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Florida/ Bambina scava una buca nella sabbia, ma ci cade dentro e perde la vita

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Una tragedia enorme ha scosso gli Stati Uniti.

Una bambina di 5 anni è morta dopo essere caduta nella buca di sabbia profonda un metro e mezzo che stava scavando con il suo fratello più grande.

Le persone presenti in quel momento sulla costa di Lauderdale-By-The-Sea (Florida) hanno provato a salvarla scavando a mani nude, ma quando i soccorritori l’hanno raggiunta, la piccola non aveva più polso.

La madre della vittima è stata accompagnata in ospedale sotto shock.

Firenze, bloccò Alta velocità: anarchico arrestato con accusa di terrorismo

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(Adnkronos) – Attentato alla sicurezza dei trasporti e rimozione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro con l'aggravante della finalità di terrorismo. Sono i reati che la procura di Firenze contesta a un italiano, appartenente all'area anarchica, ritenuto l'autore di un'azione, l'8 agosto dello scorso anno, in una galleria nel tratto fiorentino dell'Alta velocità ferroviaria che determinò l'interruzione della linea dalle 19 fino a poco dopo la mezzanotte, causando gravi ritardi nella circolazione dei treni. La Digos di Firenze questa mattina ha eseguito l'ordinanza applicativa degli arresti domiciliari, con divieto assoluto di comunicare con persone diverse da quelle con lui abitanti e con applicazione di braccialetto elettronico, disposta dal Gip di Firenze nei confronti dell'indagato. Nel corso dell'azione venne danneggiato un quadro elettrico, un piezometro e il relativo modem per la trasmissione dati, che servono per il monitoraggio dell'infrastruttura ferroviaria. Gli investigatori avrebbero accertato che il presunto autore disalimentò con strappo dei cavi le due telecamere di videosorveglianza che monitorano il piazzale dove si trova la cabina Qmt 16 e il posto di esodo, impedendo di visionare la galleria Scheggianico, nel comune di Firenzuola (Firenze), "e il relativo soccorso di eventuali passeggeri".  —[email protected] (Web Info)

Scuola e stop cellulare in classe, esperto: “A 8-10 anni già tecnostressati”

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(Adnkronos) – "Sono d'accordo con la proposta di vietare l'uso del cellulare agli studenti delle elementari e medie. Dalla mia esperienza ultra ventennale sui rischi digitali già a 8-10 i bambini vivono con la testa incollata a uno schermo, i social iniziano a diventare una droga e nel cervello c'è un accumulo di informazioni. Esplode l''internet addiction disorder' che li porta a essere dipendenti e stressati. Quindi se in classe non usano i cellulari non può che fargli bene, direi di lasciare l'uso del tablet alla sola attività legata alla didattica". Così all'Adnkronos Salute Enzo Di Frenna, fondatore di Netdipendenza Onlus, intervenendo sulla proposta del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara di vietare cellulari alle elementari e alle scuole medie.  
A scuola "il telefono cellulare dovrebbe essere depositato in un armadietto" ricorda Di Frenna e "i ragazzi altrimenti sono continuamente distratti e perdono la concentrazioni", rimarca l'esperto. "C'è oggi un sovraccarico informativo e celebrale anche nei più piccoli, mentre – suggerisce – si dovrebbe puntare ad insegnare loro, a partire dalle famiglie, a gestire lo strumento in modo intelligente".  Ragazzi 'schiavi' di internet rischiano di esserlo anche da adulti. "La videodipendenza è una malattia e Netdipendenza Onlus – spiega Di Frenna – vuole aiutare le persone a 'staccarsi'. E' come quando si mangia male e arriva l'obesità e malattie come il diabete, la stessa cosa accade con l'informazione, magari di pessima qualità, che fa diventare 'obeso' il cervello. Chi è tecnostressato ha mal di testa, soffre di insonnia, ha attacchi di ansia e può arrivare anche la depressione". Dal 2007 Netdipendenza Onlus promuove escursioni a contatto con la natura per prevenire la videodipendenza e il tecnostress, e tutti i rischi per la salute.   —[email protected] (Web Info)

