Vertice Ue: si al fondo anticrisi, no agli Eurobond

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Termina oggi la conferenza tra i Capi di Stato dell’Ue partita ieri a Bruxelles. Sul tavolo delle discussioni eurobond e fondo salva- stati conclusesi con un no per il primo ed un si per il secondo. Nonostante il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi abbia sostenuto fortemente la proposta di Tremonti, resta ferma l’opposizione di Francia e Germania ai titoli di stato comuni dell’Ue. Secondo i due Merkel e Sarkozy, infatti, i tempi non sarebbero ancora maturi soprattutto in vista di una stabilità fiananziaria ancora da raggiungere e di una politica fiscale comune ancora da realizzare. Una posizione comprensibile, quella dei due stati che vedrebbero come svantaggiosa per la propria crescita la compartecipazione al debito finchè questo non sia portato a livelli meno rischiosi. “Questo e’ l’inizio della discussione”, ha detto ai giornalisti il ministro delle finanze belga Didier Reynders che afferma che l’Europa in realta’ ha gia’ iniziato ad utilizzare una forma di Eurobond con la creazione del Fondo di Emergenza (denominato “Fondo di stabilita’ finanziaria”) per i paesi dell’Unione monetaria in difficolta’ finanziaria, e nel porre le basi per un meccanismo permanente destinato a succedergli a meta’ del 2013. “Se si osserva il funzionamento del Fondo e del meccanismo, di fatto stiamo parlando di un gran numero di Eurobond perche’ organizziamo una forma di garanzia che proviene da Stati membri diversi dell’area euro, con un tasso di interesse medio”, Intanto, Francia e Germania danno parere positivo per il fondo salva-stati purchè il suo ricorso avvenga in extrema ratio, sia concesso a seguito un parere unianime ed abbia condizioni vincolati e severe. Il fondo, destinato a rimpiazzare alla fine del 2013 l’attuale meccanismo di stabilizzazione finanziaria (Efsf) e che prevede una modifica ad alcuni punti del Trattato di Lisbona, verrà aumentato di 5 miliardi, per un totale di 10,76 miliardi di euro a partire dal 29 dicembre prossimo.