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Ucraina, Cremlino nega dialogo in corso tra Putin e Trump

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(Adnkronos) – Non c'è un dialogo in corso tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, sulle condizioni per raggiungere la pace in Ucraina. Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo in conferenza stampa alla richiesta di commentare la notizia di un dialogo in corso tra le parti. "No, non è vero", ha tagliato corto Peskov, secondo quanto riferito dall'agenzia Tass. La Nato non si espande a Est, lasciando fuori Ucraina e Georgia, e tratta con Vladimir Putin per porre fine alla guerra con la cessione di territori ucraini alla Russia. Nell'agenda di Donald Trump è questo il piano per porre fine al conflitto in corso da oltre 2 anni. L'ex presidente degli Stati Uniti punta a tornare alla Casa Bianca nelle elezioni di novembre 2024 e il flop di Joe Biden nel recente dibattito televisivo ha fatto alzare le quotazioni del tycoon. Il secondo mandato di Trump avrebbe ripercussioni notevoli sulla politica estera degli Usa e in particolare sul ruolo di Washington nella Nato, come evidenzia Politico. L'ex presidente negli ultimi mesi ha detto e ripetuto che la guerra, con lui alla Casa Bianca, non sarebbe mai iniziata. La sua mediazione, ha ribadito, consentirebbe di porre fine alle ostilità nell'arco di 24 ore: parole accolte con scetticismo in particolare dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ad aprile, il Washington Post ha scritto che Trump sarebbe favorevole alla cessione di Crimea e Donbass alla Russia. Un'anonima fonte vicina all'ex presidente, però, fa notare che Trump "sarebbe aperto" ad una soluzione "che precludesse l'espansione della Nato e evitasse il ritorno ai confini del 1991 per l'Ucraina". La linea in relazione alla guerra tra Ucraina e Russia è un tassello della posizione complessiva che Trump, in caso di elezione, adotterebbe nei confronti della Nato e dei partner europei. E' intanto di tre morti e 18 feriti, tra cui una ragazza di 14 anni, il bilancio di un raid aereo russo condotto con missili e droni su Dnipro, nell'Ucraina centrale. Lo denuncia il governatore di Dnipro Serhii Lysak spiegando che il raid ha fatto scoppiare ''diversi incendi, si registrano numerosi danni''. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Soldi dal Venezuela a Casaleggio, il figlio Davide: “Mio padre diffamato da morto ma M5S non lo ha difeso”

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(Adnkronos) – "Dopo ‘soli 4 anni’ la corte ha sancito in appello che mio padre è stato diffamato da morto. In particolare che la storia inventata di sana pianta per ledere la sua onorabilità attribuendogli fantomatici soldi ricevuti in una valigetta dal Venezuela era non solo falsa, ma costruita su un documento contraffatto e con tecniche giornalistiche spregevoli. Nella motivazione la corte racconta in dettaglio uno scorcio di questo giornalismo diffamatorio dei morti: 'Il giornalista non ha indicato un nome che gli abbia confermato la circostanza della consegna del denaro, solo vaghe fonti anonime e un documento che si è poi dimostrato falso'". Così Davide Casaleggio su Facebook. "Spero che le testate che hanno pubblicato i 185 articoli ancora reperibili on line che hanno rilanciato questa notizia in Italia abbiano il buon cuore di rettificarli se ancora avevano dubbi sulla questione. Ho portato avanti per 4 anni questa causa fino in fondo in tribunale come promesso dal primo giorno perché non voglio che neanche una macchia di fango rimanga su una persona che non può più difendersi. Mi è spiaciuto che il movimento da lui creato abbia deciso di non farlo", conclude. —[email protected] (Web Info)