Terremoto in Mare Adriatico, scossa magnitudo 4.7 avvertita in Puglia

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(Adnkronos) – Un terremoto di magnitudo ML 4.7 è avvenuto oggi nella zona del Mare Adriatico Meridionale, alle 10.23, con coordinate geografiche latitudine 41.9120 e longitudine 17.5940, a una profondità di 18 chilometri. E' quanto si legge sul sito internet dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il terremoto è stato localizzato dalla Sala Sismica Ingv di Roma. 
L'epicentro è da collocare tra Puglia e Montenegro. La scossa, breve e intensa, è stata avvertita nei comuni più vicini alla costa adriatica ma anche all'interno della provincia di Bari, specie ai piani alti degli edifici. Al momento sono pervenute alle sale operative dei comandi dei vigili del fuoco di Bari e Foggia solo richieste di informazioni, nessuna segnalazione danni. Un'altra scossa, alle ore 9.55, è stata invece localizzata, con magnitudo 3.4, sulla costa albanese settentrionale.  —[email protected] (Web Info)

Immobiliare: nasce Checasavuoi.it, piattaforma per giovani che vogliono comprare casa

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(Adnkronos) – Una piattaforma ideata dai giovani, che si rivolge ai loro coetanei alle prese con la prima casa: nasce Checasavuoi.it, la prima piattaforma digitale, con un user experience dinamica e accattivante, che semplifica l’acquisto, la ristrutturazione e l’arredo di immobili, su tutto il territorio nazionale, garantendo soprattutto un notevole risparmio di soldi. La piattaforma infatti – spiega un comunicato stampa – offre la possibilità di accedere a importanti convenzioni, sconti e canali preferenziali con le principali aziende del mercato immobiliare italiano, per consentire a tutti di raggiungere l’importante obiettivo della prima casa. (FOTOGALLERY) Checasavuoi.it ha creato anche un percorso gratuito di formazione base per coloro che hanno interesse ad approfondire la materia immobiliare approcciando con maggior consapevolezza alla fase operativa. "Il mercato immobiliare sta subendo una forte curva negativa – afferma Emanuele Borriello, amministratore unico di Vea Group srl – solo il 2023 ha segnato un calo delle compravendite dell’11%. In particolar modo gli Under36, anche a causa dei bassi salari, hanno difficoltà ad acquistare la prima casa e sono costretti spesso a condividere, con altri inquilini, case degradate in affitto, in contesti periferici. Altro scoglio che renderà ancor più complessa la situazione immobiliare – prosegue il dott. Borriello – è la Direttiva Case Green dove si prevede al 2030, poi 2033, la possibilità di acquistare o locare immobili solo in classe energetica E, poi D. Questo genererà un nuovo incremento dei prezzi riducendo al minimo, se non allo zero, le opportunità per i giovani". Emanuele Borriello, ventottenne residente a Milano con dieci anni di esperienza nel mercato condominiale-immobiliare, insieme ai due soci, Alice Irene Fabbrica e Vladimir Senyuk, hanno ideato la piattaforma Checasavuoi.it con il desiderio di offrire uno strumento pratico, funzionale e smart ai giovani che intendono acquistare la loro prima casa. Nel progetto, sono stati coinvolti i principali gruppi immobiliari nazionali, istituiti di credito, aziende di traslochi, imprese di ristrutturazione, professionisti, aziende d’arredamento, fornitori di luce, gas internet e telefonia per riservare scontistiche fino al 50% sui prodotti e servizi al consumatore. Un esempio è l’accordo che è stato siglato con Facile Immobiliare per riservare alla community di Checasavuoi.it la possibilità di acquistare casa con una commissione agevolata del 2,5% e un credito fino a 1.000 euro per l’onere notarile. Nel segmento Aste Giudiziarie, con il partner Agl Aste Immobiliari, prima realtà in Italia per capillarità territoriale, è stato invece riservato un coupon sconto di quasi il 50% sui servizi offerti fino alla commissione per l’aggiudicazione dell’immobile. Altrettante opportunità sono state riservate per tutti gli altri servizi come i mutui agevolati con tassi ribassati, articoli d’arredamento con sconti oltre il 40%, ristrutturazioni con coupon del 15% e preventivi finanziabili a tasso zero, supporto di notai, architetti e commercialisti con onorari professionali ridotti, offerte di luce, gas, internet e telefonia dedicate con tariffe smart. "In Italia le piattaforme online, nel mercato immobiliare, sono dispersive e poco trasversali – afferma Emanuele Borriello, ideatore di Checasavuoi.it – ogni piattaforma si limita ad essere una vetrina di prodotti mono-segmento senza agevolare il consumatore nell’individuazione di soluzioni convenienti. Potevano risultare funzionali qualche anno fa quando questo mercato non era digitalizzato. Oggi il consumatore ha bisogno di individuare velocemente 'l’opportunità' e necessita di un supporto completo che gli garantisca di risparmiare tempo e soldi". La nuova piattaforma Checasavuoi.it – spiega l'ideatore – "nasce dalla convinzione dei suoi tre soci che le grandi aziende del mercato immobiliare non agevolano il processo di acquisto, ristrutturazione e arredo tutelando esclusivamente i propri interessi economici, senza considerare la responsabilità sociale d’impresa che hanno verso i consumatori. In Italia, l’offerta del mercato immobiliare è estremamente frammentata e districarsi tra i vari attori non è facile. Inoltre, le attuali piattaforme digitali hanno agevolato finora solo parzialmente la fruizione di questi servizi limitandosi ad essere dei contenitori di soluzioni a portata di mano. La criticità sostanziale è, però, che la visibilità di queste piattaforme ha affollato le vetrine di prodotti e servizi di ogni genere, molto spesso anche poco convenienti". Checasavuoi.it è stata presentata ieri sera al Westin Palace a Milano. Daniela Girardi Javarone è stata madrina della serata, a cui hanno partecipato anche rappresentanti di importanti aziende e associazioni di categoria. —[email protected] (Web Info)

