Contrasto al lavoro nero: una Convenzione raddoppia i controlli

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Non ci saranno più solo i nuclei specializzati dei carabinieri in prima linea contro il lavoro nero, ma tutti i reparti dell’Arma territoriale, per rendere più capillare l’azione di contrasto ai fenomeni di criminalità connessi al mondo del lavoro. È quanto prevede la convenzione firmata lo scorso 29 settembre a Palazzo Chigi dal Ministro del lavoro, Sacconi e dal Ministro della difesa, La Russa. Per il ministro La Russa “tale coinvolgimento dei comandi provinciali dell’Arma vuol dire presenza ancora più capillare dei carabinieri, da sempre impegnati su questo fronte”. Il Comando per la Tutela del lavoro, nei primi otto mesi del 2010, ha svolto un’attività significativa. Dall’1 gennaio al 31 agosto 2010 sono state arrestate 154 persone e denunciate 5.106, nell’ambito di controlli che hanno interessato 15.116 aziende. Sono stati controllati 57.380 lavoratori, di cui 9.255 sono risultati in nero, 316 minorenni e 194 quelli occupati illecitamente. Gli extracomunitari controllati sono stati 13.522, di cui 3.966 irregolari, 1.042 clandestini e 234 espulsi. Sul fronte del caporalato sono stati effettuati 104 servizi, con la contestazione di 677 violazioni. Le truffe accertate sono state 517, per un importo di oltre 5 milioni di euro. Sul versante della sicurezza sui luoghi di lavoro, i carabinieri hanno compiuto 2.239 ispezioni, sequestrando 51 cantieri; in 602 casi sono stati sospesi i lavori; 1.758 sono i lavoratori in nero scoperti; le sanzioni inflitte ammontano a 8 milioni e mezzo di euro. Nel settore edile, si è stabilito che i carabinieri provvedano a segnalare alle Direzioni Provinciali del Lavoro le situazioni di pericolosità, legate alla mancata osservanza delle disposizioni di sicurezza nei cantieri, per consentire tempestivi interventi del personale ispettivo competente in materia, che, in casi di particolare potranno avvenire con il supporto dei Carabinieri.