Fair Play Menarini, inizia la festa della 28esima edizione del Premio

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(Adnkronos) – Il 28º Premio Internazionale Fair Play Menarini è ai nastri di partenza. Le città di Firenze e Fiesole si preparano ad accogliere i tantissimi campioni che animeranno l'edizione 2024, incentrata sui veri valori dello sport. Una kermesse che quest'anno si annuncia più ricca che mai di storie e leggende sportive, tutte legate dal filo dell'etica, della lealtà e del rispetto.  A inaugurare la due giorni sarà la tradizionale cena di gala, in programma questa sera a Piazzale Michelangelo, uno dei luoghi più affascinanti di Firenze. Il momento clou arriverà domani, giovedì 4 luglio, alle ore 20:30, quando i vincitori saranno protagonisti della cerimonia di premiazione, nella cornice senza tempo del Teatro Romano di Fiesole.  Anche quest'anno hanno risposto all'appello del Fair Play nomi di assoluto rilievo che, nel corso della loro carriera, hanno dimostrato di incarnare lo spirito del "gioco corretto". Per la pallacanestro sarà presente Marco Belinelli, primo e unico italiano a vincere in NBA, mentre la pallavolo sarà rappresentata da Gian Paolo Montali, ex commissario tecnico della Nazionale maschile due volte campione d'Europa. Spazio anche agli sport invernali con Francesca Lollobrigida, oro europeo nel pattinaggio di velocità. L'atletica leggera vedrà la partecipazione di Ambra Sabatini, portabandiera dell'Italia ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024, e del velocista Roberto Rigali, vice campione del mondo con la staffetta 4×100. Il motorsport potrà contare su Cesare Fiorio, icona dei rally, mentre per la boxe sarà premiato Clemente Russo, campione del mondo dei dilettanti e vice campione olimpico. Il fair play del giornalismo andrà a Federico Buffa, appassionato narratore di personaggi e imprese sportive straordinarie. Per il mondo del pallone ci saranno due star di fama mondiale come Didier Drogba e Samuel Eto'o, tra i giocatori africani più forti di sempre. A loro si aggiunge un nutrito gruppo di rappresentanti del nostro calcio: Fabio Cannavaro, Pallone d'Oro e capitano della Nazionale campione del mondo nel 2006, Alessandro Costacurta, vice campione del mondo con l’Italia di Sacchi nel 1994, Ciro Ferrara, protagonista di Italia 90 e vice campione d'Europa nel 2000, e l'ex campione del mondo del Mundial '82 Giuseppe Dossena. Completa la schiera di premiati 'ex Ct Cesare Prandelli, vice campione d'Europa con la Nazionale nel 2012. La cerimonia di premiazione sarà condotta da Rachele Sangiuliano e Omar Schillaci, assieme alla 'Divina' Federica Pellegrini, madrina del Premio. Tra gli Ambasciatori del Fair Play Menarini, vincitori delle precedenti edizioni e ospiti della serata finale, anche la fuoriclasse del fioretto Elisa Di Francisca, il volto storico della Fiorentina Giancarlo Antognoni e Giusy Versace, la prima atleta italiana a correre con amputazione bilaterale. L'evento, organizzato in partnership con Sky Tg24, verrà trasmesso in differita su Sportitalia. "Siamo emozionati, ma anche orgogliosi, di salutare l’edizione 2024 del Premio Internazionale Fair Play Menarini – dichiarano Antonello Biscini, Valeria Speroni Cardi ed Ennio Troiano, membri del Board della Fondazione Fair Play Menarini – Quest'anno assisteremo a una concentrazione senza precedenti di campioni. Una parata di stelle, unite da quell’elemento fondamentale che costituisce l’anima del Premio: la correttezza nello sport come nella vita". La cerimonia di premiazione di giovedì 4 luglio è gratuita e aperta al pubblico previa registrazione su TicketOne.  —[email protected] (Web Info)

