino – Lo stesso ministero della Salute ha imposto la riorganizzazione della rete laboratoristica su tutto il territorio italiano, che prevede la costituzione di grandi hub che eseguono la fase analitica, per milioni di prestazioni annue, proprio grazie all’utilizzo di strumentazione automatizzata e altamente raffinata". Eseguire "i test di laboratorio in farmacia utilizzando i sistemi rapidi su card oppure le strumentazioni denominate Poct-point of care testing (ossia le analisi eseguite in prossimità del punto di cura o di assistenza del paziente, ndr), rappresenterebbe – avverte – un’incomprensibile inversione di marcia verso una tecnologia di qualità decisamente inferiore a quella oggi disponibile sul mercato” . Ma c’è anche un tema di appropriatezza dell’esame diagnostico: “L’autocontrollo affidato alla scelta del cittadino – osserva Marino – senza una precisa prescrizione di un clinico che, dopo aver inquadrato attentamente il paziente e avere espresso il quesito diagnostico, decide gli esami di laboratorio da effettuare è una modalità erronea e, a volte, pericolosa per la salute delle persone, come hanno ricordato recentemente diverse società medico-scientifiche e gli ordini professionali, attraverso la Fnomceo”. Infine, il provvedimento – secondo il vicepresidente Unindustria sanità – rischia di essere controproducente sotto il profilo finanziario: “⁠Da un punto di vista puramente economico e di sostenibilità – evidenzia Marino – siamo di fronte a un potenziale, enorme, spreco di risorse in un contesto in cui le stesse risultano insufficienti a garantire le cure a tutti i cittadini italiani. Proprio in questi giorni in cui il ministro Schillaci annuncia di mettere in campo importanti provvedimenti per migliorare l’accuratezza della prescrizione, non si capisce quale sia la ratio che possa avallare un sistema in cui, in virtù del principio dell’autocontrollo, il ricorso a prestazioni inappropriate da parte dei cittadini potrebbe aumentare in modo vertiginoso, gravando ulteriormente sulle casse" del Ssn. “Ci auguriamo quindi che il provvedimento, nel corso del cammino parlamentare, possa essere rivisto per superare le tante criticità riscontrate”, conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Danni gravi al cervello inalando Fentanyl, allarme dopo il primo caso

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(Adnkronos) – Lo hanno trovato nella sua stanza d'albergo, sconnesso dal mondo, incapace di rispondere alle domande, di eseguire semplici comandi. L'origine della sua sindrome? L'inalazione di Fentanyl, potente oppioide sintetico responsabile di un alto numero di morti di overdose negli Stati Uniti, rilevato anche in Italia in questi giorni fra gli ingredienti di una dose intercettata in Umbria. E' allerta per i danni potenzialmente irreversibili al cervello scatenati da quella che è stata definita 'droga degli zombie'. Protagonista del primo caso osservato dagli scienziati di leucoencefalopatia tossica legata al Fentanyl inalato è un uomo di mezza età. La sua storia è descritta sulle pagine della rivista 'Bmj Case Reports'.  
Sniffare questo oppioide sintetico, avvertono i medici autori dell'analisi, può avere conseguenze gravi e durature. L'uomo era in uno stato non responsivo quando è arrivato all'attenzione dei camici bianchi: la leucoencefalopatia, entrano nel dettaglio gli autori, si presenta come un'infiammazione, un danno alla sostanza bianca del cervello, alla rete di fibre nervose che consente lo scambio di informazioni e la comunicazione tra diverse aree della materia grigia del cervello. Questa sindrome neurologica improvvisa o di lunga durata era già stata segnalata in relazione all'eroina e alla pratica nota come 'chasing the dragon', inseguire il dragone, che consiste nell'inalare i vapori dell'eroina scaldata su un foglio di alluminio. Questo è il primo caso segnalato come associato al Fentanyl, affermano gli autori del rapporto.  La condizione si manifesta con vari segni e sintomi, i più evidenti sono cambiamenti neurologici e comportamentali: si va dalla lieve confusione all'assenza di reattività, fino al coma e alla morte. Le prospettive per le persone colpite dalla sindrome dipendono generalmente dall'entità della lesione della sostanza bianca, spiegano gli esperti. Alcune persone guariranno completamente, altre peggioreranno progressivamente. In questo caso, l'uomo non aveva precedenti problemi di salute di rilievo, è rimasto incosciente per un periodo di tempo di durata non nota nella camera d'albergo, su un tavolo vicino sono state trovate pillole frantumate non identificate e un residuo bianco.   