Chiara Ferragni e Fedez, ex sindaco che li sposò: “Spero che crisi sia solo gossip”

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(Adnkronos) – "C’è poco da commentare quella che mi auguro sia una notizia priva di fondamento. Sono molto legato alla coppia, che stimo moltissimo, e mi auguro con tutto il cuore che si possa ridurre tutto a puro gossip, semplice fake news, considerato che sono stato testimone di una grande storia d’amore che, spero vivamente, non abbia fine". Lo dice all’Adnkronos Corrado Bonfanti, ex sindaco di Noto che ha celebrato il matrimonio di Chiara Ferragni e Federico Lucia, Fedez, sei anni fa. (di Silvia Mancinelli) —[email protected] (Web Info)

Come scegliere la carta di credito: dai costi al plafond e ai servizi accessori, tutti gli elementi da valutare

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La carta di credito è uno strumento di pagamento sempre più utilizzato dai consumatori italiani,
anche grazie alla possibilità di utilizzare i wallet digitali. Scegliere una carta di credito comporta
dei costi fissi ben più alti rispetto alla carta di debito, solitamente inclusa nel conto corrente con
un canone nullo o molto ridotto. Per una carta di credito classic bisogna considerare, in media,
quasi 35 euro all’anno di spesa, oltre a 53 euro per un conto d’appoggio. Con una banca online,
però, è possibile risparmiare. Per scegliere la migliore carta di credito per le proprie esigenze, ci
sono almeno 5 elementi da valutare.
I consumatori italiani utilizzano con sempre maggiore frequenza la carta di credito per i pagamenti. Nel
corso del 2022, ad esempio, il transato con carta di credito è aumentato del +20% (Osservatorio Carte di
Credito e Digital Payments). A differenza delle carte di debito e delle prepagate, le carte di credito hanno
alcune peculiarità che le rendono uniche nel settore delle carte di pagamento.
Non sono accessibili a tutti, in quanto bisogna rispettare dei requisiti reddituali e/o patrimoniali per
richiederle, e hanno costi di mantenimento più elevati, ma garantiscono più vantaggi, oltre alla possibilità
di effettuare spese senza l’addebito diretto. Le spese, infatti, vengono pagate in un’unica soluzione nel
mese successivo (con le carte “a saldo”) oppure a rate (con le carte “revolving”), con l’applicazione di un
tasso di interesse.