Marmolada, due anni fa la tragedia: il ricordo delle 11 vittime

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(Adnkronos) – 3 luglio 2022: esattamente due anni fa sulla Marmolada la peggior tragedia nella storia recente della montagna. Alle 13.43 circa 64.000 tonnellate di acqua, ghiaccio e detriti rocciosi si sono staccate improvvisamente dal ghiacciaio dando origine ad una valanga che ha travolto gli alpinisti in scalata: 11 in tutto le vittime, mentre altri 7 sono rimasti feriti.   
Delle 11 vittime, 8 erano veneti. “Quel 3 luglio fu un’operazione di soccorso difficilissima, sotto il rischio di altri crolli, e il personale di varie organizzazioni del Veneto e della Provincia autonoma di Trento si è impegnato fianco a fianco oltre ogni limite, dimostrando che non c’è confine amministrativo che divida la coesione dello spirito di solidarietà – il ricordo del governatore veneto Luca Zaia – Tutti coloro che prestano soccorso nelle zone di montagna sono uomini e donne straordinari che con immenso coraggio conducono operazioni straordinarie, salvando tante vite ogni anno. Nella frenesia dei soccorsi, si è stagliato immediatamente, forte, il dolore per le undici vittime, di cui otto veneti: Filippo Bari, Tommaso Carollo, Paolo Dani, Nicolò Zavatta, Davide Miotti, Erika Campagnaro, Gianmarco Gallina e Manuela Piran. A distanza di due anni, rivivo il dolore condiviso in quelle ore con i familiari e gli amici degli scomparsi insieme all’ammirazione per il lavoro e lo spirito di abnegazione dimostrato da tutti i soccorritori” le parole del presidente della Regione.  "È un ricordo doloroso quello che il 3 luglio porta con sé: due anni ci separano infatti dalla tragedia della Marmolada, una delle pagine più tristi della storia della montagna. La memoria di quei drammatici momenti, del grande lavoro dei soccorritori, delle delicate operazioni messe in campo rimarrà sempre presente. Il nostro cuore e la nostra mente sono oggi rivolti a chi ha perso la vita e alle loro famiglie, a cui esprimo la mia piena vicinanza", dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.  Lo scorso anno un team di ricercatori internazionale coordinato da Aldino Bondesan dell’Università di Padova ha pubblicato lo studio The climate-driven disaster of the Marmolada Glacier (Italy) sulla rivista 'Geomorphology', ripresa anche negli highlighs di 'Nature', che costituisce il primo lavoro che indaga le possibili cause e i meccanismi del collasso.  La valanga di ghiaccio e detriti si è arrestata in un canalone dopo aver percorso circa 2,3 km lungo il pendio – ricostruisce l'ateneo in una nota – Il crollo è avvenuto nella parte alta del versante settentrionale della Marmolada alla quota di 3213 m e ha interessato un lembo sommitale del ghiacciaio, nei pressi di Punta Rocca. Questo piccolo ghiacciaio residuale era parte integrante dell’ampia fronte glaciale fino a circa un decennio fa, e oggi, a causa della frammentazione causata dall'arretramento, è rimasto isolato e racchiuso entro una nicchia sul versante esposto a settentrione appena al di sotto della cresta. L'evento è stato documentato da diversi video registrati da escursionisti che si trovavano sul posto, che hanno aiutato nell’analisi delle cause del collasso.  
L'energia sismica rilasciata dall'evento è stata paragonabile a un terremoto di magnitudo pari a 0,6. "Un'analisi dettagliata delle immagini satellitari e aeree stereoscopiche, scattate prima e dopo l'evento, ci ha consentito di analizzare le modalità di collasso – spiega Bondesan – Il distacco è stato in gran parte causato da un cedimento lungo un crepaccio mediano, in parte occupato da un enorme volume di acqua di disgelo generato dalle temperature altamente anomale della tarda primavera e dell'inizio dell'estate.  
Al momento dell’evento erano stati raggiunti in quota i 10.7 C. La fitta rete di crepacci insieme alla morfologia e alle proprietà della superficie rocciosa basale hanno predisposto questo settore glaciale al collasso, la cui causa scatenante è da individuarsi nella pressione sovrastante causata dall'eccesso di acqua di fusione". "Sono stati individuati due meccanismi concomitanti che hanno provocato l'instabilità con conseguente crollo improvviso del ghiacciaio: l’acqua infiltrata all’interno di un crepaccio del ghiacciaio ha causato da sotto una pressione tale da sollevare lo strato di ghiaccio; quando l’acqua è penetrata all’interno dei sedimenti basali si è verificata una spinta al galleggiamento, essendo il ghiaccio meno denso dell’acqua", conclude Bondesan. —[email protected] (Web Info)

