Crisi: Cgil, cig in calo a gennaio, in 312 mila in cassa

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La cassa integrazione inizia il 2012 con un calo significativo, segnale di “una progressiva transizione verso la disoccupazione”. Le 54.981.196 ore registrate a gennaio segnano un discesa sul mese precedente del -9,58% mentre sullo stesso mese dell’anno scorso la flessione è stata dell’8,46%. Numeri che nascondono 312 mila lavoratori coinvolti nei processi di cassa, con un taglio netto del reddito per circa 211 milioni di euro, pari a circa 675 euro per ogni singolo lavoratore. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della Cgil Nazionale nel rapporto di gennaio.

“Una situazione che non consente ottimismi in un paese entrato nell’incubo della recessione”, rileva il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, dalla lettura dei dati. Secondo il sindacalista, infatti, “alla riduzione della cassa c’è un contestuale aumento del livello di disoccupazione e di mobilità, così come il calo di quella in deroga è il segno della conclusione o della mancata approvazione dei finanziamenti delle regioni”. Siamo in “piena emergenza”, aggiunge, per questo “dobbiamo occuparci delle criticità dettate dalla crisi: dal garantire gli strumenti di tutela al dare risposta agli oltre 70 mila “esodati” che si trovano in una situazione disperata: senza lavoro, senza pensione e senza futuro”.

Dati cig gennaio – Nel dettaglio dell’analisi della Cgil, il ricorso alla cassa integrazione ordinaria (cigo) frena a gennaio la sua riduzione e si attesta a un -1,41% sul mese precedente per un monte pari a 20.298.430. Sullo stesso mese del 2010 invece si registra un aumento del +11,08%. “Nella maggioranza dei settori – spiega il rapporto – torna ad aumentare la cigo e c’è da attendersi, molto probabilmente, un’impennata di questo strumento nel mese di febbraio in considerazione del maltempo che ha bloccato il Paese”.

Per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria (cigs) le ore registrate a gennaio sono 21.401.025 per un -9,14% su dicembre mentre la riduzione tendenziale è del -9,92%. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) con le sue 13.281.741 ore di gennaio diminuisce sul mese precedente del -22,94% e del -26,34% sullo stesso mese del 2011. Tra i settori con il maggiore volume di ricorso alla cigd c’è il commercio con 4.232.197 ore, seguito dal settore meccanico con 3.041.325. Le regioni maggiormente esposte con la cassa in deroga in questo inizio d’anno sono il Veneto con 2.573.303 ore, la Lombardia con 2.085.739 ore e l’Emilia Romagna con 1.372.578 ore.

Causali di cigs – Aumentano anche a gennaio le aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Lo scorso mese sono stati 320 con un +29,03% su gennaio 2011 e riguardano 769 unità aziendali (+88,48% sull’anno passato). Si conferma anche in questo mese un aumento maggiore di richieste di decreti cigs da parte di gruppi industriali con insediamenti in più territori, piuttosto che di aziende presenti in un unico territorio. Torna ad aumentare il ricorso per crisi aziendale (+16,43%), che rappresenta il 50,94% del totale dei decreti, mentre frena il ricorso al fallimento -21,88%. Infine, sottolinea la Cgil, “gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende migliorano leggermente ma continuano ad essere una percentuale poco rilevante”, solo il 13,76% del totale dei decreti.

Regioni – Le regioni del nord si segnalano ancora una volta per il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil emerge che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate a gennaio c’è la Lombardia con 13.540.763 ore che corrispondono a 76.936 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Veneto con 7.224.165 ore di cig autorizzate per 41.046 lavoratori e il Piemonte con 7.210.557 ore per 40.969 persone. Nelle regioni del centro c’è il Lazio con 4.031.062 ore che coinvolgono 22.904 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 3.287.231 ore per 18.677 lavoratori.

Settori – E’ la meccanica il settore in cui si conta il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate a gennaio, la meccanica pesa per 18.417.935, coinvolgendo 104.647 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 5.211.017 ore di cig autorizzate per 29.608 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 4.813.942 ore e 27.352 persone.

Occupazione e lavoratori in cig – A gennaio, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (2 settimane), sono coinvolti 624.786 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 4 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 312.393 lavoratori, di cui 121 mila in cigs e 75 mila in cigd. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio cig, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 210.800.000 euro, pari a 675 euro per ogni singolo lavoratore.