Sassari, Demos: l’assemblea dei soci mette in liquidazione la società

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L’assemblea dei soci della “Demos – Società consortile per azioni” ha stabilito la messa in liquidazione della società stessa. Sulla drastica decisione hanno influito la consistente perdita fatta registrare dalla Demos e l’ennesima erosione del capitale sociale. Per riparare a questa situazione sarebbe stata necessaria un’altra ricapitalizzazione ad appena dodici mesi dalla precedente, operata alla fine del 2010 dagli enti che condividono la proprietà della società “in house”: si tratta di Provincia di Sassari (88,24%), Comune di Sassari (3,64%), Comune di Porto Torres (3,64%), Comune di Sorso (2,24%), Comune di Sennori (1,12%) e Comune di Villanova Monteleone (1,12%).
La liquidazione della Demos è un atto dovuto in base all’articolo 2482-ter del codice civile. Attraverso il confronto con l’amministrazione societaria e il collegio sindacale – avvenuto, in base alle norme, nel corso dell’assemblea straordinaria ad hoc convocata – è infatti emersa la reale entità dello stato di crisi in cui versa l’agenzia di sviluppo locale nata nel 1998, che ha reso impraticabile l’ipotesi di ricapitalizzazione.
A questo punto l’assemblea dei soci non ha potuto fare altro che constatare l’impossibilità di protrarre questa esperienza, decidendo di attivare le procedure di liquidazione della società – che sono state affidate al commercialista Simone Razzu – con l’obiettivo di evitare ulteriori perdite alle già esangui casse degli enti proprietari e di salvaguardare l’occupazione dei lavoratori sinora impiegati in Demos. La professionalità e la competenza dei dipendenti di Demos non sono state mai messe in discussione: è questa la ragione per cui – di concerto con i rappresentanti sindacali dei lavoratori – si sta valutando ogni strada perseguibile al fine di garantire la loro stabilità lavorativa.
L’apertura e la disponibilità manifestata dai lavoratori e dai loro rappresentanti sindacali – i quali, capendo la delicatezza della situazione che sta affrontando l’azienda e al fine di salvaguardare i loro posti di lavoro, hanno accettato di firmare una cassa integrazione a zero ore a rotazione – merita il rispetto degli impegni assunti nel corso dei confronti avuti anche di recente, durante i quali la proprietà dell’azienda ha ribadito che ogni sforzo sarà compiuto in funzione dell’obiettivo di fare salvi i livelli occupazionali.