Attese bibliche e personale allo stremo, i pronto soccorso in perenne sofferenza

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(Adnkronos) –
I Pronto soccorso italiani, in perenne sofferenza, si confermano il grande anello debole del nostro Servizio sanitario nazionale. Lo conferma un'indagine del sindacato degli infermieri Nursing up su tre strutture particolarmente disagiate del Paese, tutte a Sud – ospedale San Leonardo di Castellammare (Na), ospedale di Rossano (Cs) e Policlinico di Messina – che attesta, oltre alle attese bibliche per i pazienti, situazioni intollerabili per gli infermieri: turni anche di 16-17 ore per coprire l’assenza dei colleghi e compensare quella degli operatori socio sanitari, con una drammatica esplosione di casi di demansionamento. A ciò si aggiungono le aggressioni al personale. "Nursing Up, dopo un accurato lavoro di indagini durato alcune settimane, lavorando di concerto con i nostri referenti regionali, è in grado di raccontarvi quali sono in questo momento le realtà più critiche", si legge in un comunicato. Si parte dalla Campania, Pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare, "in condizione già critica prima del Covid, a causa della chiusura di pronto soccorso limitrofi mai riaperti, quali Scafati, Boscotrecase e Torre Annunziata. Questo ha creato per la struttura, secondo le nostre indagini ora ai primi posti per disagi e inefficienze, una situazione pari a quella di una bomba a orologeria, con un bacino di utenza che, da quello della popolazione dell’area costiera, si è allargato da alcuni anni anche al territorio vesuviano e alla confinante provincia di Salerno. Organici ridotti ai minimi termini, con al primo posto una voragine di infermieri che in estate si acuisce a dismisura. I nostri referenti ci raccontano di un personale demotivato e stanco. E poi ci sono le aggressioni in particolare negli orari notturni. Il presidio fisso di pubblica sicurezza esiste, ma è pericolosamente vuoto, con un solo agente che si alterna con i colleghi solo per qualche ora al giorno, dal lunedì al venerdì".  Anche in Calabria, al Pronto soccorso di Rossano, "gli organici sono ridotti all’osso. La situazione critica, però, oltre ai turni massacranti, ai  tempi biblici di attesa dei pazienti, e naturalmente della cronica carenza di infermieri e operatori sociosanitari, oltre alle aggressioni sempre più frequenti, si infarcisce anche di ulteriori problematiche. E’ stato, da tempo, chiuso un accordo, nell’ambito della contrattazione regionale, per portare una già risibile indennità mensile, oggi del valore di 40 euro, sino a 72 euro lordi. Fin ora, però incredibilmente, tale cifra non è mai stata erogata. Decine e decine, da mesi, sono le inevitabili richieste di trasferimento in altri reparti. E’ in atto una vera e propria fuga da parte dei professionisti dal pronto soccorso".  Il Policlinico di Messina è uno dei più grandi ospedali del Meridione, e serve un bacino d’utenza molto vasto tra Sicilia e Calabria.  "Ma siamo di fronte ad una struttura vetusta, che da tempo attende un indispensabile restyling. Il pronto soccorso è un cantiere eternamente aperto, con lavori mai conclusi: la perfetta dimostrazione dei disagi che regnano sovrani. Almeno 60 infermieri del policlinico di Messina, ci viene riferito, non sarebbero attualmente in servizio per vari motivi". "Siamo di fronte ad una gravissima e cronica carenza infermieristica e di operatori sociosanitari che sta minando nel profondo, secondo i nostri referenti, la regolare attività assistenziale.  Ai primi posti, nell’ordine della gravità di una crisi che si acuisce di giorno in giorno, c’è naturalmente il pronto soccorso", conclude Nursing up.  —[email protected] (Web Info)

Dal Pnrr all’antisemitismo, oggi alla Camera question time con 6 ministri – Diretta

