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Caldo torrido, siccità e afa sull’Italia: presto il ritorno dei 40°C, le previsioni meteo

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(Adnkronos) – Giusto il tempo di respirare ancora per qualche giorno, poi l'Anticiclone africano tornerà in tutta la sua potenza per riportare caldo torrido, afa ma anche siccità sull'Italia. Un ritorno "a oltranza" con temperature infuocate che toccheranno i 40°C anche a Roma. Questo il quadro meteo delineato dagli esperti nelle previsioni del tempo per oggi, 24 luglio, e per i giorni a venire.  Anticiclone ad oltranza sull’Italia, Europa divisa in due. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma la presenza dell’alta pressione sul nostro Paese almeno fino al 10 agosto con temperature elevate ed il ritorno del caldo africano: già all’inizio della prossima settimana saranno possibili nuovamente i 40°C, anche a Roma! Ma la situazione peggiore riguarderà la siccità estrema, specie al meridione: nell’ultimo mese il quadro è peggiorato ulteriormente anche in Calabria, mentre sono ormai 12 mesi che la siccità risulta ‘severa’ in Sicilia con numerosi bacini letteralmente prosciugati dal caldo africano e dall’assenza di piogge. Proprio le piogge saranno la nota dolente dei prossimi 10-14 giorni: l’Europa, infatti, risulterà divisa in due con i cicloni atlantici e le precipitazioni in transito alle alte latitudini mentre, sul resto del continente, avremo piovaschi con il contagocce. In particolare, fino al 7 agosto i modelli meteorologici indicano un accumulo di oro blu (acqua) fino a 200 litri per metro quadrato (200 mm) nelle zone interne della Svezia, solo 7 litri per metro quadrato in Sicilia e in generale sul nostro Sud. 7 litri in 10-14 giorni con temperature fino a 40°C significa ‘zero’ nel bilancio idrologico: questa esigua quantità di pioggia evaporerà o nemmeno toccherà terra a causa del caldo africano in arrivo nuovamente su tutto lo Stivale. Nel dettaglio, nelle prossime ore, sono attesi, al più, alcuni temporali sugli Appennini, specie tra Lazio e Basilicata: come spesso accade, potrebbero anche risultare intensi ma, proprio a causa dell’intensità, l’acqua non si infiltrerà nel terreno e scorrerà via veloce in superficie acuendo la siccità del meridione. Da giovedì, poi, gradualmente inizierà a rimontare ancora di più l’anticiclone africano con temperature in aumento specie dal weekend: proprio lo spettro del Cammello, come viene definito in gergo meteorologico l’anticiclone africano, ci farà soffrire la sete. Entro domenica sono previste temperature di 37-39°C al Centro-Sud, localmente fino a 36-38°C anche al Nord specie in Emilia Romagna. Ma sarà entro la fine del mese che l’Italia sarà ‘infuocata’ di nuovo, ovunque: lunedì prossimo si prevedono 40 gradi a Roma, Firenze e Terni. Non è normale. E questo caldo continuerà almeno fino alla notte delle stelle, almeno fino al 10 agosto (ma ovviamente potrebbe durare anche di più). Ormai il Riscaldamento Globale ha portato sul nostro Paese 2-3 gradi in più, che durante l’Estate diventano anche 4-5 in più rispetto alla fine dello scorso secolo: in pratica, con la stessa configurazione meteo, quando nel 1990 avevamo 35 gradi oggi ne abbiamo 40! Tutta colpa della combustione dei combustibili fossili, della cementificazione scriteriata e delle attività sempre meno ecologiche di una popolazione mondiale che in soli 50 anni ha visto raddoppiare il suo numero da 4 miliardi di persone a 8 miliardi. Dobbiamo riflettere. Mercoledì 24. Al Nord: qualche temporale sulle Alpi del Triveneto. Al Centro: qualche rovescio sui monti tra Lazio e Molise. Al Sud: rovesci temporaleschi sugli Appennini. Giovedì 25. Al Nord: soleggiato. Al Centro: soleggiato, calo termico. Al Sud: torna il sole ovunque, temperature in diminuzione. Venerdì 26. Al Nord: soleggiato. Al Centro: soleggiato. Al Sud: soleggiato. Tendenza: dal weekend torna l’anticiclone africano con caldo in sensibile aumento. —[email protected] (Web Info)

