L’Imu sostituisce l’Ipref per gli immobili sfitti

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Stop ai pagamenti Irpef e addizionali comunali per gli immobili non in affitto. Lo stabilisce una circolare dell’Agenzia delle Entrate (circolare 5/E dell’11 marzo 2013) dove si precisano i casi in cui i contribuenti devono pagare solo l’imposta Imu e non il resto. In base a quanto chiarito dal documento, infatti, esistono casi in cui la tassa sui beni va a sostituire l’Irpef e le addizionali dovute al Comune di riferimento quanto perchè, pagando l’Imu, il reddito complessivo viene sensibilmente intaccato. In particolare, rientrano in questa casistica tutti i fabbricati non locati, tenuti a disposizione, in comodato e a uso promiscuo. Fuori, invece, quelli che producono reddito agrario o fondiario, quelli a cui non viene applicata la cedolare secca, quelli appartenenti a imprese commerciali o strumentali all’esercizio della professione, e quelli riconducibili a soggetti Ires. Inoltre, sono esclusi anche gli immobili esenti Imu per i quali si dovranno pagare comunque Irpef e addizionali. Qualora l’immobile sia, invece, affittato solo per una parte dell’anno sarà necessario indicare nella dichiarazione dei redditi il relativo frazionamento e la sostituzione varrà solo in merito alla parte dell’anno in cui il bene non è stato locato.

C.M.