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(Adnkronos) – Dal Pnrr all'antisemitismo. Oggi question time alla Camera con i ministri Fitto, Urso, Abodi, Roccella, Valditara e Piantedosi. Il question time è trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall'Aula di Montecitorio a partire dalle 15.00. Il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, risponde a una interrogazione sulla tempistica concernente l’attività di verifica e rendicontazione degli obiettivi della settima rata del Pnrr (Foti – FdI).  Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, risponde a interrogazioni sul rispetto dei principi di trasparenza e meritocrazia previsti dal contratto di servizio in relazione a recenti assunzioni presso la Rai (Boschi – Iv); sulle politiche a favore del tessuto imprenditoriale, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese (Lupi – Nm).  Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, risponde a una interrogazione sulle iniziative in ordine al corretto utilizzo delle risorse del Fondo nazionale per il Servizio civile universale, alla luce di recenti inchieste giornalistiche (Silvestri F. – M5s). La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, risponde a una interrogazione sulle iniziative per un sostegno effettivo alle famiglie e alla maternità, attraverso la promozione di adeguate condizioni di lavoro e di conciliazione con la vita privata per le lavoratrici (Braga – Pd-Idp).  Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, risponde a interrogazioni sulle iniziative per lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi ordinari per docenti di cui ai decreti dipartimentali n. 498 e n. 499 del 2020 (Tenerini – Fi-Ppe); sulle iniziative in merito alla carenza di docenti di sostegno, ai fini della promozione di un’effettiva inclusione scolastica (Sasso – Lega); sulle iniziative in materia di percorsi abilitanti previsti per gli insegnanti di seconda fascia con tre anni di servizio presso le scuole statali o paritarie (Ruffino – Az).  Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, risponde a una interrogazione sulle iniziative per il contrasto ad ogni forma di apologia del nazifascismo e di propaganda dell'odio razziale, dell'omofobia e dell'antisemitismo (Fratoianni – Avs). —[email protected] (Web Info)

Gaza, per la Jihad islamica “alcuni ostaggi di Hamas hanno tentato suicidio”

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(Adnkronos) – Alcuni ostaggi israeliani avrebbero tentato di suicidarsi durante la loro prigionia nella Striscia di Gaza. Lo ha scritto su Telegram Abu Hamza, il portavoce delle Brigate al-Quds, braccio armato della Jihad Islamica, sottolineando ''l'estrema frustrazione provata'' dagli ostaggi quando hanno capito che ''il governo ignorava la loro causa''. Hamza ha aggiunto che ''continueremo a trattare gli ostaggi allo stesso modo in cui vengono trattati i nostri prigionieri da Israele''. Un alto comandante di Hezbollah è stato intanto ucciso in un raid aereo israeliano nel sud del Libano. Lo comunicato una fonte vicina al movimento sciita libanese a condizione di anonimato spiegando che ''è stato ucciso un comandante di Hezbollah responsabile di uno dei tre settori nel sud del Libano'' in un ''attacco israeliano contro un'auto a Tiro'', 88 chilometri a sud di Beirut. Il saudita al-Hadath ha spiegato che il comandante di Hezbollah ucciso a Tiro è Abu Ali Nasser, il capo dell'unità Aziz di Hezbollah, una delle tre divisioni del sud del Libano.  Solo due o tre persone sanno dove si trova il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar. Lo hanno sottolineato fonti dell'organizzazione palestinese al quotidiano in lingua araba ma con sede a Londra, Asharq Al-Awsat. "Una cerchia molto ristretta di non più di due o tre persone al massimo sa dove si trova e soddisfa le sue varie esigenze, oltre a permettergli di comunicare con i leader del movimento all'interno e all'esterno", ha affermato una fonte, secondo cui Sinwar non è tra i leader di primo e secondo livello di Hamas che Israele ha assassinato o ferito durante le operazioni militari a Gaza. "Sinwar pensa a due opzioni: o si soddisfano le condizioni della resistenza per fermare la guerra attraverso il ritiro delle forze di occupazione ed il completamento di un accordo onorevole per lo scambio di prigionieri, oppure ottenere l'onore del martirio", ha proseguito una fonte. "Oltre a ciò, non ci sono altre opzioni. Una simile proposta (l'esilio da Gaza, ndr) è fondamentalmente inaccettabile per Sinwar", ha aggiunto. Secondo il giornale, le fonti non hanno specificato se Sinwar si nasconda nei tunnel. A febbraio, le forze di difesa israeliane avevano diffuso filmati di quello che avevano indicato fosse Sinwar che il 10 ottobre camminava attraverso un tunnel di Gaza con diversi membri della sua famiglia. Un uomo armato di coltello ha ferito in modo grave due persone in un centro commerciale di Karmiel in Galilea, in Israele. Lo riferisce il centro di ambulanze Magen David Adom spiegando che le vittime sono due ventenni che sono stati trasportati d'urgenza al Galilee Medical Center a Nahariya. Uno dei due feriti è poi deceduto in ospedale. Il Times of Israel parla di sospetto attacco terroristico. La polizia israeliana ha spiegato che l'aggressore è stato ''neutralizzato'' a colpi d'arma da fuoco. Il paramedico del servizio ambulanze Mda Ran Moskowitz ha raccontato al Jerusalem Post che ''quando sono arrivato al centro commerciale sono stato mandato al secondo piano. Ho visto due feriti, uomini sui 20 anni, sdraiati vicino alle cabine con ferite penetranti, uno era privo di sensi. Uno è in condizioni critiche e l'altro cosciente e in gravi condizioni".   —internazionale/[email protected] (Web Info)