Netanyahu oggi a Washington, proteste e manifestanti arrestati

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(Adnkronos) – La polizia ha arrestato diversi manifestanti all'interno di un edificio che ospita uffici del Campidoglio degli Stati Uniti, un giorno prima che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu arrivi a Washington per parlare a una sessione congiunta del Congresso. I manifestanti erano entrati legalmente nella Cannon House, che ospita uffici e fa parte del complesso del Campidoglio, ha detto ieri la polizia del Campidoglio. Tuttavia, nel palazzo non sono consentite proteste e ai manifestanti è stato chiesto di porre fine alla manifestazione, hanno comunicato le forze dell'ordine. Per la polizia del Campidoglio i manifestanti non hanno obbedito alla richiesta, cosa che ha innescato lo sgombero. Netanyahu dovrebbe intervenire oggi in una sessione congiunta del Congresso, un onore raro per un leader straniero, tra le pesanti critiche alla gestione della guerra a Gaza da parte dell'Amministrazione del presidente americano Joe Biden e dei vertici democratici. Secondo i media, la protesta è stata organizzata dal gruppo di attivisti Jewish Voice for Peace. "Siamo qui nell'edificio dove negli ultimi nove mesi e mezzo i membri del Congresso hanno deciso più e più volte di inviare le bombe usate per commettere un genocidio", ha scritto l'organizzazione sulla piattaforma social X. Negli ultimi mesi nel palazzo si erano svolte proteste simili. La visita di Netanyahu a Washington avviene in un momento di turbolenze politiche negli Stati Uniti, a seguito del ritiro di Biden dalla corsa presidenziale. Si prevede che la visita del primo ministro israeliano riporterà l'attenzione sul conflitto a Gaza. 
Il suo discorso al Congresso si concentrerà sul conflitto. Netanyahu sarà accompagnato nella sua visita dai parenti degli ostaggi catturati negli attacchi del 7 ottobre guidati dal gruppo militante palestinese Hamas. Sia Biden che il candidato presidenziale repubblicano Donald Trump avranno colloqui con Netanyahu. Secondo quanto riportato dai media, anche la vicepresidente Kamala Harris, probabile sostituta di Biden nella corsa presidenziale del 2024, prevede di incontrare Netanyahu. Il portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Matthew Miller, ha intanto assicurato ieri che il Movimento di resistenza islamica (Hamas) non potrà avere alcun ruolo nel governo della Striscia di Gaza dopo la fine della guerra con Israele. La dichiarazione arrivata dopo che è stato raggiunto un accordo tra 15 fazioni palestinesi, tra cui Fatah e Hamas, sulla formazione di un governo di unità nazionale e sulla fine delle divisioni intestine. "Per quanto riguarda il governo di Gaza dopo il conflitto, non può esserci alcun ruolo per un'organizzazione terroristica. Hamas è un'organizzazione terroristica da molto tempo. Ha le mani sporche di sangue di civili innocenti, sia israeliani che palestinesi. Quindi, se parliamo del governo di Gaza dopo il conflitto, vogliamo vedere l'Autorità Palestinese governare una Gaza e una Cisgiordania unificate. Ma no, non sosteniamo un ruolo per Hamas", ha detto Miller durante una conferenza stampa. Nonostante le dichiarazioni rilasciate nel tempo da numerosi portavoce di Hamas circa la sua possibile adesione ai principi dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), compresa la rinuncia a distruggere lo Stato di Israele, il portavoce ha ricordato che il gruppo non lo ha ancora fatto ufficialmente e che avrebbe potuto firmare nel contesto dell’incontro avvenuto recentemente a Pechino.  Il portavoce ha poi affermato che la dichiarazione congiunta non avrà alcun impatto sui negoziati per raggiungere un cessate il fuoco nell'enclave palestinese e che l'accordo "è in vista", anche se ha sottolineato che "questo non significa" che verrà necessariamente raggiunto. I firmatari hanno espresso il desiderio di creare uno Stato palestinese, con Gerusalemme Est come capitale, hanno respinto i tentativi di sfollare la popolazione dai territori e hanno condannato gli insediamenti costruiti da Israele in Cisgiordania e Gerusalemme Est, contrari al diritto internazionale. Chiedono anche la fine del blocco della popolazione palestinese a Gaza e la fornitura di aiuti umanitari. Fatah e Hamas si erano già incontrati in aprile a Pechino per discutere di riconciliazione, dopo anni di fallimenti nei tentativi di porre fine alle loro controversie, derivanti dalle elezioni del 2006, in cui il gruppo islamista vinse.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Global Media Forum: anche Adnkronos all’evento in Azerbaigian dedicato all’informazione