La nuova indagine dell’Osservatorio SOStariffe.it si è concentrata sui costi delle carte di credito, tenendo
in considerazione le banche tradizionali e online più diffuse in Italia e valutando anche i margini di utilizzo
(il plafond). Lo studio ha, inoltre, analizzato quelli che sono i parametri principali da considerare in fase di
scelta della nuova carta di credito da richiedere.
Quanto costa una carta di credito? Con le banche online si risparmia
Una carta di credito comporta un costo fisso e dei costi legati all’utilizzo. In media, una carta di credito
“classic”, ovvero la proposta entry level della gamma degli istituti bancari, prevede un canone di 34,80
euro all’anno. Ci sono differenze significative tra banche “tradizionali” e le banche “online” (in questa
categoria rientrano anche gli istituti con poche filiali sparse sul territorio e che operano principalmente
online).

Con una banca tradizionale, infatti, è possibile accedere a una carta di credito con un costo medio di 45,80
euro all’anno. Scegliendo una banca online, invece, i costi sono sensibilmente più bassi: il canone, infatti, si
riduce a 21,80 euro all’anno. In sostanza, quindi, con una banca online è possibile tagliare più della metà
della spesa da sostenere per il mantenimento della carta, a prescindere dall’effettivo utilizzo.
Da notare che la differenza si ripercuote anche nel costo della carta aggiuntiva: i clienti che richiedono una
carta di credito supplementare alla propria banca devono aggiungere circa 28 euro all’anno per il
mantenimento di questa seconda carta. La differenza è sostanziale, anche in questo caso, tra banche
tradizionali, che prevedono un costo di 31,44 euro all’anno, e banche online, che, quando mettono a
disposizione carte supplementari, richiedono un canone medio di 15,66 euro.

La carta di credito ha bisogno di un conto corrente d’appoggio. Nella maggior parte dei casi, le banche
propongono soluzioni abbinate, con la possibilità di aprire il conto corrente e poi richiedere la carta di
credito. Il conto d’appoggio, in media, ha un canone di 53,01 euro all’anno, con possibilità di ottenere
sconti rispettando alcune condizioni fissate dalla singola banca.
Con le banche tradizionali, il canone del conto corrente è di 62,16 euro all’anno, mentre con le banche
online si scende fino a 39,78 euro. Complessivamente, conto e carta di credito costano ogni anno 87,81
euro con un picco di 107,97 euro per le banche tradizionali e un minimo di 61,59 euro per le banche online,
che, quindi, consentono di risparmiare circa 46 euro rispetto alle banche tradizionali.

Il plafond medio delle carte di credito supera i 1.200 euro al mese
Per quanto riguarda il plafond mensile, per le carte classic le banche propongono un minimo di 1.284 euro.
Nella stragrande maggioranza dei casi, gli istituti consentono ai clienti di richiedere un incremento del
plafond, per allineare le caratteristiche della carta con le proprie necessità di spesa. In questo caso, però,
bisogna sempre valutare caso per caso per poter trovare l’equilibrio giusto tra plafond e canone annuale
(che può crescere all’aumentare del plafond).
Il plafond mensile concesso dalle banche tradizionali è leggermente superiore alla media del mercato. In
media, infatti, questi istituti mettono a disposizione dei loro clienti carte con un plafond minimo di 1.411
euro al mese. La maggiore economicità delle carte di credito delle banche online, invece, si traduce in un
plafond più basso, pari, in media, a 1.100 euro.