Blitz antimafia ad Aprilia, 25 arresti: in manette anche il sindaco

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(Adnkronos) – C'è anche il sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi, tra gli arrestati nel corso dell'operazione della Dia e del comando provinciale dei Carabinieri di Latina. Principi, che è ai domiciliari, era stato eletto sindaco, un anno fa, nel maggio del 2023 sostenuto da una coalizione di centrodestra e liste civiche. Indagati anche a quanto si apprende l’ex sindaco di Aprilia e un ex assessore ai lavori pubblici della città. In totale sono state eseguite 25 misure cautelari. Alcuni degli indagati sono accusati di far parte di un’associazione mafiosa radicata nella città pontina finalizzata alla consumazione di estorsioni, usura, reati contro la pubblica amministrazione e traffico di sostanze stupefacenti. Nell’inchiesta si ipotizzano anche i reati di scambio elettorale politico-mafioso e concorso esterno in associazione camorristica.  Principi è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso e turbativa. Nel corso della conferenza stampa, con il procuratore Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Ilaria Calò, è emerso che le accuse contestate a Principi riguardano non le elezioni amministrative del maggio del 2023 quando è stato eletto sindaco ma quelle precedenti del 2018 quando è diventato vicesindaco.  Citando l’ordinanza cautelare gli inquirenti hanno sottolineato che Principi da candidato al consiglio comunale accettò la promessa di due imprenditori legati al clan di procurare voti in cambio di utilità: almeno 200 voti sui 453 ottenuti da Principi in quella tornata elettorale sarebbero arrivati grazie a questo sistema in cambio di lavori a ditte riconducibili all'organizzazione e posti di lavoro. "L'associazione mafiosa controllava completamente il Comune di Aprilia dal punto di vista economico-imprenditoriale e dal punto di vista amministrativo", ha detto il procuratore aggiunto della Dda Ilaria Calò. "Nelle indagini sono emersi rapporti con il clan dei Casalesi e con quello dei Polverino. Inoltre sono emersi legami con la pubblica amministrazione", ha aggiunto.  Le misure sono state emesse dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Dda. Più in particolare, nel corso delle indagini, avviate a marzo del 2018 dalla Dia-Centro Operativo di Roma con il supporto, dall’ottobre dello stesso anno, del Reparto Territoriale Carabinieri di Aprilia, sotto il coordinamento della Dda romana, è emersa l'esistenza di un'organizzazione criminale di natura mafiosa, attiva ad Aprilia e nei comuni vicini. L'organizzaizone, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, aveva come finalità quella di commettere più delitti. Tra questi il traffico di droga, l'estorsione aggravata, rapina, lesioni e minaccia utili a imporsi sul territorio ed ottenere il sostentamento di affiliati detenuti. E' stata inoltre riscontrata l'attività di usura e di esercizio abusivo dell’attività finanziaria nei confronti di commercianti e imprenditori della cittadina di Aprilia per somme di denaro cospicue e con l’imposizione di tassi usurari. 
Tra le accuse anche la detenzione e il porto di armi utili alla consumazione dei reati fine e al mantenimento del controllo del territorio e ribadire la superiorità del sodalizio. Inoltre l'organizzazione si proponeva di acquisire in modo diretto e indiretto la gestione e comunque il controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici, di ostacolare il libero esercizio del voto. Oltre alle misure cautelari personali, eseguite nei confronti degli indagati, sono state disposte dal Gip misure cautelari reali e sono in corso anche numerose perquisizioni. I dettagli del blitz saranno resi noti alle 12.30 nel corso di una conferenza stampa in procura. "Faremo il comune nel comune". E' quanto affermava, in una intercettazione agli atti, uno degli indagati nell’inchiesta della Dda di Roma che ha portato a 25 misure ad Aprilia. Frase di un imprenditore, pronunciata in vista della stesura del “patto” per le elezioni comunali del 2018, che è stata citata nel corso della conferenza stampa a piazzale Clodio con il procuratore capo Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Ilaria Calò. “Un problema di un apriliano diventerà quello di tutti gli apriliani”, dicevano in un’altra intercettazione.  “L’operazione che ha portato al fermo di 25 persone ad Aprilia dimostra quanto sia pervasivo, pericoloso e diffuso il fenomeno mafioso all’interno della cosa pubblica. Un plauso alla Dda di Roma, alla Dia e all’Arma dei Carabinieri per il lavoro svolto che ci offre uno spaccato criminale preoccupante del territorio alle porte di Roma e in quello Pontino", afferma la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo. "La Commissione antimafia, come sempre, sta procedendo alla richiesta formale per l’acquisizione degli atti dell’inchiesta”, conclude.   —[email protected] (Web Info)

