Consulenza giuridica, tutte le regole per richiederla

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Focus del Fisco sulla consulenza giuridica. Come presentarla, cosa indicare nella richiesta, come formulare i quesiti e con quali effetti. Sono i punti toccati dalla circolare 42/E diffusa oggi dalle Entrate, che si sofferma così su questo importante strumento di supporto per il contribuente, ripercorrendo le differenze rispetto all’interpello e dettando le istruzioni agli Uffici competenti.

Come richiedere una consulenza al Fisco – Il contribuente può consegnare la richiesta a mano o spedirla in un plico raccomandato con ricevuta di ritorno. La domanda deve essere scritta in carta libera e non occorre pagare il bollo. Se il contribuente invia per errore la richiesta all’ufficio non competente, quest’ultimo provvede a trasmetterla rapidamente alla direzione opportuna e s’impegna a informarne l’interessato.

Come formulare le domande – Tutte le richieste di consulenza giuridica devono specificare il tipo di istanza (“consulenza giuridica”), l’indirizzo, il recapito telefonico, l’e-mail e il numero di fax del richiedente, oltre ai suoi dati identificativi. In particolare, le domande di consulenza esterna, ossia quelle presentate da amministrazioni statali, enti pubblici, istituzioni con finalità di interesse pubblico, associazioni sindacali, di categoria e ordini professionali devono essere sottoscritte dal rappresentante legale o dal suo delegato e riportare l’indicazione del domicilio fiscale, del codice fiscale o della partita Iva.

Ammessi gli allegati “di nuova generazione” – Anche per la consulenza giuridica, così come accade già per l’interpello, il contribuente può presentare la documentazione non solo su carta ma anche su Cd, Dvd e altri supporti informatici. Questa opportunità vale sia se si consegna la richiesta a mano, sia se si spedisce con raccomandata. Gli stessi supporti possono essere utilizzati anche per integrare la documentazione già presentata, laddove necessario.  Consulenza a indirizzo non vincolante Il documento di prassi chiarisce che il contribuente è libero di non attenersi alla soluzione prospettata dalle Entrate. Nella consulenza giuridica, infatti, l’Amministrazione fornisce un’interpretazione d’indirizzo per il destinatario, relativamente alla questione sollevata.

Tra consulenza e assistenza, questione d’interpretazione – Il documento di prassi spiega cosa distingue l’attività di informazione/assistenza e quella di consulenza giuridica, ponendo l’accento sul carattere interpretativo di quest’ultima. Mentre l’assistenza si limita a fornire un aiuto personalizzato al singolo contribuente sugli adempimenti fiscali da sbrigare (ad esempio, come si registra un contratto d’affitto o quali sono le scadenze per versamenti specifici), la consulenza giuridica, così come l’interpello, richiedono uno sforzo d’interpretazione.

Il testo della circolare è disponibile sul sito www.agenziaentrate.gov.it, all’interno della sezione “Normativa e prassi”. Inoltre, su FiscoOggi.it sarà pubblicato un articolo in materia.

Fonte: Agenzia delle Entrate