La scelta della carta di credito: i parametri da considerare e non sottovalutare
La scelta della carta di credito deve passare da un’analisi dettagliata di vari fattori, a partire dal costo di
mantenimento. Il canone annuo della carta e il canone annuo del conto d’appoggio rappresentano i costi
fissi per poter contare su uno strumento di pagamento di questo tipo. Bisogna aggiungere, inoltre, la
valutazione del plafond, che deve essere in linea con quelle che sono le proprie esigenze in termini di
spesa.
Da non sottovalutare, inoltre, i servizi accessori da abbinare alla carta di credito e che non possono essere
“quantificati” con una media generale. Tra questi elementi, che per alcuni clienti possono rappresentare un
importante plus, troviamo la possibilità di rateizzare le spese, per evitare di pagare le spese mensili “a
saldo” (quindi in un’unica soluzione, in genere nel mese successivo), e l’accesso a polizze assicurative e
benefit vari (polizze viaggio, programmi fedeltà etc.).
In un modo sempre più digitale, inoltre, bisogna tenere in considerazione la possibilità di utilizzare i wallet
digitali. Molte banche, sia tradizionali sia online, mettono a disposizione dei loro clienti un supporto
completo a questo tipo di servizi, con possibilità di utilizzare Google Pay, Apple Pay, Samsung Pay etc. I casi
in cui questo supporto non c’è ancora o è solo parziale sono ancora molti e si tratta di un fattore da
valutare in fase di scelta.
Bisogna considerare anche la possibilità di passare a una carta di credito premium, spesso definite come
“Gold”, “Platino” o altre denominazioni analoghe. Queste carte hanno requisiti più elevati da rispettare per

poterne richiedere l’emissione e offrono almeno due vantaggi significativi: un plafond molto più elevato e
la possibilità di accedere a servizi accessori più completi (polizze assicurative, assistenza premium, accesso
a lounge aeroportuali etc.). Le carte premium non sono per tutti ma, per alcuni utenti, possono
rappresentare la soluzione più adatta per avere una carta di pagamento.

Israele-Gaza, piano Netanyahu per dopo Hamas: “Funzionari locali e chiusura Unrwa”

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(Adnkronos) – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato al gabinetto di sicurezza un documento sul dopo guerra a Gaza, con l'obiettivo dichiarato di arrivare all'insediamento di "funzionari locali" che possano amministrare i servizi nella Striscia al posto di Hamas, che nel 2007 prese il controllo dell'enclave palestinese. Il documento, una pagina diffusa nella notte, è – sintetizza il Times of Israel – una sorta di riepilogo dei principi rimarcati da Netanyahu dall'inizio del conflitto dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele, ma è la prima volta che un testo in tal senso viene sottoposto al governo. Soprattutto non contempla il lavoro dell'Unrwa. Nel documento non viene indicata esplicitamente l'Autorità palestinese né esclude nero su bianco la sua partecipazione al governo di Gaza nel dopoguerra, sottolinea il giornale. Vengono però citati "funzionari locali" con "esperienza di amministrazione" e non legati a "Paesi o entità che sostengono il terrorismo". Secondo l'ufficio di Netanyahu, il documento si basa su principi ampiamente accettati dall'opinione pubblica e servirà come base per colloqui futuri. Il primo punto del piano ribadisce che le forze israeliane continueranno le operazioni militari a Gaza fino al raggiungimento degli obiettivi, a cominciare dalla distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas e Jihad Islamica, dal ritorno degli ostaggi rapiti il 7 ottobre e dall'eliminazione di ogni minaccia per la sicurezza. Le forze israeliane manterranno poi libertà di operare nella Striscia. "Israele manterrà libertà d'azione operativa nell'intera Striscia di Gaza, senza limiti di tempo, con l'obiettivo di prevenire la ripresa del terrorismo e sventare minacce da Gaza", si legge nel testo rilanciato anche dal Jerusalem Post. Il piano parla anche del progetto israeliano di creare una zona cuscinetto dal lato palestinese del confine della Striscia. Così, "lo spazio di sicurezza creato nella Striscia di Gaza nell'area al confine con Israele esisterà fin quando sarà necessario per la sicurezza". E riguardo il confine con l'Egitto afferma che Israele imporrà una "chiusura a sud" in funzione antiterrorismo. "La 'barriera sud' opererà, per quanto possibile, in cooperazione con l'Egitto e con l'assistenza degli Stati Uniti e sarà basata su misure per prevenire il contrabbando dall'Egitto" anche "dal valico di Rafah". Nella fase intermedia Israele vuole mantenere il controllo della sicurezza "sull'intera area a ovest del (fiume) Giordano e promuovere un processo di "deradicalizzazione" a Gaza. Netanyahu vuole la fine delle attività dell'Unrwa e il documento afferma che Israele "lavorerà per porre fine alle attività dell'Unrwa nella Striscia di Gaza e per sostituirle con organizzazioni umanitarie internazionali responsabili". Netanyahu ribadisce quindi il 'no' a "diktat internazionali" e "Israele continuerà a opporsi al riconoscimento unilaterale di uno stato palestinese". "Gaza farà parte solo dello stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale" e "qualsiasi piano in senso contrario è destinato al fallimento", ha detto Nabil Abu Rudeineh, portavoce del leader palestinese Mahmoud Abbas, in dichiarazioni riportate dall'agenzia palestinese Wafa. "I piani proposti da Netanyahu hanno l'obiettivo di perpetuare l'occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele e – afferma – puntano a impedire la creazione di uno stato palestinese". Israele, dice, "non riuscirà nei tentativi di modificare la realtà geografica e demografica nella Striscia di Gaza". "Se il mondo vuole sicurezza e stabilità nella regione – incalza – deve porre fine all'occupazione israeliana dei Territori palestinesi e riconoscere lo stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale".  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Chiara Ferragni, Della Valle: “Con noi sempre correttissima, ha fatto belle cose di beneficenza”