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(Adnkronos) – All’intelligenza artificiale e al suo impatto sulla realtà, sui media e sulla disinformazione e alla necessitò di promuovere un’alfabetizzazione mediatica è dedicato uno degli ultimi 2 panel del Global Media Forum, evento che si è appena concluso a Shusha, in Azerbaigian, a cui ha partecipato, con l’obiettivo di sviluppare relazioni a livello internazionale, anche il gruppo Adnkronos. Nel quarto e ultimo panel del forum, iniziato il 20 luglio, informa Azernews, il confronto tra gli esperti ha riguardato il tema ‘Cambiamento climatico e media’, moderato da Ansis Bogustovs, conduttore e produttore di Riga TV24 e Radio Latvia. È stato invece Elnur Soltanov, vice ministro dell’Energia dell’Azerbaigian e Ceo di Cop29, a tenere una relazione su ‘Solidarietà per un mondo verde – Cop29’. In chiusura è stato presentato il report su ‘L’evoluzione del colonialismo francese: uno studio politico e costituzionale’ commissionato dal Baku Initiative Group e redatto da Carlyle Corbin, esperto delle Nazioni unite (Onu).  Al Global Media Forum di Shusha sono intervenuti 150 ospiti provenienti da 49 Paesi, agenzie di informazione statali di 34 Nazioni, 12 organizzazioni internazionali e agenzie di comunicazione. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Da Gaza a Kiev, il ruolo della Cina come mediatore internazionale e gli interessi

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(Adnkronos) – ''Un accordo storico'', quello raggiunto oggi con la 'Dichiarazione di Pechino' tra 14 fazioni palestinesi, Hamas e Fatah in testa, con la prospettiva di ''un governo di riconciliazione nazionale'' al termine della guerra a Gaza. Un passo storico, per la prima volta dopo 29 mesi di appelli da più fronti, quello che potrebbe svolgere oggi accogliendo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba per la prima volta dall'aggressione russa del 24 febbraio del 2022.  La Cina ha gli occhi della comunità mondiale puntati addosso mentre veste i panni di mediatore internazionale in due delle principali crisi in corso. A partire da quelli di Mosca, che ha fatto sapere tramite il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che esaminerà la visita di Kuleba in Cina "attraverso il prisma della sua partnership strategica con Pechino". Intanto la Cina mette a segno un importante successo sul fronte mediorientale, ponendo fine a decenni di divisioni interne tra i palestinesi e rafforzando così il suo ruolo diplomatico, presentandosi come mediatore alternativo per trattare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi ancora nell'enclave.  "La guerra non dovrebbe continuare indefinitamente", aveva detto il presidente cinese Xi Jinping, che ha chiesto una "conferenza di pace internazionale ampia, autorevole ed efficace" per il Medio Oriente e ha fatto appello alla creazione di uno stato palestinese indipendente. Realtà in cui la Cina cercherà di svolgere un ruolo, a partire dalla ricostruzione della Striscia di Gaza dal 'day after', anche se la mossa odierna non è piaciuta a Israele con il quale Pechino intrattiene importanti rapporti commerciali. Sul fronte russo-ucraino, sempre oggi la Cina apre alla possibilità di svolgere appieno quel ruolo di ''facilitatore decisivo'' che gli è stato riconosciuto nella dichiarazione finale del vertice della Nato a Washington. E' stato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi a invitare Kuleba per vedere con lui, nei quattro giorni che resterà a Pechino, come creare le condizioni per tenere una vera e propria conferenza internazionale, con Russia e Cina presenti, dopo il nulla di fatto del summit di pace in Svizzera. Conferenza nata morta proprio per la mancata partecipazione di russi e cinesi. Raggiungendo Pechino, esplorando ''il possibile ruolo cinese'', quello che Kuleba punta a ottenere è l'avvio di un percorso verso ''una pace giusta e duratura'' per l'Ucraina, come si legge in una nota diffusa dal governo di Kiev. Pace che, sembra essersi conto l'Ucraina, è impossibile raggiungere senza sedersi al tavolo con la Russia, tanto che nei giorni scorsi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha aperto alla partecipazione russa a una futura conferenza di pace. Finora la Cina non ha mai condannato apertamente l'invasione russa dell'Ucraina, ma in varie occasioni ha fatto appello a una soluzione diplomatica del conflitto e ha chiesto rispetto per l'integrità territoriale. Di sé, ha detto di essere un soggetto neutrale per la decisione di non inviare armi né a Mosca, né a Kiev, ma la sua alleanza con la Russia, ''i rapporti speciali'' che rivendica il Cremlino, lo rendono sicuramente un interlocutore decisivo. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Ritiro Biden, attesa per discorso alla nazione. Harris-Trump, come cambiano i sondaggi