All'arrivo in ospedale, il paziente non era in grado di rispondere a domande o eseguire comandi. Ha risposto agli stimoli del dolore alle gambe, ma non alle braccia. Una scansione cerebrale ha rivelato infiammazione della sostanza bianca, gonfiore e lesioni al cervelletto, la parte del cervello responsabile dell'andatura e dell'equilibrio. L'uomo è risultato negativo all'epilessia. Uno screening delle sostanze ha restituito risultati negativi, ma un test separato delle urine ha indicato un livello molto elevato di Fentanyl, il che – ragionano gli autori del report – suggerisce una diagnosi di leucoencefalopatia tossica indotta dall'inalazione dell'oppioide sintetico. Diciotto giorni dopo, l'uomo era ancora costretto a letto e aveva bisogno di essere alimentato tramite un sondino. Gli sono stati somministrati diversi farmaci per trattare l'incontinenza urinaria, il danno renale, il deterioramento cognitivo, la sospetta astinenza da oppioidi, il dolore e l'agitazione e la polmonite. Dopo 26 giorni è stato dimesso e destinato a una struttura riabilitativa. Trascorso un altro mese è tornato a casa con il supporto della fisioterapia ambulatoriale e della terapia occupazionale. Di tempo ne è passato tanto prima di una ripresa. Poco meno di un anno dopo il ricovero in ospedale, continuano a illustrare gli autori, il paziente si era finalmente ripreso completamente ed era tornato a lavorare a tempo pieno. E ora descrive la sua guarigione come "miracolosa", commentando l'incidente che lo ha visto protagonista.   "All'inizio – ricorda – sembrava che avrei avuto bisogno di cure 24 ore su 24 dopo essere stato dimesso, ma mi sono concentrato e ho lavorato duro". L'uomo ha espresso gratitudine a tutti gli operatori sanitari che gli hanno salvato la vita e permesso di tornare alla vita che aveva prima: "Mi pento spesso di ciò che ho fatto a me stesso, a mia moglie e alla mia famiglia". Questo caso, concludono gli autori del rapporto, supporta "la necessità di includere il Fentanyl negli screening di routine delle urine per un'identificazione precoce e una gestione appropriata".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Giornata mondiale asma, 4 sintomi da tenere d’occhio nei bambini

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(Adnkronos) – Il bimbo ha l'asma? Sono 4 i sintomi a cui i genitori devono prestare attenzione per riconoscere il disturbo respiratorio, spiegano gli esperti della Simri (Società italiana per le malattie respiratorie infantili) in vista della Giornata mondiale dell’asma 2024, che si celebra il 7 maggio. Per la Giornata ben 53 centri di Pneumologia Pediatrica distribuiti sul territorio nazionale offriranno valutazioni spirometriche gratuite ai bambini per tutto il mese di maggio. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Società italiana di pediatria, Asmaallergia Bimbi Onlus, Federasma e Allergie Federazione pazienti Odv, Respiriamo insieme, Ecco i sintomi da tenere d'occhio.  Tosse. Può essere il campanello d’allarme. Si fa più fastidiosa e insistente di notte, dopo il gioco e lo sforzo fisico, negli ambienti in cui qualcuno fuma e ha fumato e quando l’aria è più fredda. Fischio. Si tratta di un rumore sibilante che si può udire appoggiando l’orecchio al petto del bambino o standogli vicino. Respiro frequente. È utile contare quanti respiri fa il bambino in 30-60 secondi: se ha l’asma il respiro diventa più corto e frequente. Rientramenti. La pelle che rientra tra le costole e al giugulo indica la fatica respiratoria. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Giornata mondiale dell’asma, a maggio spirometrie gratis per bimbi

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(Adnkronos) – Per la Giornata mondiale dell’asma 2024, che si celebra il 7 maggio, ben 53 centri di pneumologia pediatrica in tutt'Italia offriranno valutazioni spirometriche gratuite ai bambini per tutto il mese di maggio. L’iniziativa è realizzata da Simri (Società italiana per le malattie respiratorie infantili) in collaborazione con la Società italiana di pediatria, Asmaallergia Bimbi Onlus, Federasma e Allergie Federazione pazienti Odv, Respiriamo Insieme, per offrire alle famiglie l'opportunità di accedere a controlli medici specializzati per i loro bambini, senza alcun costo. La lista completa dei centri aderenti è disponibile sul sito www.simri.it. L'asma è una patologia respiratoria cronica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo – ricordano gli esperti – con una particolare incidenza tra i bambini e gli adolescenti, interessando circa uno su 10 da 0 a 18 anni. Tuttavia, nonostante la sua diffusione, spesso l'asma viene sottovalutata o non diagnosticata correttamente, compromettendo così la qualità di vita dei bambini, aumentando il rischio di complicanze, con notevoli ricadute sulla spesa sanitaria oltre che sulle assenze scolastiche e lavorative.  