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(Adnkronos) – “Con noi Chiara Ferragni è sempre stata correttissima, ha fatto delle belle cose di beneficenza. Per quanto ci riguarda non vogliamo preoccuparci in modo frettoloso di un discorso che riguarda la dignità delle persone”. Lo ha detto Diego Della Valle, presidente e ad del gruppo Tod’s, rispondendo, a margine della sfilata del marchio Tod’s, a chi gli chiedeva del rapporto con Chiara Ferragni, che siede nel cda del gruppo, a seguito delle vicende giudiziarie in corso che la interessano. “Trattiamo l’argomento in modo molto serio – ha sottolineato Della Valle -. Aspettiamo tutte le decisioni da prendere. Lasciate che le cose abbiano il loro corso. Fate giudicare le persone nei posti delegati per farlo. E poi prenderemo ognuno le nostre decisioni”.  E a chi gli chiedeva se il delisting del gruppo da Piazza Affari sia finalizzato alla vendita, Della Valle ha risposto: “Non dobbiamo vendere niente, abbiamo un'azienda di famiglia con dei giovani che hanno voglia di fare questo mestiere, meglio di così…”. —[email protected] (Web Info)

Israele-Hamas, Gaza: “Quasi 30mila morti nella Striscia”. Negoziati a Parigi

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(Adnkronos) – Sarebbero più di 29.500 i morti e quasi 70.000 i feriti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre scorso. L'ultimo bilancio del ministero della Salute di Gaza, finita nel 2007 sotto il controllo di Hamas, parla di almeno 29.514 palestinesi morti e 69.616 feriti. Lo riportano i media israeliani. L’esercito israeliano ha affermato di aver ucciso oltre 10 “terroristi” durante operazioni in corso nel quartiere Zeitoun di Gaza City, precisando di aver eliminato i miliziani di Hamas con “il fuoco dei cecchini e per mezzo di velivoli teleguidati ed elicotteri da combattimento”. Ha inoltre affermato di aver localizzato tunnel e depositi di armi di Hamas nella zona. L'esercito israeliano ha aggiunto di aver ucciso più di 10 combattenti di Hamas nella parte occidentale di Khan Younis. L'Idf ha inoltre comunicato che un “velivolo sospetto”, entrato nello spazio aereo israeliano dal Libano, è stato intercettato con successo dalle difese aeree. Allarmi di sospetta infiltrazione di droni erano suonati in diverse comunità della Galilea. Le sirene hanno suonato anche a Kiryat Shmona a causa del timore che cadessero schegge a seguito dell'intercettazione.  Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato al gabinetto di sicurezza un documento sul dopoguerra a Gaza, con l'obiettivo dichiarato di arrivare all'insediamento di "funzionari locali" che possano amministrare i servizi nella Striscia al posto di Hamas, che nel 2007 prese il controllo dell'enclave palestinese.  Intanto è partita la delegazione israeliana diretta a Parigi e guidata dal capo del Mossad, David Barnea, e dal direttore dello Shin Bet, Ronen Bar. Lo riferisce il Times of Israel che rilancia notizie dei media locali. A Channel 12, un funzionario israeliano ha parlato di negoziati che saranno "impegnativi", ma ha ammesso che c'è "ragione per essere ottimisti".  