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(Adnkronos) – Il presidente americano Joe Biden oggi alle 20 ore di Washington, le 2 di notte in Italia, parlerà alla nazione per spiegare la sua decisione di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca. Nbcnews cita una fonte informata che precisa che si tratterà di un discorso in prime time dalla Casa Bianca. Biden ha confermato su X che "parlerà alla nazione su quello che ci aspetta e come finirò il lavoro per il popolo americano". Domenica il presidente ha annunciato la sua decisione diffondendo il testo di una lettera con cui ha dato il suo endorsement alla vicepresidente Kamala Harris nella sfida contro Donald Trump alle elezioni Usa 2024 di novembre. I primi sondaggi sembrano premiare la scelta che i dem si avviano a ufficializzare con la convention di agosto. Biden si è detto "grato" alla direttrice del Secret Service, Kimberly Cheatle, che si è dimessa dopo la bufera per la gestione della sicurezza al comizio in Pennsylvania durante il quale Donald Trump è scampato ad un tentato assassinio. "Come leader ci vuole onore, coraggio e un'incredibile integrità per assumersi la piena responsabilità di un'organizzazione che ha uno dei compiti più difficili del servizio pubblico", ha affermato il presidente Usa. "Mentre andiamo avanti, io auguro il meglio a Kim, intendo nominare a breve un nuovo direttore", ha annunciato. "Jill e io siamo grati alla direttrice Kim Cheatle per i suoi decenni al servizio dello Stato – ha dichiarato Biden che ha conosciuto Cheatle come agente della sua scorta quando era vicepresidente – ha dedicato in modo altruista e rischiato la sua vita per proteggere la nazione durante la sua carriera al Secret Service. La ringraziamo in modo particolare per aver accettato di guidarlo durante la nostra amministrazione e le siamo grati per il servizio prestato per la nostra famiglia".  "L'inchiesta indipendente per stabilire quello che è successo il 13 luglio continua e io sono ansioso di valutarne le conclusioni – ha sottolineato ancora riferendosi al tentato assassinio di Trump – Tutti sappiamo che quello che è successo quel giorno non può mai ripetersi". Riguardo alle richieste di dimissioni di Biden che continuano ad arrivare dai repubblicani è intervenuta la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, intervistata da Abc. "Penso veramente che sia ridicolo – ha affermato – Il presidente ha deciso di non candidarsi alla rielezione. Questo è tutto, è tutto quello che ha deciso. Vuole continuare il suo lavoro". "Ho avuto a che fare con predatori sessuali, truffatori, imbroglioni. Conosco i tipi come Donald Trump", l'affondo di Kamala Harris nel suo primo comizio, a Milwaukee, in Wisconsin, dall'uscita di scena di Biden. La vicepresidente ha esordito con una dedica all'"incredibile presidente Joe Biden". "Servire come vicepresidente è stato uno dei più grandi onori della mia intera vita. I risultati raggiunti da Joe nella sua carriera e in particolare negli ultimi 3 anni non hanno eguali, nel suo mandato ha superato quello che altri presidenti hanno fatto in due mandati. Sono onorata di avere il suo endorsement in questa corsa", ha detto Harris. "La strada per la Casa Bianca passa attraverso il Wisconsin. E per vincere nel Wisconsin, contiamo su di voi proprio qui a Milwaukee. E tutti voi ci avete aiutato a vincere nel 2020. E nel 2024, vinceremo di nuovo", ha aggiunto. "Ho appreso che abbiamo il sostegno di un numero sufficiente di delegati per ottenere la nomination democratica. Vi prometto che trascorrerò le prossime settimane continuando a unire il nostro partito in modo che siamo pronti a vincere a novembre. Mancano 105 giorni alle elezioni, abbiamo molto da fare ma il duro lavoro non ci spaventa. E vinceremo in queste elezioni. Sì, vinceremo", ha detto ancora. 
Quindi, l'attacco a Trump: "Sono stata procuratrice della California e prima sono stata un procuratore in aula. Ho affrontato autori di reati di ogni genere: predatori che abusavano delle donne, truffatori che imbrogliavano i consumatori, imbroglioni che violavano le regole per il proprio tornaconto. Quindi, ascoltatemi quando dico che conosco i tipi come Donald Trump. E in questa campagna, vi prometto, metterò in campo orgogliosamente il mio curriculum contro il suo ogni giorno della settimana", ha aggiunto prima di snocciolare alcune condanne che Trump ha subito nella sua carriera. I primi sondaggi dopo il ritiro di Biden dalla corsa alla Casa Bianca fotografano un quadro condizionato dal 'fattore Harris'. Per il sondaggio pubblicato da Morning Consult si riduce nettamente il vantaggio di Trump, che si attesta al 47% contro il 45% della vicepresidente. Nell'ultimo poll realizzato sempre dalla stessa società, tra il 15 e il 17 luglio, Trump aveva un vantaggio di quattro punti sul presidente democratico, con il 46% contro il 42%. C'è poi il sondaggio Reuters-Ipsos, su base nazionale e quindi non aderente pienamente al sistema elettorale, che addirittura assegna il 44% a Harris e il 42% a Trump. "Kamala Harris ha unito il partito e unirà il Paese. Si guadagnerà la nomination e vincerà queste elezioni", ha detto il marito di Harris, Douglas Emhoff, sottolineando che la candidata in pectore dem per la Casa Bianca ha "una visione del futuro in cui c'è la libertà" e non "il paesaggio infernale che Donald Trump ha creato". Un mondo "dove vi dicono che non puoi leggere questo libro, che non puoi studiare certe cose, ti dicono che non puoi votare, tutto questo deve cambiare".  "Vedete l'entusiasmo, i soldi raccolti, il partito che si riunisce – ha continuato il marito di Harris, parlando con i giornalisti e riferendosi alla reazione alla candidatura della vicepresidente – avete visto che grande base di sostegno ha ottenuto in un giorno o due, perché sta parlando di un'America in cui tutti abbiamo un posto".  
I leader democratici al Congresso, Chuck Schumer e Hakeem Jeffries, hanno annunciato il loro endorsement alla candidatura alla Casa Bianca di Harris. "La vasta maggioranza dei miei senatori l'hanno velocemente ed entusiasticamente sostenuta e ora che il processo si è sviluppato, dalla base ai vertici, siamo qui per dare il nostro sostegno alla vicepresidente", ha detto il leader della maggioranza dem al Senato. "La vicepresidente Harris si è conquistata la nomination dalla base in su e non dai vertici in giù", ha ribadito il leader dei democratici alla Camera Hakeem Jeffries, che si è detto "orgoglioso di sostenere con forza Kamala Harris come 47esima presidente degli Stati Uniti".  "Il presidente Biden ha preso la generosa decisione di passare il testimone alla vicepresidente che è pronta, disponibile e in grado di guidarci nel futuro – ha aggiunto – Kamala Harris e la sua candidatura hanno dato entusiasmo ed energia al caucus democratico, al partito e alla nazione".  Intanto la campagna presidenziale di Harris ha avviato il processo di scelta del candidato alla vicepresidenza, chiedendo il materiale per valutare cinque diversi possibili 'running mate'. Secondo fonti citate da Nbcnews si tratterebbe del governatore della North Carolina, Roy Cooper, del governatore della Pennsylvania, Josh Shapiro, del senatore dell'Arizona, Mark Kelly, della governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer e del governatore del Minnesota Tim Walz. 
Pennsylvania, Michigan, Arizona e North Carolina sono tra gli stati chiave cruciali per l'esito delle elezioni del prossimo novembre. Si sta discutendo anche di altri due nomi, il governatore dell'Illinois, J.B. Pritzker e l'ex deputato della Louisiana, Cedric Richmond, che è stato co presidente della campagna Biden-Harris. Ma non è chiaro se per loro sia stato avviato il 'vetting", cioè il processo formale di valutazione del candidato, per loro e anche per il governatore del Kentucky, Andy Beshear, il cui nome sta anche circolando insistentemente come un possibile candidato.  L'ex attorney general dell'amministrazione Obama, Eric Holder, ha l'incarico di guidare, con il suo studio legale, il processo di controllo dei diversi candidati, un'operazione che solitamente richiede mesi mentre ora dovrà avvenire nel giro di poche settimane, dal momento che l'obiettivo è di avere il vicepresidente scelto prima dell'inizio della convention di Chicago il 19 agosto. Mentre si ritiene che la candidatura di Harris – che ha ottenuto già il sostegno della maggioranza dei delegati – potrà essere formalizzata da una votazione virtuale nella prima settimana di agosto.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Stop al caldo africano, anche oggi e domani nessuna città da bollino rosso