Terremoto Campi Flegrei, nuova scossa nella notte

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(Adnkronos) – Una scossa di terremoto di magnitudo 3.2 è stata registrata nell'area dei Campi Flegrei nella notte di oggi, alle 2.18. Secondo quanto rilevato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma si è verificato a una profondità di 3 chilometri e segue lo sciame sismico fatto di quattro scosse registrato nelle ore precedenti. La scossa di magnitudo più forte di ieri è stata quella delle 15.10 – 2.9 a una profondità di 3 chilometri – come riporta su X l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, preceduta da altre meno forti. "In quella zona dei Campi Flegrei particolarmente complessa, in cui concorrono tre rischi naturali, non si è mai fatta prevenzione", ha commentato ieri il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, intervenendo a Sky Tg24.  "La parola d'ordine era: 'minimizziamo e non creiamo allarme' e questa è stata una scelta irresponsabile. Ora la gente snobba le iniziative di prevenzione e dice di non essere interessata, con risposte anomale e improprie da parte di qualche amministratore. Ma noi come Stato continueremo con le esercitazioni, sempre più numerose. È prevista ad esempio a ottobre una grande esercitazione per il rischio vulcanico".  "La scossa di stanotte non ha destato preoccupazioni, non ci sono state chiamate e sopralluoghi, è il segnale che indubbiamente più prove si fanno, meglio è, ma credo che non esista in Italia popolazione più allenata ai sismi di quella flegrea", dice all'Adnkronos il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione.  A proposito delle critiche rivolte dal ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, a proposito della scarsa partecipazione dei cittadini alle esercitazioni previste dal decreto Campi Flegrei, il sindaco di Bacoli risponde così: "Ai Campi Flegrei c’è consapevolezza su dove recarsi per le informazioni, facciamo le esercitazioni praticamente tutti i giorni da un anno, non accettiamo di essere considerati come non consapevoli, incoscienti, non allenati alla tematica bradisismo, siamo pienamente consapevoli del luogo in cui viviamo, siamo attenti e consapevoli dei disagi, non si può chiedere alla popolazione di inscenare un film. Ci sono abitanti che vivono fuori casa da oltre un mese – ricorda il sindaco – il governo acceleri i processi sull'erogazione dei fondi, chiarisca su cosa saranno investiti, si smetta di puntare indice sulla popolazione, stimolata e stressata da frequenti scosse".  —[email protected] (Web Info)