In Italia, si stima che i costi diretti dell’asma siano pari all’1-2% della spesa sanitaria annua, principalmente dovuti alle esacerbazioni e alla necessità di cure urgenti, mentre i costi indiretti rappresentano un onere notevole per la sanità italiana. Le esacerbazioni asmatiche nei bimbi rimangono un problema significativo: secondo alcuni studi quattro piccoli asmatici su 1.000 sperimentano un'esacerbazione grave all'anno.  "L'asma nei bambini è una sfida importante ma con l'educazione e il supporto adeguati può essere gestita – afferma la presidente Simri, Stefania La Grutta – Riconoscere i sintomi precoci, seguire attentamente la terapia prescritta per mantenere il controllo dei sintomi e garantire un ambiente domestico sicuro e salubre sono passaggi cruciali per il benessere dei bambini. Anche la prevenzione è fondamentale: evitare l'esposizione a fumo passivo, allergeni e inquinanti ambientali può contribuire a ridurre il rischio di esacerbazioni asmatiche”. “La Giornata mondiale dell'asma è un momento cruciale per sensibilizzare sull'importanza della gestione nei bambini – sottolinea Fabio Midulla, past president Simri – Attraverso l'offerta di spirometrie gratuite in 53 centri di pneumologia pediatrica in Italia, vogliamo fornire un'opportunità concreta per la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo dell'asma infantile. Invitiamo le famiglie a cogliere questa opportunità e a lavorare insieme a noi per garantire un futuro più sano per i nostri piccoli”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Fisco, Leo: “Bonus 100 euro dipendenti primo tassello, poi tredicesime”

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(Adnkronos) –
Bonus da 100 euro nel 2025 e non a dicembre 2024 perché "c'era la necessità assoluta di trovare le coperture che non avevano per il 2024". Lo ha detto in conferenza stampa il viceministro al Mef Maurizio Leo dopo il Cdm che ha dato il via libera al tredicesimo decreto fiscale, spiegando che la misura è destinata a redditi da lavoro dipendente entro i 28mila euro con almeno un figlio a carico. Il bonus 100 euro "è il primo tassello di quello che intendiamo fare trovando le risorse per le tredicesime", ha sottolineato il viceministro dell’Economia. “Dobbiamo trovare l’equilibrio per le coperture, la nostra stella polare è muoversi in questa direzione”, ha aggiunto. "Con questo tredicesimo decreto abbiamo fatto gran parte della riforma fiscale, attesa dagli anni Settanta, che fissa regole certe e alleggerisce il carico per le imprese ed i cittadini", con "rispetto quasi maniacale per i conti pubblici", ha detto, ribadendo come tutto sia "stato fatto con una attenzione rigorosa ai conti pubblici".  Nel 2025 puntiamo a "consolidare le tre aliquote Irpef e a spingerci ancora oltre", ha detto ancora Leo, sottolineando che a fine anno "vedremo il risultato del concordato preventivo e speriamo di avere le risorse per venire incontro al ceto medio".  
Manca ancora il decreto ministeriale del Mef e del ministero del Lavoro per il superbonus assunzioni. "La misura è già prevista nel decreto legislativo già approvato" e "si sta procedendo ad un decreto interministeriale per fissare le regole di applicazione con effetto retroattivo sui contratti dal primo gennaio 2024", ha spiegato quindi il vice ministro al Mef Maurizio rispondendo ad una domanda sulla maxi deduzione al 120% (maggiorata al 130% per giovani, le donne ed ex Rdc) sulle assunzioni delle imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e di lavoratori autonomi. Oggi in Consiglio dei ministri, nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale, è arrivato il via libera al decreto legislativo che permetterà di erogare, nel mese di gennaio 2025, un’indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico. Secondo quanto si apprende lo avrebbe detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ieri sera nel corso dell'incontro con i sindacati. Questo provvedimento, avrebbe spiegato il premier, rientra nel più ampio lavoro che il Governo ha portato avanti finora per difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, segnatamente quelli più esposti. In questi sedici mesi di governo, ha spiegato, si è scelto di concentrare le risorse a disposizione per interventi di carattere redistributivo. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)