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(Adnkronos) – Godiamoci questo stop all'afa e al gran caldo portato dall'anticiclone africano che per giorni nel mese di luglio ha letteralmente soffocato l'Italia e l'estate 2024 con temperature bollenti. E non stiamo tanto a chiederci quanto dura (perché non dura) e quando finirà: ad oggi, mercoledì 24 luglio, sappiamo che il bollino rosso per le ondate di calore, l'allerta massima, per ora è sparito dalla mappa, anche a causa del maltempo, ma c'è il bollino arancione in mezzo a tanti gialli (prevalenti) e qualche verde. Dunque il segnale di allerta 3, il livello massimo di rischio per le ondate di calore, continua a non contrassegnare nessuno dei 27 capoluoghi monitorati, secondo il bollettino del ministero della Salute. In base all'ultimo aggiornamento l'allerta 2, bollino arancione, oggi 24 luglio interesserà 8 città (Brescia, Firenze, Frosinone, Palermo, Perugia, Rieti, Roma e Viterbo). E domani andrà meglio con Genova unico bollino arancione. Ma non illudiamoci. I meteorologi del sito www.iLMeteo.it avvertono che dal weekend torneremo subito a bollire con 38-40°C, anche a Firenze, Ferrara e Bolzano. Da sabato 27 luglio è previsto il ritorno dell'anticiclone africano e le temperature saliranno velocemente di 5-6 gradi. —[email protected] (Web Info)