Ancora un giorno di maltempo, poi arriva l’Anticiclone: le previsioni meteo

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(Adnkronos) – Il maltempo sull'Italia sta per finire, lasciando spazio finalmente all'anticiclone delle Azzorre con l'alta pressione che renderà il meteo più stabile un po' ovunque. Dopo temporali e piogge che caratterizzeranno le prossime 24 ore, ecco quindi arrivare temperature gradevoli ma sotto la media del periodo prima di tornare al caldo afoso, previsto per la prossima settimana. Queste le previsioni degli esperti per la giornata di oggi, 3 luglio, e per i giorni a venire. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma un deciso miglioramento delle condizioni ad iniziare da giovedì 4 luglio. Nel frattempo, però, massima attenzione alle prossime 24 ore decisamente instabili, specie al Nord con forti temporali e piogge continue. Nel dettaglio, sono previste precipitazioni specie su Lombardia meridionale, Veneto e pianura emiliana, ma temporali a macchia di leopardo colpiranno tutto il Nord, la Toscana meridionale ed appenninica, l’Umbria, i settori occidentali di Marche, Abruzzo e Molise, compresa la fascia tra Lazio, Campania, Basilicata tirrenica, Calabria e Sicilia orientale.  In altre parole, una nuova passata temporalesca da Nord a Sud con ombrelli aperti alternati a momenti soleggiati.  Oltre agli ombrelli aperti, vedremo anche temperature minime e massime scendere sotto la media del periodo: una grande notizia ‘per l’inizio di luglio’, tanto più ‘per l’inizio di luglio del XXI secolo’, un secolo caratterizzato dal Riscaldamento Globale e da temperature costantemente canicolari ed africane. L’eccezione che conferma la regola. Da giovedì, come detto, tornerà l’alta pressione: questa volta (ancora un’eccezione) non si tratterà dell’anticiclone caldo umido africano, ma dell’Anticiclone delle Azzorre che ci raggiungerà dall'Oceano Atlantico e porterà sole con temperature gradevoli e senza afa. Tutto bene dunque? In generale sì, anche se è necessario segnalare che nel weekend una perturbazione, in transito tra Svizzera, Germania ed Austria, porterà un parziale aumento dell’instabilità anche sulle nostre Alpi e Prealpi: specialmente tra sabato pomeriggio e domenica mattina qualche temporale potrebbe interessare queste zone, prima di spostarsi verso i Balcani. Da lunedì prossimo, invece, l’Anticiclone delle Azzorre verrà aiutato da un contributo africano e l’estate italiana tornerà prepotente su tutto lo stivale per molti giorni. Le temperature resteranno sotto media fino a sabato poi torneranno nelle medie di luglio e molto probabilmente durante la prossima settimana torneremo a boccheggiare con più afa e qualche ‘over 36°C’ (massime sopra i 36°C). D’altronde la pacchia dell’Anticiclone delle Azzorre non può durare troppo, siamo nell’epoca dei Cambiamenti Climatici e l’anticiclone caldo umido africano vuole tornare subito a dettare legge, come sempre. Mercoledì 3. Al Nord: instabilità diffusa con temporali, attenuazione serale. Al Centro: sole e temporali sparsi. Al Sud: isolati temporali, più probabili sui rilievi peninsulari. Giovedì 4. Al Nord: tempo più stabile. Al Centro: soleggiato e asciutto. Al Sud: residua instabilità sui rilievi calabresi. Venerdì 5. Al Nord: tempo stabile. Al Centro: soleggiato. Al Sud: bel tempo. TENDENZA: ulteriore espansione dell'Anticiclone delle Azzorre, qualche rovescio nel weekend su Alpi e Prealpi. —[email protected] (Web Info)