Crisi, Contribuenti.it: sbloccare subito incentivi al Sud

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“L’economia del mezzogiorno sta affondando. La crisi è grave e durissima. I numeri oramai non riescono più a rappresentare la situazione reale” L’allarme è stato lanciato a Napoli da Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani durante il suo intervento al dibattito “La crisi di fiducia del sud nell’investire in titoli di stato italiani” organizzato da Contribuenti.it Magazine e chiede “con urgenza al Governo lo sblocco immediato dei fondi previsti dal Decreto Sviluppo per il Sud per le nuove assunzioni ed i nuovi investimenti”.
Dall’indagine condotta da KRLS Network of Business Ethics per conto di “Contribuenti.it Magazine” dell’Associazione Contribuenti Italiani è emerso che, nel 2011, l’economia del Mezzogiorno è regredita del 4,7% e, contestualmente, sono aumentate del 69% le difficoltà di accesso al lavoro nel Sud Italia.
Le difficoltà di accesso al mondo del lavoro hanno provocato una contrazione dello sviluppo del Sud, con gravi conseguenze per l’intera economia del Paese.
Il Decreto Sviluppo (decreto legge n. 70 del 13 maggio 2011) prevede un Credito d’imposta per ogni lavoratore “svantaggiato” o “molto svantaggiato” assunto in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna e Sicilia a tempo indeterminato. Le assunzioni potevano avvenire sin dal 14 maggio scorso, data dell’entrata in vigore del decreto. Ma inspiegabilmente, ad oggi, non è stato emanato il regolamento attuativo, ne’ l’Agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo per consentire l’utilizzo in compensazione tramite il modello F24 del credito d’imposta previsto dal DL 70/2011 (Decreto Sviluppo), per le imprese che assumono lavoratori “svantaggiati” o “molto svantaggiati”.
Per ogni “lavoratore svantaggiato” assunto al Sud, al datore di lavoro spetterebbe un credito d’imposta pari al 50% dei costi salariali sostenuti nei 12 mesi successivi all’assunzione. Nel caso dei lavoratore “molto svantaggiato”, ovvero che non lavora da 24 mesi, il credito d’imposta del 50% dei costi salariali riguarda i 24 mesi successivi all’assunzione.
“E’ preoccupante analizzare la sfiducia che nutrono i cittadini del Mezzogiorno nei confronti dello Stato. Sono sempre crescenti quelli che non investono più in titoli di stato italiani – ha concluso Vittorio Carlomagno – Senza il sostegno del Sud, difficilmente l’Italia può imboccare una valida exit strategy anticrisi”.