Parigi 2024, stella del dressage rinuncia alle Olimpiadi: ha ‘picchiato’ un cavallo

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(Adnkronos) – Primo 'caso' alle Olimpiadi di Parigi 2024. Charlotte Dujardin, stella britannica del dressage, rinuncia ai Giochi dopo l'apertura di un'inchiesta della federazione internazionale d'equitazione (Fei) per "condotta contraria ai principi relativi al benessere del cavallo". L'atleta, vincitrice in carriera di 6 medaglie olimpiche e in particolare di due ori a Londra 2012, secondo un video registrato 4 anni fa ha colpito ripetutamente un cavallo alle zampe con un frustino. La condotta è stata definita da Dujardin "un errore di giudizio durante una sessione di allenamento". "Non ci sono scuse. Sono costernata, avrei dovuto offrire un esempio migliore nella circostanza", le parole dell'olimpionica in una nota. —[email protected] (Web Info)

Crollo Scampia, il dolore di Geolier: “Abbandonati e senza più lacrime”

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(Adnkronos) – Su Instagram il grido di dolore di Geolier per Scampia, dopo il tragico crollo avvenuto nella tarda serata di ieri alla Vela Celeste che ha fatto 2 morti e 13 feriti. "Siamo cinematografici ma abbandonati. Senza più lacrime, così non si può", scrive il rapper napoletano su Instagram postando la foto di una donna disperata sopravvissuta alla tragedia.  —[email protected] (Web Info)