Hamas non ha cambiato posizione e insiste sul fatto che non accetterà di rilasciare gli ostaggi trattenuti dal 7 ottobre nella Striscia di Gaza se Israele non si ritirerà dall'enclave palestinese. Lo riporta il sito di notizie Ynet, che cita funzionari palestinesi. Dopo tre giorni di colloqui al Cairo, la delegazione di Hamas, guidata da Ismail Haniyeh, ha lasciato l'Egitto. Lo riporta la tv satellitare al-Jazeera sulla base di notizie diffuse da Hamas che riferisce di incontri con il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel, incentrati su un accordo per il cessate il fuoco con Israele e la consegna di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza.  In un colloquio con il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha insistito sulla "necessità di un piano credibile che garantisca sicurezza e sostegno a più di un milione di persone che si sono rifugiate a Rafah prima di procedere con qualsiasi operazione militare" in questa città del sud della Striscia di Gaza.  Austin ha parlato anche della "necessità" di "garantire che arrivino più aiuti ai civili palestinesi, dal momento che saccheggi e violenze complicano l'accesso dei convogli umanitari a Gaza", ha fatto sapere il Pentagono. Al centro del colloquio, ha reso noto la vice portavoce Sabrina Singh, anche l'impegno per arrivare alla liberazione di "tutti gli ostaggi" e le operazioni militari israeliane contro Hamas nella città di Khan Yunis, sempre nel sud dell'enclave palestinese che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas. Il portavoce della Knesset israeliana Amir Ohana al Jerusalem Post ha detto che "non c’è disaccordo negli Stati Uniti: democratici, repubblicani, Senato, Camera, tutti concordano sul fatto che Israele debba ricevere aiuti. È perché l'accordo è così ampio che probabilmente hanno cercato di aggiungere ulteriori argomenti controversi, in modo che passassero anch'essi". Il portavoce ha aggiunto di essere "molto ottimista" sul fatto che gli aiuti passeranno e arriveranno rapidamente e che "abbiamo fatto un grande sforzo, e ci siamo riusciti, per non entrare nelle discussioni interne su questioni controverse… abbiamo solo chiarito che stiamo attraversando i nostri momenti più difficili come Paese, e che avremmo bisogno di ogni possibile aiuto". In un post su X il presidente americano Joe Biden ha scritto: "Non userò mezzi termini. La stragrande maggioranza dei palestinesi non è di Hamas. E Hamas non rappresenta il popolo palestinese". "In realtà anche loro stanno soffrendo a causa del terrorismo di Hamas – ha aggiunto – Dobbiamo essere chiari su questa realtà". L'Egitto intanto rafforza le misure di sicurezza lungo il confine con Israele. Lo scrive Al-Araby Al-Jadeed in una notizia rilanciata dal Times of Israel secondo cui l'obiettivo sarebbe evitare attacchi, scontri tra reclute militari egiziane e forze israeliane. Stando alle notizie, le reclute dispiegate al confine egiziano avrebbero avuto un addestramento più approfondito dall'inizio del conflitto a Gaza, dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele, con lezioni sulla storia del confine fra Egitto e Israele e sugli accordi di sicurezza tra i due Paesi che condividono una frontiera di 240 chilometri. Secondo l'articolo, alle forze di sicurezza egiziane dispiegate al confine non sarebbe consentito l'utilizzo degli smartphone per evitare che possano seguire gli sviluppi a Gaza. Inoltre, al valico di confine di Nitzana, dove sono dispiegate forze israeliane ed egiziane, gli uomini della sicurezza egiziana non sarebbero armati e sarebbero presenti ufficiali in borghese per evitare disordini.   —internazionale/[email protected] (Web Info)