Estate, crescono i negazionisti della crema solare: cosa si rischia

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(Adnkronos) – Non solo anti-vax e complottisti diffidenti in tema di farmaci e cure. Anche le creme solari sono entrate negli ultimi anni nel mirino dei negazionisti convinti che si tratti di un prodotto "inutile", diffuso "solo per arricchire le industrie" o addirittura "cancerogeno" e "tossico". Una disinformazione che corre soprattutto sui social, attaccando i messaggi istituzionali di prevenzione che vengono diffusi soprattutto d'estate, e che sta facendo adepti anche in Europa e persino nel nostro Paese. Anche perché gli influencer 'no-sunscreen' hanno follower ben oltre i confini continentali.  Il rifiuto delle protezioni solari, spiega all'Adnkronos Salute Giuseppe Argenziano, presidente Sidemast (Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse), "più che una moda direi che è un atteggiamento paranoico che purtroppo, come per i no-vax e i no-farmaci, può essere molto pericoloso". Il punto è che "il 90% dei tumori della pelle sono collegati alle scottature solari e quindi il filtro solare rappresenta un buon compromesso tra voglia di sole e prudenza. L'deale sarebbe cercare di evitare l'esposizione diretta al sole o indossare indumenti protettivi. Il miglior consiglio riguardo alle creme è quello di utilizzare la massima protezione (50) e riapplicare la crema ogni 2 ore di esposizione al sole".  Gli influencer complottisti no-sunscreen sostengono, tra l'altro, che le creme solari impediscono l'assorbimento della vitamina D. "Falso – precisa Argenziano – è una leggenda metropolitana: la vitamina D viene prodotta dalla pelle in quantità assolutamente sufficienti se si utilizza la protezione solare". 
Le creme solari servono "per prevenire due cose: l'invecchiamento cutaneo e i tumori della pelle", aggiunge il presidente Sidemast. In questo quadro "le informazioni sui social non controllate sono molto rischiose. E' sbagliato mettere in dubbio l'importanza di utilizzare le creme solari, la cui azione di schermo è provata. E va addirittura 'potenziata', soprattutto per le pelli più chiare, evitando le lunghe esposizioni, preferendo l'ombra e anche indossando una maglietta in situazioni come, ad esempio, la barca, o quando si gioca il spiaggia".  "Il pericolo delle fake social, però – segnala Argenziano – è legato anche alla diffusione di 'ricette' fai da te per fabbricare creme solari 'naturali' che non hanno nessuna funzione di filtro: oli vari, dall'oliva al cocco, grassi naturali e animali" che non pongono nessun argine alle scottature solari.  —[email protected] (Web Info)

“Aumentano cistiti e donne più colpite”, i consigli di Bassetti

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(Adnkronos) – Può essere una scomoda compagna di vacanze, e rendere più complicati i giorni tanto sognati sotto l'ombrellone, fra mare e bagnasciuga. Estate tempo di cistite, soprattutto per la popolazione femminile. Secondo le stime, almeno una donna su 3 ne ha sofferto nella vita e fra queste c'è chi va incontro a forme ricorrenti. "Le cistiti, episodi fastidiosi di infezioni delle vie urinarie che colpiscono più facilmente le donne, sono molto più frequenti in estate per tante ragioni – spiega all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova – Si beve meno acqua, in genere si hanno più rapporti sessuali" nella stagione delle vacanze "e la cistite, nelle donne sessualmente attive, è appunto spesso correlata direttamente ai rapporti sessuali".  Altre condizioni che aumentano il rischio di incappare in una cistite sono per esempio "il costume bagnato – elenca ancora Bassetti – o degli indumenti particolarmente stretti che magari si utilizzano di più in estate, tutti fattori che aumentano evidentemente il rischio di queste infezioni che possono essere veramente fastidiose, soprattutto nel genere femminile". I sintomi? Campanelli d'allarme sono il classico bruciore, o dolore, quando si fa la pipì; difficoltà a urinare e bisogno frequente e urgente; ma anche una sensazione di peso sulla vescica, al basso ventre, e di non completo svuotamento e visivamente si osservano anche urine torbide. Il fastidio può essere significativo, osserva l'infettivologo, sottolineando l'importanza di non trascurare questa problematica, perché spesso questi episodi di cistite "portano a un utilizzo spropositato di antibiotici, anche in autoprescrizione – avverte lo specialista – Purtroppo oggi le infezioni urinarie sono uno dei settori nel quale abbiamo più facilmente batteri resistenti agli antibiotici, necessità di ricovero in ospedale e quant'altro. Quindi bisogna fare grande attenzione", ammonisce. L'esperto affronta il tema anche in un post su Facebook dedicato alle cistiti estive, nel quale dispensa qualche consiglio "per provare a prevenirle: bevi almeno 2 litri di acqua al giorno – suggerisce – segui una dieta ricca di vitamine e antiossidanti come frutta e verdura; evita cibi zuccherati e bevande gassate; svolgi attività fisica regolarmente; bevi molta acqua; limita il consumo di caffè, alcolici, dolci o cibi troppo conditi; non trattenere la pipì; non indossare vestiti troppo attillati di materiale sintetico o passare la giornata con il costume bagnato". E infine: "In caso di episodio di cistite, è molto importante fare un'urinocoltura prima di iniziare l'antibiotico (meglio evitare il fai da te)". —[email protected] (Web Info)